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Brano Bag del 17/1/19, Ana Carolina: TÔ SAINDO

Ana Carolina, sconosciuta ai piu’ in Italia, potrebbe essere ricordata da ascoltatori storici o di Caterpillar o di Radio Popolare Milano, fine anni Novanta (e via via agli ascoltatori notturni delle cose brasiliane di RAI Radio 1). Poi qualcuno potrebbe aver notato che nel 2002 incise una versione brasileira de “La mia storia fra le dita” di Gianluca Grignani, intitolata “Quem de nos dois“. Proponiamo qua la prima, che tonifica la mattina, anziche’ dare venature blues, e ci invita a non stare affossati:

Versione “ao vivo”, essenziale per vedere la creazione monstre di tamburellli che compare verso 1’15” e percepire l’impatto del gruppo
versione in studio – per sentire bene suoni e testo.


Am
Um buraco é um lugar onde alguém afunda
Um buraco É UM LUGAR ONDE EU NÃO QUERO ESTAR
DEIXA ESTAR, DEIXA ESTAR MINHA BOCA LINDA
QUERO TE VER, QUERO TE VER PASSAR
Am D7
EU TO SAINDO,EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE
Am C
EU TO SAINDO, EU TÔ SAINDO DESTE BURACO
D7
HELP ! EU PRECISO SAMBAR
C {Am D7}
HELP! NÃO HÁ QUEM ME PARE HELP! EU PRECISO SAMBAR
UM BURACO NO CHÃO É UMA ARMADILHA
UM BURACO NO TETO É COMPLICAÇÃO
SE CHOVER QUERO ESTAR DO TEU LADO, Ó MINHA
SE O SOL APARECER JÁ NÃO GARANTO NÃO
EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE
EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO JÁ
EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE
EU TO SAINDO, EU TO SAINDO, EU TO SAINDO DESTE BURACO
HELP …
UMA FENDA, UMA FOSSA, UMA RACHADURA
UMA VALA, UM CABRESTO, EU NÃO QUERO NÃO
EU TE VI NO BURACO DA FECHADURA
COM UM BURACO FEITO A BALA NO TEU CORAÇÃO
UMA TOCA, UM VÃO UM BECO SEM SAÍDA
UM BURACO NO DENTE É UMA DOR DE CÃO
EU NÃO QUERO PASSAR PELA AVENIDA
NUMA ESCOLA SEM ENREDO E MAL DE EVOLUÇÃO

http://www.vagalume.com.br/ana-carolina/to-saindo.html#ixzz20Ns0Wj7K

(ripresa del 12/7/2012)

branobag del 16/1/2019 – Castelli di sabbia (tre versioni)

[introduzione e traduzione aggiunte il 16/1/19 – video del 23/6/2011] – Si mormora che per questo brano Jimi Hendrix sia stato ispirato dalla location di Essaouira, in Marocco, che negli anni Sessanta del secolo scorso era frequentata da musicisti, registi e altri -isti in cerca di I(n)spirazione e di prodotti tipici locali.

Andai a Essaouira nel 2000, per un congresso sulla gestione delle risorse idriche in zona costiera, e mi ritrovai abbastanza ispirato. E’ un po’ come Alghero, ma senza Capo Caccia davanti e con piu’ marocchini. A sud, al posto de La Speranza e le scogliere verso Bosa, chilometri di spiagge di sabbia dove giovani giocano una successione senza soluzione di continuita’ di partite di calcio, per cui vedi solo gente che corre scalmanata, e sette-otto palloni.

Poi, l’episodio piu’ ganzo vissuto a Essaouira fu durante una trattativa commerciale in una delle botteghe del centro. Ma questo testo sta “a ddiventa’” troppo lungo, per cui rientriamo nella parte musicale con “Castles made of Sand”, in tre versioni parallele:

quella vera
Red Hot Chili Peppers, carichi a pallettoni
Tuck (Andress) e Patty (Cathcart) – altissimi.

Down the street you can hear her scream you’re a disgrace | La puoi sentire urlare, in fondo alla strada “Mi fai schifo”
As she slams the door in his drunken face | Mentre sbatte la porta sul suo muso ubriaco
And now he stands outside | e ora lui sta in piedi la’ fuori
And all the neighbors start to gossip and drool | e tutti i vicini cominciano a sparlare e a starci dentro
He cries oh, girl you must be mad, | lui grida “bimba, devi essere impazzita”
What happened to the sweet love you and me had? | “Cosa e’ successo all’amore dolce che avevamo”
Against the door he leans and starts a scene, | si appoggia alla porta e comincia a fare una scenata
And his tears fall and burn the garden green | e le sue lacrime cadono e bruciano il pratino

And so castles made of sand fall in the sea, eventually | e cosi’ I castelli di sabbia cadono in mare, prima o poi

A little Indian brave who before he was ten, | un giovane indiano, che prima di avere dieci anni
Played war games in the woods with his Indian friends | faceva giochi di guerra con I suoi amichetti indiani
And he built up a dream that when he grew up | e sognava che quando sarebbe cresciuto
He would be a fearless warrior Indian Chief | sarebbe diventato un impavido capo indiano guerriero

Many moons passed and more the dream grew strong until | passarono molte lune, e il suo sogno si fece piu’ forte fino al giorno in cui
Tomorrow he would sing his first war song and fight his first battle | domani avrebbe cantato il primo canto di gurerra e combattuto la sua prima battaglia
But something went wrong, surprise attack killed him in his sleep that night | ma qualcosa ando’ storto e un attacco di sorpresa lo uccise nel sonno quella stessa notte

And so castles made of sand melts into the sea, eventually

There was a young girl, who’s heart was a frown
| c’era una ragazza con il cuore triste

Cause she was crippled for life, | perche’ era storpia per sempre
And she couldn’t speak a sound | e non poteva parlare
And she wished and prayed she could stop living, | e desiderava e pregava di smettere di vivere
So she decided to die | per cui decise di morire
She drew her wheelchair to the edge of the shore | porto’ la sedia a rotelle verso il bordo della riva
And to her legs she smiled you wont hurt me no more | e sorrise alle sue gambe “non mi farete piu’ del male”
But then a sight she’d never seen made her jump and say | ma poi una visione che non aveva mai avuto la fece saltare e dire
Look a golden winged ship is passing my way | guarda, una nave dalle ali dorate sta passando dalle mie parti

And it really didn’t have to stop, it just kept on going… | e non si dovette nemmeno fermare, continuo’ ad andare

And so castles made of sand slips into the sea, eventually | e cosi’ I castelli di sabbia scivolano in mare, prima o poi

Parte la riedizione della rubrica “branobag” di pibinko.org, per accompagnare quasi tutto il 2019 con musica e concetti.

Momenti di una partita di palla a 21 (Piloni, settembre 2018).

Chi di voi non ricorda di Dik Dik?” disse il pianobarista la sera della cena del torneo di palla a 21 a Scalvaia 5-6 anni fa. E Fabione gli rispose, in mezzo a 120 persone: “mi sa te!“, dato che nell’ora precedente l’artista si era esibito in una serie di pezzi tutti molto famosi e alltugederevribodi, ma suonati non proprio bene. Per capirsi: sembrava Rocco Tanica quando fa i pezzi un po’ con la metrica a caso e le stonature di un semitono, con la differenza che Rocco Tanica fa apposta, mentre il pianobarista della cena di Scalvaia no.

Dunque, la musica è importante per molti di noi, ma l’effetto che la musica ha su di noi cambia sia in funzione di chi la propone che del contesto. Quello che doveva essere un tappeto musicale un po’ lounge per allietare la conversazione di una cena di paese è diventato un tormento.

Ragionando sul senso della musica per me, nel 2011 ho iniziato a condividere con un pubblico aperto un esercizio che avevo iniziato già nel 2000 in circoli di colleghi e amici, cioè far ascoltare musica spiegandola secondo me e accostandoci altri elementi affini.

Questa idea si è gradualmente strutturata in una rubrica pubblicata tramite blog, che ha avuto varie serie, come spiegato in questa pagina. Può anche essere utile vedere la sezione “Musica e poesia” di pibinko.org per capire meglio il contesto.

Il logo dei branobag di pibinko.org

La cosa ha un suo seguito, e via via incontro persone che chiedono quando ricominciano i brano bag. Con il 2019, ho deciso di fare un piccolo sforzo editoriale e ripubblicare gli episodi branobag usciti finora sul nuovo sito di pibinko.org. Seguendo lo schema “dal lunedì al venerdì” l’operazione dovrebbe coprire buona parte dell’anno in corso, e sarà l’occasione per riascoltare, rileggere e rivedere brani, testi e immagini che molti avranno scordato, e molti altri ancora non conoscono. Alla vostra destra, il nuovo logo della rubrica.

I branobag saranno dunque reperibili nella sezione notizie di pibinko.org, con il tag branobag.

Ma perché i branobag si chiamano così?

Per ulteriori informazioni: info@pibinko.org

branobag e notizie pibinko.org del 31/12/2018: invito per sabato 5/1 + Minutemen + Sinead O’Connor + T.A.M.

In attesa del prossimo notiziario pibinko.org, con cui inizieremo a fare un po’ di sintesi sul Festival d’Inverno e di anteprime 2019, un breve messaggio a reti non unificate e soprattutto un invito per sabato 5/1.

A chiudere quello che alcune nazioni occidentali (di un pianeta di cui alcuni hanno deciso che l’occidente inizia da un osservatorio astronomico vicino a una ex capitale imperiale) considerano la fine di un ciclo temporale chiamato “anno”, tre brani e un invito.

L’invito e’ per sabato 5/1/2019 a Torniella per il pomeriggio/sera “live e vinili: musica dai colli, dai campi e dai fienili”, a cura della Jug Band dalle Colline Metallifere. Per capire il contesto della situazione e’ utile un approfondimento.

Poi, tre brani:

Dei Minutemen, californiani punk-rock con vene jazzistiche, “Maybe partying will help” (fare una festa potrebbe servire). Essenziale vederli dal vivo, ma se siete incuriositi, controllate la versione in studio per sentire i suoni.

Di Sinead O’Connor, “This is the last day of our acquaintance” (Questo e’ l’ultimo giorno della nostra amicizia…che potrebbe precludere a una fine, o all’inizio di una relazione piu’ consapevole).

Dei Tre Allegri Ragazzi Morti, dal Friuli senza furore, “La mia vita senza te” (my life without you). Che sembra una canzone triste, ma non lo e’. E’ tristissima.

Branobag del 21-12-18: Everything is everything (ogni cosa è ogni cosa)

branobag del 2012 e poi 2015, poi 2017 con traduzione del testo – -…aggiunta la spiegazione di rap/wrap…da non trascurare la versione dal vivo, in fondo. 2018: senti la chitarra con wah-wah nella versione dal vivo…per me uno dei pezzi più potenti in assoluto nella storia della musica come combinazione di testo, musica, messaggio ed esecuzione. non unico, non irripetibile…ma tttb (tanta, tanta, tanta roba).

…Dove ieri sera mi dicevano che c’è chi cerca le persone cercando la musica nelle persone, segnalo -oltre alla canzone- il video: non solo si può cercare la musica nelle persone, ma le persone possono essere musica, parti di un brano, pezzi di solco nel vinile. Manhattan è un grosso disco che gira….e noi in che album stiamo ?

[2017] Questo video è analogo a Matrix (il film, no il talk show)…di Matrix dicono che lo devi guardare tre volte: la prima vedi gli effetti speciali, la seconda la storia, e la terza cominci a intravvedere il messaggio.

Per Everything is Everything:

  • la prima volta che lo senti ti arriva il campionamento, la ritmica e il ritornello,
  • la seconda (se prendi il testo) cominci a entrare nella storia,
  • … almeno alla quindicesima cominci a notare i dettagli del video e come si intrama col testo senza risultare didascalico….

veramente notevole (ma va visto quindici volte, non di fila…richiede assimilazione graduale ;) ).

—e nel 2015–

cerase2015

poi, col carico di ieri, una mattina mi son svegliato e sono andato a cercare una versione dal vivo…conosco il brano dal 1999 (ce lo mettevano come base al corso di giocoleria a Cagliari), ma non mi era mai passato in testa di pensare che potesse eseguito dal vivo…e invece bada lì:

[e nel 2017]

Questo pezzo più lo ascolti e più “dice”…e poi questi gruppi che si presentano sul palco in 18 sono ganzi. Più che gruppi, sembrano famiglie allargate o combriccole di amici (“la combriccola è negli occhi di chi la vede” cit. Giancarlo da Miele).

Everything is everything | qualsiasi cosa è qualsiasi cosa
What is meant to be, will be | quello che deve essere, sarà
After winter, must come spring | dopo l’inverno, viene la primavera
Change, it comes eventually | e il cambiamento, poi arriva
[2x]

I wrote these words for everyone | ho scritto queste parole per tutti quelli
Who struggles in their youth | che hanno dovuto faticare da giovani
Who won’t accept deception in… | che non accetteranno l’inganno a…
Instead of what is truth | al posto di ciò che è la verità
It seems we lose the game, | sembra che noi si perda la partita
Before we even start to play | ancora prima di cominciare a giocare
Who made these rules? We’re so confused | chi ha fatto queste regole? Siamo così confusi
Easily led astray | e facilmente ci fanno perdere la strada
Let me tell ya that | e lascia che ti dica

Everything is everything
Everything is everything
After winter, must come spring
Everything is everything

I philosophy | Io filosofia
Possibly speak tongues | possibilmente parlo lingue
Beat drum, Abyssinian, street Baptist | tocco di tambuto, abissina, Battista di strada
Rap this in fine linen | ti faccio questo rap vestita in biancheria fine [ ma “wrap” ha la stessa pronuncia ed è “avvolgere”, “involgere”]
From the beginning | sin dall’inizio
My practice extending across the atlas | la mia pratica si estende su tutto l’atlante
I begat this | Ho generato ‘sta cosa
Flippin’ in the ghetto on a dirty mattress | rigirandomi nel ghetto, su un materasso sporco
You can’t match this rapper / actress | ti ci voglio, a eguagliare questa rapper-attrice
More powerful than two Cleopatras | più potente di due Cleopatre
Bomb graffiti on the tomb of Nefertiti | bombardando di graffiti la tomba di Nefertiti
MCs ain’t ready to take it to the Serengeti | Gli MC non sono pronti a cantar lassù sul Serengeti
My rhymes is heavy like the mind of Sister Betty | le mie rime sono pesanti come la testa di Sister Betty
L. Boogie spars with stars and constellations | L. Boogie combatte con stelle e costellazioni
Then came down for a little conversation | poi torna giù per fare due chiacchiere
Adjacent to the king, fear no human being | stando accanto al re, non aver paura di alcun essere umano
Roll with cherubims to Nassau Coliseum | balli coi cherubini fino al Nassau Coliseum
Now hear this mixture | mo’ ascoltate questo misto
Where hip hop meets scripture | dove l’hip hop incontra le scritture
Develop a negative into a positive picture | e trasforma un’immagine negativa in una positiva

Now, everything is everything
What is meant to be, will be
After winter, must come spring
Change, it comes eventually

Sometimes it seems | a volte pare
We’ll touch that dream | che si arrivi a toccare quel sogno
But things come slow or not at all | ma poi le cose vanno piano, o non vanno per niente
And the ones on top, won’t make it stop | e quelli che stanno di sopra, ‘sta cosa non la fermeranno
So convinced that they might fall | così convinti che potrebbero cadere
Let’s love ourselves then we can’t fail | se amiamo noi stessi, allora non potremo fallire
To make a better situation | nel creare una situazione migliore
Tomorrow, our seeds will grow | domani, i nostri semi cresceranno
All we need is dedication | tutto quello che ci serve è dedizione

Let me tell ya that,
Everything is everything
Everything is everything
After winter, must come spring
Everything is everything

Everything is everything
What is meant to be, will be
After winter, must come spring
Change, it comes eventually

source: http://www.lyricsondemand.com/l/laurynhilllyrics/everythingiseverythinglyrics.html

branobag aspettando il 3° Festival d’Inverno in Val di Farma (-3): Lost in a Crowd

Cominciamo a entrare un poco nell’atmosfera Amish from Jack White, che avrete modo di sentire sabato 15-12-18 nella giornata di Torniella (GR) del 3° Festival d’Inverno in Val di Farma. Ecco qua un pezzone dei Fantastic Negrito, che proprio dagli Amish ho conosciuto, e non è un segreto che lo si sia risuonato, e non in un locale vuoto (così abbiamo usato tutte le vocali in due righe con parole che finiscono per “-to”):

[Intro]
Hmmmm Hmmmm Hmmm Hmmm Hmmm Hmmm Hmmmm Hmmm Hmmm Hmmm

[Verse 1]
Lost in a crowd
You feel your thoughts out loud
Lost in the wilderness of the sound
Get through the day, don’t drown
Life it goes fast, youth is gone
Feeling of loss
Come on grieve, move on
Stuck in the shadows of a life
That you tried to leave behind

[Chorus]
Hmmmm hmmmm hmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmmm hmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmm hmmm hmmm

[Verse 2]
Games people play
Slave through the year for a holiday
Stuck in a room for too long
Waiting to hear your favorite song
Wait! Panic, Freak out
I’m out on a ledge
Shapeless expressions, lame dead
Eat till you’re fat, eat till you’re dumb
Spend all that money until you come

[Chorus]
Hmmmm hmmmm hmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmmm hmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmm hmmm hmmm

[Bridge]
Well you travel, and we travel trying to find it
I know that neither one of us
No, neither one of us can survive it
No the good Lord
We travel and we travel trying to find it
We’re just people, lonely people, you and I

[Interlude]
Come one
Hmmmm hmmmm hmmm hmmm hmmm hmmm
Get yourself, get yourself, get yourself
Hmmmm hmmm hmmm hmmm

[Verse 3]
Stand in line, wait for your turn, don’t you cry
Here they make the best dream pie
You took their money, now you die
Feelings of rage, broken bones
Lost in a crowd
Now you’re on your own
This is your life, now you’re gone
There’s no tomorrow
It’s here, it’s on

[Chorus]
Hmmmm hmmmm hmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmmm hmmm hmmm hmmm hmmm
Hmmmm hmmm hmmm hmmm

[Bridge]
Well we travel, and we travel, trying to find it
I know that neither one of us
No, neither one of us can survive it
Good good good Lord
We travel, oh we travel, trying to find it
We’re just people, lonely people, you and I
We’re just people, lonely people, you and I
I tell you
We’re just people, lonely people, you and I

[Outro]
La la la, la la la, la la la
La la la, la la la, la la la
La la la la, la la la
Lonely people
Lonely people


branobag aspettando il 3° Festival d’Inverno in Val di Farma (-9): Il cielo è di tutti

Due versioni di un pezzo di Bobo Rondelli -su testo di Gianni Rodari- che mi fu presentato un paio di anni fa Dario e Simone degli Etruschi from Lakota

Al momento, della musica che conosco, è uno dei 3-4 più affini alla BuioMetria Partecipativa.

Versione in studio (meglio per seguire il testo) e dal vivo, con medley su Who do you love di Bo Diddley.

 

Il cielo è di tutti | the sky is everyone’s property

Qualcuno che la sa lunga | Somebody who knows it all
mi spieghi questo mistero: | can explain to me this mystery
il cielo è di tutti gli occhi, | the sky is all the eyes
di ogni occhio è il cielo intero.| each eye has the whole sky

È mio, quando lo guardo. | it is mine, when I watch it
È del vecchio e del bambino, | it the old man’s and the kid’s
dei romantici e dei poeti, | it is
del re e dello spazzino. | it is the king’s, and the street sweeper’s

Il cielo è di tutti gli occhi, | the sky is a property of all the eyes
e ogni occhio, se vuole, | ad each eye, if it wants
si prende la Luna intera, | will take the whole moon
le stelle comete, il sole. | the comets, the sun

Ogni occhio si prende ogni cosa | each eye takes everything
e non manca mai niente: | yet nothing is ever missing
chi guarda il cielo per ultimo | who watches the sky last
non lo trova meno splendente. |does not find it less shining

Spiegatemi voi dunque, | so, will you please explain me
in prosa o in versetti, | as prose or in verses
perché il cielo è uno solo | why is the sky one
e la Terra è tutta a pezzetti.| and the Earth is all in little pieces

Branobag aspettando il 3° Festival d’Inverno in Val di Farma (-22): What a wonderful world

Con una traduzione inedita in forma di adattamento.

 

Don’t know much about history | non è che sappia di sto–o–ria
Don’t know much biology | né mica tanto di biologi—i—a
Don’t know much about a science book, | non ho imparato le scienze a memo—o—ria
Don’t know much about the french I took | e il francese lo sa meglio mia zi—i–a
But I do know that I love you, | ma so che un ti voglio un gran bene
And I know that if you love me, too, | se so che se me ne vuoi anche tu
What a wonderful world this would be | sarebbe un mondo non bello, di più

Don’t know much about geography, | no, non m’intendo di geografia
Don’t know much trigonometry | no mi chiedete la trigonometria
Don’t know much about algebra,| non so fare le operazioni
Don’t know what a slide rule is for | col calcolatore ci schiaccio i mosconi

But I do know that one and one is two, | ma so che uno più uno fa due
And if this one could be with you, | e se questo uno potesse essere con te
What a wonderful world this would be | sarebbe un mondo più bello per me

Now, I don’t claim to be an “A” student, | lo sai che non sono – uno studente modello
But I’m tryin’ to be | ma sarebbe bello
For maybe by being an “A” student, baby, | ché se riesco in classe —a esser migliore
I can win your love for me | magari con questo poi avrò il tuo amore

Don’t know much about history,
Don’t know much biology
Don’t know much about a science book,
Don’t know much about the french I took
But I do know that I love you,
And I know that if you love me, too,
What a wonderful world this would be
History
Biology
Science book
French I took
But I do know that I love you,
And I know that if you love me, too,
What a wonderful world this would be

Branobag aspettando il 3° Festival d’Inverno in Val di Farma (-23): Starfish and Coffee

[originale: branobag del 12-11-2012. aggiunta traduzione a fronte 21-11-2018 e prologo]

Il branobag si riallaccia a quello di ieri (-24) perché si svolge a scuola. Finardi, negli anni ’70, faceva il politicamente impegnato e c’era di mezzo qualche riforma. Prince, negli anni ’80, pensando alla scuola sognava e faceva sognare a occhi aperti.

E’ diventata forse ormai più un modo di dire che il titolo di un’opera di Goya, ma mi è sempre rimasto impressa la frase “Il sonno della ragione genera mostri”.  Il gioco di parole immediato è pertanto che “il sonno del rogione genera mastri”, persone riconosciute e rispettate per la loro autorità e il loro ruolo. Come Geppetto in Pinocchio.

Ma non volevo imboccare troppo la via del gioco di parole. La riflessione principale sul tema è: se il sonno della ragione genera mostri, il sonno della passione, che cosa genera ? E il sonno della motivazione ? E il sonno del rispetto ?

Se va bene, tutti questi sonni generano il nulla…ma se per caso qualcosa nasce da questi sonni, non può essere niente di troppo buono…alzamenti di spalle a fronte di domande serie, consuetudine trita, frasi tipo “tanto io sono così”, o peggio.

Insomma: meglio far dormire bene il rogione, e aspettare che nascano i mastri (anche se secondo me qualche rogione che ha lavorato bene in giro c’è già, perché dei mastri li ho conosciuti in questi anni).

Songwriters: NELSON, PRINCE ROGERS / MELVOIN, SUSANNAH K.
It was 7:45, we were all in line 2 greet the teacher Miss Kathleen | erano le 7.45, eravamo tutti in fila per salutare la maestra, Miss Kathleen
First was Kevin, then came Lucy, third in line was me | Prima c’era Kevin, poi Lucy, il terzo nella fila ero io
All of us were ordinary compared 2 Cynthia Rose | Eravamo tutti normali in confronto con Cynthia Rose
She always stood at the back of the line, a smile beneath her nose | lei stava sempre in fondo alla fila, sorridendo sotto i baffi
Her favorite number was 20 and every single day | il suo numero preferito era 20, e ogni giorno
If U asked her what she had 4 breakfast, this is what she’d say | se le chiedevi cosa avesse mangiato per colazione, diceva così

Starfish and coffee, maple syrup and jam | stelle marine e caffé, sciroppo d’acero e marmellata
Butterscotch clouds and a tangerine, a side order of ham, | nuvole di caramello e un mandarino, con un contorno di prosciutto
If U set your mind free, baby, maybe U’d understand | se lasciavi andare la tua mente, bella, magari potevi capire
Starfish and coffee, maple syrup and jam | stelle marine e caffé, sciroppo d’acero e marmellata

Cynthia wore the prettiest dress but different color socks | Cynthia portava i vestiti più carini ma calze di colore differente
Sometimes I wondered if the mates were in her lunchbox (Oh ooh oh) | a volte mi domandavo se le altre le tenesse nella cestina della merenda
Me and Lucy opened it when Cynthia wasn’t around (Oh ooh oh) | Lucy ed io l’aprimmo quando Cynthis non c’era
Lucy cried, I almost died, U know what we found | Lucy gridò, io quasi morii, lo sai cosa trovammo?

CHORUS:
Starfish and coffee, maple syrup and jam
Butterscotch clouds, a tangerine and a side order of ham
If U set your mind free, baby, maybe U’d understand
Starfish and coffee, maple syrup and jam

Starfish and coffee

Cynthia had a happy face, just like the one she draws | Cynthia aveva una faccia allegra, proprio come quella che disegnava
On every wall, in every school, but it’s alright, it’s 4 a worthy cause | su tutti i muri, in ogni scuola, ma va bene…è per una giusta causa
Go on, Cynthia! | Vai così, Cynthia!
Keep sayin’… | Continua a dire…

CHORUS

(La la la la…)
Starfish and coffee, love 4 the soul {x2}

Branobag aspettando il Festival d’Inverno in Val di Farma (-15): Quiero tener tu presencia

[riedizione del branobag del 30-8-2012, con aggiunta di foto originale, scattata il 22-8-2015 al Bar Vineria La Combriccola di Torniella (GR) e nota del 30-11-2018: a Madrid in metropolitana prima di annunciare la prossima fermata suonano quattro note dell’attacco di “How Deep is your Love” dei Bee Gees]

2015-08-22-faccebicchiereNel gioco della bottiglia quotidiano che è il brano bag, oggi tocca a un pezzo che sentii per la prima volta in un anno indeterminato fra il 1985 e il 1995. Potremmo definirlo il “milanozoico”.
Le ère sono intervalli di tempo di cui l’inizio e la fine non sono determinati con esattezza, ma quando li guardi da una certa prospettiva vedi che delle cose erano diverse prima e dopo.
E’ interessante anche che nella definizione di alcune delle ère, la denominazione è relativa. Il mesozoico a occhio è l’èra tra il paleozoico e il cenozoico, e il “meso-” ci dice questo. Ma non è che il nome la caratterizza di per sé…è un’èra che è stata definita “perché c’era posto”…

…mi piace pensare che le ère che saranno, saranno perché hanno un’identità propria, non perché servono cuscinetti tra un periodo e un altro. Poi magari un’altra volta si parlerà di stati cuscinetto e dei posti che finiscono in -stan.

Ma torniamo al pezzo di oggi: dalla Spagna con passione…quasi un Freddy Mercury andaluso…quello che però mi resta impresso di questa performance è l’energia complessiva. Quattro minuti che secondo me corrispondono a diversi kilowatt prodotti dal pubblico.

Randy McPherson, critico musicale per il Des Moines Tribune, scrisse una decina di anni fa: “If you haven’t seen Seguridad Social live, you can’t say you have been blasted away by a musical performance“. Giudicate voi.

Penso anche che se uno spagnolo mi dice “no quiero hablar de la lucha, si no estamos preparados” vada preso con attenzione (quando si sono messi di buzzo buono a luchar, solo gli inglesi sono riusciti a rimetterli a posto, ma anche di questo riparleremo se vi farà piacere).

Esta es la letra de la canción Quiero Tener Tu Presencia interretada por Seguridad Social.
Quiero tener tu presencia, quiero que estés a mi lado | Voglio la tua presenza, voglio che tu mi stia a fianco
no quiero hablar del futuro, no quiero hablar del pasado. | non voglio parlare del futuro, non voglio parlare del passato
No quiero hablar de esos niños que están tan desamparados. | non voglio parla’ de ‘sti bbimbi che sono così disgraziati
No quiero hablar de la guerra, no quiero hablar del parado | non voglio parlare della guerra, non voglio parlare di disoccupazione

Quiero tener tu presencia, quiero que estés a mi lado |
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados | non voglio parlare di lotta, se non siamo pronti
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados…

…Quiero buscar un camino que no se encuentre embarrado… | voglio imboccare una via su cui non ci siano ostacoli
No quiero hablar del mendigo, no quiero hablar del esclavo. | non voglio parlare dei poveri, non voglio parlare degli schiavi
No quiero hablar pero hablo y empiezo a estar ya cansado | non voglio parlare, però parlo, e comincio a essere un po’ stufo
de muy buenas intenciones sin entregar nada a cambio. | di tutte ‘ste buone intenzioni senza dare niente in cambio

Quiero tener tu presencia, quiero que estés a mi lado
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados…

Quiero tener tu presencia, quiero que estés a mi lado
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados…

Quiero tener tu presencia, quiero que estés a mi lado
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados…

No quiero que des la espalda hay que tomárselo en serio | non voglio che tu mi dia le spalle, bisogna prendere la cosa sul serio
basta de palabras, busquemos remedio. | basta parole, cerchiamo un rimedio
Vamos a hacer el camino con decisión | mettiamoci in cammino con decisione
y coraje sin pensar que el viaje llegue a su destino… | e coraggio, senza pensare, che il viaggio ci porti alla sua destinazione

Quiero tener tu presencia, quiero que estés a mi lado
no quiero hablar de la lucha si no estamos preparados

(da: http://www.sitiodeletras.com/)