Archivio mensile:Giugno 2019

branobag del 9/6/19: Roba da urlo

prima edizione del 10/10/2012

Da una mattinata fiorentina grigia, ma con la vista si squarci di cielo blu che si illuminano mano a mano che il sole arranca verso il suo posto di lavoro nel traffico stellare della mattina, sarebbe intenso dedicarsi a un quarto d’ora di pensieri…

…ma c’ho da pprende ‘i ttreno!

vi lascio con i Black Crowes, che in modo molto efficace (quantunque ermetico in un paio di punti) il punto di vista di uno che ha capito non tutto, ma abbastanza da scriverci sopra una bella canzone e magari comportarsi di conseguenza:

Songwriters: ROBINSON, RICH / ROBINSON, CHRIS

To lessen my troubles — Per patire un po’ di meno
I stopped hanging out with vultures — Ho smesso di stare con gli avvoltoi
And empty saviours like you — I salvatori vuoti come te
Oh, I wish I had a nickel for every miracle — Se solo avessi un centesimo per ogni miracolo
That you easily tricked me into — Su cui mi hai ingannato con facilità

You can lead a horse to water — Puoi portare un cavallo all’abbeveratoio
Oh, But faith is another matter — Ma la fede è un’altra cosa
Oh, So don’t you surrender (Oh no no) — Per cui, non arrenderti
Cause sometimes salvation — Ché a volte la salvezza
In the eye of the storm — E’ nell’occhio del ciclone

Sister do you want to try to find me? — Sorella, vuoi provare cercarmi ?

I’ve no time for accusations — No ho tempo per le accuse
Or conversations on all the bad, bad, bad, things that you do. — O per le chiacchiere su tutte quelle cose maligne che fai
Just a note from the jailor — Giusto una nota dal carceriere
Drugs in the relation — E droghe nella relazione
To all the people around you — Con tutti quelli che ti stanno intorno

You can lead a horse to water (yeah yeah)
Oh, But faith is another matter (Yes it is)
So don’t you surrender
Cause sometimes salvation
In the eye of the storm

Sister do you even want to try to find me? (Oh)

(Oh)

Oh, I’ve kept secret your superstitions Oh, ho mantenuto il segreto sulle tue superstizioni
And all it’s twisted wisdom E tutta la saggezza perversa
That I fell into (Oh yeah) in cui sono caduto

You can lead a horse to water (Oh you know you can)
But oh yeah, faith is another matter (yes it is)
Oh So don’t you, so don’t you surrender (Oh no no no)
Sometimes, sometimes, salvation, salvation, salvation
In the eye of the storm (yeah)

Sister do you want to try to find me?
Hey, Sister do you want to try to find me?
Hey, Sister do you want to try to find me?

Sometimes Salvation lyrics © Warner/Chappell Music, Inc.

branobag dell’8-6-19: Superman con gli scarponi da sci

prima edizione 8-10-2012

Ieri in treno un ragazzo con madre serba e padre nepalese, parlante quattro lingue e attualmente a tre mesi di un anno sabbatico, mi ha fatto vedere un’antologia dedicata al post-postismo…quel periodo tradizionalmente collocato tra il 2007 e il 2018 in cui, a seguito della drastica riduzione dei servizi postali (in parte determinata dall’aumento scriteriato della comunicazione elettronica), un gruppo di cinque ragazzi della zona nord Milano, asse del Sempione, si misero a recapitare corrispondenza finta alla gente.
Trovavano madre, padre, e figlio a spasso…mettevano loro in mano una busta e dicevano: “C’è posta per tre!”
Per sbaglio camminando davanti a una lavanderia accanto alla vecchia filiale PT facevano cascare un barattolo di marmellata e poi costernati dicevano “scusate: non l’abbiamo fatto a(lla) posta!”.
Andarono avanti così per due-tre anni…era tutto a norma di legge…erano intoccabili.
Poi, un bel giorno di gennaio, uno di loro disse: “oh. mi è arrivata la risposta del concorso al ministero della pubblica istruzione…quello che avevo fatto l’esame cinque anni fa. Tra un mese prendo servizio a Nardò, nella ex-provincia di Lecce”.
Il giorno dopo il post-postismo finì. E vissero tutti felici e contenti. Ma soprattutto contenti.

Comunque: nell’antologia mostratami da Zvetko (così si chiama), mi è rimasto impresso questo componimento, dalla metrica improbabile.


Che ti ho fatto di bene ?

Per il vuoto che ti porti dentro, ti potrai arrabbiare con me
Per il percepito eccesso che porto fuori, anche
Ma in nessuno dei due casi potrò -io- decidere se adirarmi con te
Se non mi spieghi meglio, e per davvero
Perché pensi di avercela con me

Jean-Charles des Mielles – Estro e Versi, 23 pagine, hard back, 450 Lire turche, Lalumi editori, Eboli (SA).

Questo era il bag. Per il brano di oggi, si va in Australia, con un gruppo il cui cantante è fratello di Phil Collins. Il testo parla di uno che chiede a qualcuno “qual è la mia scena”…altri direbbero “qual è il mio contesto”.
Quando vedevo il video passare all’epoca, mi rimaneva impresso il riff simpatico e il costume da Elvis. Stamattina notavo che superman indossa un paio di scarponi da sci. Stamattina vi propongo una buona versione “laìv”.

what’s my scene

And another thing
I’ve been wondering lately
Oh, baby,
Tell me where have you been?
Now the stage is set
Where’s my Juliet, baby?
Is it maybe
My Midsummer Night’s Dream?
What’s my scene?
What’s my scene?
what’s my scene?
tell me wat’s my scene

Like a talent scout
I’m always checking out new blood
Oh, I’d do good
If you tell me your game.
Playing Solitaire
Doesn’t get me where you would
And, honey, you could
Play by any rules that you care to name.
What’s my scene? (I gotta know)

They say, yeah, they say
Making love, you can make it pay.
They say, yeah, they say,
But we know there’s a better way
Any day.

And another thing
I’ve been wondering lately
Am I crazy
To believe in ideals?
I’m a betting man
But it’s getting damn lonely.
Oh, honey, it only
I could be sure what I feel.
What’s my scene? (I’m dying to know)
I’ll never know.
Well, I concede
I’ve been caught in someone else’s scene (but that’s not me).
Where, oh where, oh where can my scene be?
Please answer – me
What’s my ..?

Renzo Rosso con la Jug Band Colline Metallifere

Smaltito il fuso orario dopo il rientro dalla missione in Germania, cominciamo a mettere ordine nel materiale raccolto durante il viaggio.

Qua abbiamo un cammeo del Prof. Renzo Rosso, ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia nel Politecnico di Milano (nonché relatore di tesi di laurea e di dottorato di Jack o’Malley), che ha incrociato la JBCM in un momento di confronto artistico. Da un lato il “Larry Reds” con il suo nuovo CD “Figli di un rio minore“, e dall’altra il collettivo intergenerazional-internazional-geomusicale. Era il 30 maggio 2019, verso le 17.30.

Come assaggio musicale, per un maestro di idrologia e costruzioni idrauliche abbiamo proposto la nostra versione di “When the Levee Breaks” dei Led Zeppelin (“Quando l’argine si rompe…”). A latere, anche confronto chitarristico fra Renzo e Simone. Si può anche notare una correlazione fra personaggi col cappello e personaggi senza cappello.

La BuioMetria Partecipativa alla conferenza LPTMM (Zselic, Ungheria, 27-30 giugno 2019)

Con la BuioMetria Partecipativa siamo stati invitati alla conferenza “Light Pollution Theory, Modelling, and Measurements“, che costituisce da anni una delle due conferenze internazionali principali sul tema dell’inquinamento luminoso e della protezione del cielo notturno.

La BMP non terrà una vera e propria presentazione nella conferenza, ma curerà vari aspetti di comunicazione e divulgazione, che si svolgeranno anche dopo l’evento vero e proprio.

L’evento si tiene nella zona di Zselic, nel sud-ovest dell’Ungheria, all’interno di una delle “zone buie” valorizzate ai fini di educazione ambientale, ricerca scientifica e turismo delle stelle.

Per maggiori informazioni: bmp@pibinko.org

Foto di testa di Zoltán Kolláth

Livin’ Milano – testo

Livin’ Milano – prima stesura circa 1991 terza stesura (ultima strofa ri-aggiornata): ottobre 2018

di Andrea Giacomelli / pibinko / Jack o’Malley

giro Blues classico in Mi

Mi La Mi

You live in Milano – the air is bad for your nose

La Mi

You live in Milano – the air is bad for your nose

Si

but let me tell you something baby

La Mi

you live in Milano you know how it goes

Mi – fisso

Monday morning – you get on the bus

You go to work in the same old fuss

Friday evening – a couple of beers

Mi7

You don’t see no women – and that has been going on for years

La Mi

but you’re living in Milano – the most beautiful town on the Earth

Si La Mi

You live in goddamned old Milano – but you don’t know what that is worth

Hey Baby, don’t you realize

you’re breathing shit, I ain’t tellin’ no lies

You are just sinking in that pool of regret

people call Milano, don’t you ever forget

but you’re living in Milano – the most beautiful town on the Earth

You live in goddamned old Milano – but you don’t know what that is worth

So girls, that’s how the story goes

I got out of town, it’s improving my nose

You wanna meet us, we’re up here in the hills

or we can come to Milano, but you’ve gotta pay the bills

…….

Adattamento in italiano:

Versione adattata in rima (seconda prova)

Tu vivi a Milano – l’aria lì fa male al naso

Tu vivi a Milano – l’aria lì fa male al naso

Ma sai te ne dico una, bella

tu vivi a Milano e non sei lì per caso

E’ la mattina, di lunedì

vai là in ufficio, e ti pare un sacrificio

Venerdì sera – due birre con gli amici

Di donne nun c’è ombra, ti dedichi alla bici

ma tu vivi lì a Milano, la più bella città del pianeta

stai questo cazzo di Milano, perché te l’ha detto il tuo profeta

Oh ragazzi, non vi rendete conto

respirate gas, non vi faccio lo sconto

lì nelle sabbie –– mobili di rimpianti

che chiamano Milano, e vi vedo, siete tanti

RIT

Via ragazze –– qui le storie son finite

Son partito da Milano, mi è passata la rinite

Per entrare in confidenza, dài venite giù in collina

O se no si vien su noi, a veder la Madonnina

Branobag del 6-6-19: a go go” o “agogo” ?/Psycho a go go

prima edizione 5-10-2012

dopo il momento di silenzio radio in preparazione della missione della Jug Band Colline Metallifere in Germania via Politecnico di Milano, riprendiamo la ripubblicazione dei cari vecchi branobag…

Si legge nei libri (o si vede nelle cose) che c’è una certa fase del linguaggio delle persone, prima che comincino ad articolare parole riconoscibili in un dizionario, che cominciano a dire “ma ma”, “bi bi”, “pe pe”, “gu gu” ecc. più o meno nel primo anno di età.

Poi, quando diventano più grandi, alcuni cominciano a dire “a go go”. E qui le cose si complicano! Sarà “à go go“, o “agogo” ? E anche quando si sia capito come si scrive, ci sono almeno tre accezioni per il secondo termine e almeno una ventina buona per il primo! Il fraintendimento non è dietro l’angolo…è già su di noi!

Ci dicono che a volte usiamo parole o perifrasi lunghe e/o complesse, tipo “buiometria” o “cultura, ambiente, innovazione libera quali opportunità per il territorio dall’integrazione di temi diversi”, o “ingegneria civile per la difesta del suolo e la pianificazione territoriale”…ma è perché non potrebbero essere più corte. Non vogliamo fare confusione!

Per farla breve, segue video. Un po’ didascalico ma intrigante, e sicuramente wild al punto giusto…degli intoccabili Sonics, dedicato a Stefano da Ventimiglia (come da richiesta della settimana scorsa):

Wow, baby your driving me crazy
I said baby your driving me crazy
When you turn me on
Then you shut me down
Well, tell me baby can i dress your clown
Psycho
Baby your driving me crazy
I said i’m losing my mind
But i’m so not fine
Psycho
Wow

Baby your driving me crazy
I’m going out of my head
And now i wish i was dead
Psycho
Baby your driving me crazy
I’m going out of my head
And now i wish i was dead
Wow Psycho
Wow Psycho
Wow Psycho
Wow Psycho
Wow Psycho

[ From: http://www.metrolyrics.com/psycho-lyrics-the-sonics.html ]

La missione geomusicale in Germania della Jug Band dalle Colline Metallifere via Politecnico di Milano – com’è andata?

[NdR 4.6.20: Stiamo programmando nuovi eventi a partire dal 216. Per informazioni e booking: jugbandcm@pibinko.org (legge tutta la band) o whatsapp 3317539228 (risponde Jack O’Malley)]

Fra il 30 maggio e il 3 giugno 2019 la Jug Band dalle Colline Metallifere, nella formazione Canal, Sandrucci, Scheibe, o’Malley ha compiuto una missione…musicale? di promozione territoriale? di gemellaggio? vabbe’…fate voi (volendo potete rivedere l’articolo di presentazione della settimana scorsa). E’ stato impegnativo, ma tutto molto scorrevole e di impatto molto positivo per chi ha potuto partecipare.

Con sette esibizioni in tre giorni e mezzo, 2650 km di spostamenti, misurazioni di qualità del cielo notturno, degustazione di prodotti tipici maremmani e vari momenti di interazione col pubblico (che ha potuto cantare, suonare e consultare mappe e articoli collegati alle attività del collettivo JBCM), si ritorna in Italia e si studiano le prossime situazioni.

Nel seguito una breve sintesi delle esperienze degli scorsi cinque giorni. Per informazioni e booking: jugbandcm@pibinko.org o 3317539228.

Giovedì 30-5 Partenza dalle Colline Metallifere, passaggio da Radio Popolare Milano a ritirare un buiometro, e seminario “Dall’ingegneria del suono all’ingegneria col suono” al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico (con evento inserito nell’ambito del Festival della sostenibilità 2019). Per la parte scientifica, in particolare, oltre all’intervento di Jack O’Malley sul versante buiometria e territorio, abbiamo avuto una presentazione di Wolfgang Scheibe sulla questione agricoltura biodinamica e, più in generale, sulla qualità dell’agricoltura.

Politecnico di Milano – seminario geomusicale in Aula Citrini (foto Vittorio Giacomelli)
Finale al Politecnico con il beatboxer-pittore Manuel S.

Venerdì 31-5 Trasferimento da Milano a Sachsenheim e concerto al Tender IBISA Kulturtreff, la vecchia stazione ferroviaria, ristrutturata e adibita ad attività sociali e culturali. Goulash per tutti, e gradevole set al tramonto, con passaggio occasionale di treni passeggeri e merci (e, oltre al pubblico, alcuni viaggiatori che sbucando dal sottopassaggio si trovavano il gruppo in azione).

Prove al Tender di Sachsenheim
That’s all right, versione coi metri e il treno di passaggio (parte)
Giovani beatboxer con Dario Canal agli effetti speciali, a fine concerto

A fine giornata, spaghettata e jam session con il vulcanico Crissi, noto in Germania come mattatore musicale coi Dizzy Bee e altri progetti

Sabato 1

In tarda mattinata della piazza del mercato a Ludwigsburg, durante il mercato (foto Christopher Mosselmann)
In piazza del mercato a Ludwigsburg (dettaglio, foto Christopher Mosselmann)
Allestimento del set per la festa della birra a Ludwigsburg (foto X)
Siamo andati a conoscere nuovi spazi culturali (con un po’ di ambasciata labronica secondo Simone).

La sera al ristorante Salento di Vaihingen an der Enz. Singolare episodio durante il finalone di jam session con That’s All Right, con collasso strutturale dello sgabello usato da Jack o’Malley, che però non ha smesso di suonare. A seguire, cena alla festa della birra di Ludwisgburg e annessa misura di buiometria in piazza (17.7 mag/arcsec^2 attorno alla mezzanotte).

Alta visibilità per abbassare il volume (foto di Crissi Mosselmann)

Domenica 2: Situazione post-prandiale al Caffé Bar Tatti, in centro a Stoccarda….molto, molto particolare e “groovy” (aspettiamo le riprese del concerto, girate con videocamera professionale):

…con tanti saluti dallo staff del Café Bar Tatti.

La sera di domenica 2, concerto nell’aia della fattoria Völkleswaldhof di Oberrot, con finale di misure buiometriche in mezzo al campo (registrata magnitudine per arcosecondo quadrato di 21.35 con il buiometro Scilla)

L’uccisione di Babbo Natale – inizio del concerto
Il tipico gatto da fine concerto in campagna

Lunedì 3, visita guidata alla fabbrica di biscotti Huober Brezel, attiva da oltre 60 anni, guidata dal contadino magro e biodinamico Wolfgang, che ha lavorato negli anni ’80 nella conversione a metodi biodinamici di questa particolare realtà (nella foto di testa il gruppo a fine visita), e viaggio di rientro, con Simone Sandrucci, l’avvocato Samoano, Bonfiglio, e varie suggestioni che vedremo di “mettere a sistema” nei prossimi mesi.

Ringraziamenti in ordine sparso: Romolo Chiari, Vittorio Giacomelli, Az. agricola Il Fontino, Az. vinicola Ampeleia, Az. Agricola Loriano Bartoli, Il DICA del Politecnico di Milano, Tatti Café Bar Stoccarda, Tender Sachsenheim, Ristorante Salento Vahingen am der Enz, Christopher Mosselmann, Pius, Andreas e l’azienda Völkleswaldhof bei Oberrot, Benni & Markus, Brigitte, Crissi, Theo & Anton, Andy, birrificio Rossknecht, la famiglia Huober e altri che ci torneranno in mente una volta recuperato il fuso orario.