Archivio mensile:Aprile 2014

boscoriserva n° 32 dell’8-4-2014: droga negozio furgone guidand’ uomo

Domenica sera sono stato a seguire un saggio di musicologia di uno dei più noti songwriter delle colline metallifere grossetane. Il tema erano due temi, ovvero il blues e il country, presi alle loro radici, legate al fatto che l’industria discografica è nata dopo la discografia. Se no avremmo avuto le Spice Girls nel 1920.

La serata, ambientata nel borgo medioevale di Tatti (G)R, si è tradotta in un piacevole simposio, tra esempi di brani e commenti. Gli artisti convenuti per l’occasione a un certo punto (sarà che gli raschiava la gola, o comunque hanno assimilato il fatto che non si trattava di un concerto, ma di un ritrovo legato a una microbiblioteca di paese che propone reading de qualité) hanno invitato il pubblico al dibbattito.

Lì per lì non ho raccolto lo spunto, ci ho messo quella mezz’ora, della serie lavorare con lentezza. Poi, però, ho preso parola, complice il fatto che il bagno -la cui via di accesso è accanto al punto dove i performer erano seduti- era occupato.

Ho contestato, in modo pacato, una delle affermazioni del songwriter, il quale aveva precedentemente detto che tutto era nato dagli USA, che erano stati in grado di esprimere sia il massimo dissenso (il ’68 è nato negli USA) che il massimo establishment, e facendo anche altri esempi, legati a Woody Guthrie ecc. ecc.

Ora non ho presenti tutti gli argomenti che ho usato lì -e comunque si è trattato di uno scambio di non più di 180 secondi- però a un certo punto si è parlato di contadini nelle risaie vietnamite (del 1920) e di Canada (con i Guess Who e la celebre-grazie-a-Lenny-Kravitz-ma-chi-ha-orecchie-per-intendere-la-conosceva-40-anni-prima American Woman come forma di sublimazione di un complesso di inferiorità)

Morale: ci siamo dati appuntamenti (al plurale) per un ciclo di incontri il cui titolo è da definire, ma il cui sottotitolo potrebbe essere “noi siamo noi e voi siete voi”.

Tutto ciò per arrivare al boscoriserva di un’artista che per me è una delle più noiose di sempre: nella top ten con Enya, Hevia e il 90% della salsa, ma i gusti sono gusti. Epperò al boscoriserva c’era, e con questo brano in particolare si comporta bene, e dice cose interessanti all’inizio.

La canzone parla, in effetti, di un certo Ronald Reagan, ai tempi governatore della California e successivamente assurto a cariche superiori nella federazione più federale che ci sia.Gradevole anche il doppiaggio ispanico (i lettori di Tex Willer sorrideranno sentendo parlare de “los federales”).

Written by Roger McGuinn and Gram Parsons

He’s a drug store truck drivin man | Fa l’autista del furgone di una drogheria
He’s a head of the Ku Klux Klan | E’ il capo del Ku Klux Klan
When summer rolls around | Quando l’estate passerà di qua
He’ll be lucky if he’s not in town | sarà fortunato se non è in città

Well he’s got him a house on the hill | be’, ci ha una casa in cima a una collina
He plays country records till you’ve had your fill | e ci suona dischi country finché non ti ha fatto il pieno
He’s a fireman’s friend, he’s an all night DJ | è amico di un pompiere, è un DJ che tira la notte
But he sure does think different from the records he plays | ma senz’altro la pensa diversamente da quello che dicono i dischi che mette

He’s a drug store truck drivin man
He’s a head of the Ku Klux Klan
When summer rolls around
He’ll be lucky if he’s not in town

Well he don’t like the young folks I know | be’, non gli piacciono i giovani, lo so
He told me one night on his radio show | me l’ha detto una sera nel suo spettacolo alla radio
He’s got him a medal he won in the war | ha una medaglia che ha vinto in guerra
Weighs five hundred pounds and sleeps on his floor | pesa cinquecento libbre e dorme per terra

He’s a drug store truck drivin man
He’s a head of the Ku Klux Klan
When summer rolls around
He’ll be lucky if he’s not in town

He’s been like a father to me | è stato come padre per me
He’s the only DJ you can hear after three | è l’unico dj che puoi ascoltare dopo le tre
I’m an all night musician in a rock ‘n’ roll band | io sono un musicista in una banda rock the tira tutta la notte
And why he don’t like me, I can’t understand | e il perché io non piacca a lui, non lo posso capire

He’s a drug store truck drivin man
He’s a head of the Ku Klux Klan
When summer rolls around
He’ll be lucky if he’s not in town

boscoriserva n° 31 del 7-4-2014: Jennifer

Così come il venerdì si è chiuso con la lievità e il candore di Tim Hardin che voleva fare il falegname, riapriamo con la lievità e il candore di Bert Sommer, noto per i suoi amici figli di emigrati pugliesi come “capa rezza”.

Una delle cose che più mi impressionano rivedendo a pezzi boscoriserva è la quantità di sostanze stupefacenti che dovevano circolare nel gruppo di produzione del film. Se no non ti spieghi il vistoso elenco di “errori” di fotografia e di registrazione.

Una volta conoscevo una che studiava pissicologgìa e capitai lì quando c’era l’esame di tossicologgìa. Sfogliando il libro tra le varie illustrazioni notai una foto di una ragnatela fatta da un ragno cui era stato sommistrato un allucinogeno (non chiedetemi come si fa, ma sicuramente un biologo vi saprà rispondere). La ragnatela era tutta “storta”.

Al di là di tanti racconti e narrazioni sugli effetti di queste sostanze, credo che quella foto sia particolarmente efficace nello spiegare che cosa significhi la capacità di distorcere la realtà. Sotto l’effetto della sostanza, il ragno o era convinto di andare dritto, oppure era sempre in grado di andare dritto ma non gli interessava più.

Modale, come dicono gli esperti di logistica, a questo punto se vedo 25 secondi di inquadratura di primissimo piano di Bert Sommer, o se in un assolo di chitarra si sente di più il basso, non ho più paura, e mi dico che l’operatore della camera o l’assistente del fonico erano come il ragno…oppure nelle condizioni del ragno c’era anche il direttore della fotografia, i fonici, il regista, il produttore. Perché tutti hanno rivisto e riascoltato la stessa traccia e le stesse immagini, e hanno scelto quelle.

E il pubblico?

Jennifer’s heaven, for Jenny I’d stay | Jennifer è il paradiso, per Jenny io resterei
Skin shining white as a dove | la sua pelle del bianco luccicante delle colombe
Lying beside her I melted away | giacendo accanto a lei mi sono sciolto
Into her river of love | nel fiume del suo amore

Whoa, I’m lost in a maze | oh…mi sono perso in un labirinto
Counting the ways that she smiles | contando i modi in cui sorride
Time is slipping away | il tempo sta scivolando via
Lost in the arms of her love | con me perduto tra le braccia del suo amore
So gentle and wild | così gentile e selvaggio

Jennifer’s something you handle with care | Jennifer è qualcosa da maneggiare con cura
Fragile as crystals of glass | fragile come cristalli di vetro
Jennifer’s lips are as soft as the air | le labbra di Jennifer sono leggere come l’aria
Kissing her here in the grass | baciandola qui sull’erba

Whoa, I’m lost in a maze
Counting the ways that she smiles
Time is slipping away
Lost in the arms of her love
So gentle and wild

Jennifer’s heaven, for Jenny I’d stay
Skin shining white as a dove
Lying beside her I melted away
Into her river of love

Into her river of love
Into her river of love

boscoriserva n° 30 del 4-4-2014: se io era un falegname

Il tema portante del 2014 poteva essere l’agricoltura a conduzione familiare (secondo la FAO), la cristallografia (secondo l’UNESCO), o la Solidarietà con il Popolo Palestinese secondo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (risoluzione A/RES/68/12 del 26 novembre 2013). Poi secondo l’Unione Europea (ah, sì, l’Unione Europea) sarebbe l’anno dei cittadini.

Ma tutti questi temi nobili, e il lavoro di anni di gruppi di interesse motivati a dare visibilità al loro settore per 12 mesi, sono stati vanificati da “IL” tema.

La bellezza.

Bello, Bambino e Ciao sono le tre parole che gli extraitaliani anglofoni -dato che parliamo di un festival tenuto en los Estados Unidos de America- conoscono di più in assoluto. Bellllou, Bambiiinoouuu, Ciaaaaooouu. Di Bambinou ho avuto anche conferma diretta da un’intervistata (vedi attorno al minuto 1 di “Jim non lo sapeva“, girato fra Jacksonville, Tampa e Chicago nel 2006)

Altre nazionalità conoscono meglio altre parole o espressioni oltre a “Ciao”. Tipo “permesso di soggiorno”, “prova del cuoco”, “Eros Ramazzoti” ecc.

Ma tornando all’anno 2014: per arrivare a portare la bellezza a un livello di attenzione ufficiale e formale (almeno in Italia e per quest’anno) sono bastati tre semplici ingredienti

  • un regista con un buon curriculum
  • un set (l’Italia) in cui su sparo 30000 località abitate almeno 29234 hanno angoli e panorami urbani che possono far emozionare la mattina alle 9 da sobri per la suggestione che danno. Nel gruppo di produzione, tra queste località è stata scelta la più grande e quindi con la fauna umana più variegata
  • la solita botta di culo italiota che ha portato all’Oscar

Fatta la somma, cari cittadini cristallografi, coltivatori di patate peruviani, e palestinesi solidali (tutte cause che sento abbastanza vicine, per questioni di relazioni che ho sul territorio).. e ci tocca ragionare di bellezza.
Magari sul resto si recupera verso novembre, quando saremo agli sgoccioli dell’anno e si parlera del prossimo film straniero (o meglio, non hollywoodiano) da candidare a quel concorso che fanno in nella città degli angeli.

Ecco, quindi, una bella canzone, scritta da un bell’uomo nato nel Far-Far West, poco meno che trentenne ai tempi di boscoriserva. Interessante che non parla di bello, di ciao (anche se usa il termine bambino), ma -essenzialmente- di valori e rispetto, e in altro modo de “Le conseguenze dell’amore”.

Vi consiglio, vivamente, anche l’interpretazione che ha riproposto un certo Roberto Pianta (cambiando l’ordine dei versi, e moltiplicando l’emozione). Del brano esistono anche versioni a due voci (lui e lei), tipo queste (Sheryl Crow + Willie Nelson, oppure Alison Krauss + Dwight Yoakam), e -come la rigiri- qualcosa “arriva” sempre. Anvedi’ l’Oregon che aria che porta….

Buon fine settimana.

If I were a carpenter | se io fossi un falegname
And you were a lady, | e tu fossi una signora
Would you marry me anyway? | mi sposeresti comunque
Would you have my baby? | vorresti avere un figlio da me

If a tinker were my trade | se io fossi uno stagnino
would you still find me, | mi troveresti ancosa
Carrying the pots I made, | portando le pentole che ho fatto
Following behind me. | e seguendo i miei passi

Save my love through loneliness, | mantengo il mio amore attraverso la solitudine
Save my love for sorrow, | mantengo il mio amore per il mio dolore
I’ll give you my onliness, | ti darò la mia unicità
Come give your tomorrow. | tu vieni e dammi il tuo domani

If I worked my hands in wood, | se io lavorassi il legno con le mani
Would you still love me? | mi ameresti ancora?
Answer me babe, “Yes I would, | dimmi, bimba, “sì, lo farei”
I’ll put you above me.” | e ti metterò sopra di me

If I were a miller | se io fossi un mugnaio
at a mill wheel grinding, | macinando alla ruota del mulino
would you miss your color box, | ti mancherebbe la tua scatola dei colori
and your soft shoe shining? | e la tua scarpetta morbida e luccicante?

If I were much poorer. | se io fossi molto più povero
Than you seemed to see me, babe. | di quanto non ti sembrassi, bimba
Could you have been sure. | potresti essere sicura
That I could really be me | che io sia veramente io?

If I were a carpenter
and you were a lady,
Would you marry me anyway?
Would you have my baby?
Would you marry anyway?
Would you have my baby?

boscoriserva n° 29 del 3-4-2014: camminand’ giù la riga

Firenze, lo sai, non è servita a cambiarla…cantava il compianto e oggi sottovalutato Ivan Graziani.

Mapperò ci ha sempre il suo perché: ci sono i guelfi, i ghibellini, tassisti gentili e bibliotecarie ignoranti, il lampredotto e un sacco di dotti, mentre la Lampre sta a Usmate Velate e sponsorizza gente che pedala coi polpacci rasati.

Inzomma: tutta mia la città, ma non oltre le 16.28, ché devo riprendere il treno per partire verso il grande sud.

Del boscoriserva di oggi mi sono peritato di trascrivere anche il parlato di introduzione, ché è divertente.

Mr. Arlo Guthrie – il signor Arlo Guthrie

yes, far out, man – sì, evvai
I don’t know like many of you can dig | non so quanti di voi possano apprezzare
how many people there are, man | quanta gente ce sta qqua
like I was rappin’ to the fuzz? | stavo tipo parlando con ….
man there’s supposed to be a million and a half people here by tonight | raga, e pare ci sia un milione e mezzo di persone qua stasera
can you dig that? | vi rendete conto?
new york state thoroughway’s closed, man | la traversa dello stato di New York è stata chiusa, raga!
ha!

lot of freaks! | un sacco di sconvolti|

we’re gonna do a Bobby Dylan tune man, right | faremo un pezzo di Bob Dylan, va bene
maybe you’ll do it with us | magari lo vorrete fare con noi
maybe you won’t – that’s groovy | o magari no…tutto ciò o molto bbello

you should sing that, or try | ma dovreste cantarlo, o quantomeno provarci

[inizia il brano]

you know that’s – wait a second- that’s not where it’s at | sapete…aspetta un attimo…non è così che dovrebbe funzionare
I mean, like this, a lot of people here, man | cioè, qua c’è un sacco di gente, raga
and -obviously- you’re not walking down the line | e -chiaramente- non state camminando lungo la linea

I mean, you know | cioè, sapete
hey when he wrote it, he probably wasn’t walking down the line, you know | oh, quando l’ha scritta, lui probabilmente non stava camminando lungo la linea
but you should sing it ‘cause sometimes like you might be walking down | ma voi dovreste cantarla, perché potrà capitare che vi troverete a camminare ..
I mean like, an earthquake hits California, man | cioè, tipo, viene un terremoto in California, raga
and all the electricity goes and there’s no more gasoline | e tutta l’elettricità sparisce e finisce la benzini
you’ll have to walk .you know..to wherever you’re goin’ | e dovrete camminare, dovunqe dobbiate andare
you might, you know, wanna sing that song. ha | e allora potreste voler cantare questa canzone.
you might now. You might wanna stay at home too, man. | potreste, sai. O potreste voler stare a casa, raga
and you might sing it as well| e potreste cantarla comunque

We’ll do it again… | si rifà

Well, I’m walkin’ down the line – Be’, sto camminando lungo la linea
I’m walkin’ down the line
An’ I’m walkin’ down the line
My feet’ll be a-flyin’ – i miei piedi voleranno
To tell about my troubled mind – per raccontare della mia mente preoccupata

I got a heavy-headed gal | ci ho una pischella con la testa pesante
I got a heavy-headed gal
I got a heavy-headed gal
She ain’t a-feelin’ well | non si sente troppo bene
When she’s better only time will tell | e quando stara meglio, solo il tempo lo dirà

Well, I’m walkin’ down the line
I’m walkin’ down the line
An’ I’m walkin’ down the line
My feet’ll be a-flyin’
To tell about my troubled mind

My money comes and goes | i soldi entrano ed escono
My money comes and goes
My money comes and goes
And rolls and flows and rolls and flows | e rotolano e fluiscono
Through the holes in the pockets in my clothes | dai buchi nelle tasche dei miei vestiti

Well, I’m walkin’ down the line
I’m walkin’ down the line
An’ I’m walkin’ down the line
My feet’ll be a-flyin’
To tell about my troubled mind

I see the morning light | vedo la luce della mattina
I see the morning light
Well, it’s not because | be’, non è perché
I’m an early riser | mi alzo preso
I didn’t go to sleep last night | è perché non sono andato a dormire

Well, I’m walkin’ down the line
I’m walkin’ down the line
An’ I’m walkin’ down the line
My feet’ll be a-flyin’
To tell about my troubled mind

I got my walkin’ shoes | ho le scarpe per camminare
I got my walkin’ shoes
I got my walkin’ shoes
An’ I ain’t a-gonna lose | e non penso che sarò sconfitto
I believe I got the walkin’ blues | credo di avere il blues del camminare

Well, I’m walkin’ down the line
I’m walkin’ down the line
An’ I’m walkin’ down the line
My feet’ll be a-flyin’
To tell about my troubled mind

boscoriserva n°27 del 1-4-2014: media città “blu al plurale”

Non sapevo fino a oggi che Janis Joplin avesse un fratello. Era Johnny Winter. Un po’ si assomigliano.

Mentre arrivano mail di commento contrastanti ai vari boschiriserva (o boscoriserve…quale sarà il plurale giusto?), la storia continua.

Le prime luci dell’alba iniziano a rischiarare il laboratorio territoriale delle Colline Metallifere, e ho forse ritrovato Hendrix, uno dei due gatti emigrati un anno fa. Non posso giurare che sia lui, ma ci assomiglia e si comporta in modo simile. Per cui -se non è lui- potrebbe essere un sostituto valido, e aiutatemi a dire quanti film, libri o canzoni conoscete che parlano di questo tema. Presempio:

  • Substitute, degli Who
  • Substitute delle Clout, girl-band che ricordo dai miei tempi britannici. Forse non molto nota e di chiara influenza “ABBAistica”. Secondo me molto sottovalutate….DA VEDERE
  • Sommersby, con Richard Gere, che poi pare sia un remake di un film francese dell’82. Vedi te…è un film sostituto che parla di un sostituto.
  • e poi c’era un film americano di quello sceneggiatore che rileva il cinema di una famiglia di provincia facendo finta di essere il figlio reduce dalla guerra ma poi non era lui e lo mandano via a pedate ma poi torna e si fidanza. Questo non può essere un remake di un film europeo, per vari motivi stilistici.

E, se ci sono almeno quattro opere che parlano di sostituti nelle relazioni, aiutatemi a non dire quante situazioni reali seguono questo filo. Ay de mi…oppure, come dice il Vasco nazionale “Va bene così…telefonami…”

Lord my mother she done told me and my father done told me | Signore, la mamma me la detto, e pure il babbo
Grandfather told me too, yeah my mother she done told me | Il nonno me l’ha detto
And my father done told me, grandfather told me too
It’s a mean old town to live in by yourself | è una vecchia e cattiva città per viverci da soli

Yeah, I work for a dollar couldn not save a lousy | Sì, lavoravo per un dollaro, non potevo risparmiare uno sporco
Could not save a dime | centesimo
You know I worked for a dollar, couldn not save a lousy
Man couldn’t save a dime
Ain’t nobody worried and there ain’t nobody’s crying | e nessuno si preoccupa e nessuno piange

Yeah, I got my hands outside to get a hold on | Sì, ho tirato fuori le mani per guadagnare
Try to get some of my cash | per provare a prendere un po’ di soldi
Lord I try to get my hands outside to get a hold on | Signore provo a tirare fuori le mani per prendere
Try to get some of my cash | provare a prendere un po’ di soldi
It’s those great big smiles to keep us out of that trash | e ci sono quei gran sorrisi a tenerci fuori da quella schifezza

So I packed up my suitcase and I move on down | allora ho fatto la valigia e mi sono messo in marcia
Hit that lonesome road | mi sono messo su quella strada solitaria
You know I packed up my suitcase
And I hit that lonesome, move on down the road
I’m still crying to make it when the day was done | e sto ancora piangendo per arrivare a farcela, quando si fa sera