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Seminario – IUAV Venezia – Liberiamo le mappe! E poi cosa ci facciamo ?

DATA: 4-9-2008 – ore 10

SEDE: Venezia- Università IUAV – Facoltà di Pianificazione – Ca’ Tron,
Santa Croce 1957 – Aula del Consiglio

TITOLO: Liberiamo le mappe! E poi cosa ci facciamo ? Riflessioni su un
anno di esperienze di mappatura 2.0

RELATORE: Andrea Giacomelli

RIASSUNTO:

Negli scorsi dodici mesi in Italia è molto aumentata la sensibilità
sulle cosiddette “mappe libere”.

Ciò è stato dovuto allo sviluppo non del tutto indipendente di vari
fattori: la crescita di comunità di “cacciatori-raccoglitori” di dati,
il consolidamento di quelle legate agli sviluppatori, la curiositĂ  di
alcuni enti pubblici, e -non ultimo- la costituzione di
un’associazione che ha iniziato a interagire in modo strutturato e
orientato alla promozione sociale, avviando raccordi di tipo nuovo tra
i molti soggetti coinvolti nella gestione del territorio e i molti
soggetti che insistono sul territorio gestito.

Nella somma di tali sforzi, la mole di dati liberi oggi disponibili è
oggi innegabilmente superiore quella di un anno fa, e non si prevede
una diminuzione di questa tendenza; di pari passo, procede la
maturazione sul tema della licenza cui il dato si deve accompagnare,
per garantirne l’esistenza in forma “libera”.

Allo stesso tempo, quello che viene visto uno dei punti di forza del
fenomeno, ovvero il fatto di appoggiarsi a una base di
utenti destrutturata che interagisce secondo logiche “web 2.0”, sulla
base di licenze libere, a volte in contrapposizione con il mondo “web
1.0 o precedente” e con la realtà “del mondo del GIS”, in alcuni
episodi rappresenta un possibile collo di bottiglia, se non una grande
occasione per reinventare la ruota (che chiameremo ruota 2.0 ?). In
pratica: uno spreco o una perdita di opportunitĂ .

Il seminario proporrà un contesto in cui calare l’attuale situazione
legata allo stato dei dati geografici e degli strumenti indispensabili
per sfruttarli, assieme a una possibile prospettiva di sviluppo in
quello che viene a tutti gli effetti visto come un possibile percorso
di graduale liberazione del sapere geografico in Italia.

Verranno inoltre passati in rassegna sotto questa luce alcuni degli
attuali progetti legati all’acquisizione collaborativa -e alla
condivisione secondo licenze libere- di dati geografici.

per ulteriori informazioni: [EMAIL PROTECTED]

…e così pensavate di non avere nulla a che fare con INSPIRE…

Presentazione a nome Giacomelli e Cavallini (preparazione 90% Giacomelli), nell’ottica di rappresentare il punto di vista dell’Associazione italiana per l’informazione geografica libera o GFOSS.it, di cui fui responsabile comunicazioni fra il 2007 e il 2009.

Per vostra informazione se non lavorate nel settore geomatico in Europa: INSPIRE e’ una direttiva europea pubblicata nel 2007 sulle infrastrutture di dati spaziali (cfr. questa intervista del 2011 per Radio 24 per INSPIRE e questo video del 2008 per la geomatica libera).

Inizialmente avevo proposto “So you thought you had nothing to do with INSPIRE” come una vera e propria sessione della conferenza che si doveva tenere il 4-5-6 luglio a Porto. Avendo poi avuto una sola proposta di intervento (dal Brasile!) e diverse manifestazioni di difficoltĂ  a capire il senso della direttiva da parte di molti esperti che in teoria avrebbero dovuto vederla come una panacea per le rispettive attivitĂ , il tutto fu riconfigurato in una presentazione, che potete vedere qua:

CuriositĂ :

  • l’immagine riportata nella slide finale è il logo che disegnai per il laboratorio GIS del Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna, quando andai a lavorare lĂ  nel 1997 (fatto a matita e poi scannerizzato).
  • durante la cena sociale della conferenza, mi fu chiesto dagli organizzatori di tenere una proiezione de “La vendetta del chihuahua killer e degli zombi”, che fu organizzata dopo cena in un bar…la foto sopra mostra un momento della proiezione (se volete vedere anche voi il film, cliccate qui)

GRASS: Una prospettiva storica e ipotesi di lavoro per il suo sviluppo

Questo lavoro fu presentato all’ottavo meeting degli utenti GRASS a Palermo, il 14-16 febbraio 2007, e fu collocato come presentazione n. 2 nel programma del convegno. Non era la prima volta che andavo a parlare di software libero, ma era la prima volta che parlavo di GIS libero. Nelle stesse giornate ci fu la costituzione di GFOSS.it, associazione italiana per l’informazione geografica libera, poi operante anche come sezione italiana del consorzio internazionale OSGEO. Per l’occasione mi ritrovai a fare da facilitatore della due giorni di riunioni. 

RIASSUNTO

La presentazione intende fornire alcuni richiami storici sullo sviluppo e sulla diffusione di questo sistema, traendone spunti sulle prospettive per lo stesso. La presentazione terrĂ  conto di esperienze fatte dall’autore utilizzando GRASS a partire dal 1993, con applicazioni in contesti differenti (universitĂ , settore pubblico e privato), per settori differenti (idrologia, telerilevamento, archeologia), e in progetti con finalitĂ  differenti (ricerca, produzione, formazione). Tutto ciò facendo riferimento sia ad ambienti GFOSS, sia ad ambienti in cui GFOSS e strumenti proprietari coesistono. Saranno dati inoltre spunti acquisiti da altri soggetti, direttamente coinvolti nello sviluppo di GRASS negli anni ’80-’90, nel periodo in cui si ebbe il passaggio di GRASS dallo USACERL alle realtĂ  che si sono susseguite, sino ad arrivare alla situazione attuale. Obiettivo della presentazione è di contribuire a individuare possibili strategie per l’ulteriore sviluppo e diffusione di GRASS, evidenziando alcune delle criticitĂ  emerse nel passato.

DESCRIZIONE DEL LAVORO E CONCLUSIONI

Gli spunti forniti nella presentazione fanno riferimento principalmente ad attivitĂ  di ricerca o di realizzazione di applicazioni nell’ambito di servizi di consulenza nell’ambito dell’ingegneria e della modellistica ambientale, oltre ad alcuni casi di studio derivati da lavori svolti nell’ambito web-GIS. La maggior parte -se non la totalitĂ - dei progetti di ingegneria in campo civile e ambientale richiede l’utilizzo di dati relativi al territorio, su scale differenti. Lo sviluppo delle tecnologie informatiche, ha determinato una naturale evoluzione dei dati e degli strumenti che l’ingegnere utilizza in tali progetti, con lo sviluppo di basi cartografiche numeriche, applicativi software, strumentazione di acquisizione dati, e modalitĂ  di fruizione delle informazioni, in particolare il web. Allo stesso tempo, la complessitĂ  dei problemi, e l’evoluzione dell’approccio agli stessi, fa sì che la quantitĂ  di informazioni e di competenze da integrare nell’ambito di un singolo progetto sia sempre maggiore (ad esempio problemi multidisciplinari, valutazione di impatto ambientale e discipline ad essa affini., sistemi di qualitĂ , sicurezza e così via).

Nel momento in cui un GIS viene chiamato in causa nel supportare la soluzione di tali problemi, si rende necessaria una fase di analisi e valutazione delle esigenze dell’utente finale, e dell’assetto organizzativo in cui il GIS si calerĂ . In questo contesto, si pone un problema di identificazione della migliore allocazione di risorse -tra competenze, strumenti e dati- per affrontare il progetto. Definire il “mix” corretto di risorse non sempre è facile. Può capitare di affrontare casi in cui la “componente GIS” della soluzione è troppo spinta rispetto alle esigenze effettive, con conseguente possibile spreco di risorse in investimenti hardware e software, oltre alle difficoltĂ  nel far assimilare all’utente finale le possibilitĂ  dello strumento che gli viene fornito.

Allo stesso modo, è capitato all’autore di trovarsi in casi in cui componente GIS del lavoro è sottovalutata, determinando un pericoloso scollamento tra i contenuti del problema (i dati e gli algoritmi o le procedure che vengono adottate per risolverlo) e le pratiche di gestione informatizzata minima, tali da garantire una comunicazione efficace e una documentazione delle attivitĂ  di progetto utili al risultato finale. In questo contesto, la presentazione illustra alcune tipologie di progetti (o di attivitĂ  GIS svolte all’interno di progetti), in particolare legate a:

  • a- modellistica idrologica e telerilevamento (1993-1997)
  • b- “geomarketing” di aree di insediamento industriale (1997-2000)
  • c- gestione e analisi di siti contaminati (1998-2007)


Dall’analisi di tali applicazioni è possibile prendere spunto per considerare strategie di sviluppo di GRASS. In particolare, i progetti descritti nei casi (b) e (c) sono stato svolti utilizzando piattaforme ibride, in cui strumenti proprietari e FOSS convivono, e rappresentano quindi situazioni interessanti per valutare come mai in questi casi non vengano attualmente utilizzati strumenti GFOSS, o siano utilizzati in misura minore di quanto effettivamente potrebbero trovare impiego. Si noti che in tale valutazione non si ipotizza a priori uno scenario in cui GRASS e altri strumenti GFOSS possano sostituirsi del tutto a strumenti proprietari esistenti, mentre è ragionevole pensare che -in casi complessi- la soluzione “mista” sarĂ  quella che nella maggior parte dei casi consente di realizzare un progetto o concludere uno studio in un contesto operativo.

Ricordando che un “sistema” informativo territoriale non è composto unicamente dagli applicativi software, ma anche da dati e utenti che interagiscono attraverso una serie di processi, le conclusioni si possono sintetizzare nell’idea che attualmente la componente “critica” su cui lavorare con prioritĂ , almeno secondo chi scrive, è quella degli utenti. Il principale obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre il divario presente tra livello di conoscenza ed esperienza degli utenti (e di molti analisti), e le conoscenze richieste per operare in modo efficace/efficiente nella soluzione di problemi GIS. Gli enti preposti istituzionalmente alla formazione sono le sedi naturali in cui un tale divario può essere colmato, almeno per determinate fasce di etĂ  dell’utenza- mentre per la maggior parte degli utilizzatori ormai fuori da programmi di istruzione/formazione, è opportuno mettere in atto specifiche azioni di sensibilizzazione e comunicazione. Anche in relazione a tale tipo di interventi, la presentazione discuterĂ  casi specifici affrontati tra il 1998 e il 2007.


BIBLIOGRAFIA

Giacomelli A., S. Loddo, Il Sistema Informativo Territoriale per le Aree Industriali della Sardegna , Mondo GIS n. 27, 2001

Giacomelli, A. Relationships between European and non-European SDIs in Europe: a perspective from the private environmental sector, Poster presentation, 11th EC-GIS Workshop, Alghero, Italy, 2005

Giacomelli, A., Integration of GIS and simulation models, in M. Campagna (ed.), GIS for Sustainable Development, 181-190, CRC Press, 2005