CINGHIALE IN UMIDO

 

Se ho imparato a fare bene il cinghiale lo devo a Rosanna una cara amica che oltre a regalarmelo mi ha insegnato a cucinarlo.

La cosa più importante per una buona riuscita è la preparazione. Le dosi  si possono considerare 1 etto di carne a persona  se utilizzato per pappardelle o come secondo. Per il sugo bastano 50 gr a persona.

La sera prima di cucinarlo va messo in uno scolapaste con sale e pepe affinchè venga spurgato tutto il cattivo odore ed il sangue in eccesso. La mattina si lava bene e si fa a pezzi della dimensione voluta.

 Si priva di tutto il grasso poi si mette in una padella a fuoco lento e via via che si forma l’acqua si butta via. Si lava e si asciuga con un panno.

Si fa un soffritto con cipolla ( e aglio se piace) poi si aggiunge il cinghiale, a pezzi se si vuole consumare così o tritato se si vuole fare il sugo. Si aggiungono poi salvia, rosmarino, prezzemolo tritati e una foglia di alloro oltre ad alcuni chicchi di pepe in grani. Quando è tutto rosolato si aggiunge un poco di vino rosso e si fa evaporare, poi si aggiunge il pomodoro e si fa cuocere almeno 1 ora. Se è a pezzi ed è ancora duro si può mettere poco bicarbonato. Se è solo sugo ed è molto si può mettere in vasetti bollente e si conserva bene per alcuni mesi. Se è a pezzi va messo in congelatore.

Può essere aggiunto peperoncino a seconda dei gusti.

Vi sono delle gustose varianti. 10 minuti prima della fine cottura si aggiungono olive nere, oppure fettine di mela, oppure pezzetti di cioccolata fondente.

L’ideale è con le olive e può servire per polenta o pappardelle.