Archivio mensile:Marzo 2020

Diceva Diodoro Siculo…

Nella sua Biblioteca Storica, Libro II. 39.5 (non in inglese):

As for the customs of the Indians which are peculiar to them, a man may consider one which was drawn up by their ancient wise men to be the most worthy of admiration; for the law has ordained that under no circumstances shall anyone among them be a slave, but that all shall be free and respect the principle of equality in all persons. For those, they think, who have learned neither to domineer over others nor to subject themselves to others will enjoy a manner of life best suited to all circumstances; since it is silly to make laws on the basis of equality for all persons, and yet to establish inequalities in social intercourse.

Ringrazio il Prof. Giovanni Ugas, che cita l’ultima parte all’inizio del suo Shardana e Sardegna:

Coloro che hanno appreso a non dominare gli altri, né ad assoggettarsi ad altri, godono di una vita migliore, adatta a tutte le circostanze; infatti è sciocco formulare le leggi in base all’eguaglianza di tutti e poi stabilire l’ineguaglianza nei rapporti sociali

Fonte digitale: Bill Thayer (http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Diodorus_Siculus/2B*.html)

Come fotografare i campioni per il P.E.L.P.

Sotto una sintesi dei passaggi per fare le foto per i campioni del PELP. Se avete dubbi, prima di imbarcarvi a fare molte foto, fatene una e mandatela come prova a micalosapevo@pibinko.org. Per altri dubbi e domande, scrivete allo stesso indirizzo o a whatsapp 3317539228.

Ricordate che l’idea per la prima foto di un campione è di fare foto semplici, senza metterci troppo tempo. Se gli esperti avranno bisogno di foto più dettagliate, con il campione orientato in modo diverso ecc., ci faranno sapere e si faranno altre foto se e quando servono (per questo è importante il punto 8 sotto).

Ingredienti

  • Uno o più campioni litologici
  • Uno sfondo chiaro ma non troppo (cartone, tessuto…grigio, beige ecc.)
  • Un metro o righello
  • Una macchina fotografica o un telefono con macchina fotografica di risoluzione discreta
  • Uno rotolo di scotch di carta, adesivi o altro sistema per attaccare un numero al campione (dopo la foto)
  • Un pennarello e un foglio per creare i caratteri per la numerazione se non avete Wolfgang per stamparveli.

Passaggi da seguire

  1. trovate un punto con buona luce naturale. la condizione migliore e’ trovare un punto in ombra in pieno giorno, cosi’ avrete luce ambiente diffusa e che non proietta ombre. comunque l’importate è che si veda bene il campione
  2. appoggiate lo sfondo di cartone e il metro
  3. appoggiate il campione un po’ piu’ in alto del metro
  4. componete con i numeri che avrete disegnato a parte la numerazione del campione. La lettera iniziale la dobbiamo concordare insieme prima che partiate con le foto. Al momento sono impegnate le lettere A, Z, W e C. Scrivete a micalosapevo@pibinko.org o whatsapp 3317539228 se non avete la vostra lettera.
  5. scattate la foto. come impostazioni della macchina ricordate che non servono risoluzioni troppo alte per la prima foto. Per la collezione A, per esempio, abbiamo immagini di dimensione 4416×3312 pixel, tipo questa

6. Se potete, ritagliate la foto in modo da evidenziare la zona del campione.

7. se potete, rinominate questa foto con lo stesso codice del campione

8. Riponete il campione, facendo in modo di attaccarci una copia del codice che gli avete assegnato (scrivendo lo stesso codice su scotch di carta, avvolgendo il campione in un foglio e scrivendo il codice sul foglio ecc…come vi pare, basta che dopo possiate rintracciare il campione).

9. Ripetete la procedura per il campione successivo, cambiando la numerazione (ha senso di aumentare di uno per campioni successivi).

10. per l’invio delle foto al gruppo di lavoro, ci saremo sentiti prima per metterci d’accordo sul modo più semplice.

Cristian Carlone

Torinese, classe 1964. Geologo, traduttore letterario, collaboratore del MUFANT di Torino, amante della musica rock (ma non suono alcun strumento) e dei Blue Oyster Cult in particolare, cinefilo, avido lettore e fanatico di Star Wars e di Gundam (un nerd, insomma).

Collabora nel progetto di Litologia Partecipativa.

Jack O’Malley

Alias musicale di Andrea Giacomelli.

E’ tra i creatori del progetto Jug Band dalle Colline Metallifere, un collettivo musicale intergenerazionale e internazionale di base a cavallo fra le province di Grosseto e Pisa lanciato nel 2018 per proporre geomusica.

Dal 2000 ha a che fare in modo sempre meno estemporaneo con musica e rime e dal 2007 con l’organizzazione di eventi e iniziative di promozione con elementi partecipativi che includono quasi sempre musica, meglio se dal vivo.