Uno dei brani meno noti di un’artista che all’epoca dei fatidici anni ’80 forse passava come una versione un po’ più punk di Madonna (anche se poi come ballate Time after Time e True Colors sono state riprese in infinite reinterpretazioni super-suadenti). Sia in una versione televisiva che dà un po’ idea di come si muovevano ma è di qualità bassa, che nella versione del disco, che si sente meglio:
If you want to see me
Don’t break down and cry
I can be your sweetie
If you be a friend of mine
And I won’t be forsaken
If you think thoughts unkind
Just bring home the bacon
And bring it home on time
Hey Louie, can’t you see
I couldn’t leave you if I tried
Hey Louie, listen to me
We got a thing so dignified
It don’t matter if we lived in a shack
Or in a shiny cadillac
It don’t matter rich or poor
When love is knocking at your door
It feels like Christmas
Just like Christmas
It feels like Christmas with you…
Hey Louie, life is sweet
I can’t be bitter
When you’re here with me
Hey Louie, no regrets
Holding on to things
That you ought to forget
Well, it doesn’t matter tit for tat
‘Cause what you give
You get it back
It don’t matter anymore
When love is knocking at your door
It feels like Christmas
Just like Christmas
It feels like Christmas with you,
Everytime I see ya
Everytime I hear ya
Everytime I’m near ya,
I’d be happy
Because it feels like Christmas
Just like Christmas
It feels like Christmas
With you…
Candidato per la categoria “pezzo più funky dell’anno”, è per ora l’unico video tratto dal nuovo albumo di Francesco Piu, che -ci piace ricordare- abbiamo conosciuto quasi due anni prima di Mixo di Radio Capital (poi lui ne conoscerà tanti più di noi). Ciancio alle bande:
Il poster ha la particolarità che la metà destra è stata composta “dal vivo” dopo averlo attaccato nella sua sede al convegno, in un tempo di circa un’ora.
Per vedere il poster in alta risoluzione e leggere i dettagli cliccate qui.
Inoltre potreste voler rivedere la presntazione fatta dagli Etruschi from Lakota durante la sessione poster.
M’illumino di meno è un’iniziativa simbolica finalizzata alla sensibilizzazione al risparmio energetico lanciata nel 2005 dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2…nel 2008 Hans-Gert Pöttering, allora presidente del parlamento europeo, ha dichiarato il riconoscimento dell’iniziativa considerandola “un evento che ha un valore simbolico ed un effetto tangibile” (fonte Wikipedia).
Sempre nel 2008, in modo indipendente, nasceva la BuioMetria Partecipativa (BMP), con cui due ingegneri ambientali, un geografo e un archeologo iniziarono a proporre un percorso congiunto di sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento luminoso e di raccolta dati di qualità del cielo notturno.
Sulla carta, la BMP e M’illumino di meno sembrerebbero svolgere attività non distanti. In effetti la BMP ha partecipato solo occasionalmente alla manifestazione di Caterpillar (Massa Marittima 2010, Roma 2011, Barberino val d’Elsa 2014 e Civitanova Marche 2016), confrontandosi in situazioni sempre stimolanti: una biblioteca, due cene al buio organizzate da cuochi non vedenti, un osservatorio in cerca di identità, e un liceo scientifico.
Per M’illumino di Meno 2017, grazie all’interessamento di vari soggetti, si vede uno scenario differente: con ben tre eventi a tema BMP, casualmente allineati sulla latitudine di poco più di 43° Nord, nell’arco di cinque giorni.
Martedì 21 marzo avremo la prima presentazione, con una mattinata al Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Civitanova Marche (MC). Dopo una prima edizione nella stessa sede l’anno scorso, si proporranno alcuni interventi rivolti agli studenti, da parte di Carlo Nardi, naturalista di Treia, con esperienze nel campo dell’educazione ambientale e dei sistemi informativi territoriali, che dal 2009 ha partecipato al progetto BMP.
Avremo poi una lectio magistralis del Professor Roberto Nesci, da un paio di anni in pensione ma già docente di fisica a La Sapienza di Roma. Il Prof. Nesci è stato tra i primi in Italia a raccogliere in modo sistematico misure di brillanza del cielo notturno e a studiare le problematiche legate all’acquisizione di questo tipo di dati e condividerà con i ragazzi di Civitanova sia spunti dalla sua lunga carriera accademica, che proposte per attività che sta avviando nei dintorni di Foligno, sua città di residenza. Ultimo, ma non ultimo, gli studenti che l’anno scorso hanno avviato una campagna di misure di inquinamento luminoso nella loro città, potranno esporre i risultati del loro lavoro e spiegare come proseguiranno queste attività nel corso del 2017.
Venerdì 24, giorno clou di M’illumino di Meno, la situazione si sposta in bassa Toscana, patria della BuioMetria. Saremo a Monticiano (SI), presso la biblioteca comunale.
L’ospite di riferimento in questo caso sarà Fernando Tizzi, pastore di Manciano. Fernando, che è anche poeta improvvisatore in ottava rima, è più noto alle cronache per il suo ruolo di testimonianza sul tema di lupi e predazioni. Fernando è comunque, sotto sotto, un cittadino attivo che conosce bene il suo territorio e la storia della ruralità in Maremma, e che da anni segue in modo attento gli sviluppi della BuioMetria Partecipativa. Dopo averlo già visto a Monticiano nel 2012 in un convegno sulle opportunità per il territorio derivanti dall’integrazione di cultura e ambiente, siamo curiosi di sentirlo questa volta ragionare di luci e di stelle.
Chiusura alla grande sabato 25 a Gerfalco (GR), minuscola frazione del Comune di Montieri, a ben 700 metri sul livello del mare. L’amministrazione di Montieri ha avviato da circa un anno un interessante programma di promozione internazionale del proprio territorio identificando alcune peculiarità, partendo dal tema del silenzio e del suono. Nell’ ottobre ha contattato il progetto BMP per affiancare alle proprie iniziative sul silenzio un percorso legato al buio (e quindi alla luce) e l’appuntamento per M’illumino di meno è in effetti il prologo di una serie di appuntmenti che si svolgeranno poi con una cadenza di uno a stagione. Gli ospiti in terra montierina saranno Federico Giussani, fotografo grossetano specializzato in paesaggi notturni, e Luciano Massetti, ricercatore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR a Firenze, attivo sul tema dell’inquinamento luminoso, in particolare in relazione agli effetti sulla vegetazione arborea, dal 2014.
Nello stesso spazio il Consorzio Energia Toscano presenterà il piano comunale di illuminazione recentemente pubblicato
Andrea Giacomelli, ingegnere ambientale e dottore di
ricerca in idrologia, ideatore della BuioMetria Partecipativa, sarà presente a tutti e tre gli eventi, con l’idea di parlare il meno possibile, e dare spazio ai soggetti che, nel tempo e con percorsi molto differenti, hanno iniziato a collaborare su questo tema.
Riprendiamo come musica di sottofondo di San Valentino e nella memoria di Al Jarreau, che ci ha lasciato da poco, un branobag del 2015:
Non fatevi ingannare dall’arrangiamento “potente” (buuuttènti, avrebbe detto Fazendino da Sassari) di questo brano e nemmeno dal titolo.
Ci sono canzoni che dicono cose leggere con arrangiamenti seriosissimi, e canzoni che dicono cose pesantissime con arrangiamenti leggerissimi e tonalità in maggiore. Se poi te le dicono in una lingua che non comprendi, siamo al top. Dategli un mese di heavy rotation su quattro stazioni radio, una marca di un qualche prodotto che riprende il pezzo come musichina per la pubblicità e sarà successa una di queste due cose:
un testo profondo e dal significato essenziale per la vita di chi l’ha scritto (e sicuramente importante per diversi di quelli che lo hanno ascoltato) viene completamente azzerato
un testo oltre i limti dell’idiozia, magari scritto perché per contratto l’autore era obbligato a produrre un disco in due settimane se no la casa discografica lo licenziava, diventa inno nazionale
Selling Jesus è secondo me un brano molto sottovalutato, che fa parte della colonna sonora di un film valutato giusto.
Se Johnny Cash fosse ancora tra noi, potrebbe riarrangiarlo in chiave Country come fece con “Personal Jesus” dei Depeche Mode, e sarebbe subito più ascoltato.
Ma provate a superare la apparente barriera “der chitarone”, e ascoltate ciò che dice, per non parlare delle notevoli rifiniture di basso.
https://www.youtube.com/embed/Nc0zDfH1jog”
NdR: a due giorni a Roma fatti in un certo modo si sopravvive, ma non se ne esce indenni!
You kill me with your smelly fingers | me stai a ammmazza’ co le tu’ dita fetenti
Your smelly fingers from the sex you had on Christmas Day | le tu dita fetenti dal sesso che hai fatto nel giorno de Natale
And now you say you’re feeling guilty| e mo’ me disci che tte senti corpevole
You’re feeling guilty ‘cos your god was shining on your face | te senti corpevole, ché ir tuo ddio te stava a illumina’ la faccia
You go to church and light a candle | te ne vai in chiesta, e accendi ‘na candela
And then you’re blinded by the light from the golden pews | e ppoi te fai acceca’ da ‘a lusce de l’altari ddorati
The devil’s snapping at your toes now | mo’ er diavolo te sta a mmozzica’ li dditi
Because the angels can’t be bothered to live to you | ché all’angioletti de sta’ co’ tte nu gne ‘nteressa
They’re selling Jesus again | stano a vende Ggesù ‘n antra volta
They’re selling Jesus again
They want your soul and your money your blood and your votes | mo’ vojjono la tu’ anima e i tu’ sordi, il tuo sangue e ppure i tuoi voti
They’re selling Jesus again | stanno a vende Ggesù un’altra volta
Selling love to you – selling love | mentre ti dicono che te stanno a vende amore
YOU`RE BUYING THIS YOU`RE BUYING THAT NOW | Stati a ccompra’ questo e quello
YOU`RE WISHING ALL THE MONEY IN THE WORLD BELONGED TO YOU | speri che tutti i sòrdi der monno sìeno tui
YOU`RE CRUCIFIED UPON YOU`RE OWN CROSS NOW | te sei croscifisso sulla croce da solo
YOU`RE GIVIN` MONEY TO THE WHITE MEN IN THE WHITE LIMO | stai a dda’ i sòrdi a li bbianchi colle macchinone bbianche
THAT KIND OF GOD IS ALWAYS MAN-MADE | quer tipo di ddio è sempre fatto dall’uomo
THEY MADE HIM UP THEN WROTE A BOOK TO KEEP YOU ON YOUR KNEES | l’hanno fatto e poi hanno scritto un libbro che ti tieni sui gginocchi
THEY GET THEIR THEORIES FROM THE SAME PLACE |prenndono le loro teorie dar zolito posticino
THEN BUILD A CHURCH IF THERE`S SOME MONEY LEFT | poi costruiscono una chiese se avanzano i sòrdi
FROM LYING ON THE BEACH | dopo aver preso iz sole ar mare
#———————————-PLEASE NOTE———————————#
#This file is the author’s own work and represents their interpretation of the #
#song. You may only use this file for private study, scholarship, or research. #
#——————————————————————————##
#
#———————————-PLEASE NOTE———————————#
#This file is the author’s own work and represents their interpretation of the #
#song. You may only use this file for private study, scholarship, or research. #
#——————————————————————————#
Date: Mon, 2 Dec 1996 14:42:07 SAST-2
From: “Breen, CJ, Chris”
Subject: TAB: Selling Jesus – Skunk Anansie
Well there it is. Another addition to the growing Skunk archive.
I did not include the solo simply because it cannot be heard clearly
enough on the album and so I was unable to transcribe it.
Any corrections/additions/comments
cb@education.uct.ac.za
Con un brano che invita alla sobrietà nelle relazioni (“dei tuoi party, cosa vuoi che me ne importi”) o che forse sottende il poco interesse per una specifica civiltà dell’antico Medio Oriente, Vea da Torino ha fulminato il pubblico già nella prima serata: pensavo ad Aliso Moyet, che però è due volte Vea come fisico, ma non come voce.
L’ukulele lo studiamo meglio la prossima volta, perché era sommerso dal magma sonoro degli orchestrali.
Per rivedere la presentazione del festival, rimando all’articolo di sabato scorso (due giorni fa, ma sembrano due settimane).
Se devo scegliere se andare a sentire Giorgia o Vea (con o senza Piazza Boves Orchestra al posto del James Taylor Quartet), mi sa che vado a sentire Vea:
Era da tanto che non ascoltavo questo pezzo, ed è singolare vedere come aumenta l’analisi: il cantante ha una presenza, soprattutto nel video ufficiale, che ricorda molto quella di Mike Patton dei Faith No More, il wah-wah applicato agli archi (anche se non ho capito a quale strumento), ecc ecc ecc ecc ecc ecc
cce cce cce cce…
basta – erano andati anche a Sanremo, ma meglio “questi video qui”:
Nella catena di eventi susseguenti al Festival d’Inverno in Val di Farma, e proseguendo dopo la visita al convegno FOSS4G-IT di Genova, mi sono ritrovato ieri a seguire la prima serata del Festival di Sanrito. Dopo un viaggio da Genova in condizioni di stanchezza tali che a un autogrill nei pressi di Savona mi è stato dato del “personaggio uscito da un libro di Calvino” (comunque rispettoso del codice stradale), mi sono ritrovato tra il non lusco e il non brusco nella piana cuneese, in particolare al Condorito di Margarita.
Il Sanrito è una competizione canora alla terza edizione. Ha un’orchestra, gruppi in concorso, ospiti VIP, vallette e più o meno il format del più noto festival canoro italiano, ma ripensato in chiave meno gonfiata e calibrato in modo intelligente in un contesto locale.
L’occasione che ha fatto l’uomo ascoltatore è stata un’esibizione di una rappresentanza degli Etruschi from Lakota. Pur avendo perso le prime due esibizioni è stata un’esperienza notevole e che posso raccomandare (data la finale che si prospetta stasera) a chiunque abbia ancora qualche dubbio, in generale.
L’unica cosa è che il posto non è enorme, e stasera ci sarà più gente di ieri, che era già pienotto. Io ci devo pensare.
Intanto vi propongo i due brani eseguiti dagli Etruschi, e un pezzo dell’esibizione finale dell’orchestra di Piazza Boves. Per i puristi del Dolby Surround: l’audio è un po’ saturo, ma c’era posto solo tra due diffusori.
C’è anche qualche chicca sui brani dai concorrenti, ma non vorrei interferire con i delicati meccanismi della giuria e quindi li pubblicherò eventualmente a festival finito.
Segue infine un breve contrasto in ottava rima che dà un po’ lo spirito della manifestazione per come l’ho capito.
Ripubblicherò poi un breve articolo con in vincitori del Festival, più avanti nella settimana.
Presentazione del gruppo “dal nome altisonante” e Gli Indiani (vedi video ufficiale)
Questa era passata da poco in un articolo di “pibinko notizie”, ma sta bene oggi come branobag.
Il grande tubo Finardi dal vivo su questa non lo propone…avevo trovato una reinterpretazione di un gruppo mai sentito che si presenta dicendo di essere nella fase del fallimento. Ero incuriosito, ma confesso di trovarla inascoltabile e poco educativa (se volete provare: seguite questo link).
Invece ascoltiamo quella vera del disco, che posseggo in vinile acquistato verso metà anni Ottanta del secolo scorso. L’espressione “andare a ranare” credo sia uscita dal gergo milanese da almeno trent’anni e penso sia stata anche derubricata dall’elenco dei termini da pseudosovversivi. Ma concentriamoci sulla musica e sull’atmosfera on the road:
Duo musicale composto da Dario Canal e Alessio Ricci (rispettivamente a sinistra e a destra nella foto), che vede nelle performance la presenza non occasionale di ospiti e session men (o women). Oltre ad avere uno spettacolo rock-blues, lo stesso duo propone anche uno spettacolo di Flamenco (Pasos Obscuros), accompagnati dai passi della danzatrice Romina Zago.