Archivio mensile:Novembre 2012

branobag del 30-11-2012: Condire e “dire con…”

Dieci minuti fa ero in un’ascensore di un palazzo di una città in cui gli ascensori potrebbero non servire più di tanto, e una coppia discuteva di una cena o un pranzo che stanno organizzando per domani…a un certo punto parlavano di qualche ingrediente che poteva essere usato per un certo piatto, ma anche per condire qualcos’altro.

Dal condire, è stato breve il passo al con-dire, e quindi al dire-con.

diverse persone mi hanno chiesto in questi mesi che cosa vuol dire “brano bag”, o “che cosa è”, o “se non penso che sia una cosa effimera”, o “se è necessario mettersi al pc mediamente prima delle 07.00 per comporre “dal vivo” questa rubrica, senza altra preparazione se non il sonno della notte prima e 45 anni di pellegrinaggi, tra la baia di San Francisco, la bassa Norvegia, il medio Marocco e le città Ittite da cui, guardando a Est si vede distinto il picco triangolare del monte Van.

Finora ho sempre detto che il significato dell’espressione “brano bag” non si può regalare così, “gratis”…sebbene almeno una decina di persone che ricevono questi messaggi quasi quotidiani lo dovrebbero conoscere già da 4-5 anni. Non per egoismo o per snobismo, ma perché…perché poi ci si arriva.

Però si può pensare a delle analogie…si potrebbe dire che i brano bag sono un modo di condire un’insalata culturale, e “dire con…” allo stesso tempo ?

Si potrebbe…

Per chiudere una settimana improntata alla metafora del piano di studi, una canzoncina facile facile…quattro accordi (gli stessi di She’s got Issues degli Offspring…provate RE-LA///DO-SOOOL) e un testo istruttivo.

…molto bello anche il prologo, che cala la canzone in un contesto storico…ogni espressione artistica seria e sempre figlia dell’epoca in cui nasce, e riesce poi a trasmettere qualcosa dopo che quell’epoca è passata e a prescindere dal percorso dell’artista che l’ha creata.

E’ curioso, infatti, anche se non strano, che Finardi, tra una fase decisamente di riflessione e di “cittadino attivo” e una fase di grande vecchio del folk-blues, sia stato ad esempio interprete della canzoncina che presentava la nuova Cinquecento (la prima vera “nuova” Cinquencento).

Grande Eugenio! Nun ce lascia’ (e poi canta strabene in inglese…non a caso essendo mezzo americano, se non sbaglio ?).

(Eugenio Finardi)

Ci dicevano, insistevano, di studiare
che da grandi ci sarebbe stato utile sapere
le cose che a scuola andavamo a imparare
che un giorno avremmo dovuto anche lavorare.

E c’è chi è stato promosso, c’è chi è stato bocciato,
chi non ha retto la commedia ed è uscito dal gioco
ma quelli che han studiato e si son laureati
dopo tanti anni adesso sono disoccupati.

Infatti mi ricordo mi sembrava un po’ strano
passare quelle ore a studiare latino
perché allena la mente a metter tutto in prospettiva
ma io adesso non so calcolare l’iva.

Io volevo sapere la vera storia della gente
come si fa a vivere e cosa serve veramente
perchè l’unica cosa che la scuola dovrebbe fare:
è insegnare a imparare

Io per mia fortuna me ne son sempre fregato
non facevo i compiti, non ho quasi mai studiato.
Ascoltavo dischi, mi tenevo informato.
Cercavo di capire ed adesso me la so cavare.

Perciò va pure a scuola per non far scoppiar casino,
studia matematica ma comprati un violino, impara a lavorare il legno,
ad aggiustar ciò che si rompe, che non si sa mai nella vita
un talento serve sempre.

branobag del 29-11-2012: Dammi tre lettere-ABC

Lunedì: fisica – martedì: chimica – mercoledì: scienze sociali – Oggi si parla di semantica ?

Qualche anno fa uno dei successi estivi del pop italiano fu “Dammi tre parole”…ieri mi sono rimasti impressi vari casi di “dammi tre lettere”, tutti legati -credo- da un’idea di semplificazione della comunicazione.

Un noto corriere nazionale (di cui faremo il nome, tanto non ci pagano lo stesso perché questo blog non è commerciale e se no non si capisce): Bartolini…hanno deciso di ribattezzarsi in BRT.

Poi avevo appuntamento a pranzo a Firenze nei pressi di un locale (di cui faremo il nome, tanto non ci pagano lo stesso perché questo blog non è commerciale e se no non si capisce): il Tenax, la cui insegna è un TNX metallico.

Insomma ho detto: vedi, prima o poi c’è una certa linea per cui si arriva a tre lettere a partire da qualcosa di più lungo, in genere levando le vocali.

Se penso a fasi di creazione di nomi per progetti che ho visto nascere, quando fu battezzata la BuioMetria Partecipativa, le si affiancò anche l’abbreviazione (BMP), ma lì non era lo stesso, perché il nome lungo rimane sempre…semplicemente si pensò che ci sono contesti in cui sta bene il nome lungo, e altri in cui sta bene il nome corto.

Poi mi vengono in mente sigle celebri: DNA, TNT, JFK ecc … non so, non è un discorso chiuso, ma si capisce che tre lettere, nell’universo delle abbreviazioni, sono quelle più potenti. Purché non siano semplificazioni. La semplificazione eccessiva a volte complica le cose, dopo un po’.

Quali sono le vostre tre lettere di abbreviazione ? Per pensarci su senza pensarci su, un brano facile facile, probabilmente registrato in una sala da cui era appena uscito Sly and the Family Stone…quando Michael Jackson era nero.

Jackson 5 – ABC

A buh-buh buh buh-buh

A buh-buh buh buh-buh

You went to school to learn, girl
Things you never, never knew before

Like I before E except after C

And why two plus two makes four
Now now now, I’m gonna teach you
Teach you, teach you

All about love, dear
All about love

Sit yourself down, take a seat
All you gotta do is repeat after me.

ABC
Easy as
one, two, three
Or simple as
Do re mi
ABC, one, two, three, baby, you and me girl!
ABC
Easy as
one, two, three
Or simple as
Do re mi
ABC, one, two, three, baby, you and me!

Come on, let me love you just a little bit!
Come on, let me love you just a little bit!
I’m a going to teach how to sing it out!
Michael: Come on, come on, come on
Let me show you what it’s all about!

Reading, writing and arithmetic
Are the branches of the learning tree

But without the roots of love every day, girl

Your education ain’t complete
T-T-T-Teacher’s gonna show you

Show you, show you

How to get an A!

Nyah nyah nyah nyah nyah nyah!

Spell “me” “you”
Add the two!
Listen to me baby, that’s all you gotta do!

ABC
Easy as
one, two, three
Or simple as
Do re mi
ABC, one, two, three, baby, you and me girl!
ABC
Easy as
one, two, three
Or simple as
Do re mi
ABC, one, two, three, baby, you and me!

Sit down, girl!
I think I love you!
No!
Get up, girl!
Show me what you can do!

Shake it, shake it, baby, come on now!
Shake it, shake it, baby, ooo oooh!
Shake it shake it, baby, huh!
one, two, three, baby, oo ooo!
ABC, baby, nah nah!
Do re mi, baby, huh!
That’s how easy love can be.

ABC
ABC, it’s easy

Easy as one, two, three
It’s like counting up to three
Or simple as Do re mi
Sing a simple melody
That’s how easy love can be!

Easy as one, two, three
It’s like counting up to three
Or simple as Do re mi
Sing a simple melody
That’s how easy love can be!

Segnalazione: 10-12-2012: apertura ad Alghero (SS) del primo centro di prestito buiometrico sardo

 

Tutti avrete notato che se state in campagna, o in mezzo al mare, nelle notti di cielo sereno le stelle si vedono meglio che se state in una via di una città o sotto i riflettori di un parcheggio.

Questa differenza di qualità del cielo notturno è dovuta all’inquinamento luminoso: luce diretta in modo improprio (o verso chi guarda, o -soprattutto- verso l’alto) che va, di fatto, a “illuminare il cielo” e quindi rende meno visibili le stelle.

Al di là della suggestione poetica, l’inquinamento luminoso determina effetti molto pratici, legati all’utilizzo improprio di energia elettrica, alla fauna notturna, alla salute umana e alla sicurezza.

A partire dal 10 dicembre prossimo se siete cittadini di Alghero e dintorni potrete avere un’occasione pratica e semplice di contribuire allo studio del problema dell’inquinamento luminoso e al supportare la definizione di soluzioni per lo stesso: potrete infatti partecipare al progetto di BuioMetria Partecipativa, un’iniziativa in corso dal 2008 a livello nazionale per la sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento luminoso e per la raccolta di misure.

Per prendere parte alla campagna di misure potrete recarvi presso la Biblioteca Popolare San Michele di Alghero, e prendere in prestito uno strumento apposito e dal semplice utilizzo.

La presentazione di questo innovativo e originale servizio si terrà lunedì 10 dicembre alle ore 18.30 presso la biblioteca, in via Mazzini 118 al primo piano.

Interverrà per l’occasione l’ingegnere ambientale Andrea Giacomelli, uno dei due ideatori del progetto di BuioMetria Partecipativa.

L’iniziativa si svolge in collaborazione tra la Biblioteca Popolare San Michele di Alghero e l’associazione di promozione sociale Attivarti.org

Per informazioni:

http://https://www.pibinko.org/buiometria-partecipativa/
http://www.bibliotecasanmichele.it

info@attivarti.org

branobag del 28-11-2012: dalla chimica alla ritmica…proposte dalla LUIBB

Questa settimana stiamo percorrendo un ideale piano di studi. Siamo partiti dalla fisica, per passare poi alla chimica.

Se fossimo in un ipotetico primo anno di studi superiori, potrebbe sembrare una facoltà a indirizzo scientifico, e la prossima lezione potrebbe essere -che so- di analisi matematica, o di disegno.

Ma questa è la libera università italiana dei branobag (LUIBB), e quindi dalla chimica si potrebbe passare alla clinica, o alla cinica, o alla chimichanga (piatto tipico messicano)…o magari alla ritmica.

Oppure si passa anche alle politiche sociali: coesione, pari opportunità, mediazione culturale, razzismo al rovescio (vi è mai capitato di essere trattati in modo maleducato da un extracomunitario perché abusa dei suoi diritti e dimentica la cortesia ?), razzismo a diritto (sì, vi è capitato).

Il brano che segue parla in parte di questo. La canzone è nella colonna sonora del film Slumdog Millionaire (Il milionario, in Italia), e mi rimase impressa sin dalla prima volta che la sentii, perché e pimpante, ma potrebbe anche funzionare come ninna nanna, se la rallentate di 10 bpm.

Se andate a leggere un po’ di spiegazioni, scoprirete quanta profondità ci può essere dietro a una canzoncina hip-hop (o quanto tempo dedicano a scrivere che ce l’ha, per i malpensanti)
Alla fine: fatevi la vostra idea, fate il vostro gioco, e se l’idea era buona e il gioco non è incauto, non potrà andare troppo male, no ?

Del brano esiste anche qualche cover piacevole: il regazzino che suona qui potrei averlo incrociato a Istanbul a giugno (il ciuffo ci assomigliava, e suonava lo stesso pezzo in strada, assieme a una regazzina dalle gambe magre…ma vivaci tutti e due e avevano un sacco di pubblico. Fecero anche Hey ya degli Outkast!)

M.I.A. – “Paper Planes”

[x2]
I fly like paper, get high like planes
If you catch me at the border I got visas in my name
If you come around here, I make ‘em all day
I get one down in a second if you wait

[x2]
Sometimes I think sitting on trains
Every stop I get to I’m clocking that game
Everyone’s a winner, we’re making our fame
Bona fide hustler making my name

[x4]
All I wanna do is (BANG BANG BANG BANG!)
And (KKKAAAA CHING!)
And take your money

[x2]
Pirate skulls and bones
Sticks and stones and weed and bombs
Running when we hit ‘em
Lethal poison for the system

[x2]
No one on the corner has swagger like us
Hit me on my Burner prepaid wireless
We pack and deliver like UPS trucks
Already going hell just pumping that gas

[x4]
All I wanna do is (BANG BANG BANG BANG!)
And (KKKAAAA CHING!)
And take your money

M.I.A.
Third world democracy
Yeah, I got more records than the K.G.B.
So, uh, no funny business

Some some some I some I murder
Some I some I let go
Some some some I some I murder
Some I some I let go

[x4]
All I wanna do is (BANG BANG BANG BANG!)
And (KKKAAAA CHING!)
And take your money

branobag del 27-11-2012: catalizzatori e orbitali

Sia il brano che il bag di ieri hanno avuto riscontri interessanti: hanno suscitato reminiscenze tardo-beatlesiane, hanno fatto indignare gente con gusti musicali non troppo diversi da chi scrive, hanno fatto pensare all’uso dell’equilibrio.

Visto che le materie scientifiche piacciono, proviamo oggi con la chimica, uno dei cui aspetti più interessanti sono le reazioni: quando uno o più elementi si combinano. Con le reazioni chimiche è possibile riprodurre sostanze e materiali che si ritrovano in natura, o dare loro forma e consistenza che in natura non si trova, o -addirittura…incredibile dictu– creare materiali nuovi.

Una volta (tipo fino al 1900), se conoscevi due regole di fisica e tre trucchetti di chimica potevi passare per mago. Oggi è un poco più difficile, ma conoscere due regole di fisica e tre nozioni di chimica può aiutare chiunque a capire meglio una notizia del telegiornale, un bugiardino di un farmaco, o a quanta distanza stare da un cantiere con un ponteggio pericolante.

Il brano è più a tema di quello di ieri, anche se secondo me di chimica dei libri i Negrita hanno studiato meno di quanto vogliano far intendere (e comunque ci regalano un bel pezzo!).

Negrita – In ogni atomo

Hai le carte e passi
giocati i tuoi assi
punta pure cio’ che hai
pensi troppo a cosa fai

perche’ a quelli come noi
serve spazio ed aria sai
troppo poco quel che c’e’
troppo poco anche per te

Sei uguale a me
altro che no
sei come me
in ogni atomo

Maledetti fragili
che si fanno scrupoli
che si sciupano da sé
siamo vuoti a perdere

Ma stavolta e’ colpa tua
prendi al volo e metti via
che di donne come te
lascia stare non ce ne’e’

Sei uguale a me
altro che

branobag del 26-11-2012: equilibrio…instabile o stabile

se vi dico equilibrio, normalmente pensate a una cosa stabile o una instabile ?

se vi viene in mente una persona equilibrata, le si associa un’idea di stabilità

se pensate a un equilibrista, suona invece più come una cosa cui si associa instabilità (e a volte gli equilibristi cascano, ma quelli bravi hanno la rete), al compensare con una serie di movimenti complessi una forza che ti spinge in una direzione, che di solito è il basso.

se ci penso bene, le forme migliori di equilibrio sono quelle instabili. richiedono sicuramente una quantità maggiore di energia, e delle tecniche di controllo più sofisticate, ma ti consentono di camminare su un filo, su una trave, o di portare una sedia sulla punta del naso.

se faccio invece una rassegna di situazioni “equilibrate”, non mi è sempre chiaro se siano equilibrate perché lo vogliono, o se “sono state” equilibrate.

da studiare meglio, ma chiunque abbia basi di fisica sa che le situazioni di equilibrio stabile sono le peggiori (perché una volta raggiunta la stabilità, nella fisica, il sistema si ferma).

avendo scritto una quantità inusuale di frasi ipotetiche (tutte cominciano con il “Se”), procediamo ora con il brano…per me una delle canzoni più suggestive di sempre. Tutto il disco da cui è tratto questo brano merita…atmosfere mai aggressive, ma energia vera, lingue che si mescolano, voce che si commenta da se.
E’ possibile stare a sentire tutto il disco a occhi chiusi.

Oi Va Voi – Yesterday’s Mistakes

Don’t need another resolution to feel
As though I’m going somewhere, somewhere

You said you needed me
Or at least that’s what I thought
At times the memories
Seem to be knocking at my door
I’ve seen the film a million times
Feels like I wrote the storyline
I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday

I like to think I’m stronger now
Victim of common sense
The truth is that I know I still
Confuse the past with the present tense
Condensing what we had
To a single frame
That sticks in my mind
As I try to move on
The same image comes back every time

They were yesterdays mistakes
And they were yesterdays mistakes
Yesterday’s mistakes
Somewhere

Forgive my selfishness
I’d be grateful if you can
Forget my ingratitude
You think I’m twice the girl I am
They say we should forgive
But not forget
What has gone before
I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday

And they were yesterdays mistakes
Yesterday’s mistakes
They were yesterdays mistakes

I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday
I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday

I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday
I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday

I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday
I refuse to replay
The mistakes that we made yesterday

branobag del 23-11-2012: un bel gruppo del terzo millennio

Nella sintesi della settimana che il venerdì in qualche modo propone sempre nei posti in cui il sabato e la domenica sono considerati come giorni più o meno di “stare meno sul pezzo” emerge questa volta (solo questa volta?) il tema del dislivello, della distanza, della lontananza.

Persone con visioni simili, ma senza visoni, possono aspirare a obiettivi simili, con metodi abbastanza simili, eppure essere a una certa distanza.

E’ questo un problema? Dire “dipende” sarebbe facile e qualunquista. Dico che è un problema se non si accetta che delle distanze, dei “dislivelli” possono esistere, e che possono essere ridotti.

Ma siccome possono essere ridotti, se ci si vuole impegnare, non è un problema.

Nel frattempo, I Muse, un bel gruppo del terzo millennio, con una canzone che ricalca molto I want to break free dei Queen negli arrangiamenti, quasi anche nel suono e nell’assolo, ma su un tema leggermente diverso.

Madness

MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
I
I can’t get these memories out of my mind
And some kind of madness has started to evolve
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
I
I tried so hard to let you go
But some kind of madness is swallowing me whole, yeah
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
I have finally seen the light
And I have finally realised what you mean
And now I need to know is this real love
Or is it just madness keeping us afloat?
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
And when I look back at all the crazy fights we had
Like some kind of madness was taking control, yeah
And now I have finally seen the light
And I have finally realised what you need
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
But now I have finally seen the end
(finally seen the end)
And I’m not expecting you to care, no
(expecting you to care)
That I have finally seen the light
(finally seen the light)
And I have finally realised
(realised)
I need to love
I need to love
Come to me, trust in dream
Come on and rescue me
Yes I know I can be wrong
Maybe you’re too headstrong
Our love is…
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Mad Mad Mad
MA MA MA MA MA MA MA MA Madness

branobag del 22-11-2012: cani, cavalli (e occhi verdi)

Per la parte non tra parentesi, non parlo di corse, scommesse, riviste patinate per letture domenicali o documentari.

Parlo del ritorno della gioia nella musica, caso mai non si fosse capito che è tornata. Ci sono persone vive, che camminano oggi sulla terra, e che fanno musica che è viva, gioiosa, e giocosa. Sarà sempre bello rivedere Woodstock, sentire i Led Zeppelin, i Sex Pistols, Ivano Fossati coi Delirium che intona Jezael, o riascoltare i Nirvana con la loro potenza di annullamento.

Ma c’è anche tanta roba in movimento oggi…intendo nell’ultima decina di anni, e magari solo per un poco di pigrizia e di consuetudine, ci perdiamo la possibilità di partecipare a queste storie.

Ma si era capito, alcuni di voi lo hanno capito. Per quelli che non lo avevano capito, vi presento un caso notevole caso di occhi verdi: Florence and the Machine

Vi invito prima a sentire la versione “da disco” (che già “arriva”)..addirittura con il remake del video dopo che hanno fatto i soldi.

Poi la versione dal vivo. Le giornate dei cani son finite…arrivano i cavalli (e i gatti stanno sempre llà, ché loro uno spazio lo trovano comunque).

Dog Days are Over | I giorni da cani sono finiti

Happiness, it hurt like a train on a track | La felicità, fece male come un treno sui binari
Coming towards her, stuck still no turning back | andando verso di lei, incastrata senza possibilità di ritorno
She hid around corners and she hid under beds | si nascose dietro gli angoli e si nascose sotto i letti
She killed it with kisses and from it she fled | la uccise con baci e ne fuggì
With every bubble she sank with a drink | con ogni bolla che affondava in una bevuta
And washed it away down the kitchen sink | w la sciacquò giù per il lavandino

The dog days are over | i giorni da cani sono finiti
The dog days are done | i giorni da cani sono fatti
The horses are coming | stanno arrivando i cavalli
So you better run | per cui ti conviene correre

Run fast for your mother and fast for your father | corrì veloce per tua madre, e per tuo padre
Run for your children for your sisters and brothers | corri per i tuoi figli, le tue sorelle e fratelli
Leave all your love and your longing behind you | lascia tutto il tuo amore e la tua nostalgia dietro di te
Can’t carry love with you if you want to survive | non puoi portare l’amore con te se vuoi sopravvivere

The dog days are over
The dog days are done
Can you hear the horses | li puoi sentire, i cavalli
‘Cause here they come | ché eccoli che arrivano

And I never wanted anything from you | e non ho mai voluto da te nulla
Except everything you had | tranne tutto quello che avevi
And what was left after that too. oh. | e ciò pure che avanzava, dopo quello

Happiness hit her like a bullet in the back | la felicità la colpì come una pallottola nella schiena
Struck from a great height | sparata da grande altezza
By someone who should know better than that | da qualcuno che poteva aver capito un po’ meglio

The dog days are over
The dog days are gone
Can you hear the horses
‘Cause here they come

Run fast for your mother and fast for your father
Run for your children for your sisters and brothers
Leave all your love and your longing behind you
Can’t carry love with you if you want to survive

The dog days are over
The dog days are gone
Can you hear the horses
‘Cause here they come

The dog days are over
The dog days are gone
The horses are coming
So you better run

The dog days are over
The dog days are gone
The horses are coming
So you better run

More lyrics: http://www.lyricsmode.com/lyrics/f/florence_and_the_machine/#share

brano bag del 21-11-12: gente che lavora sodo

I Living Color sono uno dei miei gruppi preferiti di sempre. Non li ho mai sentiti dal vivo, ma li conobbi quando Videomusic trasmise il concerto del quarantennale della Atlantic Records e da allora ho sempre ascoltato con interesse le loro cose.

Perché ?

  • Sono nati da un’associazione di quartire, da una comunità locale
  • Sanno suonare. Non saranno i più virtuosi dell’universo musicale, ma non si può dire che non si facciano notare per la tecnica.
  • Hanno “i semi in testa” (come diceva Niccolino Grassi ieri sera al distributore fuori Massa), cioè sono intelligenti. Se no non potrebbero aver scritto i testi che hanno scritto.
  • Cercano di condividere qualcosa che sentono.

Il pezzo seguente è un esempio. Se a qualcuno sembrerà uno gnaulìo (miagolìo), prima concentratevi sul testo, e poi ritornate alla musica: una personalità che richiede un culto, non potrebbe avere una musica troppo diversa.

E comunque non suonano solo pezzi da schitarrata totale…(a voi gli approfondimenti, sino al prossino brano bag su di loro).

Cult of Personality
Living Colour
(V Reid, C. Glover, W. Calhoun, M. Skillings)

[…and during these few moments that we have here left
I wanna talk in a language that everybody here
can easily understand]

Look into my eyes, what do you see?
Cult of Personality
I know your anger, I know your dreams
I’ve been everything you want to be
I’m the Cult of Personality
Like Mussolini and Kennedy
I’m the Cult of Personality
Cult of Personality
Cult of Personality

Neon lights, A Nobel Price
The mirror speaks, the reflection lies
You don’t have to follow me
Only you can set me free
I sell the things you need to be
I’m the smiling face on your T.V.
I’m the Cult of Personality
I exploit you still you love me

I tell you one and one makes three
I’m the Cult of Personality
Like Joseph Stalin and Gandhi
I’m the Cult of Personality
Cult of Personality
Cult of Personality

Neon lights a Nobel Prize
A leader speaks, that leader dies
You don’t have to follow me
Only you can set you free

You gave me fortune
You gave me fame
You me power in your God’s name
I’m every person you need to be
I’m the Cult of Personality

[it’s not what your country can do for you]

[the only thing we have to fear is…fear itself]

Relazione sulle due giornate “Cultura, Ambiente, Innovazione libera: opportunità per il territorio e integrazione di risorse diverse” (CAIL 2012)

come grafica per gli eventi, avevo preparato due manifesti. La prima giornata si intitolava “Cultura, ambiente: opportunità per il territorio”, la seconda “innovazione libera: integrazione di risorse diverse”.

Affiancando i manifesti delle due giornate (come nei film di fantasy dove si ricompongono due metà di un medaglione e si sprigionano poteri misteriosi), si aveva un terzo manifesto con un terzo titolo, che richiamava quello del primo convegno CAIL nel 2008 a Ribolla.