Panino con acciuga sottopesto con giocatore di palla nello sfondo (foto di repertorio)
Sabato 29 e domenica 30 agosto a palla chiude il giro del 2015 (a meno dell’appendice per giocare il “ventuno” definitivo a Torniella dopo metà settembre, come ricordato alla radio dal Barto venerdì scorso) a Vetulonia, frazione di Castiglione della Pescaia (GR).
E’ il torneo più estrusco di tutti, e quello più marittimo di tutti (uscendo dalla piazzetta dove si gioca si rimira tutta la costa) e, a mia memoria, quello dove ho trovato la miglior acciuga sottopesto di tutti, nel 2008…o forse era l’estate 2008 che fu, fino a un certo punto, la migliore di tutte? I ricordi sono canaglie!
Per questioni lavorative non so se avrò modo di seguire tutte e due le giornate, ma vi invito, se non avete avuto l’occasione finora, a farvi un giro a Vetluna. Poi ci sarà ri-Torniella il 20 o il 27 settembre, e poi si ritornerà in modalità “off tournament”.
Ci si vede lì (più domenica che sabato, per me). Magari scrivete a palla21@attivarti.org per sentirsi.
Paolo Neri di Scalvaia al mando a Vetulonia nel 2013 (quando teneva i capelli lunghi)
Il torneo di palla a 21 di Torniella è stato sospeso verso le 20 di domenica 9 agosto per oscurità imminente.
Dopo “una certa”, la pallina diventa invisibile. I mandatori più spietati cominciano a servirla in basso, così gli altri non la vedono arrivare, ed è punto o “caccia bòna”…quasi sicuro.
C’è un però: con tutta la stanchezza della giornata, e tutte i fluidi idratanti assunti nel corso delle partite, la situazione da gioco competitivo può anche diventare un po’ fastidiosa per alcuni, creare basi di recriminazione successiva, perché che non si è giocato in condizioni ottimali, e le recriminazioni non sono mai produttive. Morale: meglio rimandare.
Nella finale di Torniella, ci siamo lasciati con Scalvaia e Ciciano, entrambe con un “ventuno”. Rimane quindi da giocare il terzo, quello decisivo. La data non è stata ancora confermata, e dipenderà dalle disponibilità di tutti. Vi faremo sapere.
Di buono (in un certo senso), tutte e due le squadre del paese ospitante sono uscite già nelle qualificazioni…per quest’anno per Torniella si legge una parte di parabola discendente. Che potrà sempre essere invertita negli ultimi due tornei, ma richiederà schiena dritta, spalle quadrate e l’occhio della tigre, che abbiamo invece visto chiaramente in altri giocatori in pista, fra tutti un motivatissimo Alessio Bartalucci al mando di Piloni “A”.
Nel frattempo ci si avvicina al quinto dei sei tornei di quest’anno, quello di Piloni. Nell’attesa, o fra due partite, perché non andare a fare un bagno ristoratore nella Farma? I giocatori in trasferta (ma a volte anche gli altri) fanno così…volendo in paese ci sarebbero le docce al campo sportivo…ma vuoi mettere la differenza? Sara Bartalucci ci propone un esempio della situèscion, anche senza doversi avventurare sino ai famosi canaloni:
Appuntamento in piazza a Piloni -o meglio “a’ Piloni” (GR)- sabato 22 pomeriggio dalle ore 15 in poi, e poi domenica pomeriggio per le semifinali e le finali.
Appuntamento a Torniella (GR), tra Scalvaia e Piloni, per le ore 21.45 di lunedì 10 agosto al Bar Vineria “La Combriccola” per partecipare alla notte di Sa Lorenzo, variante agostana della BuioMetria Partecipativa per la raccolta di dati sulla qualità del cielo notturno da parte di cittadini consapevoli.
Avremo a disposizione tre buiometri, o Sky Quality Meter, per eseguire misure tra le 22.40 circa (orario di termine del crepuscolo astronomico) e le 4.13 della mattina seguente (fine della notte astronomica). Non sarà obbligatorio eseguire misure tutta la notte.
Gli equipaggi, da uno a tre, avranno il compito di eseguire misure in una zona che rimanga entro 60 km dal paesello, secondo un piano di campionamento che sarà definito all’inizio della serata e si svolgerà lungo strade facilmente percorribili.
Durante la riunione di impostazione dei rilievi, si valuterà se gli equipaggi debbano fare ritorno a Torniella, restituendo così gli strumenti al “campo base”, o se potranno portarli alle rispettive dimore, in modo da proseguire le misurazioni nelle serate successive.
E’ incoraggiata la partecipazione di ciclisti molto responsabili, che siano abituati a pedalate notturne e che siano muniti di fari e dispositivi per rendersi ben visibili durante il transito (giubbotti, strisce fluorescenti ecc.).
Chi si chiama Lorenzo, oltre a ricevere gli auguri di buon onomastico, sarà ospite di riguardo e l’organizzazione verificherà che cosa i “Lorenzi” sanno sulla materia della tutela e valorizzazione del cielo notturno.
Nel corso della serata, oltre alle misure, sarà possibile osservare stelle cadenti, satelliti artificiali, e magari anche qualche stalla, data l’ambientazione rurale.
In caso di maltempo, l’evento si riconfigurerà in spazi coperti a Torniella, nella forma di una presentazione con proiezione di filmati e narrazione di aneddoti legati a varie esperienze nell’entroterra bassotoscano, al progetto della BuioMetria Partecipativa e -più in generale- alle iniziative di Attivarti.org.
Per la partecipazione è necessario iscriversi scrivendo una mail a mappare@attivarti.org.
Seguo la palla a 21 o (palla eh!) dal 2007. In effetti non so dire se la seguo, la inseguo o la proseguo. Comunque, ci ho a che fare sin da quando si organizzò la famosa missione a Chicago (USA).
Quest’anno il torneo di Tirli me lo sono perso causa impegni lavorativi, e quello di Scalvaia l’ho seguito, ma con una persona cui dovevo spiegare questioni di lavoro, e quindi non con la dovuta concentrazione verso la piazza.
Il torneo di Ciciano, invece, me lo sono proprio seguito con attenzione. Nell’attenzione che posso avere da “esterno”, molti dettagli tuttora mi sfuggono e molti sottointesi non li colgo. Ma diversi sì.
Giacomo Guiggiani e Claudio Spinosi in un momento di debriefing durante la finale Tirli-Scalvaia a Ciciano (2 agosto 2015)
Con i primi due tornei di quest’anno vinti dalle squadre di casa c’era già chi, democristianamente, auspicava un anno in cui ognuno vinceva a casa propria…ma allora che senso ha fare delle competizioni?
Però con Scalvaia che ha vinto a Ciciano, e Torniella che quest’anno fa fatica a emergere, questa previsione è saltata e i giochi sono aperti.
Con tre tornei da disputare (Torniella 8-9 agosto, Piloni 22-23 agosto e Vetulonia 29-30 agosto) potrebbe succedere quasi di tutti, tranne che Torniella ripeta le prestazioni stratosferiche degli ultimi 2-3 anni. Ma potrebbe sempre aggiudicarsi tre tornei su sei.
Oppure potrebbe esserci il grande ritorno di Scalvaia, astro dominante prima della nouvelle vague torniellina, che -con o senza “macumba” come dice Fabione Massellucci- sta facendo cose notevoli.
Poi ci sono sempre le squadre degli altri paesi che, pur soffrendo di un organico non sempre organico, a parte Tirli, la situazione la possono sempre risolvere.
Morale: se l’unica certezza nel calcio è che il pallone è rotondo, nella palla a 21 (o palla eh!), oltre alla geometria della sfera si può dire che se non la pari, poi ti tocca “anda’ a chiappalla”.
Appuntamento in piazza a Torniella (GR), sabato 8 pomeriggio dalle ore 15 e poi a seguire.
…Eccoci per la prima puntata di una nuova rubrica, in cui dedicheremo attenzione al galateo dello stare in rete. Una delle tendenze fondamentali per le collezioni autunno-inverno sarà se praticare il cross-posting o il multiple posting nelle mailing list.
Ma prima di introdurre il nostro graditissimo ospite, opinionista -no, che dico- influencer di fama mondiale, partiamo con un motivetto sulla base di “Nessuno mi può giudicare” della intramontab-b-ile Caterina Caselli.
[FADE TO]
La verità` a chi fa male, lo so…
La verità` a chi fa male, lo sai
Qualcuno mi può giudicare, magari tu
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Per te ho sbagliato più volte, e magari più
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Dovresti pensare al resto
Magari anche un po’ al contesto
C’è già tanta gente che
ce l’ha su con noi, chi sa perché, poi?
Ognuno ha il diritto di scrivere come può
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Per questo una cosa si scrive e quell’altra boh
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Se scrivo su due lis-te
ti basta sapere che
non vedo la differenza tra spaghettiopendata e gìfosspuntoit
e ne ho scelte tre
Forse ho sbagliato nel 2007 a quel linux dèi
si diceva del software la libertà
ma c’era parecchio una questione di e-mail
forse un giorno si capirà un po’ come si sta
Molto, molto più di prima io amerò
un concetto che non condividerò
e d’ora in avanti prometto che
quel che ho fatto lì non farò mai più
Ognuno ha il diritto di scrivere come può
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Per questo una cosa piace e quell’altra boh
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Se scrivo su due liste
ti basta sapere che
tra cross- e multiple posting la differenza è labile
quindi fai un po’ te
Forse ho sbagliato a Bolzano, forse per e-mail
non era per insincerità
io a chi chiedo scusa, e chi sa perché?
Sta di casa qui la mortadellà.
Sotto, il video realizzato da Federico Giussani con alcuni degli scatti proposti nella mostra “…e quindi uscimmo a rivedere le stelle”, allestita al Toscana Foto Festival di Massa Marittima (GR).
Il video è stato mostrato per la prima volta durante la serata per m(‘)appare l’altra metà del paesaggio nell’ambito del Toscana Foto Festival, il 16-7-2015, con Andrea Giacomelli e Federico Giussani.
A fine serata, i presentatori hanno colto poi l’occasione per fare alcune foto e misure di qualità del cielo notturno, sia in città (a fianco uno scatto nel prato antistante la biblioteca G. Badii di Massa Marittima) che in campagna (Agriturismo Tesorino, in loc. Valpiana, registrando un 20.99 mag/arcsec^2 attorno alla mezzanotte, con presenza della Via Lattea).
Il video propone alcune delle immagini proposte nella mostra esposta al Festival (presso il Chiostro di S. Agostino, sino al 9 agosto), con varie elaborazioni.
La mostra “…e quindi uscimmo a riveder le stelle” rimarrà allestita sino al 9 agosto 2015.
Camminando la sera tardi, in città, dopo una bevutella e due chiacchiere con gli amici, avete mai provato ad alzare gli occhi e a guardare le stalle? Di stalle, in città, se ne vedono molto poche. E’ perché ci sono un sacco di lampioni, insegne, torri faro nei parcheggi e tante altre fonti di luce artificiale che non lasciano osservare le stalle. Se invece andate verso la campagna, guardatevi attorno, e vedrete che le stalle si vedono sempre meglio.
La stessa identica frase potreste leggerla mettendo “stelle” al posto di “stalle“.
Nelle aree rurali, dove la densità di popolazione è minore e quindi si trovano meno infrastrutture, in genere ci sono anche meno luci artificiali e -di conseguenza- si vede meglio il cielo notturno. Magari, se vi fermate un paio di minuti e lasciate che l’occhio “si aggiusti”, noterete anche un sacco di particolari che di fretta non avreste notato, tra cui una fascia biancastra che attraversa il cielo: non è una scia chimica gigante…è la Via Lattea.
Ma è possibile che l’illuminazione artificiale, essenziale nelle località abitate per garantire sicurezza e possibilità di svolgere attività in notturna, debba sempre ridurre la possibilità di vedere le stalle (o le stelle, decidete voi)?
Non proprio: applicando semplici linee guida, peraltro già utilizzate in Italia e altrove alla base della progettazioni di reti di illuminazione, non è difficile conciliare le esigenze della popolazione e del resto dell’ecosistema (fauna, flora).
Per riflettere sul senso della luce artificiale notturna, vi aspettiamo giovedì 30 luglio dalle 22 sino alla mezzanotte al LO-FI di Milano (via dei Pestagalli, zona Rogoredo).
Lo spazio del LO-FI è più noto al pubblico milanese per concerti di gruppi garage, punk rock, e metal.
Nella serata del 30 non mancherà il tappeto musicale, con una playlist a tema preparata per voi da DJ Elyoh con l’Omonimo, ma il clou sarà nelle immagini e nella parte esperienziale:
Immagini dalla bassa Toscana (una delle tre zone in Italia con il minor livello di inquinamento luminoso) e da altre parti del pianeta
dimostrazioni di buiometria partecipativa (monitoraggio partecipato della qualità del cielo notturno)
simulazioni di inquinamento luminoso con il presepe buiometrico
prodotti enogastronomici dalla bassa Toscana, una delle trecentocinquantasette zone in Italia con cose buone da assaggiare (portati freschi da piccoli produttori).
personaggi da anni impegnati a m(‘)appare
Per animare la serata e vedere chi sarà stato più attento, sarà proposto un gioco a premi, in cui sarà messo in palio –ça va sans dire– qualche prodotto bòno dalla bassa Toscana e qualche lampada a LED a temperatura di colore “giusta”.
L’iniziativa è a cura di Attivarti.org con il circolo ARCI LO-FI. Attivarti.org, oltre a promuovere dal 2008 il progetto della BuioMetria Partecipativa, dal 2013 è referente per l’Italia nella rete europea Loss of the Night, con 38 organizzazioni in 16 nazioni, impegnate nella ricerca, nel trasferimento tecnologico e nella divulgazione sul tema della luce artificiale notturna.
L’ingresso, riservato ai soci ARCI e associazioni confederate, è a offerta libera. Le donazioni andranno a sostenere la realizzazione di parte del programma 2015 di Attivarti.org
Per informazioni: Andrea Giacomelli – mappare@attivarti.org
[NdR 13.7.20…il 3 giugno scorso, scrivendo l’articolo “Vi sentite più scienzici o politiciati” non ricordavo di avere scritto questo cinque anni prima, ma in effetti ne rappresenta un precursore]
Sia l’articolo originale di Esquire che il commento di de Biase sono interessanti, e mi fanno sorgere due commenti ulteriori.
Sul rapporto tra scienza e politica: seguo questo tema dal 1994, quando facevo l’apprendista scienziato come dottorando di ricerca al Politecnico di Milano. Tecnicamente dovevo occuparmi di umidità del terreno, essendo ospite di un istituto di idrologia, ma -in mezzo alle rassegne bibliografiche- mi cascò l’occhio su un articolo che spiega abbastanza bene la relazione tra scienziati e politici (King e Kraemer, 1993). Citazioni a parte, la separazione tra scienza e politica è questione non meno complessa dell’opportunità di separare le carriere di giudici e magistrati.
Uno scienziato senza raccordo con una politica potrà fare scoperte altissime che non saranno mai recepite da qualcuno in grado di trasferirle nella società e nelle scelte di un governo. Oppure potrà studiare cose inutili nel contesto storico e politico in cui vive.
Un politico senza raccordo con la scienza, sarà del pari diminuito, perché avrà meno strumenti di “lettura” del territorio, della salute, della musica o dell’acqua, o del salame, e di qualsiasi materia debba trattare nell’ambito del programma che dice di voler attuare (quando è in campagna elettorale), o che cerca di attuare (quando è stato eletto, e a volte anche quando non è stato eletto).
Sulla dichiarazione di Firenze di qualche mese fa: a maggio non c’ero, ma sono stato tra i delegati presenti a Firenze ai primi di giugno per un altro evento in cui si parlava di clima e di Parigi. Quando de Biase scrive:
ps. In vista del prossimo appuntamento per la politica globale sul clima a Parigi in autunno rileggiamo la dichiarazione di Firenze di qualche mese fa che chiede di rinnovare la politica europea in una chiave identitaria e sostenibile. Un passaggio interessante è quello che ricentra la politica sulle città che a loro volta stanno diventando il luogo delle decisioni che contano nella vita quotidiana: «A shift of resources to a ‘Common Urban Policy’ – in which mayors could play an important role – with urban renewal projects contributing to growth and employment, as well as climate control, should be considered a priority in a reviving Europe.»
Mi viene una volta di più da ricordare che, se le risorse andranno inevitabilmente dove sono le persone (e quindi i voti), sarà bene che i futuri residenti delle future smart city non dimentichino l’esistenza dello “smart countryside” e delle aree rurali. A volte certe questioni si vedono meglio se l’oggetto della questione viene analizzato da una certa distanza…se ne apprezza l’insieme. Lo sapevate che dal versante sud del Monte Amiata, di notte, si può vedere Roma?
p.s. A volte non farebbe male, a scienziati e politici, venire un po’ più spesso in campagna (così come a qualche contadino non farebbe male frequentare ogni tanto qualche laboratorio o qualche campagna elettorale in città)
…avendoci dormito sopra…metrica sempre da rifinire, ma come primo round può andare…in missione per conto di Picasso Viaggi
Martedì mi trovavo a Roselle (GR) per un incontro di progettazione partecipata / quando da Lorènzo di Picassoviaggi arriva ‘na telefonata
“Caro pibinko, per te ho una missione che si definisce per esclusione… /…a Imola dovresti andare, per un lontano parente, tale Angus, da visitare!”
Si sale, si parte, senza pepe, ma con arte ché con Picasso è un arte viaggiare/ e se ci aggiungi un Pibinko c’è un po’ da pensare
partiti da poco, la Valdera alla destra / si traguarda il nord dalla grande finestra
quando poi si esce dalla vera Maremma, comincia il traffico, non è poi un dilemma
meno male, si sa -lo dice anche l’autista / se c’è Fonzi davanti che ti fa da apripista
La prima sosta è all’Aglio, che non è come al Rospaglio (fra Torniella e Siena) / Tengon pur le luci accese, poi aumenta il panino ogni mese
Eccolo il trasporto di animali vivi / non sono i soli, in mezzo a ‘sti declivi
Tornati a bordo, riprende il torneo pimpante / di briscola o scopone, ma senza il quinto chiamante.
Verso Bologna, la seconda sosta. E’ inevitabile, non si fa apposta / e salendo all’ingresso, lì mal disposta, una luce spenta ci guarda, senza risposta
usciti dal casello, trattamento speciale / per viaggi Picasso il traffico si arresta. // E mentre l’ufficiale il traffico dirige / si traguarda gloggner e si pensa ad Edvige.
siam quasi arrivati, è l’ultima tratta / sulla via Emilia, da Guccini ritratta // negli anni in cui Angus componeva / “Highway to Hell” con gran mano leva
arrivati al parcheggio, una via riadattata / si sente l’Emilia, la Romagna e la giornata // che dai manifesti ha un sapore diverso / con sagre e ritrovi di un altro universo
c’è un parco un po’ strano, un giardino, del verde / con strani rilievi dove un po’ ci si perde//camminando pian piano a cercare un sito / mentre i nostri compari si avvicinano al mito
il bar è tranquillo, il cliente Giordano / ti siedi da parte e lavori piano// facendo piani per un traquillo lavoro / aspettando concerti, e gli amici al pianoro
finisce l’evento, e via si riparte/ con psichedelia che diventa quasi arte//non è per caso, non è per azzardo / ci si mòve con ‘n’ora bòna di ritardo
passata la notte, al farsi del giorno/ la combriccola dorme sulla via del ritorno
una foto di gruppo si voleva fare (e l’intenzione era sincera) / ma col ritardo dovudo alla coda è rimasto solo un gruppetto degli AC/DC alla moda
arriva la sera e all’aperitivo, si riguarda il reportage con ‘ntonio, Ale e Beppe/il racconto è piaciuto, la giornata fu amena, ma con du’ ore si sonno andai a letto senza cena!