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Maremme migranti

Dopo le Maremme cinematografiche, prosegue il “mashup” da “111 luoghi delle Maremme che devi proprio scoprire“. Il secondo tema scelto dall’autrice, Irene Pellegrini, riguarda alcune delle migrazioni raccontate nel libro. Ritrovate i luoghi corrispondenti nella mappa qui sotto, e se cliccate su un punto, potete scoprire di che si tratta.

Per altre informazioni micalosapevo@pibinko.org o 3317539228 – buona consultazione!

Per altre mappe nella rete pibinko.org: https://www.pibinko.org/mappe/.

Maremme cinematografiche

Abbiamo chiesto a Irene Pellegrini di distillare qualche suggestione dal suo “111 luoghi delle Maremme che devi proprio scoprire“, e la prima cosa che ci ha proposto riguarda il cinema.

Si spazia da titoli di grande fama a produzioni molto indipendenti, che hanno qualche scena girata nei luoghi del libro. Sotto, la mappa: se cliccate sull’icona di un dato luogo, potete anche passare al video…

…e se vi vengono in mente altre produzioni cinematografiche ambientate nelle Maremme (o se avete intenzione di farne di nuove) scrivete a micalosapevo@pibinko.org o 3317539228 – buona consultazione!

Per altre mappe nella rete pibinko.org: https://www.pibinko.org/mappe/.

Primo festival transfrontaliero dell’escursionismo nelle Maremme, Rocchette di Fazio (GR), 14-15 giugno 2025 – resoconto narrativo

Potete anche vedere:

Per altre informazioni sul festival: festivalescursionismomaremme@gmail.com o  3287178272.

La prima maratona dell’area grecanica: un fallimento fantastico – di Irene Pellegrini

In uno dei viaggi più belli della mia vita, a piedi nella Calabria grecanica sulle tracce del bergamotto (Il gusto di camminare), mi raccontarono una storia circa una visionaria maratona che un professore tedesco cercò di organizzare a Bova, paese che conta meno di cinquecento abitanti abbarbicato tra l’aspromonte e il mar Jonio. “Prima maratona dell’area grecanica” si chiamava. La preparazione coinvolse tutto il paese. Il professore testardo, sulle ali dell’entusiasmo per quella sua magnifica esperienza calabrese, impegnò davvero mille energie: coinvolse, dal sindaco al parroco, tutte le personalità e le professionalità locali possibili e grazie all’aiuto di tutti venne realizzato un meraviglioso spot in tre lingue (calabrese, inglese e tedesco), con tanto di drone e telecamera dall’alto. Mi ricordo che quando davanti a una gustosa Lestopitta, i fratelli Mimmo mi mostrarono quel video, oggi scomparso dalla memoria di youtube, rimasi incantata. L’idea era mostrare come correre insieme possa aiutare un paese a trovare solidarietà, cooperazione, stimoli e vitalità. Per due mesi il professore e la sua squadra di bovesi, di nascita o adottati, non fecero altro che lavorare a quell’evento. Il giorno della maratona si avvicinava velocemente finchè alla fine, passata parte della torrida estate calabrese, il primo Settembre 2017 arrivò. La maratona però ebbe luogo con un solo iscritto, il professore stesso che, inoltre, non riuscì a percorrere tutti chilometri previsti e la competizione rimase senza vincitore. Si potrebbe parlare di clamoroso insuccesso; e lo fu, in senso tecnico: un evento sportivo non può celebrarsi senza antagonismo. Ma la verità è che la maratona di Bova fu un fallimento fantastico. Il professore e gli abitanti del paese, nella loro cooperazione multilingue erano stati insieme per tutti quei mesi diventando non solo una squadra, ma, quasi, una famiglia tanto che ad una viaggiatrice straniera come me, cinque anni più tardi, in paese per indagare di cibo e di escursionismo, questa storia venne raccontata con sentimento, allegria e nostalgia. 

A Rocchette di Fazio, in una cornice remota e amena quanto Bova, si è celebrata un’impresa simile, ‘piccola e poco nota’, come ci è piaciuta definirla nella sua preparazione. Ed intendiamoci, non eravamo soli. Anzi. Nella torrida due giorni rocchettina ci sono stati camminatori – circa una ventina – che nel paese con diciassette residenti si sono incontrati arrivando da Firenze, Tarquinia, Montemerano, Grosseto, Massa Marittima, Orbetello, Siena. Da Viterbo, Villa San Giovanni in Tuscia, Blera, Farnese, Oriolo romano si sono incontrati nella pieve di santa cristina i relatori accompagnati dalla musica popolare dei Folk Albegna. Ragazzi, donne e uomini accomunati da una sola passione: gli scarponi. Nella comunicazione e nel resoconto di questa impresa, Andrea Giacomelli, la sua rete e di riflesso la Jug Band delle Colline Metallifere, in questo momento in viaggio verso la Germania a fare musica, hanno fatto squadra con me e con noi, creando qualcosa che sento potrebbe avere un futuro. Il lavoro da fare è ancora enorme e in un certo senso la maratona non l’abbiamo portata a termine nemmeno noi. Siamo appena al punto di partenza. Ma i piccoli e i poco noti, tutti i bovesi e i rocchettini del mondo, in fondo, trovano la loro forza proprio in quello spirito di cooperazione e di socialità che camminare – o correre – insieme porta sempre inevitabilmente con sé. In un anno, molti altri fallimenti fantastici anticiperanno la seconda edizione del festival transfrontaliero dell’escursionismo nelle maremme. Fossi in voi, non ci perderei di vista. 

Irene Pellegrini  _ direttrice del FTEM

FTEM #9: Maja e Paolo

Graditissimi ospiti del Primo festival transfrontaliero dell’escursionismo nelle maremme (Rocchette di Fazio – GR – 14 e 15 giugno), saranno Maja Borer e Paolo Guardalà. 

Da qualche anno hanno fondato l’associazione di promozione sociale ‘Amici della via Clodia’ con un intento preciso: rendere percorribile per tutti gli escursionisti appassionati l’antica strada romana che collegava Roma all’Etruria, terra del popolo etrusco. Con un immenso e appassionato lavoro di mappatura e cura dei sentieri, Maja e Paolo attraverso il loro sito e la loro disponibilità, hanno reso di fatto percorribile e godibile per tutti gli appassionati un viaggio a tappe da Bracciano a Pitigliano collegando di fatto la Tuscia, la maremma laziale con quella grossetana. 

Al FTEM racconteranno la loro storia e porteranno un utilissima testimonianza della funzione di coesione sociale e culturale dei sentieri. Ricordiamo che la via Clodia insiste anche sul territorio grossetano da Pitigliano e Roselle e pur essendo inserita, al contrario del tratto laziale, all’interno della R.E.T, rete escursionistica toscana, di fatto poco praticata e priva delle infrastrutture necessarie a renderla liberamente fruibile per tutti durante il corso di tutto l’anno. Il FTEM si propone di creare una rete di soggetti sul territorio che possano occuparsi di colmare questa e altre lacune della rete sentieristica maremmana. 

Per altre informazioni sul festival:

L’evento nasce da un’idea di Irene Pellegrini –sociologa del viaggio e della migrazione, guida escursionistica e scrittrice- che ne cura anche la direzione, ed è sostenuto dal Comune di Semproniano, dall’associazione di promozione sociale La Piazzoletta, da Sentieri Liberi – Murci e dalla rete pibinko.org.

FTEM #8: Paesaggio policolturale Fibbianello

 A Semproniano (GR) si trova uno dei paesaggi rurali iscritti nel registro nazionale ufficiale. Tale istituzione ha l’obiettivo di salvaguardare gli elementi identitari che hanno caratterizzato economia e cultura di un territorio. La zona adiacente al paese di Semproniano e identificata come ‘Fibbianello’ è stata premiata per la persistenza storica dell’olivicoltura.

In un momento storico in cui molti vecchi  uliveti vengono abbandonati e la produzione internazionale del cosiddetto oro verde vira decisa verso la produzione super intensiva, l’esistenza a Fibbianello – dal nome di un podere limitrofo – di 32000 ‘olivoni’ ossia grosse e vecchie piante di ulivo, dovrebbe essere per il viandante rurale un’attrattiva imperdibile. L’associazione culturale La Piazzoletta e il comune di Semproniano hanno fatto molto per valorizzare questo sito che è adiacente al paese di Rocchette di Fazio dove si svolge il FTEM: per chi decide di parteciparvi non sarà difficile far visita a questo patrimonio rurale che probabilmente non è conosciuto come meriterebbe. Il festival e l’escursionismo hanno proprio l’obiettivo di accendere i riflettori su queste realtà alternative.

Per altre informazioni sul festival:

L’evento nasce da un’idea di Irene Pellegrini –sociologa del viaggio e della migrazione, guida escursionistica e scrittrice- che ne cura anche la direzione, ed è sostenuto dal Comune di Semproniano, dall’associazione di promozione sociale La Piazzoletta, da Sentieri Liberi – Murci e dalla rete pibinko.org.

Foto: Sentieri Liberi Murci

La mappa del primo Festival Transfrontaliero dell’Escursionismo nelle Maremme (Rocchette di Fazio, GR, 14-15 giugno 2025)

Per altre informazioni sul festival: festivalescursionismomaremme@gmail.com o  3287178272.

Il FTEM nasce da un’idea di Irene Pellegrini –sociologa del viaggio e della migrazione, guida escursionistica e scrittrice- che ne cura anche la direzione, ed è sostenuto dal Comune di Semproniano, dall’associazione di promozione sociale La Piazzoletta, da Sentieri Liberi – Murci e dalla rete pibinko.org.

Per altre mappe nella rete pibinko.org: https://www.pibinko.org/category/mappe/

FTEM #7: Marco D’Aureli

Il primo Festival transfrontaliero dell’escurionismo nelle Maremme è felicissimo di ospitare Marco D’Aureli, antropologo e direttore del museo del brigantaggio di Cellere e di quello della terra di Latera. Marco ci racconterà i suoi progetti che vertono sull’escursionismo culturale: sentieri che collegano tra loro i piccoli musei di paese o che raccontano spezzoni della storia sociale maremmana, come il Sentiero Bandito a Cellere.

Marco è anche grande esperto di un altro fenomeno culturale che unisce le maremme, la poesia in ottava rima: a Latera ogni anno si ritrovano i migliori poeti a braccio del centro Italia. Potete leggere di Marco e dei suoi musei sia tra le pagine di A piedi nel far west che nella guida emons 111 luoghi delle Maremme che devi proprio scoprire ma soprattutto potete ascoltare i suoi racconti Domenica 15 Giugno a Rocchette di Fazio.

Per altre informazioni sul festival:

Il FTEM nasce da un’idea di Irene Pellegrini –sociologa del viaggio e della migrazione, guida escursionistica e scrittrice- che ne cura anche la direzione, ed è sostenuto dal Comune di Semproniano, dall’associazione di promozione sociale La Piazzoletta, da Sentieri Liberi – Murci e dalla rete pibinko.org.

Foto: Marco D’Aureli

FTEM #6: Roccalbegna

“Se il sasso scrocca addio alla Rocca…” Recita così un detto popolare del paese più rappresentativo dell’alta valle del fiume Albegna, che si accovaccia con i suoi stretti vicoli sotto allo sperone calcareo sul quale domina la vecchia fortezza Aldobrandesca, sessanta metri più in alto. 

Roccalbegna, attualmente terzultimo per densità abitativa tra i comuni dell’intera penisola e ultimo paese toscano per reddito pro capite, è stato, nel medioevo un piccolo gioiello senese nelle lande sperdute dell’entroterra maremmano. Qua la Repubblica di Siena ha costruito a tavolino l’organizzazione urbanistica del paese, costruito le case e reso coltivabili i terreni. Ecco perché uno dei più illustri artisti della “Repubblica del Buon Governo”, Ambrogio Lorenzetti, lasciò qua la sua firma disegnando il meraviglioso trittico – o pala – raffigurante i santi Pietro e Paolo (che danno il nome anche alla pittoresca chiesa che ospita il dipinto) ai lati della Madonna con Bambino. 

Roccalbegna fu per secoli – dal medioevo all’inizio del Novecento – un insediamento urbano di gran lunga più popoloso e importante di Grosseto, intanto attanagliata dalla malaria. Nel paese del Sasso scendevano i lavoratori della montagna verso le maremme pianeggianti, passavano carovane e carri lungo la via del sale, artisti, fuggiaschi, eremiti e mecenati si avvicendavano per queste strade, mulattiere e carrarecce. Il borgo era pieno di botteghe, osterie, cantine e vigne. 

Di quell’antica tradizione vitivinicola rimane oggi il coraggioso tentativo di Ugo Contini Bonaccossi che dando nuova vita alle vecchie vigne del nonno produce oggi il suo vino naturale. La storia gastronomica continua invece con l’eccellenza del ristorante La grotta, una volta rivendita di caffè e latte e attiva da tre generazioni. 

Per l’accoglienza invece, la cooperativa di comunità David Lazzaretti ha reso di nuovo operativo l’albergo La Pietra con le sue finestre sulla valle del fiume bianco: l’Albegna. 

Le anime e le storie del paese sono raccontate nei libri A piedi nel far west e 111 luoghi delle maremme che devi proprio scoprire, che verranno presentati Sabato 14 Giugno al FTEM. 

Roccalbegna dista da Rocchette di Fazio, sede del FTEM, 19 km percorribili in auto in meno di mezz’oraSentieri Liberi, La Piazzoletta, il Comune di Semproniano, il Comune di Roccalbegna, La Cooperativa di Comunità David Lazzaretti e molti altri soggetti che operano tutto l’anno nei due paesi limitrofi, propongono escursioni a piedi che collegano i due paesi e il FTEM è uno strumento per far conoscere questi sentieri ad un numero sempre maggiore di escursionisti che possano percorrerli liberamente  e autonomamente in sicurezza durante tutto il corso dell’anno.

Per altre informazioni sul festival:

Il FTEM nasce da un’idea di Irene Pellegrini –sociologa del viaggio e della migrazione, guida escursionistica e scrittrice- che ne cura anche la direzione, ed è sostenuto dal Comune di Semproniano, dall’associazione di promozione sociale La Piazzoletta, da Sentieri Liberi – Murci e dalla rete pibinko.org.