Archivio mensile:Dicembre 2012

Dal torrente Farma un fiume di musica: l’8 dicembre a Torniella…serata rock con i Simposio

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simposio_20121208

Nel corso del 2012 il territorio della valle del Farma ha visto un’animazione particolare dal punto di vista musicale.
L’evento più importante è stato sicuramente a fine maggio, con il centenario della sede dell’Associazione Filarmonica Popolare. Questo evento ha rimesso in azione dopo quasi venti la banda del paese, che ha già avuto modo di esibirsi in varie località della bassa Toscana. Oltre alle esibizioni, la filarmonica ha anche avviato l’attività didattica da poche settimane.
Inoltre ha costituito un vero esercizio di recupero della memoria storica musicale del paese, attraverso l’esposizione di foto storiche, documenti, e strumenti antichi recuperati da cantine e garage di paesani attenti a non disperdere questo patrimonio.
Ma la corrente musicale non porta solo ottoni, marce e foto nostalgiche: in parallelo si assiste anche a un discreto fermento legato alla musica che una volta si sarebbe detta “leggera”. Per esempio, sabato 8 dicembre, se capitate a Torniella potreste avere modo di ascoltare i Simposio, una cover band formata come riunione di un gruppo di ragazzi del senese, con un repertorio Sixties e Seventies, dagli Stones a David Bowie, e senza dimenticare un paio di classici italiani.
La data di Torniella rappresenta il loro esordio, e costituisce anche una serata in supporto della prossima festa di capodanno, in cui Torniella ospiterà una serata a base di disco music suonata dal vivo.
Le manifestazioni sono promosse dalla collaborazione di diverse realtà sul territorio: Pro Loco Piloni-Torniella, i Circoli ARCI di Piloni e Torniella, l’associazione Attivarti.org, la stessa Associazione Filarmonica Popolare di Torniella e vari altri simpatizzanti sui due versanti della valle del Farma.
Per informazioni sulla serata dell’8: simposio.rock@gmail.com / 0564 575 012 (bar vineria La Combriccola)

branobag del 7-12-2012: quattro per centomila (Under Pressure)

qual è il numero massimo di persone che vi danno retta per un periodo superiore a cinque minuti ?

se raccontate una barzelletta durante una cena o una festa, avrete l’attenzione di cinque, sei persone

se sapete ballare discretamente, potrete stare al centro della pista con 20-30 persone intorno a voi

se siete un sindaco di una piccola cittadina del nord Italia o delle regioni più popolose del sud, puntate ad avere 20-30 mila persone che vi danno retta per cinque anni, e ogni cinque minuti ci sarà qualcuno cui dovete dare retta in quei cinque anni (e per questo esistono le deleghe agli assessori).

…e così via.

nel brano di oggi, che -come tutti quelli di questa settimana contiene anche il grosso del bag- abbiamo un esempio di quattro persone che “vengono date retta” (come avrebbe detto l’ex-ex-ex-ex sindaco di Taranto, Cito) da tanta gente…i passionisti del calcio sapranno quanta ggente sta dentro allo stadio di Wembley. E hanno pure pagato un biglietto!

Qual è la formula di questa intesa ? Io un’idea ce l’ho, e la sto anche praticando, con mille difficoltà, ma vorrei sentire prima la vostra!

Mm ba ba de
Um bum ba de
Um bu bu bum da de
Pressure pushing down on me | la pressione, che mi spinge giù
Pressing down on you no man ask for | spingendo giù così tanto che non lo augureresti a nessuno
Under pressure – that burns a building down | sotto pressione, tanta da tirare giù un palazzo
Splits a family in two | da dividere una famiglia in due
Puts people on streets | mette la gente in strada
Um ba ba be
Um ba ba be
De day da
Ee day da – that’s o.k. | vabbuo’
It’s the terror of knowing | è il terrore di sapere
What this world is about | come va il mondo
Watching some good friends | guardando dei buoni amici
Screaming ‘Let me out’ | che urlano “fateci uscire”
Pray tomorrow – gets me higher | pregare domani, mi farà salire
Pressure on people – people on streets | pressione sulla gente – gente per le strade
Day day de mm hm
Da da da ba ba
O.k.
Chippin’ around – kick my brains around the floor | stare a cincischiare – prendere a calci per il pavimento il mio cervello
These are the days it never rains but it pours | questi sono i giorni che non piove, diluvia
Ee do ba be
Ee da ba ba ba
Um bo bo
Be lap
People on streets – ee da de da de
People on streets – ee da de da de da de da
It’s the terror of knowing
What this world is about
Watching some good friends
Screaming ‘Let me out’
Pray tomorrow – gets me higher high high
Pressure on people – people on streets
Turned away from it all like a blind man | ho voltato le spalle a tutto, come un cieco
Sat on a fence but it don’t work | mi sono messo a sedere su una steccionata, ma non funzionava
Keep coming up with love | continuo a proporre l’amore
but it’s so slashed and torn | ma è così ferito e straziato
Why – why – why ? | picchi’, picchi’, ..
Love love love love love
Insanity laughs under pressure we’re cracking | la pazzia ride, sotto pressione ci spezziamo
Can’t we give ourselves one more chance | non possiamo darci un’altra possibilità
Why can’t we give love that one more chance | perché non dare all’amore un’altra possibilità
Why can’t we give love give love give love give love
give love give love give love give love give love
‘Cause love’s such an old fashioned word | perché “amor” è una parola così fuori moda
And love dares you to care for | e l’amore ti sfida a tenere
The people on the edge of the Night | alle persone che stanno sull’orlo della Notte
And love dares you to change our way of | e l’amore ti sfida a cambiare il nostro modo
Caring about ourselves | di pensare a noi stessi
This is our last dance | questo è l’ultimo ballo
This is our last dance
This is ourselves | questi siamo noi
Under pressure | sotto pressione
Under pressure
Pressure

branobag del 6-12-2012: “punta di lancia” o “lancia di punta” ? (Bomb the World)


Se Bjork è la reinmusicazione di Janis Joplin, Se gli “Of Monsters and Men” sono la reinmusicazione dei Dexy’s Midnight Runners, Micheal Franti potrebbe essere la reinumusicazione di Nesta Roberta Marley (noto Bob) ?

“Io ‘unn’o so” come direbbe Uccia…per so che questo brano è un altro brano che contiene il bag di oggi, e che Michael Franti (che conobbi musicalmente con il gruppo chiamato Spearhead, ovvero “punta di lancia”), anche se non è la reinmusicazione di nessuno, ci dice tanto con poco.

La canzone fino a stamattina non l’avevo mai vista eseguita, anche se l’avevo ascoltata nella versione in studio parecchie volte (mai quante Siamese Dream, ma sicuramente più di “Dammi tre parole”). Insomma: pescando a caso (caso ????!!!) una delle possibili versioni dal vivo, ne esce quella che segue.

Vista poco più di 1000 volte in tre anni (cioè ignorata, in termini di video in rete), ci propone:

  • pubblico sintonizzato
  • atmosfera casual sul palco (gente che va a spasso)
  • acrobati e trampolieri
  • un corista un po’ acrobata pure lui (gli manca una gamba)
  • ma soprattutto: l’interprete in simultanea per i non udenti. questa cosa, in un concerto, in non l’avevo mai vista, e nemmeno pensata.

…è una ragazza…compare a 48″ (poi non è più inquadrata). Se la riguardate 10 volte per tre giorni, potrete imparare a dire “we may even find a solution” nell’inglese dei sordi. Sarà una frase che sarà sempre, sempre, sempre utile e mai banale o retorica…Se siete in grado di stare su quel palco.

Michael Franti – Bomb The World

il testo sotto è una versione estesa, ma ci ritrovate le strofe della performance. c’è qualche incertezza nella traduzione, ma sono dettagli.

Please tell me the reason | per favore dimmi la ragione
Behind the colors that you fly | dietro al colore che porti
Love just one nation | ama un’unica nazione
And the whole world we divide | e dividerai tutto il mondo
You say you’re “sorry” | dici “mi dispiace”
Say, “there is no other choice” | dici “non c’è altra scelta”
But god bless the people them | ma Dio benedice la gente
Who cannot raise their voice | che non può alzare la propria voce

(chorus)
We can chase down all our enemies | possiam braccare tutti i nostri nemici
Bring them to their knees | metterli in ginocchio
We can bomb the world to pieces | possiamo bombardare il mondo fino a farlo a pezzi
But we can’t bomb it into peace | ma non possiamo usare le bombe per fare la pace
Whoa we may even find a solution | potremmo anche trovare una soluzione
To hunger and disease | per la fame e le malattie
We can bomb the world to pieces
But we can’t bomb it into peace

Violence brings one thing | la violenza porta una cosa sola
More more of the same | sempre più della stessa cosa [la violenza]
Military madness | pazzia militare
The smell of flesh and burning pain | l’odore della carne e il dolore bruciante
So i sing out to the masses | per cui io canto alle masse
Stand up if you’re still sane! | drizzatevi in piedi, se siete sempre sani
To all of us gone crazy | a tutti queli di noi che sono impazziti
I sing this one refrain | canto un solo ritornello

(chorus)
And i sing power to the peaceful | e canto: il potere ai pacifici
Love to the people y’all | amore per tutti
Power to the peaceful
Love to the people y’all

Bomb the world (armageddon version)

I don’t understand the whole reason why
You tellin’ us all that we need to unify
Rally round the flag
And beat the drums of war
Sing the same old songs
Ya know we heard ‘em all before
You tellin’ me it’s unpatriotic
But i call it what i see it
When i see it’s idiotic
The tears of one mother
Are the same as any other
Drop food on the kids
While you’re murderin’ their fathers
But don’t bother to show it on cnn
Brothers and sisters don’t believe them
It’s not a war against evil
It’s really just revenge
Engaged on the poorest by the same rich men
Fight terrorists wherever they be found
But why you not bombing tim mcveigh’s hometown
You can say what you want propaganda television
But all bombing is terrorism

(chorus)
We can chase down all our enemies
Bring them to their knees
We can bomb the world to pieces
But we can’t bomb it into peace
Whoa we may even find a solution
To hunger and disease
We can bomb the world to pieces
But we can’t bomb it into peace

911
Fire in the skies
Many people died
And no one even really knows why
They tellin’ lies of division and fear
We yelled and cried
No one listened for years
But like, “who put us here?”
And who’s responsible?
Well, there’s no debatin’
Cause if they ask me i say
It’s big corporations
World trade organization
Tri-lateral action
International sanctions, satan
Seems like it’ll be an endless price tag
Of wars tremendous
And most disturbingly
The death toll is so horrendous
So i send this to those
Who say they defend us
Send us into harm’s way
We should all make a rememberence that
This is bigger than terrorism
Blood is blood is blood and um
Love is true vision
Who will listen?
How many songs it takes for you to see
You can bomb the world to pieces
You can’t bomb it into peace

(chorus)
Power to the peaceful
And i say, love to the people y’all
Power to the peaceful
And i say, love to the people y’all

(chorus)

A Firenze: incontro-dibattito alla Casa della Creatività sul Piano Ambientale Energetico Regionale

La tutela del paesaggio notturno in Toscana e l’aggiornamento del Piano Energetico Ambientale e del Piano Paesaggistico – spunti per un percorso partecipato di analisi.

Nel 2012 in Toscana sono in corso di revisione due importanti strumenti di pianificazione: il Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER, ex PIER) e il Piano Paesaggistico. In particolare per il PAER, ci troviamo nel periodo di raccolta di osservazioni da parte dei cittadini (che si concluderà dopo 60 giorni dalla pubblicazione del Piano, cioè a 60 giorni dal 24 ottobre 2012)

Questi due documenti contengono riferimenti significativi ad aspetti che possono incidere sulla qualità dell’ambiente e, tra l’altro, sulla qualità del cielo notturno in Toscana. Vi sono, inoltre, non secondarie implicazioni dal punto di vista della sicurezza delle aree urbane, della qualità ambientale in generale, e del risparmio energetico. Tutto ciò senza trascurare i raccordi con gli aspetti del paesaggio e della biodiversità.

Vi invitiamo mercoledì 5 dicembre 2012 a Firenze, dalle 17 alle 19, alla Casa della Creatività, per un incontro-dibattito sul ruolo che può avere la pianificazione del territorio sulla salvaguardia dell’altra metà del paesaggio, ovvero il cielo notturno. Si affronterà brevemente il tema dell’illuminazione pubblica e verrà esposto un quadro normativo generale con particolare riferimento alla Toscana. Si spiegherà quindi il punto di vista di due esperti nel settore ambientale, che da anni hanno dedicato sforzi significativi alla sensibilizzazione sulle problematiche legate alla qualità del cielo notturno e al principale elemento che può comprometterla: l’inquinamento luminoso. Al termine si discuteranno alcune proposte di osservazioni che i relatori prevedono di inviare alla Regione nell’ambito della procedura per i commenti sul PAER.

Il tema della salvaguardia del paesaggio notturno assume particolare interesse in Toscana, dato che una parte sostanziale di questa regione risulta a tutt’oggi caratterizzata da una buona qualità del cielo notturno rispetto ad altre parti d’Italia. Il cielo stellato costituisce a tutti gli effetti una risorsa per la regione, e per i cittadini, residenti o turisti, che può essere tutelata e valorizzata senza compromettere le esigenze di illuminazione e di sicurezza.

La partecipazione all’incontro è libera e gratuita. Per motivi organizzativi, gli interessati sono invitati a segnalare la loro presenza all’indirizzo bmp@pibinko.org

Data e ora: 5-12-2012, dalle 17 alle 19

Sede: Casa della Creatività, vicolo di S. Maria Maggiore 1, Firenze (dieci minuti a piedi dalla stazione di S. Maria Novella, andando verso il Duomo)

I RELATORI

Andrea Giacomelli – Ingegnere civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale e dottore di ricerca in idrologia, dal 1994 è attivo nel campo dei sistemi informativi territoriali e della gestione dati ambientali, con partecipazione in numerosi progetti sia in ambito locale che internazionale, e sia in ambito di ricerca che di consulenza industriale e progettazione. Dal 2006, in parallelo all’attività tecnica, ha avviato, in collaborazione con varie realtà sul territorio nazionale ed estero, una serie di iniziative di tutela e valorizzazione di risorse minori nel campo della cultura, dell’ambiente e dell’innovazione libera.

Francesco Giubbilini – Ingegnere ambientale e astrofilo, dal 2007 ha iniziato a studiare e monitorare in modo sistematico l’inquinamento luminoso nei suoi vari aspetti e implicazioni. A oggi in Italia rappresenta un raro caso di coniugazione di competenze tecniche e normative con esperienze documentate nel campo della didattica e della comunicazione ambientale su questa problematica.

A partire dal 2008, i relatori collaborano su vari progetti legati alla sensibilizzazione sull’inquinamento luminoso e alla raccolta di dati sulla qualità del cielo notturno. L’iniziativa principale in questo senso è la BuioMetria Partecipativa: una campagna di raccolta dati, svolta tramite strumenti a basso costo, in cui -tramite un adeguato protocollo di campionamento e una serie di eventi di comunicazione, sono state raccolte centinaia di misure di qualità del cielo notturno, eseguite da cittadini comuni e in parallelo da esperti del settore, in tutta Italia. Il progetto costituisce a livello internazionale un’esperienza di rilievo come modello di raccordo tra attori diversi (cittadini, tecnici, decisori e scienziati) nella condivisione di un percorso legato alla sensibilizzazione su un tema ambientale poco noto.

branobag del 5-12-2012: alt(r)a società

Se prendiamo atto che ogni giorno è una puntata di un telefilm, che ogni anno è una serie di una telenovela, che ogni riunione è una disfida di Barletta, che ogni caffé preso in un bar di una città che non conosci è un appuntamento con un agente segreto di un servizio amico, ogni dialogo fatto passeggiando in una strada con le foglie che cadono un piano sequenza imprescindibile da cui discenderanno riflessioni che cambieranno il destino dell’umanità.

Se prendiamo atto di questo, prediamo atto del fatto che il fantastico, la finzione (qualcuno la chiama “fiction”) e il reale sono la stessa cosa. E che voi, ognuno di voi, non un voi generico, potete scegliere quale proporzione di fantastico e quale proporzione di reale miscelare, per avere una giornata a tinte diverse. Dipende solo da voi, e non servono sostanze chimiche o naturali per farlo dipendere (anche se molti pensano che sia indispensabile, o per alimentare o per smorzare questa modalità).

Ma non basta: una volta preso atto di questo, se prendiamo atto che il fatto di leggere la “realtà”, la somma degli stimoli sensoriali che ci raggiungono e vengono elaborati dal nostro cervello e mediati dal nostro sentimento (qualcuno lo chiama “mood”) in modo romanzato può non essere solo “fantasia” o “suggestione”, ma che questo fatto può determinare un impatto reale sulla “realtà”… ecco, se prendiamo atto di questo, siamo nel cinque dicembre duemiladodici e stiamo leggendo un brano bag su un sito web e ci stiamo capendo.

Per il brano, anziché accompagnarvi con cose a tema, tipo “The fool on the hill” dei Beatles, “If Six Was Nine” di Jimi Hendrix, o anche “Vedi cara” di Guccini (che comunque vi invito a riascoltare), vi propongo una spensierata e non mediata Mina.

A parte lei, sempre grande (o meglio. Grande, grande, grande), di questo pezzo apprezzo gli arrangiamenti…il sound: siamo nel 1976. Mentre fuori si spara (10 vittime del terrorismo…ancora nulla rispetto a un paio di anni dopo, ma comunque un ritmo sufficiente a far stare svegli la notte), in studio escono cose in cui, oltre a una voce importante, si mescolano sonorità country rock, flanger, intermezzi di basso che non passano inosservati. Ho avuto il piacere di ascoltare questo brano da long-playing, nell’anno in cui uscì.

branobag del 4-12-2012: pensaci/Think (ovvero escatologia dei Blues Brothers)

Quasi tutte le opere di espressione artistica hanno almeno due livelli di lettura. Alcune ne hanno anche tre, alcune forse infiniti.

Per stare sul cinema, c’è chi dice che il film Matrix abbia almeno tre livelli di lettura.

Prendiamo per esempio i Blues Brothers, commedia musicale per tutti, stravista, arrivata a ispirare costumi di carnevale degli anni in cui uscì, e forse addirittura Le Iene di Quentin Tarantino, e poi le successive iene televisive.

La mia lettura attuale dei Blues Brothers è la seguente: due amici (o fratelli, forse non si capisce bene) si ritrovano dopo un lungo periodo si separazione (determinato dalla detenzione di uno dei due). Nel momento in cui si ritrovano, la prima cosa da fare è risolvere un problema serio. L’orfanotrofio in cui sono cresciuti è in pericolo per problemi economici. Devono trovare soldi per salvare il mondo della loro infanzia.
Il modo più semplice per recuperare questi fondi, e mettere a frutto la cosa che sanno fare meglio: la musica.
Si pone un nuovo problema: negli anni, il gruppo che suonava con loro, si è sfaldato. Ogni musicista ha preso strade diverse, si è accomodato su consuetudini e necessità quotidiane.
Ma la missione dei fratelli del blues è di ordine superiore: la loro passione risveglia in ciascuno degli ex compagni la motivazione di un tempo, e il gruppo è di nuovo insieme. In mezzo ci si mettono anche le relazioni: la (ex)fidanzata di uno dei due, la moglie di uno dei musicisti, e i malintesi (tipo quando vanno a suonare al posto di un gruppo country). Ma alla fine, la missione è compiuta, mentre -addirittura- stanno per essere braccati dai reparti speciali, proprio quando vanno a consegnare i soldi per riscattare il destino dell’orfanotrofio.

Morale ?

La morale potrebbe essere che “fare bene” si può manifestare in vari modi, e che alcune forme di bene possono a volte richiedere il cambiamento di assetti ed equilibri consolidati (su questo si riveda il branobag sull’equilibrio, di lunedì della settimana scorsa)

Mi piacerebbe girare un film che fosse parallelo alla trama dei Blues Brothers, e raccontasse il punto di vista, ad esempio, della cuoca che viene lasciata in questa scena. Una volta passato lo sfogo, e meditato sul senso della missione che il marito andava a compiere, avrà avuto il coraggio di pensare a una riconciliazione, o avrà avuto il coraggio di perseverare in una separazione ?

Se tutte le parti in causa sono consapevoli dei cambiamenti che queste scelte possono portare, e hanno una base minima di rispetto reciproco, qualsiasi soluzione sarà accettabile. E magari si scoprirà che soluzioni che sulla carta sembrano catastrofiche, una volta messe in pratica determinano assetti e possibilità positive che non erano possibili prima (cfr. la collina dei ciliegi).

Se poi le canzoni e i film vi bastano come sottofondo leggero e intrattenimento, e non riuscite a sentirle come riflesso quotidiano della vostra esistenza, benissimo…ma ricordate che “si può fare di più” (cfr. Morandi Tozzi Ruggeri).

Think (think) think (think) think (think) |pensa, pensa, pensa…
Think (think) think (think) think (think)

You better think (think) think about what you’re trying to do to me | meglio che tu pensi a quello che stai provando a farmi
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free | sì, pensaci, fai viaggiare la mente, sentiti libero

Let’s go back, let’s go back, let’s go way on back when | torniamo indietro, un bel po’ indietro, quando
I didn’t even know you, you came to me and too much you wouldn’t take | nemmeno ti conoscevo, venisti da me, e non pretendevi molto
I ain’t no psychiatrist, I ain’t no doctor with degree | Io non sono uno psichiatra, nemmeno un dottore laureato
It don’t take too much high IQ’s to see what you’re doing to me | non ci vuole un gran quoziente d’intelligenza per vedere quello che stai provando a farmi

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think) let your mind go, let yourself be free

Oh freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, yeah freedom | libertà…
Freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, ooh freedom

There ain’t nothing you could ask I could answer you but I won’t (I won’t) | non c’è niente che potresti chiedere, su cui potrei rispondere, ma non lo farò [il “ma” di questo verso non è chiaro n.d.t.]
I was gonna change, but I’m not, if you keep doing things I don’t | ero lì lì per cambiare, ma non lo farò, se continui a fare cose che io non faccio

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free

People walking around everyday, playing games that they can score | la gente va in giro tutti i giorni, giocando giochi in cui possono vincere
And I ain’t gonna be the loser my way, ah, be careful you don’t lose yours | E io non sarò quella che perde, nella strada che seguo io, e stai attento a non perdere la tua

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free

You need me (need me) and I need you (don’t you know) | tu hai bisogno di me, e io ho bisogno di te (non lo sai ?)
Without each other there ain’t nothing people can do | uno senza l’altro, non c’è niente che la gente possa realizzare

Oh freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, yeah freedom
Freedom (freedom), freedom (freedom), freedom, ooh freedom

There ain’t nothing you could ask I could answer you but I won’t (I won’t)
I was gonna change, but I’m not, if you’re doing things I don’t

You better think (think) think about what you’re trying to do to me
Yeah, think (think, think), let your mind go, let yourself be free

You need me (need me) and I need you (don’t you know)
Without each other there ain’t nothing people can do

(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
(Think about, ah me, think about, ah me,
Think about, ah me, think about it)
You had better stop and think before you think, think!! | ti conviene fermarti e pensare, prima di pensare…

A Follonica (GR): “l’opera” sulla campagna buiometrica estiva si prende col cappuccino

L’opera esposta sino al 25 novembre presso la Pinacoteca di Follonica nell’ambito della rassegna “La città visibile 2012” è stata spostata al Marrakech Café, presso il centro commerciale PAM.

Alcuni di voi ricorderanno che questo bar (il cui titolare possiede un proprio buiometro) ha partecipato alla campagna buiometrica dell’estate scorsa.

Nel frattempo, la mostra alla pinacoteca è stata prorogata sino al 9 dicembre.

Vi invitiamo a visitare sia la mostra alla pinacoteca, che l’opera al Marrakech Café.