[NdR questo articolo prosegue la serie dedicata dalla rete pibinko.org al PNRR in campo agricolo, e si raccorda a “Un’altra missione per l’agente Sean Connerie: Quante saranno le olive?” del 5 ottobre scorso. Ricordiamo anche che queste storie si svolgono nel metĂ -verso della rete, per cui eventuali apparenti riferimenti a fatti e persone esistenti in quella che la maggior parte della gente chiama realtĂ fisica sono da intendersi con quella che la maggior parte della gente chiama licenza poetica]
Uno dei quotidiani che si legge nel metĂ -verso della rete pibinko.org è l’Anazione. L’altra testata principale è Il Terreno. Questo è il tipo di notizie che ti allietano la mattina prima di avviare i lavori agricoli e non. Dice in proposito Rocco Colangelo, direttore artistico dell’Az. Agricola I Lecci Torti dal 2039 al 2036: qualche denuncia in piĂą si potrebbe fare, così aiutiamo la Mxxxmma a risalire in classifica.
L’agricoltura è diversa. Una volta Sean Connerie pensava che la cosa piĂą difficile del mondo fosse comporre l’orario scolastico del liceo. Poi ha scoperto la coltivazione e la raccolta delle olive, e avendo conosciuto dal 2006 tutto il ciclo di vita “farm to fork” dell’Olea Europea si è fatto un’idea anche di altri tipi di produzioni agricole.
l’algoritmo AI per la pixelizzazione dei contenuti ritenuti sensibili per la rete pibinko.org è impazzito e a cominciato a “sbianchettare” pezzi di parole a caso.
Ingaggiare una squadra di raccoglitori, coordinare trattoristi, camion di frantoi, panini, caffè, mediazione culturale. E’ uno sforzo organizzativo importante, anche per piccole realtĂ . Anzi, verosimilmente è piĂą complicato per piccole realtĂ che per grandi aziende. E il tempo (sia meteorologico che i secondi) conta e non fa sconti.
Tutto questo sarĂ scontato per i numerosi coltivatori diretti che leggono questo articolo, ma forse meno per i numerosi addetti del terziario avanzato che lo stanno rileggendo per la seconda volta. Un conto è vivere in campagna. Un conto è vivere la campagna. E un altro conto è pagare gli studi universitari con i margini di un’azienda agricola a conduzione familiare.
Comunque, non è il caso di in-Cupi-rsi, come dicono a Magliano in Toscana: anche per quest’anno l’òblio di oliva nel metĂ -verso è fatto. Nel campo numero 1, a Roccansano. Prossimo appuntamento ai primi di novembre per il campo numero 2, a Scastrada.
Una suggestiva e iconica immagine del panorama delle terme di plutonia, nel cuore della Toscana nel metĂ -verso della rete pibinko.org, a pochi passi dall’oliveto numero 1. Si mormora al bar del bivio che qualcuno abbia giĂ mandato la SCIA per tagliare alcuni alberi secolari che non consentono di scattare selfie con abbastanza sfondo.
Per chiudere…sigla con un brano in cui l’interprete femminile ha nome collegato all’oblò di oliva..o era oblìo…insomma: ascoltatevi questa simpatica versione da ritrovo di compagni di scuola (con John T. sempre ballerino smagliante e qualche errore sui testi). Per altre informazioni e booking (dell’òblio): micalosapevo@pibinko.org oppure whatsapp 3317539228
[nella foto di testa: Sean Connerie si arrende, no…fa finta di arrendersi. In un momento di pausa sul set di “Una volta le chiamavano cooperative” di Jerry Fergessen, con Linda Hateshoe e Gunnar Olfensen]
Sotto proponiamo alcuni scatti della giornata di pibinko. Erano presenti anche i due reporter ufficiali del progetto CIRCOLARE, per cui siamo curiosi di vedere le immagini di “controcampo” con Jack O’Malley e altri soggetti.
sostenibilitĂ ormai ovunque…toccherĂ proporre la sostenibilitĂ sostenibile
vino (data la concomitanza della giornata di degustazioni del Morellino)
occasionali complessitĂ di programmazione di eventi di intrattenimento in ecosistemi rurali multi-stakeholder (tema giĂ noto alla rete pibinko.org, si veda per esempio questo articolo del 2019).
il TSO non è sempre necessario
è possibile intervistare i maiali:
Per altre informazioni ufficiose: micalosapevo@pibinko.org (per quelle ufficiali lecudere@gmail.com)
Per rivedere il resoconto ufficioso dell’evento a Magliano in Toscana (GR) il 19 agosto scorso segui questo link.
Ricevo da Elio CiviltĂ della Fiaschetteria Rurale di Scansano e volentieri inoltro:
Il Borgo, il Morellino ed una passeggiata tra le opere artistiche di molti autori in mostra nelle cantine scansanesi, in luoghi suggestivi del paese ed a contatto con la tradizione e la natura.
L’idea della mostra collettiva d’arte nasce dal gestore di una delle attività di ristorazione di Scansano, La Fiaschetteria Rurale di Elio Franc Leif Civiltà , per animare il centro storico del paese tramite la promozione di arte visiva, come la pittura e la scultura.
Grazie a Joshua Graetz (pittore), Andrea Perini (gestore della pizzeria “Il Civico 4”) ed Egidio Fanciulli (gestore dell’Emporio di Scansano), riuniti sotto il marchio ST+ART PROJECT, con la collaborazione della Pro Loco di Scansano, l’idea ha potuto realizzarsi e prendere forma e vedrà il suo inizio dal 10 di agosto 2019 fino alla fine del mese.
Saranno 17 gli spazi espositivi tra cantine storiche e la bellissima struttura delle Ex Scuole Elementari di Scansano che ospiteranno le opere d’arte di circa una trentina di artisti conosciuti a livello provinciale, nazionale ed internazionale, con esposizione di opere che hanno già ottenuto riconoscimenti in importanti rassegne d’arte contemporanea.
L’auspicio degli ideatori, trattandosi della prima edizione, è che la mostra possa avere un gradito riscontro tra gli appassionati di tali arti e coloro che in questo periodo si trovano in villeggiatura in Maremma. Ringraziamenti vanno anche all’Amministrazione comunale di Scansano, che ha gradito l’idea della mostra itinerante fin da subito, supportandola attivamente ed alla Sig.ra Cinzia Signorini, che ha curato la segreteria del progetto.
La mostra ha come finalitĂ un concorso per l’opera piĂą gradita dal pubblico, che potrĂ dare il proprio voto. L’opera vincente sarĂ utilizzata dallo sponsor Poggio La Luna per la realizzazione di un’etichetta a edizione limitata e l’artista avrĂ un premio in denaro.
Per informazioni: Elio CiviltĂ 3332286260 o Joshua Graetz 3791463444
Il pomeriggio per m(‘)appare la Maremma con la BuioMetria Partecipativa a Scansano del 20 aprile è segnalato fra gli eventi nel carnet pasquale de La Nazione edizione Grosseto.
Comincia a sbocciare qualche piantina dai semi curati durante il Festival d’Inverno e manifestazioni successive, assieme ad alcune nuove collaborazioni.
Nelle prossime settimane seguiranno informazioni piu’ dettagliate su ciascuna giornata. Nel frattempo vi invitiamo a prendere nota di date e luoghi, o scrivere a info@pibinko.org per qualche anteprima. Se poi scorrete la sezione “notizie” di pibinko.org potete farvi un’idea degli antefatti che hanno portato a proporre questo trittico.
Per scoprire, o ripassare, il concetto del m(‘)appare, proposto per la prima volta nel 2008, potete vedere questo approfondimento.
sabato 13 aprile: ore 18.30 Tatti (GR) al Barrino, presentazione della prima versione della mappa di comunitĂ di Tatti
sabato 20 aprile, Scansano (GR), Protezione e promozione del cielo notturno con la BuioMetria Partecipativa
sabato 27 aprile, Tirli (GR), venite a giocare a Palla Eh!, o palla a 21
domenica 28 aprile, Punta Ala (GR), concerto della Jug Band dalle Colline Metallifere
[brano di sottofondo consigliato: Abbiamo Perso, dei Sikitikis, 2015]
Versione pre-2020:
Il 29-30 aprile 2011 era in programma a Scansano l’evento finale del progetto “Incontro”
In una combinazione non casuale di eventi, il pomeriggio del 30-4-2011 la nonna Andreina di Scansano si è ritrovata in casa i tenores di Orgosolo, due poeti in ottava rima di Pomonte (Elino Rossi e Fernando Tizzi), alcuni cantanti del coro di Sinnai, e un paio di altri poesi estemporanei della zona di Sassari.
I poeti hanno dedicato rime ad Andreina e poi se ne sono andati al Teatro Castagnoli, dove erano attesi per una performance.
E’ stato un bell’incontro, e la mattina dopo ho pure dato un passaggio a sei di loro per andare alla stazione a Grosseto.
Versione anniversario 2020:
Il 29 e 30 aprile 2011 era in programma a Scansano l’evento finale del progetto Incontro. Uno dei progetti del programma Interreg Marittimo Italia Francia.
Avendo lavorato 5 anni in Sardegna, avendo ad allora 18 anni di rapporti non balneari con l’isola, e avendo meta’ della famiglia di origine scansanese (e una nonna fino al 2015 a Scansano), mi ero organizzato per seguire la cosa da vicino:
Visita alla nonna da giovedi’ sera, venerdi’ 29 convegno serata aperta, magari a Grosseto al Ricasoli sabato 30: eventi “Incontro” poi boh. domenica: Primo Maggio a Torniella/Piloni, e sarebbe stato il primo che facevo da residente in Toscana, dopo quattro anni di “pendolare”
venerdi’ convegno … molto accademico. raffica di sbadigli dei poeti. ambiente indoor non proprio salubre (la sede del convegno è molto suggestiva…il Museo della Vite e del vino nel centro medioevale di Scansano, ma è un ambiente quasi ipogeo. Ad agosto ci si sta bene, ma ad aprile c’è un freddo umido importante). in una delle pause, dove chi può esce a scaldarsi, trovo fuori un signore che fuma, assieme ai due ragazzi che fanno la reception del convegno. mi presento, si chiama Angelo, è di Scansano, sulla sessantina forse, e ovviamente conosce i miei parenti scansanesi. In nome di qualche passato evento familiare mi lascia il numero di telefono e io gli lascio il mio, per qualsiasi evenienza. A fine convegno prendo anche qualche contatto con gli accademici.
venerdi’ sera…non ricordo, lo ggiuro, con due g.
sabato mattina vado a prendere il giornale e mi metto a leggere seduto al caffe’ dell’arco, dove d’estate potevate una volta avvistare personaggi tipo Giuliano Ferrara, Piero Fassino e altri frequentatori illustri del Morellinoshire di allora. la bardana orgolese si aggira con cautela per la piazza. nota il mio giornale, si avvicina e uno di loro mi chiede: “scusi, mi sa dire dove posso trovare l’edicola?” (e importante l’accento nuorese. secondo il mio mentore Daniele aka “Gavino” Sanna, con padre bittese e varie credenziali barbarcine, dovete parlare tenendo la bocca quasi chiusa e fare le s a cavallo tra s e z).
io do loro l’indicazione. ringraziano, si allontanano.
l’evento ufficiale e’ per il pomeriggio al Teatro Castagnoli, ma la mattina ci sono le prove.
mentre finisco di sfogliare il giornale, la malattia del nuraghe si fa sentire. mi tornano in mente alcuni brani che parlano dello spirito dell’isola.
mi alzo, vado a quella che è stata per un periodo la bottega del Galanti, prendo tre bottiglie di vino bianco e tre di rosso, in una scatola, e mi dirigo verso il bar delle Cascine, che essendo dirimpetto al teatro e’ il punto piu’ probabile in cui trovare dei sardi in questo contesto.
sono li’, “in greffa” (NdT: combriccola).
Saluto, chiedendo se avevano trovato l’edicola e se preferiscono bianco o rosso (che comunque non abbiamo aperto al bar, dove c’erano le cose del bar). Poi presento le mie credenziali diplomatiche. Vengo invitato a sedere.
Dopo un’oretta di consumazioni [OMISSIS SULLA GRADAZIONE ALCOLICA] ci spostiamo al teatro dove seguo le prove, e ritrovo Elino e Fernando.
Finiscono le prove. Si esce dal teatro. Io mi incammino verso casa della nonna per il pranzo, e la comitiva verso il Rifrullino (ora Fiaschetteria rurale), trattoria che si trova 20 metri piu’ su, nella stessa via. Mentre si cammina, Elino mi chiede: “Vieni a mangiare con noi”? Riflessione: la nonna ha preparato, nonci si vede spesso ecc…ma come sottrarsi a un invito di poeti-briganti, irredentisti corsi e tenores orgolesi? Chiamo la nonna mentre si cammina: “Nonna, scusa…e’ sopraggiunto un impegno di lavoro. Putroppo devo saltare il pranzo, ma vengo per il caffe'”. “Va bene”
E questa poteva essere stata una mattinata ganza da raccontare. Non era ancora successo niente. Allacciate le cinture.
Il rinfresco al Rifrullino è di tutto rispetto. Mangiare e bere, e presentazioni qua e lĂ . Però mi spiace aver dovuto annullare il pranzo dalla nonna. Nelle presentazioni estemporanee, uno dei sardi mi chiede “Va tutto bene?”. Rispondo “sì, però ho dovuto annullare il pranzo dalla nonna Andreina, il che mi dispiace”. “E cosa possiamo fare?” … sinapsi che frullano … “…che so, si potrebbe andare a prendere il caffè dalla nonna”. Da quel momento il resto del pranzo è stato dedicato a intervistare ciascuno dei partecipanti per chiedere chi fosse disponibile a venire a prendere il caffè da Andreina.
preavviso la nonna: “Allora vengo a prendere il caffè. porto un paio di amici”
ci si ritrova nel salotto buono, con la nonna, la badante e i poeti.
Da sinistra: Fernando Tizzi, Andreina Andreini, Elino Tizzi, Orgolese 1, Videomaker, Orgolese 2, Orgolese 3, Orgolese 4, Barbiere di Sinnai, non ricordo, poeta sassarese.
lì la situazione ha preso una piega impegnativa. ciascuno dei poeti ha cantato qualcosa per Andreina. hanno attaccato i maremmani in ottava rima, poi gli altri.
l’operatore video filmava ogni tanto, e anche uno dei ragazzi di Orgosolo aveva una videocamera.
dopo il canto dei sardi (tipo questo, anche se non so se sia lo stesso gruppo), la nonna mi fa… ma cosa dicono? io capisco solo “Andreina, Andreina”…
Compro le spazzole al Clan della Musica, mi trasferisco al museo. Attendo la fine del convegno, poi mi presento al ricercatore e gli chiedo “Scusa…avevamo scritto una mail ma non avevamo mai avuto risposta” .. “Ah, ok…bii buuu baa..”. Non ricordo cosa avesse detto, ma è evidente che sarò stato dopo al Caffè Ricasoli.
E se un campidanese manifesta irritazione, un po’ vi dovreste preoccupare. Ma se quattro orgolesi che sono nella stessa situazione, stanno in silenzio….”ho detto tutto”, come direbbe Bob di Torniella.
Medito: che cosa posso fare in questo frangente? Ho una opel astra SW bianca (acquistata in Sardegna quando lavoravo lì, nel 2001).
In effetti potrei anche non fare nulla: non ho alcuna responsabilitĂ nei confronti di queste persone, ci siamo conosciuti 12 ore prima, e probabilmente non ci rivedremo mai. Ma… ma… ma… senti la malattia del nuraghe.
Passano i paesi con la O-, pensi a Gigi Marrazzu, pensi agli Umiliati e Offesi sulla spiaggia di Alghero, pensi alla giornata di elezioni politiche passata al seggio dell’Argentiera (seguirĂ filmato di repertorio), pensi al bar della prima fermata del Poetto, con quello che spacca una bottiglia sul tavolo e minaccia quello dall’altra parte, mentre indica il terzo e dice (tradotto) “Allora vvuoi ddire che tu sei piĂą aaaammicco a llui che aaaammmè” (tentativo di riprodurre l’accento cagliaritano)….pensi al nonno forestano che quando lavoravi in sardegna per telefono di diceva “lavoro come va? bene! salute ? bene? hai degli amici? sì ma i tuoi amici, sono bravi, o sono sardi?” (avendo lui avuto una pessima esperienza di lavoro in Sardegna) ecc ecc ecc. (sottofondo: No potho reposare)
Dico: guardate, se svuoto la macchina, tre persone coi bagagli le posso portare…al limite faccio due viaggi… ri-medito… vedo Angelo che avevo conosciuto la mattina (essendo in qualche modo parte dell’organizzazione dell’evento è a cena anche lui). Gli spiego la questione. Risponde come Colangelo, un amico del mio amico Willy “E che problema c’è? Io mi alzo sempre presto. Ho un gippone e posso portare tutti i bagagli, e te porti le persone”. Morale: la mattina di domenica 1 maggio, alle 6 si parte da Scansano. La delegazione sarda viene depositata alla stazione FS di Grosseto e ci si saluta.
Da lì proseguo per Torniella, dove arrivo verso le otto. Giusto in tempo per sintonizzarmi sulla giornata del Primo Maggio in Val di Farma….ma questa è un’altra storia (o forse no).
…..
Epilogo:
mesi dopo richiamo il Barbiere di Sinnai Buongiorno (voce amichevole). Dico ciao, sono Andrea di Scansano. ….Ah (tono ostile)…… Ti ricordi, quello del caffè dalla nonna Andreina……Andreea! che piacere! scusa, pensavo fossi qualcun altro….(ci siamo poi aggiornati e salutati).
2. Dei video girati in salotto: l’operatore video ufficiale si rifiutò di darmi un contatto per poi avere copia del video. Ho il dubbio che sia stato girato in “pellicola francese” , come diceva Nanni Moretti quando facevano i provini finti per soggetti che sapevano a priori non interessare, per cui simulavano di riprendere senza effettivamente usare pellicola, che costa. Ho provato tramite contatti barbaricini a vedere se riuscivo a recuperare copia del filmato a Orgosolo. Finora senza esito, ma sono sicuro che lì il filmino c’è.
3. Sono stato a Scansano almeno altre cento volte dopo questo evento, ma non ho piĂą incontrato Angelo che mi ha aiutato a portare i sardi alla stazione.
4. dopo questa episodio, ho avuto modo di tornare in Sardegna solo due volte. Nel dicembre 2012 ad Alghero per la BuioMetria Partecipativa, e nel gennaio 2017 per una cosa che tra l’altro si ricollegava al programma INTERREG Marittimo Italia-Francia, ma che ha avuto risvolti non prevedibili. Doveva essere una missione per m(‘)appare la Sardegna, ma si è tradotta in una sorta di “Cuore di Tenebra” di Conrad incrociato con un racconto di Fantozzi ambientato fra Nizza, Corte, Ajaccio, Sassari, Santa Maria Navarrese e una frana di proporzioni ciclopiche sull’Orientale Sarda (qua una breve sintesi).
Sigla finale. Essendo i titoli di coda lunghi, ripropongo Abbiamo Perso dei Sikitikis, cui abbinare Garrogna di Joe Perrino.