Archivio mensile:Aprile 2014

avresirocsob -10: nato sotto un cattivo segno

20140417-aIeri mattina era freddo, più freddo della media stagionale.

Ci sono alcuni semplici indicatori per capire che fa più freddo della media stagionale, e che ho avuto modo di sperimentare direttamente.
Uno è, per esempio, è il livello di nervosismo dei primi avventori di un bar che apre presto, tipo alle 05.59 a Campiglia Marittima.

Un’altro è, per un altro esempio, che le farfalle si lasciano fotografare vicino alle biblioteche, come quella alla vostra destra se leggete con lo schermo girato in un certo modo.

Altri segni, ancora ne conoscerete, soprattutto se lavorate nel primario non avanzato (contrapposto al fatidico “terziario avanzato”). E quelli che lavorano nel secondario? In generale, il freddo la mattina è meglio non sperimentarlo, se proprio non ci sono cause di forza maggiore. Comunque oggi mi pare meno freddo di ieri, e anche per questo si fanno le tirate per arrivare a Grosseto a tenere presentazioni -secondo alcuni- postdadaiste e -secondo altri- perché “si fa così”.

Oggi non mi dilungo. Ho dichiarato il giovedì mattina festivo, e tecnicamente nei festivi il boscoriserva non trasmette, epperò non posso non ricordare che il giovedì mattina non è festivo per tutti. Vi saluto con uno slalom parallelo di un classicone blues di Albert King, intepretato nel boscoriserva dalla Paul Butterfield Blues Band.

Dell’esibizione di Paul Butterfield non si trova la registrazione, ma se ne trovano di contemporanee solo con audio, tipo questa.

Come video, ce ne butto una versione mica tanto a caso…l’autore del brano (Albert King) con uno che passava di lì…Stevie Ray Vaughan. Per fare poi una “macchina del tempo”, provate a sentirne una più recente, con le nuove leve blues (assieme a una vecchia voce), e magari fatemi sapere quale preferite.

Parole alla musica…e musica alle parole, per chi ce la vuole.

Born under a bad sign | nato sotto una cattiva stella
I been down since I begin to crawl | sono stato sotto sin da quando ho cominciato a gattonare
If it wasn’t for bad luck, | se non fosse per la cattiva sorte che ho
I wouldn’t have no luck at all | non avrei nemmeno una sorte

Hard luck and trouble is my only friend | la sfortuna e i problemi sono i miei unici amici
I been on my own ever since I was ten | sono stato da solo sin da quando avevo dieci anni
Born under a bad sign
I been down since I begin to crawl
If it wasn’t for bad luck,
I wouldn’t have no luck at all

I can’t read, haven’t learned how to write | non so leggere, non ho imparato a scrivere
My whole life has been one big fight | la mia intera vita è stata tutta una lotta
Born under a bad sign
I been down since I begin to crawl
If it wasn’t for bad luck,
I wouldn’t have no luck at all

I ain’t lyin’ | non sto mentendo
If it wasn’t for bad luck | se non fosse per la cattiva sorte
I wouldn’t have no kind-a luck | non avrei alcun tipo di sorte
If it wasn’t for real bad luck, | e
I wouldn’t have no luck at all

Wine and women is all I crave
A big legged woman is
gonna carry me to my grave
Born under a bad sign
I been down since I begin to crawl
If it wasn’t for bad luck,
I wouldn’t have no luck at all

Yeah, my bad luck boy
Been havin’ bad luck all of my days, yes

La buiometria partecipativa contro l’omoragno, al Caffé Ricasoli (Grosseto)

Della BuioMetria Partecipativa abbiamo (noi=Francesco Giubbilini

fino al 2012 e Andrea Giacomelli anche dopo) tenuto una media di una presentazione al mese tra il giugno 2008 e oggi, a latitudini comprese tra Matera ed Edimburgo.

Morale: si impara sempre qualcosa di nuovo, ma un paio di cose legate alle questioni della luce artificiale di notte le abbiamo ragionate e assimilate, e quindi si provano anche a proporre in modo diverso dal solito.

Una di queste proposte è arrivata mercoledì 16 scorso al Caffé Ricasoli di Grosseto, che non è solo un caffé e nemmeno solo un Ricasoli, ma un ricettacolo di personaggi e vicende tenute insieme dai fratelli Ambrosio e dalla loro squadra di collaboratori e
simpatizzanti. Più che un bar, direi un bazar, almeno dal punto di vista sociale.

Frequento il caffé Ricasoli da un tempo imprecisato (colloco il mio primo contatto attorno al 2007-2008) e nel tempo mi è capitato di ragionare con vari soggetti di varie storie, tra cui -necessariamente- la BuioMetria Partecipativa. Siamo arrivati quindi a proporre una serata con una performance dal titolo “La BuioMetria Partecipativa contro l’omoragno”.

Nella performance chi già conosceva le presentazioni precedenti (cioè il sottoscritto) avrà potuto riconoscere alcuni dei capisaldi del discorso che portiamo avanti come BMP. Tutti gli altri (cioè tutti gli altri) hanno potuto seguire l’argomento con un approccio nuovo, già sperimentato in un paio di occasioni…mi
vengono in mente gli interventi alla spiaggia Tangram di Follonica (GR) del luglio 2011 (serata “Pedalò nel buio“) o quelli a Braies (BZ) nell’agosto 2012. Ma questa volta la cosa era  progettata così.

La presentazione ha preso spunto dall’annuncio fatto da Il Tirreno, in cui si diceva che avremmo proposto “filosofia, azioni e novità” sul tema della BuioMetria. E così è stato. Agli avventori è stato chiesto di scegliere con quale argomento partire
(seguendo lo schema dei giochi a premi in cui si sceglie la busta 1, 2 o 3), e da lì è partito un monologo di 90 minuti, con un’interruzione di circa 15 minuti per il “cambio mojito”.

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La presentazione ha coinvolto in modo particolare 5-6 dei clienti, che sono rimasti
letteralmente inchiodati agli sgabelli, e ha incuriosito altri, tanto che ci siamo
scordati di fare una foto durante l’esibizione, per cui potete immaginarvela solo vedendo il “set” allestito da pibinko per l’occasione.

Tra vari elementi della scenografia spiccavano il “presepe buiometrico“, un chioccolo, una racchetta da beach tennis con l’omoragno come soggetto e un compendio di leggi medicee in tema di tutela dell’ambiente.

Appuntamento al prossimo ritrovo buiometrico: il primo maggio a Torniella (GR). Seguiranno dettagli organizzativi.

Andrea Giacomelli

avresirocsob -11 del 16-4-2014: Io volere a portare te più in alto

DSC_3609_xxr_cropSarà stata la trasferta milanese in modalità garibaldina, o la prolungata contemplazione della luna piena (personificata nella mitologia greca nella figura di Selène) durante il viaggio di ritorno -o prima di quello di andata, o le famose Alici sotto pesto delle colline.

Comunque: quale che sia l’input, l’output musicale di stamane non era un brano del repertorio boscoriserva, ma il noto hit di Emiliana Torrini di un paio di anni fa, che vi metto come prologo, tanto dura poco in quanto pezzo punk-pop-percussivo, e dice molto da tutti i punti di vista:

Allora si è posto il non-problema di trovare un brano di quelli rimasti da suonare nel boscoriserva per “fare rima” con quello del tamburo della giungla, e quindi mi è parso opportuno risalire ai fantomitici Sly & The Family Stone.

Oltre all’esibizione nel festival, vi invito anche a vederne una reperibile in studio nel 1974, che ha dei dialoghi interessanti all’inizio, da cui è evidente il legame di parentela tra Sly Stone e Mino Reitano.

[Freddie:] Feeling’s gettin stronger | il sentimento si fa più forte
[Larry:] Music’s gettin longer too | la musica si allunga
[Rose:] Music is flashin’ me | la musica me sta’ a spara’ un flash
[Sly:] I want to take you higher | ti voglio portare più in alto
Baby baby baby light my fire | bimba, accendi il mio fuoco

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[Freddie:] Feeling’s nitty-gritty | il sentimento arriva alla sostanza
[Larry:] Sound is in the city too | il suono si diffonde per la città
[Rose:] Music’s still flashin’ me
[Sly:] Don’t ya want to get higher | non vuoi arrivare più in alto?
Baby baby baby light my fire.

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[Sly:] Harmonica solo
[All Repeated:] Higher!

[Sly:] C’mon light my fire
Want to take you higher

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[Freddie:] Feeling that should make you move | un sentimento che ti dovrebbe far muovere
[Larry:] Sounds that should help you groove | suoni che ti dovrebbero far stare bene
[Rose:] Music still flashin’ me
[Sly:] Take your places | tutti ai vostri posti
I want to take you higher
Baby baby baby light my fire.

[Freddie:] Guitar solo

[All:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

[All Repeated:] Higher!
[Sly:] Let’s take you, do you wanna go, etc.

[Cynthia:] Trumpet solo

[All Repeated:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka, Higher!

[Larry:] Bass solo

[All Repeated:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka, Higher!

[Jerry:] Sax solo

[All Repeated:] Boom shaka-laka-laka Boom shaka-laka-laka

avresirocsob -12: vieppiù

DSC_3625_xxr-loresOggi concentriamoci sul lato musicale delle cose, ché se no mi dicono che ne voglio condividere troppe tutte insieme, che risulto criptico, che i volantini non sono chiari, e che in aereo non bisogna confondere la cortesia con l’accondiscendenza.

Passiamo dunque a n gioiellino che in meno di tre minuti ci propone:

  • energia allo stato puro,
  • assoli contenuti ma con una propria identità,
  • una voce potente,
  • una presenza sul palco leggera, disinvolta e -soprattutto- lucida (o magari sbaglio e semplicemente il cantante reggeva bene)

La versione in studio è un po’ meno “lo-fi” del video reperibile sul grande tubo, e quindi si apprezzano meglio alcuni passaggi, ma il video merita. Nel testo, oltre alle canoniche frasi dichiarative categoriche, interessante che la canzone si chiuda con il concetto di essere accusati di amare troppo (I stand accused ecc.) , che poi è il titolo di un’altra canzoncina intepretata dai Blood, Sweat & Tears appunto nel festival.

 

 

Uh huh,
Hey yeah, yeah yeah…
Like medicine baby | come una medicina, bimba
you’re good for me | tu sei bene per me
Like honey, darlin’ girl | come il miele, cara ragazza
I know you’re sweet to me | so che sei dolce per me
Each passing day, | ogni giorno che passa
brings us much closer together | ci porta più vicino
and the love you bring me darlin’ | e l’amore che mi porti, cara
just gets better and better | continua a migliorare
that’s why my love for you | è per questo che il mio amore per te
keeps on growin’ | continua a crescere
more and more | sempre di più
all the time | tutto il tempo
more and more
all the time, yeah!

Uh huh,
Gonna say it again, now now now | e bisogna che lo ridica, ora ora ora
Hah!
Like a ship that’s driftin’ baby | come una nave alla deriva, bimba
you’re apart from me | tu sei lontana da me
like old man time | come il vecchio tempo
you control my destiny | controlli il mio destino
if from my life, you ever tried to go | semmai tu provassi ad andartene dalla mia vita
it would destroy in a second | si distruggerebbe in un secondo
what took a lifetime to mold | ciò che ci è voluto il tempo di una vita per plasmare
that’s why my love for you |
just keeps on growin’
more and more
all the time
more and more
all the time

Uh huhhhh
Let me hear ya! | fatevi sentire!

[Instrumental Break] | assoli strumentali vari

As sure as a sunrise | è sicuro come il levarsi del sole
I’ll stand by your side | ti starò a fianco
as sure as the daybreak | è sicuro come il farsi giorno
I’ll love you for Heaven’s sake | ti amerò in nome del Paradiso
I’m ready to pay, yeah | sono pronto a pagare, sì
my dues for lovin’ you | i miei debiti perché ti amo
For lovin’ you too much woman, | ed è per amarti troppo, donna
you know I stand accused | che -sai- sono stato accusato

More,
and more
all the time
More and More!
Yeahhhhhh

ocsobavresir -13: Io mettere un dettare lettera per lettera su te

DSC_3577_loresNon ho sottomano un dizionario etimologico, e quindi non ho modo di verificare direttamente quando sono nate le due diverse accezioni del termine “spell” in inglese.

Mi diceva ieri Albo che probabilmente deriva dal finlandese arcaico spelleeeiioouunen, che ha sua volta prendeva la radice dal creolo haitiano yo speller…vabbe’ è chiaro che ve stò (con l’accento se no mi dicono che faccio errori di neo-ortografia) a cojjona’.

Invece, nella vita che se ci vai ti dicono che è giusto, “spell” è usato sia nell’espressione “to make -o put- a spell”, nel senso di fare un incantesimo. Viene poi anche usato come verbo “to spell” nel senso di dettare una parola lettera per lettera.

Nell’italiano principale questa azione è più rara, perché grosso modo le lettere si scrivono come si pronunciano. Invece l’inglese ha un sacco di parole che diverse che si pronunciano allo stesso modo o che rischiano di essere pronunciate allo stesso modo, e a volte il contesto non basta a eliminare l’ambiguità (anzitutto per i nomi e i cognomi). Da qui l’esigenza di dettare parole lettera per lettera.

Il brano “io mettere un dettare lettera per lettera su te” fu scritto da Jay Hawkins, detto “l’urlatore” e capirete perché. Durante il festival fu intepretato dai Creedence Clearwater Revival, ma se cercate nelle fonti note, ne troverete varie altre versioni negli anni. Meno di “My Way” di Frank Sinatra, o di “Volare” di Mimmuzzo, ma abbastanza da far capire, senza tèma di smentìta, che trattasi di un pezzone…quasi quasi si potrebbe usare per fare una selenata, con la luna piena.

By Jay Hawkins

I put a spell on you | ti ho fatto un incantesimo
Because you’re mine. | perché sei mia

You better stop the things that you do | meglio che tu smetta di fare quello che fai
I ain’t lyin’, no, I ain’t lyin’ | non sto dicendo bugìe
I just can’t stand it babe | è che non posso proprio sopportare, bimba
The way you’re always runnin’ ‘round | il modo in cui stai sempre a giro
I just can’t stand it, the way you always put me down | non posso sopportare il modo in cui mi fai star male
I put a spell on you because you’re mine | ti ho fatto un incantesimo, perché sei mia…

I put a spell on you because you’re mine
You better stop the things that you do
I ain’t lyin’, no, I ain’t lyin’
I just can’t stand it babe
The way you’re always runnin’ ‘round
I just can’t stand it, the way you always put me down
I put a spell on you because you’re mine
I put a spell on you. I put a spell on you
I put a spell on you. I put a spell on you

avresirocsob -14: solleva tua mano

20140411-montemassi-piana-blu-xxh-lores[La foto di oggi, anziché andare a pescarla negli archivi del “Quinto Quadrante” (alias le foto che pubblicai nel primo sito pibinko, riprese da scatti tra il 1995 e il 2006), è fresca di giornata (diciamo fatta con 9°Celsius alle 7.20 di mattina), scendendo da Tatti verso Grosseto lungo l’itinerario alternativo determinato dalla frana sulla sp53 un paio di mesi fa]

Ieri sera, saranno state le 21.45, dopo aver lasciato il gruppo di uomini invisibili e assenti giustificati con cui stiamo orgabizzando un importante evento di tutela e promozione de noantri, sono andato a cena con un altra delegazione di uomini e donne invisibili.

Poi, mentre prednevo un caffe d’orzo con un amico invisibile che portava a spasso il suo cane invisibile, a fianco di un consumatore invisibile che navigava su tablet visibile per consultare mappe di luoghi inesistenti, e’ arrivato Mauro, di berlino.
Con Mauro, dopo aver parlato del muro e della mora in quanto frutto, siamo andati convergere sul solito tema delle chiacchiere fra uomini soli:

il cambiamento climatico.

Da li’ si e’ consolidato il soggetto per un nuovo film, il cui titolo provvisorio e’ “La bellezza grande”.

Se volete partecipare alla produzione del film, alzate la mano, come invita a fare Janis,  in compagnia nel brano di oggi di uno dei più grandi marpioni (in senso artistico) della storia della civiltà occidentale.

La trascrizione del testo non corrisponde al 100% al cantato del video, ma l’idea è quella.

Come al solito, altrettanto importante del contenuto è il modo in cui lo si manifesta, e nel video si manifestano un sacco di cose che una sezione fiati giusta sottolinea in modo mai banale (per esempio con la saliva che va scaricata ogni tanto), cari arrangiatori di pezzi elettronici facili e allineati.

Ma bando alle ciance, seppure costruttive, e banda -musicale- a chi la vuole per accompagnare il resto della giornata.

Per i più affezionati al boscoriserva, esiste anche un filmato dell’inizio dell’esibizione di Janis J. al festival. Buon fine settimana

“Raise Your Hand”

If there’s anythin’ that you need, | se ti serve qualsias cosa
Hon, that you’ve never, ever, ever had. | bella/o che non hai mai, mai, mai avuto
I know you’ve never had it. | e so che non l’hai mai avuto
Oh, honey, don’t you just sit there cryin’, | oh, bella, non stare lì a piangere ebasta
Don’t just sit there feelin’ bad. | no rimanere lì seduta a starci male
No, no, no. | no, …

You’d better get up, | ti conviente alzarti
Now do you understand, | ora, lo capisci,
And raise your hand! | e alzare la mano
I said raise your hand, hey. | ho detto “alzare la mano”, oh!

You know I’m standin’ about, yes I am. | sai che sono lì nei paraggi, ci osno
Want to give you all my love. | e ti voglio dare tutto il mio ammore
Oh, honey, won’t you come on and open up, | oh bimba, perché non vieni ad aprire
I said, open up your heart. |ho detto aprire il tuo cuore
Please, let me try. | per favore, fammici provare

You’d better to be good. | è meglio che tu faccia a modino
Don’t ya understand ? | non lo capisci
Raise your hand. | alza la mano
I said, raise your hand, | ho detto, alza la mano
Right here, right now, c’mon!! | qui, ora, aio’
Whoaaaaah, oh yeah!!

If there’s anything you need, | se ti serve qualsiasi cosa
Honey, that you ever, ever, ever try, | dolcezza, the non ha
I want you to give it up | voglio che tu ti arrenda
I said to give it all, don’t you know that you have. | ho detto di dare tutto, lo sai bene che lo faresti [la trascrizione forse non è corretta]

You’d better be good.
Don’t ya understand,
Raise your hand.
I said, raise your hand,
Raise it,
Raise it,
Raise it,
Raise,
Alright!!

Ha wah do wah
Ha wah do wah
Ha wah do wah
Ha wah do wah
Whoa
Whoa
Whoa, hon
Whoa, yeah
Whoa, hon
Whoa, yeah
I said every day when I go out
I said I wanna move.
Every day when I go out
I tell ya I wanna groove.

I said move, yeah | ho detto muoviti
Said move now | muoviti ora
Move, yeah
Whoa
Honey, I want you to come along
And raise your hand.
Babe, I want you to come along,
Raise your hand.
If you know where you belong
I’ll tell you
Here
And now
Said here and now
Said here now, now, now, now, now, now, now!

Raise your hand, yeah. [X4]
Raise your hand. [X8]

Hey, hey, hey, get it up now!
Hey, hey, get it up now!
Hey, hey, get it up now!
Hey, hey, get it up!

Raise your hand! [X6]
Raise your hand, yeah!

Yeah!!!
Whoa!!

avresirocsob -15: fragole campi per sempre

Ho visto Loriano e Rita una decina di giorni fa, e mi dicevano che di lì a una settimanetta ci sarebbero state le prime fragole. Ecco quindi un pezzo sulle fragole.

Ho parlato ieri a lungo con una persona che sta fraintendendo tutto quello che vede. Ecco quindi un pezzo sul fraintendimento di tutto quello che vedi.

Nel 2012 ho lavorato in un progetto dove avevo a che fare con gli alberi di cui dovevo far valutare l’altezza -pur non essendo agronomo forestale o boscaiolo. Ecco quindi una canzone che parla di differenze di altezze di alberi.

Ma se poi vai a leggere chi te lo spiega, “Strawbery Fields” è il nome di un orfanotrofio dell’esercito della salvezza che stava dietro casa di John Lennon da piccino, e la canzone parla un po’ di qualsiasi cosa lui avesse per la testa, nella combinazione di idee, aria buona e come minimo un po’ di vino bono de li colli andalusi. Il tutto mentre era in vacanza ad Almerìa.

La città anche nota per esssere stata fonte di ispirazione intimista per un altro brano sicuramente noto ai più di voi: Fiesta dei pogues che vi abbino -o avvino- a Richie Havens perché se no dicono che metto atmosfere tristi: da non perdere se avete bisogno di partire col ritmo salterello (pur con qualche imprecisione nei sottotitoli che non sono a cura della redazione di avresirocsob -).

In allegato anche il supplemento “versione di fragole campi persempre” suonata al festival: senza video ma con arrangiamenti e medley gradevoli.

Let me take you down | lascia che ti porti giù
‘Cause I’m going to Strawberry Fields | ché sto andando nei campi di fragole
Nothing is real | nulla è reale
And nothing to get hung about | e non c’è niente per cui prendersela
Strawberry Fields forever | campi di fragole per sempre

Living is easy with eyes closed | è facile vivere con gli occhi chiusi
Misunderstanding all you see | fraintendendo tutto quello che vedi
It’s getting hard to be someone, but it all works out | sta diventando difficile essere qualcuno, ma poi funziona
It doesn’t matter much to me | e a me non importa poi molto

Let me take you down
‘Cause I’m going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever

No one, I think, is in my tree | nessuno, credo, sta sul mio albero
I mean, it must be high or low | nel senso che deve essere alto o basso
That is, you can’t, you know, tune in, but it’s alright | cioè, non puoi, sai, “sintonizzarti”, ma va bene
That is, I think it’s not too bad | cioì, credo che non sia troppo male

Let me take you down
‘Cause I’m going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever

Always, no, sometimes think it’s me | sempre, no, a volte, penso che sia io
But you know I know when it’s a dream | ma tu sai che io so quando si tratta di un sogno
I think I know I mean — er — yes, but it’s all wrong | credo, so, voglio dire -mmm- sì, ma è tutto sbagliato
That is, I think I disagree | cioè, penso di non essere d’accordo

Let me take you down,
‘Cause I’m going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever
Strawberry Fields forever
Strawberry Fields forever.

avresirocsob -16: sentend’ tuttobene

Come il DNA ricombinante, il boscoriserva cambia un po’, ma non del tutto.

Dopo aver fatto un excursus di oltre trenta giorni lavorativi passando in rassegna il noto festival tenuto alla fattoria di Max Yasgur nell’estate del ’69 la creatura si autoplasma e si trasforma in un otnoc alla aicsevor che porterà chi vuole seguire il boscoriservaio magico verso…il bosco e -dentro questo- la riserva. O la riserva con dentro il bosco?

Aiuto – help – I need somebody – Eu preciso sambar – ma non ho bisogno di chiunque e non devo ballare la samba con chiunque.

Meglio soli (nel senso astronomico?) che male accompagnati (nel senso astrologico).

Ci vuole gente de borgata, scarpe grosse e cervello da tiratore scelto. Mano ferma e piede mobile. Gente che sa rispondere senza pensarci a domande tipo: “Che cosa *non* aveva studiato Mark Monmonier?” o “Quanto deve essere sottile una linea rossa per essere sottile, il martedì al tramonto con le nuvole e la Corsica sullo sfondo?”.

Luogo e data del boscoriserva li sapete già, sono dentro di voi. Per ri-conoscerli, si tratta solo di far collegare le due parti sfilacciate e lise del cavo che collega la parte destra con quella sinistra dell’organo avente parti destra e sinistra che preferite, e -come se aveste unito i puntini numerati con una matita dai colori dell’arcobaleno, qualcosa apparirà.

Non so che cosa vedrete, e potrebbe non essere piacevole lì per lì. Ma se contate fino a un numero uguale al numero di petali di fiore di ciliegio che ho visto stamani in terra, lo metterete a fuoco e considererete, a quel punto, che è valso il costo del biglietto.
Del resto, lo diceva anche Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti: “il più grande spettacolo dopo il big bang, siamo noi”. Solo che il big bang era cinque miliardi di anni fa, giorno più giorno meno, e noi siamo ora.

[col tono di Roberto Falcao quando stava alla Maggica] I’ pens’ cheee Dave Mason, autore del brano che segue, quando lo ha composto non aveva ancora messo a fuoco il discorso – però era lì lì. E il nostro Joe internazionale riesce, una volta di più, a metterci del suo e a far crescere il brano tramite l’interpretazione.

nota di colore: mi sa che non aveva leticato con le coriste quando cantò “With a little help from my friends“…avevano proprio deciso di lavorare sul falsetto.

Seems I’ve got to have a change of scene | mi sa che mi conviene avere un cambio di scena
Every night I have the strangest dreams | ogni notte faccio i sogni più strani
Imprisoned by the way it could have been | imprigionato dal modo in cui le cose avrebbero potuto essere
Left here on my own or so it seems | lasciato qui da solo, o così pare

I’ve got to leave before I start to scream | bisogna che me ne vada prima che cominci a urlare
But someone locked the door and took the key | ma qualcuno ha chiuso la porta e ha preso la chiave

You feelin’ alright | ti senti bene?
I’m not feelin’ too good myself | …ché non sto proprio così bene
Yes sir, you feelin’ alright | sissignore, ti senti bene?
I’m not feelin’ that good myself

Well boy, you sure took me for one big ride | be’ ragazzi, mi avete proprio preso in giro
And even now I sit and I wonder why | e tuttora sto seduto e mi domando il perché
That when I think of you I start myself to cry | e quando penso a te/voi? comincio a piangere
I just can’t waste my time, I must keep dry | e non posso perdere tempo – devo tenermi asciutto

Gotta stop believing in all your lies | bisogna che smetta di credere a tutte le vostre palle
‘Cause there’s too much to do before I die | perché c’è troppo da fare prima di morire

You feelin’ alright
I’m not feelin’ too good myself
Oh no, you feelin’ alright
I’m not feelin’ too good little girl

You feelin’ alright | ma stai bene?
Don’t you get too lost in all I say | non perdetevi anche voi in tutto quello che dico
Yeah by the time, you know, I really felt that way, yeah | già, ora che, sapete, ero arrivato a sentirmi in quel modo
But that was then and now, you know it’s today | ma così era allora, e ora, sai, è oggi
I can’t get off so I guess I’m here to stay | non posso scendere, per cui mi sa che sono qua per rimanere

‘Til someone comes along and take my place | sino a che non verrà qualcun altro a prendere il mio posto
With a different name, oh and a different face | con un nome diverso, oh, e una faccia differente.

You feelin’ alright
I’m not feelin’ that good myself
You feelin’ alright
I’m not feelin’ that good myself

You feelin’ alright
I’m not feelin’ too good myself
You feelin’ alright
Well I’m not feelin’ good myself

You feelin’ alright
I’m not feelin’ too good myself
You feelin’ alright
I’m not feelin’ too good myself