Canzoncina amena in quattroquarti che, da piccino, mi piaceva intitolare “non arrosTire”. Non è chiaro se l’audio di commento fuori campo faccia parte della trasmissione originale (il che ci potrebbe stare, data la vena ironica di G.) oppure sia stato registrato come commento successivo.
Propenderei però per la prima opzione. Nella foto di repertorio, scattata il 21-7 scorso in via Corsica a Pisa, si nota la scritta in sovraimpressione su una cancellatura di scritta (duri a morire!).
Non è invece chiaro se qualcuno abbia voluto azzerare il simbolo della pace con una “X” -magari Ligabue che passava cantando “Vivo, morto o X”…oppure se non sia stato qualcuno che abbia disegnare il simbolo della pace sopra una “X” preesistente.
Ai postumi -pardon: ai posteri!- l’ardua sentenza.
Giorgio Gaber – Non Arrossire
[G]Non arrossi[Bm]re | please don’t blush
[C]quando ti gu[G]ardo, | when I look at you
[C]ma [Am7]ferma il tuo [Bm]cuore | but stop your heart
Appuntamento a Torniella (GR), tra Scalvaia e Piloni, per le ore 21.45 di lunedì 10 agosto al Bar Vineria “La Combriccola” per partecipare alla notte di Sa Lorenzo, variante agostana della BuioMetria Partecipativa per la raccolta di dati sulla qualità del cielo notturno da parte di cittadini consapevoli.
Avremo a disposizione tre buiometri, o Sky Quality Meter, per eseguire misure tra le 22.40 circa (orario di termine del crepuscolo astronomico) e le 4.13 della mattina seguente (fine della notte astronomica). Non sarà obbligatorio eseguire misure tutta la notte.
Gli equipaggi, da uno a tre, avranno il compito di eseguire misure in una zona che rimanga entro 60 km dal paesello, secondo un piano di campionamento che sarà definito all’inizio della serata e si svolgerà lungo strade facilmente percorribili.
Durante la riunione di impostazione dei rilievi, si valuterà se gli equipaggi debbano fare ritorno a Torniella, restituendo così gli strumenti al “campo base”, o se potranno portarli alle rispettive dimore, in modo da proseguire le misurazioni nelle serate successive.
E’ incoraggiata la partecipazione di ciclisti molto responsabili, che siano abituati a pedalate notturne e che siano muniti di fari e dispositivi per rendersi ben visibili durante il transito (giubbotti, strisce fluorescenti ecc.).
Chi si chiama Lorenzo, oltre a ricevere gli auguri di buon onomastico, sarà ospite di riguardo e l’organizzazione verificherà che cosa i “Lorenzi” sanno sulla materia della tutela e valorizzazione del cielo notturno.
Nel corso della serata, oltre alle misure, sarà possibile osservare stelle cadenti, satelliti artificiali, e magari anche qualche stalla, data l’ambientazione rurale.
In caso di maltempo, l’evento si riconfigurerà in spazi coperti a Torniella, nella forma di una presentazione con proiezione di filmati e narrazione di aneddoti legati a varie esperienze nell’entroterra bassotoscano, al progetto della BuioMetria Partecipativa e -più in generale- alle iniziative di Attivarti.org.
Per la partecipazione è necessario iscriversi scrivendo una mail a mappare@attivarti.org.
Una chiususa di settimana punk pop con venature neoluddiste. Proprio quello che ci voleva, insieme a un bicchiere di spremuta di aranciata fresca! Gli MGZ (e le signore), da Savona con furore. Me li fecero conoscere nel 2010 e li trovai interessanti. Oggi sono ancora attivi e potete in genere trovarli tra Liguria e Piemonte.
Ieri a Grosseto alle 12.08 ho parcheggiato in via Piave (zona non centrale, ma comunuque a 100 m dalle mura). Sembrava ci avessero tirato una bomba atomica. Non c’era presenza umana rilevabile a vista d’occhio. W l’estate!
guardami negli occhi non parlare | look into my eyes, don’t speak
lasciati guidare non ti devi vergonare |let me lead you, don’t be shy
piano, senza fretta | slowly, no hassle
tenta la fortuna che ti aspetta | try your fortune, it’s waiting for you
no, se lo vuoi puoi diventare come noi | no, if you want you can become like us
che non siamo uomini che non siamo macchine | we are not men, nor machines
siamo solo numeri numeri | we are just numbers
tutto già frullato, caramellato | everything’s in a shake, like a candy
tutto disponibile, pronto sul mercato | everything is availabl, ready on the market
io che non ci sto, io che però ne prendo ancora un po’ | I say no, but then I take another little chunk
pace, nazioni unite, quello che ci vuole è un po’ di dinamite | peace, United Nations, what we need is a little dynamite
la parola magica fuori da ogni logica | the magic word, outside any logic
sensazione unica, unica | a unique sensation
abracadabara crollano i palazzi | hocus pocus, and the buildings go down
si aprono i cancelli siamo tutti belli | the gates spring open, we are all beautiful
abracadabra bruciano le banche | hocus pocus and the banks burn
volan gli elefanti tutto qui davanti | the elefants fly, all in front of us
a petrolio non ce n’è | the oil is over
non parla la tivù telefono pupù | the TV is silence, and the phone is kaputt
abracadabra usciamo dalle tane | hocus pocus, let’s get out of our dens
prendiamo coraggio, diamo il vantaggio | let’s be brave and give and advantage
abracadabra ecco si siamo | hocus pocus, here we go
abracadabra lo giuro ti amo | hocus pocus, I swear I love you
Non uno dei migliori brani di Vinicio Capossela, ma IL brano di Vinicio Capossela, che vidi in Sardegna in un suggestivo concerto al nuraghe di Santu Antine (penso quindi nel 2000).
Il suonatore di Theremin che compare nella seconda metà del brano mi ricorda parecchio quello che si trova in Troppa peperonata, il primo cortometraggio che produssi, nel 2006).
Sciamu a bballare!
Vinicio Capossela – Il ballo di San Vito
Salsicce fegatini
viscere alla brace
e fiaccole danzanti
lamelle dondolanti
sul dorso della chiesa fiammeggiante
vino, bancarelle
terra arsa e rossa
terra di sud, terra di sud
terra di confine
terra di dove finisce la terra
e il continente se ne infischia
e non il vento
e il continente se ne infischia e non il vento
Mustafà viene di Africa
e qui soffia il vento d’Africa
e ci dice tenetemi fermo
e ci dice tenetemi fermo
ho il ballo di S. Vito e non mi passa
ho il ballo di S. Vito e non mi passa
La desolazione che era nella sera
s’è soffiata via col vento
s’è soffiata via col rhum
s’è soffiata via da dove era ammorsata
Vecchi e giovani pizzicati
vecchie e giovani pizzicati
dalla taranta, dalla taranta
dalla tarantolata
cerchio che chiude, cerchio che apre
cerchio che stringe, cerchio che spinge
cerchio che abbraccia e poi ti scaccia
ho il ballo di S. Vito e non mi passa
ho il ballo di S. Vito e non mi passa
dentro il cerchio del voodoo mi scaravento
e lì vedo che la vita è quel momento
scaccia, scaccia satanassa
scaccia il diavolo che ti passa
scaccia il male che ci ho dentro o non stò fermo
scaccia il male che ci ho dentro o non stò fermo
A noi due balliam la danza delle spade
fino alla squarcio rosso d’alba
nessuno che m’aspetta, nessuno che m’aspetta
nessuno che mi aspetta o mi sospetta
Il cerusico ci ha gli occhi ribaltati
il curato non se ne cura
il ragioniere non ragiona
Santo Paolo non perdona
ho il ballo di s. Vito e non mi passa
ho il ballo di S. Vito e non mi passa
Questo è il male che mi porto da
trent’anni addosso
fermo non so stare in nessun posto
rotola rotola rotola il masso
rotola addosso, rotola in basso
e il muschio non si cresce sopra il sasso
e il muschio non si cresce sopra il sasso
scaccia scaccia satanassa
scaccia il diavolo che ti passa
le nocche si consumano
ecco iniziano i tremori
della taranta, della taranta
della tarantolata…
Seguo la palla a 21 o (palla eh!) dal 2007. In effetti non so dire se la seguo, la inseguo o la proseguo. Comunque, ci ho a che fare sin da quando si organizzò la famosa missione a Chicago (USA).
Quest’anno il torneo di Tirli me lo sono perso causa impegni lavorativi, e quello di Scalvaia l’ho seguito, ma con una persona cui dovevo spiegare questioni di lavoro, e quindi non con la dovuta concentrazione verso la piazza.
Il torneo di Ciciano, invece, me lo sono proprio seguito con attenzione. Nell’attenzione che posso avere da “esterno”, molti dettagli tuttora mi sfuggono e molti sottointesi non li colgo. Ma diversi sì.
Giacomo Guiggiani e Claudio Spinosi in un momento di debriefing durante la finale Tirli-Scalvaia a Ciciano (2 agosto 2015)
Con i primi due tornei di quest’anno vinti dalle squadre di casa c’era già chi, democristianamente, auspicava un anno in cui ognuno vinceva a casa propria…ma allora che senso ha fare delle competizioni?
Però con Scalvaia che ha vinto a Ciciano, e Torniella che quest’anno fa fatica a emergere, questa previsione è saltata e i giochi sono aperti.
Con tre tornei da disputare (Torniella 8-9 agosto, Piloni 22-23 agosto e Vetulonia 29-30 agosto) potrebbe succedere quasi di tutti, tranne che Torniella ripeta le prestazioni stratosferiche degli ultimi 2-3 anni. Ma potrebbe sempre aggiudicarsi tre tornei su sei.
Oppure potrebbe esserci il grande ritorno di Scalvaia, astro dominante prima della nouvelle vague torniellina, che -con o senza “macumba” come dice Fabione Massellucci- sta facendo cose notevoli.
Poi ci sono sempre le squadre degli altri paesi che, pur soffrendo di un organico non sempre organico, a parte Tirli, la situazione la possono sempre risolvere.
Morale: se l’unica certezza nel calcio è che il pallone è rotondo, nella palla a 21 (o palla eh!), oltre alla geometria della sfera si può dire che se non la pari, poi ti tocca “anda’ a chiappalla”.
Appuntamento in piazza a Torniella (GR), sabato 8 pomeriggio dalle ore 15 e poi a seguire.
Brano molto ascoltato in mattinate invernali di trasferta automobilistica da Rho a Milano zona Bande Nere, sicuramente una volta verso Figino, andando a fare la visita di controllo annuale per la zia Enda (l’azienda).
I Soundgarden si insinuano come un suono potente (buuttèenti) nel giardino di melodie tristi e intimiste di genere latineggiante che hanno aperto la settimana, e ci ricordano che un brano rock al giorno leva il torpore di torno.
Soundgarden – Burden in my Hand
Follow me into the desert | seguimi nel desert
As thirsty as you are | con la sete che ti ritrovi
Crack a smile and cut your mouth | abbozza un sorriso, tagliati la bocca
And drown in alcohol | e affoga nell’alcol
‘Cause down below the truth is lying | ché giù, là sotto, la verità giace
Beneath the riverbed | sotto il letto del fiume
So quench yourself and drink the water | per cui dissetati e bevi l’acqua
That flows below her head | che scorre sotto la sua testa
Oh no there she goes | oh no – eccola che va
Out in the sunshine the sun is mine | via nel sole, il sole è mio
I shot my love today would you cry for me | oggi ho sparato al mio amore, vorresti tu piangere al posto mio
I lost my head again would you lie for me | ho perso la testa, un’altra volta, vorresti tu mentire al posto mio
I left her in the sand just a burden in my hand | l’ho lasciata nella sabbia, giusto un peso nella mano
I lost my head again would you cry for me |
Close your eyes and bow your head | chiudi gli occhi e piega la testa
I need a little sympathy | ho bisogno di un po’ di compatimento
‘Cause fear is strong and love’s for everyone | ché la paura è forte, e l’amore è per chiunque
Who isn’t me | che non sia io
So kill your health and kill yourself | per cui ammazza la tua salute, e te stesso
And kill everything you love | e tutto ciò che ami
And if you live you can fall to pieces | e se vivi puoi cadere a pezzi
And suffer with my ghost | e soffrire col mio fantasma
Just a burden in my hand | è solo un peso nella mano
Just an anchor on my heart | solo un’ancora nel cuore
Just a tumor in my head | solo un tumore in testa
And I’m in the dark | e mi ritrovo al buio
So follow me into the desert | per cui, seguimi nel deserto
As desperate as you are | per disperato che sarai
Where the moon is glued to a picture of heaven | dove la luna è incollata a una foto del paradiso
And all the little pigs have God | e tutti i porcellini hanno un Dio
Songwriters: CHRIS CORNELL
#———————————-PLEASE NOTE———————————#
#This file is the author’s own work and represents their interpretation of the #
#song. You may only use this file for private study, scholarship, or research. #
#——————————————————————————#
From: gtrj@city-net.com
Joe Bartolotta
Gtrj@city-net.com
Tab for Soundgarden’s
Burden in my hand
this tab has two sections, a sectional tab, then a tab with the lyrics
directly under if you’re having trouble with the timing. this probably is
totally correct, but I think it’s pretty damn close. Also, this is the
first tab I’ve ever done so if you don’t like it screw you.
Author Joe Bartolotta
Gtrj@city-net.com
assistance from C.M.S. at Omega@serv01.net-link.net
“Open C” tuning:
tuning low to high CGCGGe
(rhythms aren’t shown, but the number of strums is about right)
Pre chorus: Oh no..there she goes….
gtr.1 Chris
e|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-| repeat once=
C|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
C|————————————-|
gtr.2 Kim
e|——–|
G|——–|
G|——–| go into chords also
C|——–|
G|-3h5h3p0|
C|——–|
gtr 1&2 (after kim’s riff.)
e|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3h5p3–5-5-3h5p3–5-5-5p3–3h5p3-|
G|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3h5p3–5-5-3h5p3–5-5-5p3–3h5p3-|
G|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3h5p3–5-5-3h5p3–5-5-5p3–3h5p3-|
C|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3-3-3–5-5-3-3-3–5-5——3-3-3-|
G|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3-3-3–5-5-3-3-3–5-5——3-3-3-|
C|—————————————————–|
this part above is the part I really am not sure of.
Chorus: I shot my love…. (strum amt.indicated above chord) Rhythm is
mainly 16th notes, some 32nd’s some 8th’s maybe. figure it out with the CD
8x 8x 3x 5x
e|-12—10—8—6—10-6-6-5—-|
G|-12—10—8—6—10-6-6-5—-|
G|-12—10—8—6—10-6-6-5—-|
C|-12—10—8—6—10-6-6-5—-|
G|-12—10—8—6—10-6-6-5—-|
C|-12—10—8—6—10-6-6-5—-|
e|—–0-0-0-0-0-0——–3-3h5p3-3———5-5-5–3-3-3-3-3-0-0-0-0h2p0-|
G|—–0-0-0-0-0-0——–3-3h5p3-3———5-5-5–3-3-3-3-3-0-0-0-0h2p0-|
G|—–0-0-0-0-0-0——–3-3h5p3-3———5-5-5–3-3-3-3-3-0-0-0-0h2p0-|
C|-0-0—————0-0————————————————-|
G|————————————-3-3——————————-|
C|———————————————————————–|
follow me in-to- the desert as thirsty as you are repeat for each line of lyrics
Pre chorus:
gtr.1 Chris
e|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-| repeat once=
C|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
C|————————————-|
Oh no
gtr.2 Kim
e|——–|
G|——–|
G|——–| go into chords also
C|——–|
G|-3h5h3p0|
C|——–|
gtr.1 Chris
e|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-| repeat once=
C|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
G|———3-3-3/5-5-5—–5-5-5-3-3-3-|
C|————————————-|
there she goes
gtr.2 Kim
e|——–|
G|——–|
G|——–| go into chords also
C|——–|
G|-3h5h3p0|
C|——–|
gtr 1&2 (after kim’s riff.)
e|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3h5p3–5-5—3h5p3—5–5–5p3–3h5p3——————|
G|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3h5p3–5-5—3h5p3—5–5–5p3–3h5p3- G|-5-5-5-3-3—-|
-5-5-3-3h5p3–5-5—3h5p3—5–5–5p3–3h5p3———————————|
C|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3-3-3–5-5—3-3-3—5–5——-3-3-3——————|
G|-5-5-5-3-3—-5-5-3-3-3-3–5-5—3-3-3—5–5——-3-3-3——————|
C|—————————————————————————|
out in the sunshine sun is mine sun is mine
Chorus:
8x 8x 3x 5x
e|-12———–10————-8———6————-10-6-6-5—-|
G|-12———–10————-8———6————-10-6-6-5—-|
G|-12———–10————-8———6————-10-6-6-5—-|
C|-12———–10————-8———6————-10-6-6-5—-|
G|-12———–10————-8———6————-10-6-6-5—-|
C|-12———–10————-8———6————-10-6-6-5—-|
I shot my love today would you cry for me
repeat for each line of chorus
Bridge:
e|-0—2-3————————3h5p3—3h5p3————————–3-5-6-
G|-0—2-3————————3h5p3—3h5p3————————–3-5-6-
G|-0—2-3————————3h5p3—3h5p3————————–3-5-6-
C|—————————————————————————–
G|—————————————————————————–
C|—————————————————————————–
it’s just a burden in my hand it’s just an anchor on my heart
e|-0-2-3——————–3h5p3———————–10-6-6-5-|
G|-0-2-3——————–3h5p3———————–10-6-6-5-|
G|-0-2-3——————–3h5p3———————–10-6-6-5-|
C|——————————————————10-6-6-5-|
G|——————————————————10-6-6-5-|
C|——————————————————10-6-6-5-|
it’s just a tumor in my head and I’m in the dark
Teniamo la linea latina. Il pezzo lo conosceranno i più, il testo lo conosceranno i meno.
E’ l’ennesimo brano proposto attraverso questa rubrica che parla, non fatevi ingannare, di terra.
La versione dal vivo fornita dal grande tubo non è male, anche se non sono un amante delle interpretazioni si fa cantare il pubblico. Dico, allora ridammi un po’ del prezzo del biglietto!
Allego anche la versione in studio, che viene bene col cajon: eccola qui e vi farà canticchiare il ritornello almeno fino a la cinco de la tarde.
Rosana – El Talisma
“El talismán de tu piel me ha dicho
que soy la reina de tus caprichos
yo soy el as de los corazones
que se pasean en tus tentaciones
el talismán de tu piel me cuenta
que en tu montura caerán las riendas
Cuando una noche de amor desesperados
caigamos juntos y en redados
la alfombra y el alrededor, acabarán desordenados
cuando una noche de amor que yo no dudo
la eternidad venga seguro
tú y yo, el destino y el corazón, seremos uno
Yo soy la tierra de tus raíces
el talismán de tu piel lo dice
yo soy la tierra de tus raíces
lo dice el corazón y el fuego de tu piel
yo soy la tierra de tus raíces
el talismán de tu piel lo dice
yo soy la tierra de tus raíces
a ver que dices tú
El talismán de tu piel me chiva
que ando descalza de esquina a esquina
por cada calle que hay en tus sueños
que soy el mar de todos tus puertos
el talismán de tu piel me cuenta
que tu destino caerá a mi puerta
Cuando una noche de amor desesperados
caigamos juntos y en redados
la alfombra y el alrededor, acabarán desordenados
cuando una noche de amor que yo no dudo
la eternidad venga seguro
tú y yo, el destino y el corazón, seremos uno
Yo soy la tierra de tus raíces
el talismán de tu piel lo dice
yo soy la tierra de tus raíces
lo dice el corazón y el fuego de tu piel
yo soy la tierra de tus raíces
el talismán de tu piel lo dice
yo soy la tierra de tus raíces
a ver que dices tú
Cuando una noche de amor desesperados
caigamos juntos y en redados
la alfombra y el alrededor, acabarán desordenados
cuando una noche de amor que yo no dudo
la eternidad venga seguro
tú y yo, el destino y el corazón, seremos uno”.
—————————————————-
Traduzione.
“Il talismano della tua pelle mi ha detto
che sono la regina dei tuoi fantasie
sono l’asso dei cuori
che passeggiano tra le tue tentazioni
il talismano della tua pelle mi racconta
che sulla tua sella cadranno le redini
Quando in una notte d’amore
disperati cadremo insieme e avvolti
il tappeto e quello che è attorno
finiranno per essere in disordine
quando in una notte d’amore in cui non dubito
che l’eternità arriverà sicuramente
tu ed io, il destino e il cuore
saremo una cosa sola
Sono la terra delle tue radici
il talismano della tua pelle lo dice
sono la terra delle tue radici
lo dice il cuore e il fuoco della tua pelle
sono la terra delle tue radici
il talismano della tua pelle lo dice
sono la terra delle tue radici
vediamo cosa dici tu
Il talismano della tua pelle mi fa capire
mentre cammino scalza da un angolo all’altro
per ogni via che c’è nei tuoi sogni
che sono il mare di tutti i tuoi porti
il talismano della tua pelle mi racconta
che il tuo destino cadrà alla mia porta
Quando in una notte d’amore
disperati cadremo insieme e avvolti
il tappeto e quello che è attorno
finiranno per essere in disordine
quando in una notte d’amore in cui non dubito
che l’eternità arriverà sicuramente
tu ed io, il destino e il cuore
saremo una cosa sola
Sono la terra delle tue radici
il talismano della tua pelle lo dice
sono la terra delle tue radici
lo dice il cuore e il fuoco della tua pelle
sono la terra delle tue radici
il talismano della tua pelle lo dice
sono la terra delle tue radici
vediamo cosa dici tu”.
Con il rientro dalla minitournée milanese e il passaggio all’EXPO, prediamo un po’ di ferie (magari un po’ tante) dalla versione ecspobag del branobag e rientriamo in quello classico con un brano lieve come lo scorrere di una rotella con la striscia di carta dei vecchi telegrafisti.
Non finendo mai di imparare si scopre che il testo, che suonava molto Jannacciano, è in effetti di un poeta brasiliano. Questo non diminuisce il valore della storia. Anzi: a questo punto il compito interessante sarebbe scoprire come Enzo J. scoprì la poesia e decise di farne canzone.
“João o telegrafista” del poeta brasiliano Cassiano Ricardo, interpretata da Enzo Jannacci
João telegrafista.
Nunca mais que isso,
estaçãozinha pobre
havia mais árvores pássaros
que pessoas.
Só tinha coração urgente.
Embora sem nenhuma
promoção.
A bater a bater sua única
tecla.
Elíptico, como todo
telegrafista.
Cortando flores preposições
para encurtar palavras,
para ser breve na necessidade.
Conheceu Dalva uma Dalva
não alva sequer matutina
mas jambo, morena.
Que um dia fugiu — único
dia em que foi matutina —
para ir morar cidade grande
cheia luzes jóias.
História viva, urgente.
Ah, inutilidade alfabeto Morse
nas mãos João telegrafista
procurar procurar Dalva
todo mundo servido telégrafo.
Ah, quando envelhece,
como é dolorosa urgência!
João telegrafista
nunca mais que isso, urgente.
Por suas mãos passou mundo,
mundo que o fez urgente,
elíptico, apressado, cifrado.
Passou preço do café.
Passou amor Eduardo
VIII, hoje duque Windsor.
Passou calma ingleses sob
chuva de fogo. Passou
sensação primeira bomba
voadora.
Passaram gafanhotos chineses,
flores catástrofes.
Mas, entre todas as coisas,
passou notícia casamento Dalva
com outro.
João telegrafista
o de coração urgente
não disse palavra, apenas
três andorinhas pretas
(sem a mais mínima intenção simbólica)
pousaram sobre
seu soluço telegráfico.