Archivio mensile:Dicembre 2016

branobag del 31-12-2016: Colpa Mia

Aneis id ihcsap ied e (Milano 2006)
Aneis id ihcsap ied e

Per la rubrica “So Seventies”, ecco a voi un brano di Anna Maria Mazzini che non è tra i più famosi ma mi torna
via via in mente per l’atmosfera molto easy. Il testo è una specie di piano sequenza su un ambiente, e anche quello
reso bene con due parole. Sembra di vedere la scena di un film.

Da un amico un po’ su, | at a friend’s place, slightly high-brow
alta società, | high society
atmosfera ottocento stile imperatore, | 19th century atmosphere, emperor style
che noia stare qua, | what a drag to be here
quanto durerà,| how long will it last
gente vecchia, gente imbambolata, se continua dormirò. | old and dazed people, if it stays like this I’ll fall asleep
Come sto non lo so, | How am I, I don’t know
tu come mi trovi, | How do you see me?
senza i miei maglioni le mie tuniche all’indiana, | without my jumpers, my Indian robes
che nostalgia dei jeans, | I miss my jeans
niente rock and roll, | no rock’n’roll
tu mi rubi un bacio poi mi dici sono stanco già un po’. | you steal a kiss and then you say “I’m a bit tired already”
Colpa mia che ti voglio bene, | It’s my fault, my fault, ‘cos I love you
colpa mia, | it’s my fault

colpa mia che ti seguo sempre,colpa mia. |it’s my fault ‘cos I always follow you..
Ma perché, ma perché, non andiamo, | but why, why don’t we leave
via di corsa i vestiti cambiamo, | c’mon fast, let’s change our clothes
voglio stare con te, | I want to be with you
da sola con te. | alone with you
Ma perché, ma perché, no capisci, | But why, why don’t you understand
della rabbia che ho ti stupisci, | you’re suprised by my anger
voglio averti per me, | I want to have you for me
soltanto per me. | just for me

Da un amico un po’ su,
alta società,
maggiordomi in nero e diamanti per milioni, | butlers in black and diamonds for millions
che barba stare qua, quanto durerà,| what a bore to be here, how long will it last?
ho un’idea migliore andiamo a casa che fra poco capirai. | I’ve got a better idea…let’s go home and you’ll see soon

Colpa mia che ti voglio bene,
colpa mia,
colpa mia che ti seguo sempre,
colpa mia.
Ma perché, ma perché, non andiamo,
via di corsa i vestiti cambiamo,
voglio stare con te,
da sola con te.
Ma perché, ma perché, no capisci,
della rabbia che ho ti stupisci,
voglio averti per me,
soltanto per me

Babbo Natale intrigato dall’articolo sul concerto a Scalvaia della Banda di Torniella

In un momento di relax, ascoltando Björk nel brano bag quotidiano, Babbo Natale assimila con attenzione la storia degli imminenti 140 anni della Banda di Torniella e del concerto di stasera a Scalvaia.

Lettore assiduo de Il Tirreno (che però dalle sue parti arriva un giorno dopo), era partito con il riassunto del Festival d’Inverno in Val di Farma…poi l’occhio non ha potuto non scivolare più giù.

Se finisce alla svelta la riunione con la Befana per il passaggio di consegne, forse stasera viene anche lui.

branobag del 30-12-2016: Santa Monica

[ripresa branobag del 27-12-2012]
Gli Everclear sono un gruppo sconosciuto ai più in Italia….o almeno…non l’ho mai sentito nominare da nessuno, pur confrontandomi abbastanza di musica con residenti in Italia. Era però un gruppo conosciuto dal mio amico Blair, canadese trapiantato a San Francisco.

Quando lo andai a visitare nella primavera del 2008, fu un’occasione di confronto musicale importante. Io gli feci conoscere i Raconteurs (branobag del 17-8); lui mi fece conoscere i Sublime (branobag del 3-9) e gli Everclear.
Mi diede poi una raccolta di brani che custodisco non gelosamente, e che per qualche motivo hanno segnato momenti molto particolari.

Gli Everclear non saranno il gruppo rock più famoso della storia, ma l’energia ce l’hanno, un messaggio da condividere pure, e oggi c’è il sole e bisogno di ridarsi una marcia dopo la pausa forzosa del Natale (e magari riascoltate anche i Raconteurs e i Sublime, che non hanno mai fatto male ai cominciamenti di giornata).

Santa Monica – Everclear

Songwriters: ALEXAKIS, ART / MONTOYA, CRAIG / EKLUND, GREG

I am still living with your ghost | sto ancora vivendo col fantasma di te
Lonely and dreaming of the west coast | sto da solo, e sogno la West Coast
I don’t want to be your downtime | non voglio essere il tuo cattivo umore
I don’t want to be your stupid game | non voglio essere il tuo giochetto stupido

With my big black boots and an old suitcase | coi miei scarponi neri e una vecchia valigia
I do believe I’ll find myself a new place | mi sa che mi troverò un posto nuovo
I don’t want to be the bad guy | non voglio essere il cattivo
I don’t want do your sleepwalk dance anymore | non voglio essere più il tuo ballo da sonnambula
I just want to see some palm trees | voglio solo vedere un po’ di palme
I will try and shake away this disease | e proverò a scrollarmi di dosso questo malanno

(chorus)x2
We can live beside the ocean | possiamo vivere davanti all’oceano
Leave the fire behind | lasciare il fuoco dietro
Swim out past the breakers | nuotare oltre i frangiflutti
Watch the world die | e guardare il mondo morire

I am stil dreaming of you face | mi sogno sempre la tua faccia
Hungry and hollow for all the things you took away | affamato e scavato con tutte le cose che ti sei portata via
I don’t want to be your good time | non voglio essere il tuo divertimento
I don’t want to be your fall-back crutch anymore | non voglio più essere la tua stampella di ripiego

I’ll walk right out into a brand new day | m’incamminerò dritto verso una giornata nuova
Insane and rising in my own weird way | insano e in crescita, nel mio modo un po’ strano
I don’t want to be the bad guy | non voglio essere il cattivo
I don’t want to do your sleepwalk dance anymore | non voglio più fare il tuo ballo da sonnambula

I just want to feel some sunshine | voglio solo sentire la luce del sole
I just want to find some place to be alone | voglio solo trovare un posto per stare per conto mio

Chorus x4

Yeah watch the world die x4

branobag del 29-12-2016: Big Time Sensuality

20161216-scandicci…nei branobag, di reinmusicazione si parla ormai da quattro anni, ma giova ricordare e rivedere il concetto.

La musica fluisce da un unico punto del mondo, che secondo alcuni è il Delta del Mississippi, secondo altri è il Rajahstan, secondo altri è Napoli e secondo altri ancora è qualche convention discografica…ma è un unico punto.

Da lì si insinuna nelle ossa e nella pelle (cfr. Musica Ribelle di Finardi) e poi produce intrattenimento, emozione, e occasionalmente reddito.

Quando un musicista muore, la parte di musica che era in lui si trasferisce prima o poi in un altro, e fa sì che lo spirito continui.

Il primo caso lampante per me è Janis Joplin -> Björk…e poi ce ne sono altri.

La reinmusicazione non è da confondere con l’emulazione, le cover fatte di fretta ecc….ma lasciamo la parola a lei:

Dal vivo agli MTV Awards 1994 (quindi poco dopo l’uscita del disco):

Il video collegato al disco, che ha un suo perché:

Il Tirreno (ed. Grosseto) del 28-12-2016

…in attesa della versione online…copie del Tirreno esaurite a Torniella entro le 8.30…commissionate copie cartacee a Follonica e Gavorrano.

NB: la foto grande in copertina è associata al titolo SOTTO la foto, e non al titolo SOPRA…

L’edizione di oggi contiene un articolo di sintesi dopo il Festival d’Inverno e un articolo con un’intervista a Elisabetta Vainigli, presidente della Banda di Torniella, nell’imminenza del concerto del 30-12 a Scalvaia e dell’avvicinarsi dell’anno che vedrà ricorrere il 140mo anniversario di questa realtà musicale che raccoglie attualmente elementi da Torniella, Piloni, Scalvaia, Roccastrada, Massa Marittima (e la presidente mi correggerà se ho dimenticato il domicilio di qualcuno).

branobag del 28-12-2016: The dog days are over (TDDO)

 

2015-04-26 17.11.35
Peter Seeds aka Pietro Crivelli in collegamento live con il pianeta Giove, dopo aver assaggiato il succo di fragola col vermentino alla bottega di Loriano Bartoli a Pian d’Alma (GR) – primavera 2015 (photo: Andrea Giacomelli)

“il primo pezzo non si scorda mai”…Florence and the Machine continua ad andare fortissimo, ma quando sentii per la prima volta “The Dog Days are over” mi rimase impressa e ogni volta che la risento mi rimane più impressa.

Stamattina al Bar della Combriccola sul canale RTL video è passato prima “e la luna bussò” cantata da Noemi con Loredana Bertè all’Arena di Verona, e poi il pezzo che c’è ora di F+TM…che è un pezzo soul piuttosto giusto…ma è stato necessario andare a risentire la prima…

Scegliete la versione ad alta energia (ma allacciate le cinture e aggrappatevi ai braccioli prima di 1’31”), oppure quella più soft, per chi ha la partenza della giornata più lenta.

 


Dog Days are Over | I giorni da cani sono finiti

Happiness, it hurt like a train on a track | La felicità, fece male come un treno sui binari
Coming towards her, stuck still no turning back | andando verso di lei, incastrata senza possibilità di ritorno
She hid around corners and she hid under beds | si nascose dietro gli angoli e si nascose sotto i letti
She killed it with kisses and from it she fled | la uccise con baci e ne fuggì
With every bubble she sank with a drink | con ogni bolla che affondava in una bevuta
And washed it away down the kitchen sink | w la sciacquò giù per il lavandino

The dog days are over | i giorni da cani sono finiti
The dog days are done | i giorni da cani sono fatti
The horses are coming | stanno arrivando i cavalli
So you better run | per cui ti conviene correre

Run fast for your mother and fast for your father | corrì veloce per tua madre, e per tuo padre
Run for your children for your sisters and brothers | corri per i tuoi figli, le tue sorelle e fratelli
Leave all your love and your longing behind you | lascia tutto il tuo amore e la tua nostalgia dietro di te
Can’t carry love with you if you want to survive | non puoi portare l’amore con te se vuoi sopravvivere

The dog days are over
The dog days are done
Can you hear the horses | li puoi sentire, i cavalli
‘Cause here they come | ché eccoli che arrivano

And I never wanted anything from you | e non ho mai voluto da te nulla
Except everything you had | tranne tutto quello che avevi
And what was left after that too. oh. | e ciò pure che avanzava, dopo quello

Happiness hit her like a bullet in the back | la felicità la colpì come una pallottola nella schiena
Struck from a great height | sparata da grande altezza
By someone who should know better than that | da qualcuno che avrebbe dovuto saperlo

The dog days are over
The dog days are gone
Can you hear the horses
‘Cause here they come

Run fast for your mother and fast for your father
Run for your children for your sisters and brothers
Leave all your love and your longing behind you
Can’t carry love with you if you want to survive

The dog days are over
The dog days are gone
Can you hear the horses
‘Cause here they come

The dog days are over
The dog days are gone
The horses are coming
So you better run

The dog days are over
The dog days are gone
The horses are coming
So you better run

Il reportage di Federico Giussani sulla domenica pomeriggio al Festival d’Inverno in Val di Farma

Federico Giussani, con cui ho iniziato a collaborare nel 2014 su questioni di paesaggi notturni, tra un matrimonio, una sfilata di moda e un backstage è venuto a trovarci nel pomeriggio di domenica 18 dicembre a Torniella. Ha prodotto una documentazione interessante per la parte fotografica sul concerto con Peter Seeds e gli Etruschi from Lakota.

Più avanti comparirà anche qualche video – intanto ecco gli scatti di quella calda domenica di dicembre (segui link a un noto social network)

Una settimanetta dopo il Festival d’inverno in Val di Farma

Passato il Natale e pur il Natalino – riprende la routine, da Bolzano a Pachino…

A una settimana dal Festival, si comincia a condividere una sintesi che è all’interno del gruppo di lavoro cominciata dalla mattina dopo.

Personaggi

  • La giornalista (G)
  • L’ingegnere (I)
  • La barRista (B)
  • Il titolare del bar (T)

Interno giorno –  bar in orario non affollato. Potremmo essere al Caffé Olimpico di Grosseto, al Moderno di Roccastrada nella saletta laterale, o allo Stregatto di Montecerboli. Alla radio: versione lounge della Garota de Ipanema

I è seduto a un tavolo, vari fogli e foglietti sparpagliati

T sta pulendo il bancone, B la macchina del caffé

G entra

I: Buongiorno

G: Buongiorno a lei

I (facendo il gesto di invitarsi a sedere): Prende qualcosa?

G: Un caffé al vetro, grazie

I (al titolare): Un caffé e un altro panino coll’acciuga sottpesto, per favore

T (alla barRista, mentre lui va verso il reparto panini): unoooo al vetrooo

B (fulmina T con lo sguardo): sì caro!

G (a I, per tutto il seguito): Passato il festival, volevamo sapere un po’ com’era andata

I: bene, bene

G: Quanta gente da fuori VDF (Val di Farma)?

I: Prendendo il primo e il terzo giorno come giorni di avviamento e di coda, e concentrandosi piuttosto sulla domenica, abbiamo visto fra le 35 e le 40 persone “di fòri”, sommate a quelle dei paesi (non più di 400 residenti, di cui purtroppo non tutti abili a partecipare). Alla presentazione fotografica di lunedì sera a Grosseto (con pioggia battente tutto il pomeriggio) sono venute una trentina di persone, il che è buono secondo le statistiche dell’associazione Riflessi che ospitava l’evento.

G: 35-40 persone la domenica erano tante o poche?

I: Come diceva Roberto P. del Giambellino durante il servizio civile a Lainate: “il tanto o il poco dipende dal contenitore rispetto a cui si valuta“. Più o meno è il numero che si presentò alla Festa di Capo Danno in Piazza del Popolo del 2009-2010. Per un evento da fare nella sala musica di Torniella, se fossero venute 8 persone in più, ci si poteva stare bene …seduti all’inizio, a battere le mani dopo mezz’ora, a ballare alla fine….con 12 o 14 persone in più lo spettacolo diventava meno godibile.

Gli Etruschi from Lakota insieme a Peter Seeds in un momento dell’esibizione del 19-12 nella sala musica della banda di Torniella (foto di Luciano Massetti)

B: porta il caffé al tavolo – G ringrazia

G: (con leggero tono di sfida, ma non con ostilità)  Aveva senso fare tutto questo can can per meno di un autobus turistico di persone?

I (si gratta il mento): Come diceva Giancarlo M. di Baggio durante il servizio militare a Cuneo: “il senso è nell’occhio di chi vede”. Tralasciando le motivazioni personali (feste di compleanno ecc.), il Festival è stato un’esercitazione, un modo di vedere gli spazi -e in più di un caso anche le persone- della Valle e quelle “di fòri”. Voleva anche essere un prologo di un periodo che andrà dal prossimo 31-12 al 9 giugno 2018. Già nella somma di questi due elementi, aveva senso. Se poi ci riaggiungi le motivazioni personali…ci stava tutto. In ogni caso, i partecipanti arrivati da fuori equivalgono più o meno 10% della popolazione residente d’inverno in Val di Farma. Come se a Milano andassero centomila persone in un giorno…tipo al concerto di Vasco Rossi! (sorride).

(G guarda in alto a destra, come quando ragioni su una cosa)

I: Certo, se portassimo il 10% di Vasco Rossi in Val di Farma…

(stacco sulla barRista, che sentendo nominare il Blasco alza lo sguardo mèmore dei quattro live seguiti negli anni scorsi)

I,…che so, una scarpa…

(stacco sulla barRista, allarmata – altro stacco sul Titolare, che pure lui inizia a seguire il discorso mentre prepara il panino)

I (rivolto per un momento alla barRista): …senza piede dentro…

I (continua, rivolto a G): forse verrebbe più gente…ma non ragioniamo con queste logiche e non invitiamo a farlo. Coi numeri eravamo a posto, per essere un’iniziativa inedita dove non c’era da mangiare o bere gratis. Poi ci sono gli aspetti di qualità: una coppia è venuta a pernottare sabato sera, per poi andare la mattina a camminare, oltre che seguire il concerto…un’altra coppia è arrivata domenica mattina da Prato, perché aveva letto l’articolo sul Tirreno del 17 dicembre, e un paio di altre chicche del genere.

G: La cerimonia di consegna dei buiometri com’è andata?

Luigi Ciampini, noto Roccia, degli Etruschi from Lakota, prende in custodia il buiometro “Fungoagnello” – Castelnuovo Val di Cecina, 21-12-2016 (foto di un parente di Roccia)

I (portandosi le mani al capo, come a indicare “testa vuota”): Alla grande: ce ne siamo scordati! In piena onda di jam session al bar della Combriccola.

Il tutto si è comunque recuperato due giorni dopo, con il passaggio di testimone avvenuto a Castelnuovo Val di Cecina (campo base degli Etruschi from Lakota). Dal pomeriggio del 21-12 scorso il buiometro soprannominato “Fungoagnello” è nelle valide mani di Luigi Ciampini, meglio noto come Roccia, il batterista degli Etruschi, che quando non suona costruisce aeroplani di balsa, cucina ottime pizzette, focacce e altre specialità di finger food e progetta percorsi di rally: insomma…ha tutti i requisiti di base per essere un ottimo buiometrista!

G: Altre variazioni al programma?

I: Ci sono state delle cose in più -in parte irripetibili, purtroppo per chi non c’era- e delle cose in meno, ma recuperabili.

G [stringendo tutti e due i pugni, come a dire “in sostanza?”]: Ci può fare qualche esempio?

I  (con sguardo nostalgico) “In più” abbiamo registrato…

  • …una “stazione” del lunedì ore 19 al Caffé Ricasoli di Grosseto, già sede di eventi Attivarti.org in passato, come situazione “aspettando la serata per m(‘)appare Maurizio Bacci”.
  • Simone Sandrucci (lead guitar degli Etruschi) che attorno alle 12.30 di domenica 18, aspettando parte della comitiva per andare a pranzo alla Casa del Chiodo, è stato invitato a suonare una Eko X27 dei primi anni ’60 del secolo scorso (in dote alla famiglia Giacomelli) al bar della Combriccola. Ha intonato That’s Alright, ed è stato raggiunto alla seconda strofa da Wolfgang Scheibe (noto microstampatore di Tatti, autore del logo del festival) al basso monocorda.
  • Guglielmo Eboli, percussionista campano residente da quasi dieci anni nelle colline metallifere e attivo con vari progetti musicali (tra cui i Maremma Strega), che nel dopo cena di taglieri alla Combriccola ha prodotto un cajon e un tamburello gigante, con cui ha prima accompagnato Peter Seeds e Jack O’Malley in varie improvvisazioni e poi ha trascinato la quindicina di presenti al tavolo in una taranta-pizzica-lo-sa-solo-lui accelerando da 80 a 160 BPM in un minuto.
  • Una sorta di mini-workshop estemporaneo di educazione musicale tenuto da Dario Canal il lunedì mattina con un bimbo di Torniella.

    Dario Canal degli Etruschi from Lakota con un giovane allievo di Torniella, all’inizio del “Buongiorno con gli Etruschi” (verso le 12.30 del 19-12-2016 –  foto di Andrea Giacomelli)
  • Un intervento di Roberto Gelli detto Mariano detto Sandokan, barzellettiere della Valle (e resident al Festival della Barzelletta che si tiene ai primi di maggio a Scalvaia), che ha fulminato Dario, Roccia e Peter Seeds poco prima della partenza con un paio di gag.

    Roberto Gelli, detto Mariano, detto Sandokan, di Scalvaia, racconta una barzelletta dal suo vasto repertorio (foto di Andrea Giacomelli)

G [alzando le mani, come a dire “vabbe’, abbiamo capito”]: Vabbe’, siete stati bene e le cose in meno?

I: Volevamo dare un’anteprima del programma 2017 di Attivarti.org, e raccontare un po’ cosa faranno le altre realtà che hanno partecipato alla creazione del festival, e spiegare come sostenere queste attività. Però, per come si è sviluppata la situazione, un po’ ci è passato di mente, e un po’ si è valutato che sarebbe stato un momento “istituzionale” -per quanto interessante- che si legava poco bene all’atmosfera: all’inizio sarebbe stato una cosa “a freddo”, a metà non aveva senso, e alla fine non ce n’era bisogno.

G: e ora come farete a condividere queste informazioni con chi è venuto al festival?

I: Be’: con quelli “di qui”, li ritroviamo tutti i giorni o quasi…e quelli “di fòri” sono tutti utenti consapevoli di internet. Più, ci sono quelli che ci leggono (oltre 9000 e-mail, radio, tv e web, e un po’ di social e qualche contatto stampa).

G: Nelle opzioni del Festival c’era un modulo chiamato “Vorrei ma non posso”

I: Come suggerisce il nome, era per chi avrebbe voluto esserci ma era impedito per motivi logistici o altro. Abbiamo avuto sia indicazioni di persone che potrebbero venire a visitare la Valle che non c’è (da Alghero, Parma, Pontedera e Mascate – capitale dell’Oman, e dal Nord Europa), sia proposte per andare a proporre situazioni simili altrove (nell’hinterland di Milano).

G: Ma sui programmi 2017 non ci dite proprio niente?

I: A parte che siamo già a più di 5000 battute spazi inclusi e rischiamo di passare più  tempo a scrivere delle cose che a farle, c’è ancora tempo (prima di metà gennaio non succede nulla). Per il momento pensiamo a vedere chi viene alla panfortata ai Piloni (29-12), al prossimo concerto della Banda di Torniella (il 30-12 a Scalvaia), e al veglione a Torniella con Ricky DJ. Tranquilli che tutto si snoda e si comunica per tempo, dato che sono iniziative in via di definizione da fine settembre e che non si fanno se non hanno almeno 4-6 settimane di anticipo.

G: Ma nemmeno un cicinìn?

Preparativi per uno dei prossimi eventi di cui il Festival d’Inverno è stato il prologo

I (sorride): …che dire: come il Festival d’inverno (e come tutte le storie fatte dal 2006 a ora): saranno iniziative fatte un po’ con gente “di qui” e un po’ con gente “di fòri”…ma per una decina di giorni -personalmente- cercherò di rilassarmi e stare fuori dai giochi. La stagione è stata impegnativa, e da metà gennaio rimetterà in pista vari personaggi che avete conosciuto attraverso il festival, e altri che ancora non sono entrati in scena (ma ganzi uguale)

G: Grazie per la disponibilità!

I: Grazie a lei, auguri di buon anno se non ci si vede prima!

T (a I): il panino è pronto!

I (a T): mi ci metti anche un cinquino rosso?

DISSOLVENZA

TITOLI DI CODA .es…”Ramble on” dei Led Zeppelin, “Happy Trails” versione Van Halen, o “Sulla Strada” **di Eugenio Finardi

 

** …che, riascoltata oggi e scremati un paio di cliché Seventies è forse una delle più belle canzoni che parlano della vita del musicista che abbia sentito finora.

[tra le 5.30 e le 7.30 del 27-12-2016]

 

branobag del 27-12-2016: Dìspari

[ripresa del branobag dell’8-4-2015, con aggiunta della traduzione in inglese]
Immag0084Pezzo di due anni fa, dedicato a chi passa tempo (tanto, troppo, giusto) sui social network.

Gradevole anche la versione da disco ufficiale, con una batteria tirata ma soft.

Curiosità: se la vita è fatta a scale, il brano dei Marta sui Tubi è fatto uguale…il violoncellista chiede di abbassare (0:37″) e il cantante chiede di alzare (1’49”).

Re La Mim
Complimenti per gli amici, | Congrats for all your friends
Sim Re La Mim Sim
Ma quanti amici hai? | but how many friends d’you have?
Re La Mim
Mille i modi in cui sorridi | You’ve got a thousand ways of smiling
Sim Re La Mim Sim
Ma poi non ridi mai | But then again you never laugh
Re La
Non ti vergogni di mostrarti nuda | You’re not ashamed of showing yourself naked
Mim Sim
come una cipolla che non sa far piangere | like an onion which won’t make you cry
Re La
E duro il modo in cui mi osservi stare solo | Your way of observing my loneliness
Mim Sim
sai che poi non te lo puoi permettere | you know you can’t really afford it
Re La Mim Sim
I dischi che non capirai | The records that you won’t understand
Re La Mim Sim
I libri che non leggerai | The books you will never read
Re La Mim Sim
Le citazioni ti sorprendono | Quotes will surprise you
Re La Mim Sim
Le variazioni ti confondono | Variations will confuse you
Re La Mim Sim
Oscar Wilde, Sonic Youth |
Re La Mim Sim
Motorpsycho, Mallarmé
Re La Mim Sim
E non soffro se mi sento solo, soffro solo se mi fai sentire dispari | And I don’t suffer if I feel lonely, I suffer only if you make me feel uneven
Re La Mim Sim
E non soffro se mi sento solo, soffro solo se mi fai sentire

Rit
Sib Rem Mib
L’inganno è solo in parte vita | Deception is just in part life
Sib Rem Mib Mibm(Fa#)
Chi ti assale ti uccide sempre lì in attesa | Those who attack you and kill you are always waiting
Sib Rem Mib
Di un tuo sbaglio di una fuga o resa | for your mistakes, your escapes or your surrender
Sib
Chi ti loda e ti ammira | Those who praise and admire you
Rem Mib Mibm(Fa#) Fa La
E’ il nuovo e falso profeta | are your new and phony prophets

Re La Mim Sim Re La Mim Sim
(e continua con questo giro fino al ritornello)
Complimenti per gli amici,
Ma quanti te ne fai?
Mille i modi in cui sorridi
Ma poi non ridi mai
Non ti vergogni di mostrarti nuda come una cipolla che non sa far piangere
E duro il modo in cui mi osservi stare solo sai che poi non te lo puoi permettere
I dischi che non capirai
I libri che non leggi mai
Le citazioni ti sorprendono
Le variazioni ti confondono
Oscar Wilde, Sonic Youth
Motorpsycho, Mallarmé

E non soffro se mi sento solo, soffro solo se mi fai sentire dispari

E non soffro se mi sento solo, soffro solo se mi fai sentire dispari
(strumentale prima del ritornello)
Sib Rem Mib Sib Rem Mib Fa#
Rit
Sib Rem Mib
L’inganno è solo in parte vita
Sib Rem Mib Mibm(Fa#)
Chi ti assale ti uccide sempre lì in attesa
Sib Rem Mib
Di un tuo sbaglio di una fuga o resa
Sib
Chi ti loda e ti ammira
Rem Mib Mibm(Fa#) Fa La
E’ il nuovo e falso profeta

Re La Mim Sim Re La Mim Sim Re La Mim Sim Re La Mim Sim

E non soffro se mi sento solo, soffro solo se mi fai sentire dispari
Sim
E non soffro se mi sento solo, soffro solo se mi fai sentire dispari