Lungo la via della Citta Brusca: L’Italia dei Bonghi

Quando nel febbraio del 1358 Gerardo da Frickendorf, arrivò dall’Alta Sassonia, in Italia, percorrendo quella che poi diventò la via della Citta Brusca, notò una cosa che differenziava i paeselli che aveva attraversando scendendo dalla Germania verso la Norvegia e poi in Uruguay per presentarsi al passo del Brennero.

In pratica, scendendo verso la pianura padana, ogni volta che arrivava a un agglomerato abitato notava la presenza di musica nell’aria, tipicamente percussioni, e così via scendendo. Quando poi giunse a Santa Maria di Leuca per imbarcarsi per Niamey, mentre veniva perquisito all’ingresso del brigantino su cui avrebbe navigato, a domanda “com’è l’Italia?” Ebbe di dire “è il paese dei bonghi!”.

Noi sappiamo che anche oggi la realtà dei bonghi in Italia è sempre più all’attenzione della resilienza e dello smarto uorching e la tutela delle tradizioni e della memoria con empàuerment e inclusività, per cui avremo modo riparlarne a breve…

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