Archivio mensile:Dicembre 2016

branobag del 26-12-2016: St. Stephen [ESPORTATO]

[ESPORTATO SU PIBINKO.ORG]

Essendo per alcune popolazioni del mondo il giorno di Santo Stefano, e avendo vissuto prevalentemente in terre dove si osserva questa ricorrenza con un giorno festivo, questa era una scelta facile.

Per il testo con varie note a margine che provano a interpretare il simbolismo spinto di questo brano, vi invito a vedere la pagina di tale Dave Blackburn dell’Università di Santa Cruz in California.

Saint Stephen with a rose, in and out of the garden he goes,
Country garden in the wind and the rain,
Wherever he goes the people all complain.

Stephen prospered in his time, well he may and he may decline.
Did it matter, does it now? Stephen would answer if he only knew how.
Wishing well with a golden bell, bucket hanging clear to hell,
Hell halfway twixt now and then,
Stephen fill it up and lower down and lower down again.

Lady finger, dipped in moonlight, writing “What for?” across the morning sky.
Sunlight splatters, dawn with answer, darkness shrugs and bids the day goodbye.

Speeding arrow, sharp and narrow,
What a lot of fleeting matters you have spurned.
Several seasons with their treasons,
Wrap the babe in scarlet colors, call it your own.
Did he doubt or did he try? Answers aplenty in the bye and bye,
Talk about your plenty, talk about your ills,
One man gathers what another man spills.

Saint Stephen will remain, all he’s lost he shall regain,
Seashore washed by the suds and foam,
Been here so long, he’s got to calling it home.

Fortune comes a crawlin’, Calliope woman, spinnin’ that curious sense of your own.
Can you answer? Yes I can. But what would be the answer to the answer man?

Dopo il Festival d’Inverno in Val di Farma, la musica continua con due concerti della Banda di Torniella

Buongiorno e Buon Natale –

Mentre stiamo selezionando foto e video per il reportage sul Festival d’Inverno svoltosi il 17-18-19 scorsi, la musica continua nella “Valle che non c’è”.

La Banda di Torniella, che ha avuto un ruolo determinante nella riuscita del Festival mettendo a disposizione i locali e curando permessi e altri aspetti amministrativi, risfodera gli strumenti per due appuntamenti tradizionali per i residenti di Torniella, Piloni e Scalvaia: lunedì 26 dicembre a Torniella e venerdì 30 dicembre a Scalvaia. Orario sempre ore 21.30.

Sull’onda del recente Festival, le esibizioni potranno incuriosire anche chi non è potuto venire ai concerti dei giorni scorsi. Certo, siamo su generi differenti, ma è sempre musica suonata da gente che “sta in dei posti”  **

Per informazioni sulle due serate (o sulla banda in generale): elisabetta.vainigli@alice.it

** A dirla tutta, in coda al concerto degli Etruschi from Lakota si era ipotizzata una jam session con alcuni dei fiati della banda, ma l’entusiasmo non ha vinto la timidezza, almeno questa volta.

branobag del 25-12-2016: La Collina dei Ciliegi

qua sul commento mi sono un po’ incartato…tutta colpa della colazione…ma uno dei pensieri era una cosa tipo “la collina ce ll’hai, le ciliege pure…allora vengo a correre pure io!”.

Curioso notare che nel 1973 un canzoniere ispirato parlava di “figli dell’immensità”, mentre nel 1977 un altro canzoniere ispirato parlava di “figli delle stelle”…come dire…l’orizzonte si era già ristretto (e gli anni 80 erano alle porte).

nella canzone si dice a un certo punto che le “anime non sono mie”, ma mio cuggino sostiene che si faccia riferimeno alle “sonomie”, anche se nei dizionari online non ritrova la “sonomia” come concetto. giuro che -quando internet non c’era- ricordo di aver trovato un riferimento del gente, ma dove sono ora non ho un vocabolario anni ’70 per controllare. ho trovato solo:

iṡonomìa s. f. [dal gr. ἰσονομία, comp. di ἴσος «uguale» e -νομία «-nomia»]. –

1. Eguaglianza di fronte alla legge, uno dei principî fondamentali della democrazia presso gli antichi Greci.
2. Nella medicina antica, completa armonia fra tutte le sostanze e gli umori che compongono il corpo umano, condizione che caratterizza lo stato di salute; è praticamente sinon. di eucrasia.

qualche classicista può aiutare ? grazie!

E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante
cancella col coraggio quella supplica dagli occhi
troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante
e quasi sempre dietro la collina è il sole
Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente
ma perché tu non vuoi spaziare con me
volando contro la tradizione
come un colombo intorno a un pallone frenato
e con un colpo di becco
bene aggiustato forato e lui giù giù giù
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età
e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
se chiudi gli occhi un istante
ora figli dell’immensità
Se segui la mia mente se segui la mia mente
abbandoni facilmente le antiche gelosie
ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti
le anime non hanno sesso né sono mie
Non non temere tu non sarai preda dei venti
ma perché non mi dai la tua mano perché
potremmo correre sulla collina
e fra i ciliegi veder la mattina che giorno è
E dando un calcio ad un sasso
residuo d’inferno e farlo rotolar giù giù giù
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età
e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
ora figli dell’immensità

Altri testi su: http://www.angolotesti.it/L/testi_canzoni_lucio_battisti_195/testo_canzone_la_collina_dei_ciliegi_10849.html

branobag del 24-12-2016: Conta Gotas

Il contagocce delle lacrime…brano tratto dall’album Selvática di Karina Buhr, brasiliana di sangue germanico.
Lo sentii a fine 2015 intorno alla Collacchia di Gavorrano…ma no in mezzo ai campi…su Radio Tre.

La versione dal vivo è notevolissima, ma anche quella dell’album merità un riascolto per l’elettronica e il muro di suono che costruisce, gridando senza urlare.

Conta gota de lágrimas
Cada qual cai num lugar
Um, dois, três a berrar
A berrar

Pelas bocas, que lástimas saem!
Com que velocidade elas caem?
Como se tudo parecesse pouco

Elas derretem águas tristes

Pelas bocas, que lástimas saem!
Com que velocidade elas caem?
Como se tudo parecesse pouco

Elas derretem águas tristes

Bocas cheias de bala e vicio
Pernas bambas bailam separadas
Nas grades de cada estrada
Pensamentos voam livres demais

https://www.letras.com/karina-buhr/conta-gotas/

branobag del 23-12-2016: You shook me all night long (tre versioni)

Uno degli intramontabil da ballo sui tavoli, disco pub, e altre forme di ricreazione occidentale, rivisitato in versione bluegrass da un gruppo finlandese e poi in versione quasi jazzata.
Se poi le cover intelligenti non vi piacciono, potete sempre farvi una dose dell’originale.

Il video del gruppo finlandese è interessante anche come documento etnoantropologico sul livello di tamarraggine della gioventù delle aree rurali finniche.

Steve ‘n’ Seagulls

Tijana Bogicevic

“Loro”:

“You Shook Me All Night Long” by AC/DC
Buddytail ROCKS ON!!!

[Verse]

G C
She was a fast machine, she kept her motor clean
D G
She was the best damn woman I had ever seen
C
She had the sightless eyes, telling me no lies
D G
Knockin’ me out with those American thighs

G C
Taking more than her share, had me fighting for air,
D G
She told me to come, but I was already there
G C
‘Cause the walls start shaking, the earth was quaking
D D7
My mind was aching, and we were making it

[Chorus]

G C G D C D
And you shook me all night long
G C G D C D
And you shook me all night long

[Verse]

G C
Working double time on the seduction line
D G
She was one of a kind, she’s just mine, all mine
C
She wanted no applause, just a nother course
D G
Made a meal out of me and came back for more

G C
Had to cool me down to take a nother round,
D G
Now I’m back in the ring to take a nother swing.
G C
‘Cause the walls start shaking, the earth was quaking
D D7
My mind was aching, and we were making it

[Chorus]

G C G D C D
And you shook me all night long
G C G D C D
And you shook me all night long
G C G D C D
And you shook me all night long
G C G D C D D7 G
And you shook me all night long

by buddytail82 on tabs.ultimateguitar.com

21/12/2016 Arrivedorci! Arrivedorci!!! PaRtY LoFi (Milano)

Appuntamento per l’ultimo evento dei ragazzi del LO-FI nello spazio di via dei Pestagalli 27 a Milano….a gennaio, dopo sei anni di onorata carriera di eventi musicali e non solo:

ci dicono:

LoFi Milano ha pensato di congedarsi da voi organizzando una bella festa per dare anche un senso a tutte quelle dimostrazioni di affetto che abbiamo ricevuto in seguito al nostro annuncio.
Garantiamo tanta bella musica con i dj’s che hanno riempito le nostre serate e altri improvvisati.
Giuriamo che non ci saranno solo barbe lunghe !!!
Ci sarà anche il Tizio per firmare autografi!!!
Vi vogliamo in tanti!!!

ARRIVEDOOORCI!

branobag del 21-12-2016: America + American Woman + Tu vuo’ fa’ l’americano

Questo era il brano bag del 21-12-2012 (titolo originale: “Almeno tre americhe”) –

Per tutti tranne gli indiani (no quelli col turbante, i “pellerossa”), almeno per una breve fase della vita e più prima del Vietnam che dopo, l'”America” ha rappresentato un sogno.

Per molti di quelli con la “pelle rossa” la stessa “cosa” ha rappresentato un incubo, anche se poi qualche tribù si è messa a gestire casinò nelle riserve. Ora, non è il caso di venerdì mattina di aprire un trattato sull’americanismo.

Però in una concatenazione di pensieri sono arrivato al rapporto con questa terra (e in particolare con gli Estados Unidos de America, gli U.S.A., che continuano a chiamarsi così ignorando che anche Canada, Brasile, Messico e Argentina sono repubbliche federali e sono quindi altri “stati uniti d’america”).

Musicalmente parlando, eccovi tre brani che parlano di america da punti di vista diversi: gli immigranti visti dagli americani (penso democratici), gli americani visti dai canadesi, e gli emuli americani visti dai napoletani. Non ho mai visto West Side Story per intero, però rileggere i dialoghi e il testo della canzoncina è illuminante per qualsiasi italiano di oggi che abbia a che fare con persone che vengono da fuori dell’Italia.

Va bene, il discorso è un poco più complesso, ma si può aggiungere questo branobag come tassello di un discorso.

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Guess Who – American Woman

American woman gonna mess your mind – l’americana, ti farà uscire di testa..
American woman, she gonna mess your mind
American woman gonna mess your mind
American woman gonna mess your mind

Say A, say M, say E
Say R, say I, C
Say A, N

American woman gonna mess your mind
American woman gonna mess your mind
American woman gonna mess your mind

American woman, stay away from me – oh americana, stamme luntano
American woman, mama let me be – oh americana, lasciami stare, bella
Don’t come hangin’ around my door – non stare qua intorno alla mia porta
I don’t wanna see your face no more – la tua faccia non la voglio vedere più

I got more important things to do – ho cose più importanti da fare
Than spend my time growin’ old with you – che passare il mio tempo a invecchiare con te
Now woman, I said stay away – donna, ti ho detto di stare lontano
American woman, listen what I say – oh americana, ascolta quello che ti dico

American woman, get away from me
American woman, mama let me be
Don’t come knockin’ around my door
Don’t wanna see your shadow no more

Colored lights can hypnotize – le lucine colorate possono ipnotizzare
Sparkle someone else’s eyes – o confondere gli occhi di qualcun altro
Now woman, I said get away – ora, donna, ho detto levati di torno
American woman, listen what I say

American woman, said get away
American woman, listen what I say
Don’t come hangin’ around my door
Don’t wanna see your face no more
I don’t need your war machines
I don’t need your ghetto scenes

Colored lights can hypnotize
Sparkle someone else’s eyes
Now woman, get away from me
American woman, mama let me be

Go, gotta get away, gotta get away – via, devo andare via
Now go, go, go, I’m gonna leave you, woman – ora via, ti devo lasciare, donna
Gonna leave you, woman
Bye-bye, bye-bye, bye-bye, bye-bye

You’re no good for me – te non sei buona per me
I’m no good for you – io non sono buono per te
Gonna look you right in the eye – ti guarderò dritto negli occhi
Tell you what I’m gonna do – e ti dirò quello che farò

You know I’m gonna leave –
You know I’m gonna go
You know I’m gonna leave
You know I’m gonna go, woman

I’m gonna leave you, woman
Goodbye, American woman

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Tonino Carosone – Tu vuo’ fa’ l’americano

Puorte o cazone cu ‘nu stemma arreto
‘na cuppulella cu ‘a visiera alzata.
Passe scampanianno pe’ Tuleto
camme a ‘nu guappo pe’ te fa guardà!

Tu vuò fa l’ americano!
mmericano! mmericano
siente a me, chi t’ ho fa fa?
tu vuoi vivere alla moda
ma se bevi whisky and soda
po’ te sente ‘e disturbà.

Tu abballe ‘o roccorol
tu giochi al basebal ‘
ma ‘e solde pe’ Camel
chi te li dà? …
La borsetta di mammà!

Tu vuò fa l’ americano
mmericano! mmericano!
ma si nato in Italy!
siente a mme
non ce sta’ niente a ffa
o kay, napolitan!
Tu vuò fa l’ american!
Tu vuò fa l’ american!

Comme te po’ capì chi te vò bene
si tu le parle ‘mmiezzo americano?
Quando se fa l ‘ammore sotto ‘a luna
come te vene ‘capa e di:”i love you!?”

Tu vuò fa l’ americano
mmericano! mmericano
siente a me, chi t’ho fa fa?
tu vuoi vivere alla moda…

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America – West Side Story

Girls here are free to have fun. She is in America now.

Puerto Rico is in America now.

sometimes l don’t know which is thicker–

your skull or your accent.

– Let them wait.

– ls Maria all right?

– l should be so all right.

– lt will not happen again.

Pepe, lndio.

– After tonight, things will be settled.

– First settle your stomach.

Never mind my stomach.

Well, l mind your nose

and your head broken.

– Broken?

– Sure.

They use Maria for an excuse to start World War lll.

lt is more than that.

More than what? She was only dancing.

With an American who is really a Polack.

Says the spic.

You are not so cute.

– That Tony is.

– And he works.

A delivery boy.

– And what are you?

– An assistant.

And Chino makes half of what the Polack makes.

– The Polack is an American.

– Here comes the whole commercial.

Your mother’s a Pole. Your father’s a Swede.

But you were born here. That’s all that you need.

You are an American. But us?

Foreigners!

Lice. Cockroaches.

But it’s true.

When l think about how l thought

it would be for us here.

We came like children,

believing, trusting.

With our hearts open.

With our arms open.

You came with your mouth open.

You did, spic, and you’ll

go back in handcuffs.

l’m going back in a Cadillac.

– Air-conditioned.

– Built-in bar.

– Telephone.

– Television.

Compatible color.

lf you had all that here, why would you

want to go back to Puerto Rico?

Even if you didn’t have all that here,

why would you want to go back?

lt’s so good here?

lt’s so good there?

We had nothing.

Ah, we still have nothing,

only more expensive.

Anita Josephina…

– Beatriz del Carmen Margarita.

– lt’s plain Anita now.

– Et cetera.

– Leave me alone. At least l–

Once an immigrant,

always an immigrant.

Hey, look, instead of a shampoo,

she’s been brainwashed.

– Stop it.

– She’s given up Puerto Rico.

Now she’s queer for Uncle Sam.

Oh, no. That’s not true.

Puerto Rico, My heart’s devotion

Let it sink back ln the ocean

Always the hurricanes blowing

Always the population growing

And the money owing

And the sunlight streaming

And the natives steaming

l like the island Manhattan

l know you do.

Smoke on your pipe

And put that in

l like to be in America

Okay by me in America
Everything free in America

For a small fee in America

Buying on credit is so nice

One look at us and they charge twice

I have my own washing machine

What will you have though to keep clean

Skyscrapers bloom in America

Cadillacs zoom in America

lndustry boom in America

Twelve in a room in America

Lots of new housing with more space

Lots of doors slamming in our face

l’ll get a terrace apartment

Better get rid of your accent

Life can be bright in America

lf you can fight in America

Life is all right in America

lf you’re all white in America

La-la-la, la-la, America

Here you are free – and you have pride

Long as you stay – on your own side

Free to be anything – you choose

Free to wait tables – and shine shoes

Everywhere grime in America

Organized crime in America

Terrible time in America –

You forget I’m in America

l think l go back to San Juan

l know a boat you can get on – Bye-bye!

Everyone there will give big cheer

Everyone there will have moved here

Festival d’inverno in Val di Farma – appunti dal giorno 3

Per avviare la giornata:

La terza giornata del festival d’inverno in Val di Farma -sintesi:

Un’anteprima del pomeriggio di domenica 18 con Peter Seeds e gli Etruschi from Lakota:

Grazie a Luciano Massetti, che oltre a fare ricerca sulla biometeorologia è anche un discreto fotografo, detto da un ignorante.

Dopo un sonno ristoratore, il Buongiorno con gli Etruschi si è svolto grosso modo tra le 12 e le 14.15.

Aspettando Andrea B. per andare a pranzo (e facendo nel frattempo ripartire Irene, che doveva andare a accende la caldaia) un gruppo estemporaneo composto da Dario e Roccia (voce e batteria degli Etruschi from Lakota), Edward noto Busisi (giovane allievo di Dario dalla sera prima), Peter Seeds e un membro dell’organizzazione del festival hanno avviato una sorta di workshop/jam session…tra le altre, si sono sentiti pezzi di Dio mio no, Aulin, Nella vena di vino, Elenoir, We will rock you, ‘na tazzulella ‘e café, Rosita  con intermezzi country. Roccia ha suonato la chitarra come chitarra, la chitarra come batteria e poi una sedia come batteria (per We will rock you, se no la chitarra la troncava).

Dopo un caffé (di circa mezz’ora) i musicisiti sono partiti per le rispettive prossime tappe.

Il Festival è proseguito verso Grosseto. Dopo una stazione di un’oretta al Caffé Ricasoli, tra le 21 e le 23.15 si è avuta la presentazione di m(‘)appare Maurizio Bacci, con excursus fotografici vari e stanchezza montante di chi scrive, per cui il resoconto si fa più vago.

L’appendice scansanese, pensata ieri sulla base di sviluppi dei giorni scorsi, è rimandata causa chiusura di qualsiasi spazio pubblico alle 00.23 di lunedì notte, orario di arrivo in paese.

Il Festival finisce qui, ma la storia continua…

  • Il programma era piuttosto denso, e abbiamo saltato alcune presentazioni (maglie ufficiali e attività produttive/associative, per esempio)…nessuno del pubblico ne ha sentito la mancanza, ma nelle prossime settimane senz’altro riprenderemo gli argomenti.
  • Per un reportage completo, aspettiamo a dopo le feste: a parte i telefonini, erano in azione almeno tre soggetti con foto (e in particolare attendiamo al tempo l’opera di Federico Giussani, video e altri supporti di registrazione.
  • Se il Festival vi è piaciuto: scriveteci.
  • Se il Festival non vi è piaciuto: scriveteci, e spiegateci perché.

Come scritto da qualche parte, il Festival d’inverno voleva essere un prologo a un periodo che si apre a fine anno e grosso modo porta al 9 giugno 2018, in cui ricorreranno i decennali di vari progetti avviati tra l’Altomilanese e la Val di Farma.