La buiometria partecipativa contro l’omoragno, al Caffé Ricasoli (Grosseto)

Della BuioMetria Partecipativa abbiamo (noi=Francesco Giubbilini

fino al 2012 e Andrea Giacomelli anche dopo) tenuto una media di una presentazione al mese tra il giugno 2008 e oggi, a latitudini comprese tra Matera ed Edimburgo.

Morale: si impara sempre qualcosa di nuovo, ma un paio di cose legate alle questioni della luce artificiale di notte le abbiamo ragionate e assimilate, e quindi si provano anche a proporre in modo diverso dal solito.

Una di queste proposte è arrivata mercoledì 16 scorso al Caffé Ricasoli di Grosseto, che non è solo un caffé e nemmeno solo un Ricasoli, ma un ricettacolo di personaggi e vicende tenute insieme dai fratelli Ambrosio e dalla loro squadra di collaboratori e
simpatizzanti. Più che un bar, direi un bazar, almeno dal punto di vista sociale.

Frequento il caffé Ricasoli da un tempo imprecisato (colloco il mio primo contatto attorno al 2007-2008) e nel tempo mi è capitato di ragionare con vari soggetti di varie storie, tra cui -necessariamente- la BuioMetria Partecipativa. Siamo arrivati quindi a proporre una serata con una performance dal titolo “La BuioMetria Partecipativa contro l’omoragno”.

Nella performance chi già conosceva le presentazioni precedenti (cioè il sottoscritto) avrà potuto riconoscere alcuni dei capisaldi del discorso che portiamo avanti come BMP. Tutti gli altri (cioè tutti gli altri) hanno potuto seguire l’argomento con un approccio nuovo, già sperimentato in un paio di occasioni…mi
vengono in mente gli interventi alla spiaggia Tangram di Follonica (GR) del luglio 2011 (serata “Pedalò nel buio“) o quelli a Braies (BZ) nell’agosto 2012. Ma questa volta la cosa era  progettata così.

La presentazione ha preso spunto dall’annuncio fatto da Il Tirreno, in cui si diceva che avremmo proposto “filosofia, azioni e novità” sul tema della BuioMetria. E così è stato. Agli avventori è stato chiesto di scegliere con quale argomento partire
(seguendo lo schema dei giochi a premi in cui si sceglie la busta 1, 2 o 3), e da lì è partito un monologo di 90 minuti, con un’interruzione di circa 15 minuti per il “cambio mojito”.

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La presentazione ha coinvolto in modo particolare 5-6 dei clienti, che sono rimasti
letteralmente inchiodati agli sgabelli, e ha incuriosito altri, tanto che ci siamo
scordati di fare una foto durante l’esibizione, per cui potete immaginarvela solo vedendo il “set” allestito da pibinko per l’occasione.

Tra vari elementi della scenografia spiccavano il “presepe buiometrico“, un chioccolo, una racchetta da beach tennis con l’omoragno come soggetto e un compendio di leggi medicee in tema di tutela dell’ambiente.

Appuntamento al prossimo ritrovo buiometrico: il primo maggio a Torniella (GR). Seguiranno dettagli organizzativi.

Andrea Giacomelli