Archivi categoria: Pubblicazioni scientifiche

Un “citizen observatory” interdisciplinare italiano per la tutela e la promozione dei cieli notturni nel dodicesimo anno di evoluzione: sfide e opportunità dal punto di vista della Digital Earth

Sono disponibili dal 10.7.2020 gli atti dell’undicesimo simposio della International Society for Digital Earth, tenutosi nel mese di settembre 2019 a Firenze. In questi trovate anche l’articolo collegato alla presentazione tenuta da Andrea Giacomelli (co-autori Elena Maggi e Luciano Massetti) sulla BuioMetria Partecipativa.

L’articolo è disponibile da questa pagina (DOI: https://doi.org/10.1088/1755-1315/509/1/012018)

Per maggiori informazioni sulla buiometria partecipativa e sui servizi su luce e buio di pibinko.org:

Riassunto dell’articolo

I “citizen observatories” (osservatori composti da cittadini) sono sistemi basati su comunità di persone che possono fungere da complemento alle reti ufficiali per la raccolta di dati ambientali. Questo studio propone il caso di un Citizen Observatory sull’inquinamento luminoso, avviato in Toscana nel 2008. Partendo dalla raccolta di misurazioni da parte di volontari, l’osservatorio si è sviluppato ed è ora composto da una gamma di soggetti eterogenei (due organizzazioni di ricerca, due comunità rurali, un gruppo rock-blues e un fotografo professionista) che lavorano su scale da quella locale a quella internazionale tramite le relazioni della rete con la comunità scientifica internazionale. Tale collaborazione ha portato vari risultati: campagne di monitoraggio dell’inquinamento luminoso, numerosi eventi di divulgazione per la sensibilizzazione dei cittadini sugli effetti dell’inquinamento luminoso e per la promozione di zone dal cielo notturno di buona qualità, il contributo ad articoli di alto livello e all’organizzazione di un simposio internazionale sulla tutela e la promozione del cielo notturno.

International Journal of Sustainable Lighting (Vol 35, n. 1) – Febbraio 2017

E’ stato pubblicato l’articolo sullo International Journal of Sustainable Lighting (Rivista internazionale sull’illuminazione sostenibile) collegato alla presentazione tenuta a settembre 2016 a Cluj-Napoca (Quarta Conferenza Artificial Light at Night) in collaborazione con CNR e Università di Pisa.

Sotto trovate il riassunto in italiano e potete scaricare il PDF dell’articolo da questo link.

Come aggiornamento sulle organizzazioni citate nell’articolo:

  • L’associazione Attivarti.org non è più attiva dal 2019 – le attività sono ora portate avanti dalla rete pibinko.org
  • L’Istituto di Biometeorologia del CNR è confluito nell’Istituto di Bioeconomia.

RIASSUNTO – La ricerca sull’inquinamento luminoso e sui suoi effetti si è sviluppata in Italia attraverso un percorso particolare. Dopo aver dato origine a lavori di riferimento, tra cui spicca il primo atlante mondiale della brillanza del cielo notturno, verso la fine degli anni ’90, pare che il sistema accademico non abbia sfruttato questa base per sviluppare studi più allargati.
In parallelo, alcune delle attività che costituiscono un prerequisito alla ricerca e all’analisi, quali campagne di monitoraggio o prove di calibrazione, sono state avviate “dal basso” e da altri settori della società, quali alcune associazioni.
Uno degli esempi di rilievo di tale situazione è il progetto BuioMetria Partecipativa, che fu lanciato in Italia nel 2008 con l’intento di incoraggiare la raccolta di dati sull’inquinamento luminoso da parte di non-professionisti del settore come strategia per aumentare la sensibilità sull’ambiente. Il progetto BMP coniuga questa componente con un approccio scientifico, consentendo la raccolta di importanti dati quantitativi sull’ambiente utilizzato un dispositivo a basso costo chiamato Sky Quality Meter (SQM), fornito ai cittadini. Le misure vengono caricate su un database nel sito web del progetto, e vengono pubblicate in formati differenti.
Nel 2011 questo sistema è stato esteso alla raccolta di dati da stazioni SQM fisse per il monitoraggio in continuo, tramite lo sviluppo di procedure automatiche per la raccolta dei dati e portando a integrare i dati raccolti dai cittadini con serie storiche di dati sull’inquinamento luminoso di maggiore qualità.
A livello nazionale, il progetto ha ottenuto riconoscimenti notevoli, in termini di partecipazione della cittadinanza e attenzione dai media. Soprattutto, dal punto di vista della ricerca, il progetto ha costituito un catalizzatore per l’avvio di studi sull’inquinamento luminoso da parte da esperti italiani, in particolare nei settori della biometeorologia e dell’ecologia marina.
L’articolo ripercorrerà il percorso svolto dagli autori per passare da un livello di sensibilizzazione a uno di ricera, e offrirà una rassegna dei modelli e delle prime prove sperimentali svolte nel contesto delle nostre ricerche.

Parole chiave: Italia, ecologia marina, biometeorologia, citizen science, sensibilizzazione

Articolo su buio e luce artificiale nella pubblicazione “Anno della Luce” del CNR

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha pubblicato un libro con contributi da vari Istituti che nel corso del 2015 sono stati attivi sul tema dell’anno internazionale della luce.

Il volume contiene anche una parte dedicata a “Il Buio e la luce artificiale” a cura di Luciano Massetti, Francesco Sabatini (IBIMET Firenze) e Andrea Giacomelli (Attivarti.org).

Il libro è scaricabile in versione elettronica dalla pagina:

http://www.area.fi.cnr.it/index.php/it/news-list/87-pubblicazione-libro-anno-della-luce-in-occasione-dell-anno-internazionale-della-luce

Worldwide Variations in Artificial Skyglow (2015)

Christopher C. M. Kyba, Kai Pong Tong, Jonathan Bennie, Ignacio Birriel, Jennifer J. Birriel, Andrew Cool, Arne Danielsen, Thomas W. Davies, Peter N. den Outer, William Edwards, Rainer Ehlert, Fabio Falchi, Juergen Fischer, Andrea Giacomelli, Francesco Giubbilini , Marty Haaima, Claudia Hesse, Georg Heygster, Franz Hoelker, Richard Inger, Linsey J. Jensen,Helga U. Kuechly, John Kuehn , Phil Langill , Dorien E. Lolkema, Matthew Nagy, Miguel Nievas, Nobuaki Ochi, Emil Popow, Thomas Posch, Johannes Puschnig, Thomas Ruhtz, Wim Schmidt, Robert Schwarz, Axel Schwope, Henk Spoelstra, Anthony Tekatch, Mark Trueblood  , Constance E. Walker, Michael Weber, Douglas L. Welch, Jaime Zamorano & Kevin J. Gaston, Worldwide variations in artificial skyglow, Scientific Reports 5, Article number: 8409 (2015)

21-6-2011, A European perspective on Digital Earth

Pubblicato l’articolo seguito allo workshop JRC cui fui invitato nel gennaio 2010, a seguito della Festa di Capo Danno in Piazza del Popolo (a Torniella):

Riassunto: L’obiettivo di questo articolo è contribuire alla definizione di una strategia europea sulla Digital Earth (DE), identificare azioni che possono contribuire ad aumentare la consapevolezza sulla DE nel contesto europeo e quindi rafforzare il contributo europea alla International Society for Digital Earth (ISDE). L’articolo indentifica opportunità e sinergie con le attuali priorità politiche in Europa (Europe 2020, Innovation Union e Digital Agenda) ed evidenzia alcune aree chiave in cui far sviluppare la DE da un punto di vista europee: (1) integrare la ricerca scientifica nella DE; (2) sfruttare l’Observation Web con osservazioni centrate sulle persone; (3) la governance, includendo la creazione di raccordi più forti nel panorama europeo di linee di finanziamento e iniziative. L’articolo vuole offrire anche un contributo allo sviluppo di questa nuova visione della DE, da presentari alla prossima conferenza internazionale a Perth, Australia, nell’agosto 2011. La presa d’atto di questa nuova visione rinforzerà la componente europea e determinerà un circolo di riscontri positivi per sostenere l’ulteriore implementazione della DE attraverso il globo.

Articolo completo http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/17538947.2011.582888#.U5nFAnaLZDo

Parole chiave: Digital Earth, Europe, Observation Web, volunteered geographic information

Sintesi massima secondo me: nel momento in cui si doveva cercare uno slogan per questa cosa proposi: “Digital, Earth” …con la virgola, come a voler spiegare che erano due cose comunque separate, per quanto in parte integrabili.

Foto di Testa: una stazione M3 a Milano, 20 aprile 2011.