Archivio mensile:Marzo 2014

boscoriserva n° 26 del 31-3-2014: Fuoco

[oggi una delle candidate a foto dell’anno 2014 nella categoria “pibinko” nel corso di un reportage per gli Hardisco. Per inciso, la foto dell’anno 2012 è passata in un questa rubrica il 10-3-2014]

Fuoco…cammina con me.DSC_3509_lo_fotoanno2014

Stamattina mi sono svegliato è mi è passata per la mente una sequenza di due brani. Uno era “A new day yesterday” dei Jethro Tull, seguito da “Survival” di Joe Jackson.

I primi avrebbero tranquillamente potuto essere a boscoriserva, dato che erano in auge nel 1969. La grande W dice che Ian Anderson, leader della band, rifiutò anzitutto perché non gli piaceva il movimento hippy che -in effetti- al festival erano *abbastanza* presenti. In seconda battuta pare ci fossero anche questioni economiche, ma ci sta che fosse più la prima motivazione.

Joe Jackson invece era pischello (è del ’54) e quindi non non avrebbe potuto partecipare se non accompagnato dai genitori, magari per suonare un pezzo del suo saggio di scuola di musica. Inzomma, era un po’ presto.

Comunque, fatta la somma, è sempre musica inglese. Ma il boscoriserva deve proseguire, e oggi vi tocca una dose di Jimi. Sì, lui, quello lì che bruciava le chitarre e ha fatto il paracadutista (nell’esercito, 101ª Divisione Aviotrasportata, non nel fine settimana quando c’è il sole).

Anziché proporvi il tormentone dello Star Spangled Banner, l’inno americano, che è il pezzo per il quale Jimi è diventato un’icona, mi piace sottoporvi questa “Fire”. Di questa mi rimasero impresso, quando ancora pensavo di poter studiare un po’ di chitarra, che -secondo chi scriveva- il riff principale -ta..ta.ta.ta- che si sente nell’attacco di ogni strofa era stato scritto pensando a una arrangiamento rythm & blues con una sezione fiati. Ci potrebbe anche stare.

E comunque, dai, anche i Jethro Tull a boscoriserva non ci sarebbero stati male…it was a new day yesterday, but it’s an old day now.

Alright, | vabbe’
now listen, baby | ora ascolta, piccola

You don’t care for me | a te non importa di me
I don’-a care about that | ma a me non importa di questo
Gotta new fool, ha! | ti sei trovata un nuovo pagliaccio, eh!
I like it like that | e così mi piace

I have only one burning desire | ho solo un desiderio ardente
Let me stand next to your fire | fammi stare accanto al tuo fuoco
Let me stand next to your fire [Repeat 4 times]

Listen here, baby | senti un po’, cciovane
and stop acting so crazy | e smettila di comportarti così da pazza
You say your mum ain’t home, | dici che la tua mamma non è in casa
it ain’t my concern, | questo non è un mio problema
Just play with me and you won’t get burned | gioca solo con me, e non resterai scottata

I have only one itching desire | ho solo un desiderio che mi prude
Let me stand next to your fire
Let me stand next to your fire [Repeat 4 times]

Oh! Move over, Rover | ue, fatti più in là, girovago
and let Jimi take over | e lascia che Jimi prenda il tuo posto
Yeah, you know what I’m talking ‘bout | sì, sai di che cosa sto parlando
Yeah, get on with it, baby | dài cciovane
That’s what I’m talking ‘bout
Now dig this! | ora, gustatevi questa
Ha!
Now listen, baby

You try to gimme your money | stai provando a darmi dei soldi
you better save it, babe | meglio che tu te li conservi, piccola
Save it for your rainy day | che li conservi per il tuo giorno di pioggia

I have only one burning desire
Let me stand next to your fire
Let me stand next to your fire

boscoriserva n° 21 del 24-3-2014: peccand’ per voi

La grande fonte uichipedica narra che la Keef Hartley Band suonò a boscoriserva perché, nella gestione del budget per gli ingaggi, dopo aver preso tutta una serie di nomi con la N, la J, la W e altre iniziali maiuscole, e bisognava far quadrare i conti.

Allora si misero a cercare gruppi che potessero suonare per meno, anche se non mi risulta che ci siano gruppi che abbiano suonato per la gloria o gratis per la pace nel mondo.

E quindi abbiamo Keef, che è la pronuncia di “Keith” in certi accenti inglesi, così come dicono “I fink” per “I think”. Magari cento di voi conosceranno già il gruppo di cui in oggetto e -se lo conoscete- ci terrei a contarvi.

La KHB ci propone oggi un repertorio rock blues che a Sassari -che cito essendo stata classificata quarta in una classifica mondiale sulla qualità della vita legata al clima-direbbero “come si tocca”. Veramente serio: wah wah a nastro nel secondo pezzo, fiati, soggetti a tema. Tutto ciò che non fa altro che accrescere la stima che dobbiamo avere per la terra di Albione sul versante musicale.

Sentendo i gruppi “minori” ti rendi conto che gli artisti maggiori (tanto per ricordare quelli passati a boscoriserva in tre settimane: Joe Cocker e gli Who, ma altri ne seguiranno nella rubrica) erano punte di un iceberg musicale imponente e che ancora -nonostante il conclamato cambiamento climatico in corso- non si è sciolto.

Il grande tubo condivide vari brani del gruppo, ma non ho trovato esibizioni dal vivo. Le foto che scorrono comunque ci danno un’idea buona di quelle che erano le atmosfere nella mente del Keith minore -pensando al Richards come un Keith maggiore- e dei suoi colleghi, e in particolare la passione per il grande Ovest americano.

Anche il testo non è reperibile, e mi scuserete se -nell’economia della mattinata- non ho modo di trascrivervelo. Se volete, si fa un po’ per uno.

boscoriserva n°16 del 17-3-2014: Orgoglioso Maria

2014-03-13 13.40.42_loAprire una settimana di boscoriserva, così come dei fatidici branobag, è sempre intrigante: partire pimpanti? soft? andante con brio(che) e cappuccino?

Come poi capita, hai tre idee, tiri una monetina e mentre rotea nell’aria dici “testa: la prima idea, croce: la seconda, e se casca in piedi: sarà la scelta più esotica“.
Per esigenze di redazione, non posso dirvi come è atterrata la monetina oggi. Posso però dire che erano 5 centesimi raccattati nel corridoio di un mezzo di trasporto, qualche giorno fa, in una località del pianeta terra sopra il 44mo parallelo. Vabbe’ – dai: a Milano.

E siamo quindi arrivati alla prima apparizione su boscoriserva dei CCR: Creedence Clearwater Revival. Dicono che la loro esibizione non comparve nel film sul festival, anche se erano uno dei principali gruppi convocati, perché fu giudicata da loro stessi sotto tono.
Capita, anche nelle migliori famiglie: l’importante è capire perché è successo e ripigliarsi, in tempi non geologici e possibilmente con l’aiuto degli amici, come ci ricordava Joe Cocker qualche giorno fa.

I CCR non li conosco benissimo come repertorio generale, ma conosco bene un paio di canzoni, e sono molto riconoscibili come stile. Direi per la linearità delle parti ritmiche e per la voce potente di John Fogerty. Un’altra cosa che mi è sempre rimasta impressa nella loro versione di Proud Mary (che è poi l’originale), è l’accento di lui…dice tipo “boining” per burning “toining” per turning ecc. Magari qualche madrelingua ci può dire se è un accento di qualche zona particolare, o se lui è così e basta, il che andrebbe comunque bene.

Però, se è vero che è un lunedì, ed è bene partire con un pizzico di energia in più, vi proporrei un rifacimento di Proud Mary altrettanto famoso e che -secondo me- batte l’originale “10 figurine a zero”, come diceva quello dell’EAF in Tunisia: Ike and Tina vi attendono (NOTA BENE: se preferite un risveglio settimanale un po’ più soft, puntate comunque sulla versione originale).

Circa Ike and Tina: quando vedi esibizioni come questa, e poi le confronti con cose tipo Beyoncé Knowles (che comunque nell’introduzione riconosce a chi deve tutto) ti fa pensare non a come le cose avrebbero potuto essere, ma a come erano e a come sono diventate quelle che sono.

Ma, come diceva Demetrio Stratos….via, presto, via!

Songwriters: JOHN C. FOGERTY
Left a good job in the city | Ho lasciato un buon lavoro in città
Workin’ for the man ev’ry night and day | lavorando per l’uomo [quell’uomo] ogni notte e ogni giorno
And I never lost one minute of sleepin’ | e non ho mai perso un minuto di sonn
Worryin’ ‘bout the way things might have been | pensando a come le cose avrebbero potuto essere

Big wheel keep on turnin’ | Oh, grande ruota, continua a girare
Proud Mary keep on burnin’ | e la Proud Mary continua a bruciare
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river |

Cleaned a lot of plates in Memphis | Ho lavato un sacco di piatti a Memphis
Pumped a lot of ‘tane down in New Orleans | E pompato un sacco di benzina a New Orleans [[octane-> ‘tane nella versione Ike & Tina, mentre è “pain” nei CCR]
But I never saw the good side of the city | ma non avevo mai visto la parte bella della città
‘Til I hitched a ride on a river boat queen | fino a che non mi sono fatto dare un passaggio sulla regina delle navi da fiume

Big wheel keep on turnin’
Proud Mary keep on burnin’
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river

If you come down to the river | se vieni giù al fiume
Bet you gonna find some people who live | sono pronto a scommettere che ci troverai un po’ di gente, che vive lì
You don’t have to worry ‘cause you have [if you got] no money | e non ti devi preoccupare, perché se non hai un Euro
People on the river are happy to give | la gente del fiume è felice di donare

Big wheel keep on turnin’
Proud Mary keep on burnin’
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river

Rollin’, rollin’, rollin’ on the river
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river
Rollin’, rollin’, rollin’ on the river

Una sintesi dei risultati della consultazione pubblica su INSPIRE

Il 24-2 scorso si è chiusa la prima consultazione pubblica sulla direttiva comunitaria INSPIRE, di cui si parlava qualche settimana fa (vedi articolo del 18-2-2014).

La Commissione ha pubblicato una prima serie di risultati sintetici, disponibili alla pagina http://ec.europa.eu/environment/consultations/inspire_en.htm, in cui si indicano anche i prossimi passi che deriveranno dalle valutazioni sulla consultazione stessa.

(fonte: INSPIRE Forum)