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Ginone il Drone

Testo adattato alla musica de “La guerra di Piero”, dell’intramontabile…la prima strofa nacque dopo la vistia a Roma all’ultimo Technology4all di maggio (rassegna in cui si parlava parecchio di questi aggeggi).

Voli sconvolto su un campo di grano
ti chiami drone, non sei un aeroplano
porti un sensore, ci osservi la terra
volevi la pace, ti mandano in guerra

nella memoria del mio processore
voglio filmati e foto per ore
ma più papaveri che soldati
meglio le rose che i bimbi arruolati

così diceva ed era inverno
e come per altri un po’ dall’esterno
c’era su te uno sviluppatore
scrivera il tuo codice in mezzo al sudore

fermati Gino, fermati: fallo
ma non quel tanto da andare in stallo
se vai verso oriente, mi raccomando
rileva un torrente e non un commando

ma tu no lo udisti e il tempo passava
con i rilievi sopra l’Elba e Ostrava
ed arrivasti a sopra una ringhiera
in un bel giorno di primavera

e mentre volavi,  gonfiate le palle
vedesti un drone in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico softwore
ma gli adesivi di un altro colore

….

cadesti in terra senza un lamento
anche perché non hai voce né mento
però il tempo non ti sarebbe bastato
a scaricare ogni tuo dato

cadesti in terra senza fermento
sei  pure un drone, non provi sgomento
e  la tua vita finiva quel giorno
senza nemmeno aver visto un flicorno

Sviluppatore, cascare a Cafaggio [1]
che ci è buona la salsiccia, e pure il formaggio
Sviluppatore bello dritto in esterni
avrei preferito cascarci verso Terni

e mentre il girasole ti stava a sentire
nell banco RAM vedevi un ovile
dentro alla camera avevi la foto
di un podere prima pieno, che ora era vòto

ecc.

[1] frazione di Campiglia Marittima (LI).

Nella foto di testa: Argiope sui Monti Pisani, 2008

La Casa del Chiodo a Piloni (GR), il primo agriturismo per m(‘)appare

Pici all’aglione fatti da Paola

Abbiamo rinnovato il sito web della Casa del Chiodo, agriturismo sito a Piloni, in Val di Farma.

Oltre alle informazioni canoniche relative alla struttura, abbiamo aggiunto alcune notizie su cose interessanti che si fanno alla Casa del Chiodo, assieme ad altri soggetti sul territorio e interagendo con scienziati ed esperti da varie parti d’Europa.

La pagina al momento è disponibile solo in italiano, ma sarà a breve presente anche in altre lingue.

Potete visitare il sito all’indirizzo http://www.casadelchiodo.it.

Foto di Andreas Haenel, direttore del Planetario di Osnabrueck, Germania, scattata in val di Farma nel marzo 2015.

vers. 1.1 – Text mining dell’Enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco sulla Cura della Casa Comune

Negli scorsi cinque giorni ho ricevuto parecchi commenti positivi alla versione 1.0 dell’analisi, e quindi ero lì che pensavo…quale potrebbe essere la prossima versione?

La via più diretta sarebbe stata procedere nella lista dei termini più usati, tipo proporre la classifica “dal numero 11 al numero 20″… ma scendendo nella lista le cose si fanno più fumose, dato che le ambiguità semantiche si fanno più presenti. Ci vorrebbe un algoritmo più robusto.

Andando a pensare a parti del testo che sono meno ambigue, ho pensato di considerare la componente temporale dell’Enciclica, in particolare, gli anni. Questi sono indicati sia nel testo vero e proprio, che nei riferimenti bibliografici alla fine del testo.

Come nell’analisi precedente, dobbiamo considerare alcune cautele. Nel caso dell’analisi temporale, bisogna considerare che l’algoritmo se la cava bene a identificare singoli anni (così come altri termini legati al tempo…giorni della settimana ecc.). Tuttavia l’algoritmo non “capirà” i riferimenti temporali, tipo “cinque anni dopo la pubblicazione del documento X”, e così via.

Il grafico mostra il numero di occorrenze di un dato anno nel testo.

enciclica_anni

E’ chiara una tendenza crescente, il che ci dice che i riferimenti a documenti, protocolli ed eventi aumentano nel tempo. In parallelo, si nota che vi sono fasi, tipicamente verso la metà dei decenni, in cui il numero di occorrenze scende.

Sarà perché in quei periodo c’era effettivamente una minore attenzione per l’ambiente (seppure nel contesto di una tendenza crescente, anche nei minimi), oppure perché il Vaticano considera quei periodi come meno rilevanti nella cura della Casa Comune?

Vediamo dove ci porterà la prossima versione dell’algoritmo…

Come per l’articolo precedente: scrivete a info@pibinko.org per commenti , o se siete interessati a collaborare su questo tipo di analisi

Text mining dell’Enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco sulla Cura della Casa Comune v1.0

Un’analisi speditiva dell’Enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco sulla Cura della Casa Comune (in versione inglese) offre una visione interessante delle priorità indicate in tale documento:
top10enciclica2015

Troviamo

  • acqua
  • lavoro
  • pace
  • energia
  • specie
  • inquinamento
  • cultura
  • giustizia
  • rifiuti
  • famiglia

 

La classifica è derivata da un conteggio automatico delle parole, tramite un programma scritto in Perl. I numeri nell’asse verticale del grafico indicano la frequenza di ciascuna parola.

La classifica non è da intendersi come una “Top 10″…seguono moltissimi altri termini, che potete trovare nel foglio di calcolo usato come base per l’analisi (si veda sotto). Per esigenze di sintesi è comunque utile fermarsi ai primi dieci, senza implicare che i termini in fondo siano “ultimi”.

Questa analisi è necessariamente semplificata (e quindi definita in versione “1.0” nell’articolo del blog).

Per esempio:

  • il singolare e il plurale di un termine non vengono assimilati
  • sono stati osservati alcuni incovenienti nella codifica del file di partenza (questi non creano problemi alla lettura da parte delle persone, ma influiscono sul conteggio automatico)
  • l’algoritmo utilizzato ignora il contesto (ad esempio dire “l’acqua è buona da bere” o “l’acqua genera le alluvioni” conterà sempre 1)

Inoltre, ho scelto manualmente i sostantivi e altri termini che ho ritenuto utili da analizzare (comunque leggendo il documento con occhio da ingegnere ambientale).

Il file utilizzato per l’analisi è scaricabile dal sito pibinko.org.

E’ verosimile che -applicando strumenti più sofisticati per l’analisi dei testi- si possa arrivare a risultati più robusti. Ad ogni modo, l’analisi speditiva qui presentata è già interessante (e abbastanza affidabile, avendo svolto alcuni controlli di qualità sull’analisi stessa per quanto riguarda alcuni termini)

Essendo impegnato nel campo della luce artificiale notturna, non ho poi potuto fare a meno di notare il comma 211:

 

II. EDUCARE ALL’ALLEANZA TRA L’UMANITÀ E L’AMBIENTE

211. Tuttavia, questa educazione, chiamata a creare una “cittadinanza ecologica”, a volte si limita a informare e non riesce a far maturare delle abitudini. L’esistenza di leggi e norme non è sufficiente a lungo termine per limitare i cattivi comportamenti, anche quando esista un valido controllo. Affinché la norma giuridica produca effetti rilevanti e duraturi è necessario che la maggior parte dei membri della società l’abbia accettata a partire da motivazioni adeguate, e reagisca secondo una trasformazione personale. Solamente partendo dal coltivare solide virtù è possibile la donazione di sé in un impegno ecologico. Se una persona, benché le proprie condizioni economiche le permettano di consumare e spendere di più, abitualmente si copre un po’ invece di accendere il riscaldamento, ciò suppone che abbia acquisito convinzioni e modi di sentire favorevoli alla cura dell’ambiente. È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via. Tutto ciò fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano. Riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità.

Mi farà piacere sentire la voce di esperti di analisi automatica di testi che fossero interessati a collaborare per eseguire un’analisi più raffinata del testo dell’enciclica (potete scrivere a  info@pibinko.org).

Determinare l’orientamento relativo di due segmenti complanari – versione 1

Per altre mappe ed elaborazioni spaziali da pibinko.org: http://www.pibinko.org/mappe/

Esercizio: determinare l’orientamento relativo di due segmenti complanari. Ad esempio, la facciata di un edificio e un tratto di strada.
from_claudia_schwarzkopf

Ipotesi

  • Le pareti di vari edifici lungo la strada hanno lunghezza più o meno uniforme (es. 10 metri)
  • La sinuosità della strada è ridotta (no strade di montagna, o strade di campagna in pianure alluvionali, con curve a 90°)
  • E’ venerdì dopo non essere stati a un concerto a Firenze

Svolgimento

  • Segmentare la strada in tratti da 10 metri
  • Dalle sagome degli edifici derivare i vettori corrispondenti alle pareti
  • Creare layer di punti corrispondenti agli estremi di ciacun tratto, cui sia associato l’ID del segmento da cui i punti sono estratti
  • Creare nel layer di punti le colonne con x,y
  • Calcolare per ogni parete il segmento di strada più vicino.
  • Si dovrebbe arrivare in qualche passaggio a un layer di pareti in cui alla geometria lineare sono associate le coordinate degli estremi sia della parete che del tratto di strada più vicino, e quindi da lì calcolare l’angolo tra i due segmenti.

 

Funziona? Non funziona? Fatemi sapere (info@pibinko.org)

La valle che non c’è

Sulla base de “L’Isola che non c’è” di Edoardo Bennato – per cominciare a m(‘)appare la Val di Farma. Nel curare la versione bilingue del sito, si scopre che il grande Edoardo ha prodotto anche una versione in inglese della canzone.

Sulla stessa linea “abbiamo uscito” nel 2016 la poesia+editoriale Maremma? Amara? e più di recente (maggio 2020) “Rock a Milano, Blues alla Rocca” con la Jug Band Colline Metallifere. [NdR 23.5.2020]

Seconda uscita a destra
dopo Piombino
e poi dritto, fino al Gabellino
poi la strada è sbagliata perché
non può esister la valle che non c’è

Forse questo ti sembrerà Sorano
ma la Regione ti ha un po’ levato il grano
ed ora sei quasi col vino e
potrebbe esistere la valle che non c’è

E a pensarci, da Rosia
basta scendere ma ‘unn è una dritta via
e chi è saggio chi è maturo non sa
che da Iesa si potrebbe passa’

Son d’accordo con voi,
non esiste una valle
dove ‘un c’è Biondi, santi, né buoi
poco olio e -pazienza- alle castagne si pensa
forse è proprio la valle che non c’è

E non è un’illusione
e non basta la pianificazione
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi con me

son d’accordo con voi
qualche ladro, no gendarmi
ma che razza di valle è?
molta radio e poca lenza
tanti prati pe’ sdraiarmi
forse è proprio la valle che non c’è

Seconda uscita a destra
dopo Piombino
e poi dritto, fino al Gabellino
poi la strada è sbagliata perché
non può esister la valle che non c’è

E stai attento se giro
che potrei anche trovarla
ma versando del vino per tre
chi ne è già un po’ emigrato
e gli giran le spalle
forse potrebbe tornarci con te

Tre indicazioni dalla rete Loss of the Night sulla luce artificiale notturna

La rete Loss of the Night (LoNNe) è composta da esperti di 38 organizzazioni con sede in 18 nazioni diverse e raggruppa ricercatori, ingegneri del settore privato e amministrazioni pubbliche. Per l’Italia vi partecipano l’associazione Attivarti.org con il progetto BuioMetria Partecipativa e l’Istituto di Biometeorologia del CNR.

  • E’ stata creata nell’ottobre 2012 per offrire un contesto interdisciplinare nello studio degli effetti della luce artificiale notturna e
  • nella definizione di misure utili a ridurne gli effetti negativi, considerando la priorità di garantire ai cittadini livelli di illuminazione notturna utili alla sicurezza e nel rispetto dell’ambiente.

Le attività della rete, sostenuta dal programma COST dell’Unione Europea si concluderanno nell’ottobre 2016. Facendo lo sforzo di integrare pareri di illuminotecnici, ecologi, astrofisici, statistici , geografi, gestori di parchi, su molti dei temi analizzati non è semplice fornire indicazioni definitive, tuttavia nel mese di marzo LoNNe ha voluto pubblicare un documento di una pagina, che sintetizza le indicazioni che i membri della rete considerano un minimo comun denominatore.

Il documento è disponibile in italiano e in inglese.

Per ulteriori informazioni: lonne@attivarti.org