branobag del 13/2/19: a Eva, che faceva spostare pezzi di arcobaleno

[prima edizione 27/8/2012]

Ron e Jeremy erano seduti al bar, in quel tavolo nell’angolo con di mezzo il biliardo e a destra le casse di birra impilate in numero di quattro.

In caso di incendio sarebbero stati nel posto più pericoloso per raggiungere l’uscita di sicurezza, ma le loro famiglie erano assicurate tramite polizze adeguate e i due amici potevano quindi vivere con serenità il caffé della mattina.

“L’arcobaleno è una delle visioni più intriganti che si possano avere senza assumere sostanze psicotrope”, disse Jeremy… “è una combinazione di fantasmi che per una frazione di tempo decidono di volare in formazione, come le frecce tricolori”.

Ron appoggiò la tazzina sul tavolo, fece schioccare la lingua per la soddisfazione e replicò “sì, ma le frecce tricolori più che tre colori non ci mettono…nomen omen. L’arcobaleno invece si porta tutto lo spettro visibile…e magari anche qualcosa in più”

Jeremy notò l’allineamento dei quadretti del colletto della camicia di Ron con il telaio della vetrina, orientato verso un punto che, scavando a 75 metri di profondità avrebbe rivelato la presenza di acqua dolce e poi disse: “E’ tardi, andiamo a lavorare”

(da Alberi con le foglie, di S. Jenkins, 2084, Ed. Nesterson, 380 pagine, 340 Euro).

I Ramones sono più noti per pezzi tipo il remake di “What a wonderful world”, Blitzkrieg Bop o Sheena is a punk rocker…tutti pimpanti e “wild al punto giusto“, come disse una volta Corrado del LO-FI Milano. Ma a me piace di più questa, di cui e’ stata fatta anche un cover di “power soul” nel 1999, prodotta giusto da Joey Ramone.