Archivio mensile:Ottobre 2012

BSDBMP – ep 1. – May 2008 – “Andrea, what are you taking pictures of?” – “landscape”

The Buiometria partecipativa project did not start in May 2008, but I can’t avoid starting the history in this video, which was shot in that period.

A curvy road, somebody singing Claudio Villa, on the way up, and somebody else asking my what I was taking photographs of (while I was in fact holding a video-camera) on the way back.

In between these two trips on curvy roads, a scruffy editing, defined by some “almost beyond Jodorowski”, and just like “it sucks” by others. The video tells us of a trip by a happy gang to Torniella-Piloni (Souther Tuscany. Who was there, in addition to the “locals” ? Off the top of my head, and citing their occupation back then:

Zoologists – 2
Environmental Engineers – 2
Hydraulic engineers – 1
Hydraulic engineer wives – 1 (please no offense meant! it is a very serious occupation to be the wife of that one hydraulic engineer)
Cultural mediators – 1
Girl-friends of environmental engineersi – 1 (sorry: I forgot the real occupation)
hyperkinetic teen agers – 1 (patrolled by parents, but this capable of committing sabotage to one of the cars)
Nature Scientists – 0,8 (she was just about to get her Master’s back then)

Why do I spend energy to list this set of skills ? Because these people were the first to take part ot the first official measure in the BuioMetria Partecipativa project. And…because I think that, among other assets, professional skills are one of the key elements in any initiative where something needs to happen.

As the video recalls, the measure was conducted in a location called Certopiano, just on the border of one of the natural reserve areas in the Grosseto province, at the end of the First of May celebration in 2008.
The day after, the group disbanded in different directions: some went canoeing, some to eat tortelli, and some brough some Parmigiano Reggiano (still away from the earthquake).

Acknowledgements for the video are at the end of the title, and please read them twice.

– to be continued tomorrow –

BSDBMP – ep 1. – Maggio 2008 – “Andrea, cosa fotografi?” – “Il paesaggio”

La buiometria partecipativa non comincia nel maggio 2008, ma  la breve storia non può non partire da questo video, girato appunto in quel periodo.

Una strada con le curve, una persona che canta Claudio Villa, all’andata, e un’altra persona che mi chiede cosa “fotografo” (avendo in effetti in mano una videocamera) al ritorno.

Tra due viaggi in strade con curve, un montaggio scomposto, definito da qualcuno “quasi oltre Jodorowski” e da qualcuno altro “da incompetenti”, il video ci narra della gita a Torniella-Piloni (GR) di un’allegra combriccola. Chi c’era, oltre agli “indigeni” ? Vado a memoria ed elenco la professione:

Zoologi – 2
Ingegneri Ambientali – 2
Ingegneri idraulici – 1
Mogli di ingegneri idraulici – 1 (non è offensivo! È un mestiere serio riuscire a essere moglie di quell’ingegnere idraulico lì)
Mediatori culturali – 1
Ragazze di ingegneri ambientali – 1 (non ricordo la professione, chiedo scusa)
minorenni ipercinetici abbestia – 1 (accompagnato dai genitori, ma comunque in grado di sabotare un’automobile)
Scienziati ambientali – 0,8 (era una studentessa laurenda o giù di lì)

Perché mi pèrito di elencare questo catalogo di arti e mestieri ? Perché furono queste persone a presenziare alla prima misura ufficialmente considerata come l’avvio del progetto della BuioMetria Partecipativa, e perché penso che, tra le altre cose, la competenza professionale sia uno degli elementi importanti in qualsiasi iniziativa che debba “far succedere” qualcosa.

Come citato nel video, la misura venne eseguita in loc. Certopiano, a limitare di una delle riserve naturali provinciali di Grosseto, al termine della festa del Primo Maggio 2008.
Il giorno dopo il gruppo si divise per varie escursioni: ci fu chi andò in canoa, chi a mangiare tortelli, e chi portò il parmigiano reggiano (ancora al riparo da scosse telluriche).

I ringraziamenti per il video sono alla fine della breve sequenza, e per favore leggeteli due volte.

a domani –

brano bag del 22-10-2012: e se avremo una bambina la chiameremo Ro-o-ooo-ma / Gli immortacci

Non so se Roma sia la città più bella del mondo, ma delle città che ho conosciuto è sicuramente la più bella.

Questa cosa la sentivo da anni, ma l’ho compresa molto meglio dopo il viaggio a Roma fatto tra venerdì e sabato scorso: 23 ore e 59 minuti, arrivando alle 15.45 di venerdì e ripartendo alle 15.44 di sabato (in effetti l’orario di partenza era 15.45 uguale, ma il treno è partito un minuto prima, secondo l’orologgio).

TEMA: la città per te più bella.

Per me la città più bella del mondo è Roma. E’ talmente bella che se sei sereno quando stai arrivando a Termini, ti metti a ridere da solo (non sorridere: ridere). Se ci arrivi triste, non ti intristisce di più. Ti fa appoggiare il piede su quel binario (per me in genere tra il 25 e il 28) e dire “Vabbe’, finora è stata una giornataccia, ma magari migliora”….

(OMISSIS)…

Per concludere: penso che la città più bella per qualcuno, al di là del fatto che “tutto è relativo” e che “tutti i gusti sono gusti”, non possa essere una città di cui non conosci un poco (e meglio anche di più) della lingua, della storia, dei fiumi che ci scorrono, dei nomi delle montagne che puoi vedere da lontano, e dei soprannomi di almeno due esercizi commerciali.

In più, per me una città bella è una citta che ha e condivide memoria e prospettiva, e forse sono qualità che si trovano non solo nelle città…..ma questo è un altro tema!

Su Roma, necessariamente, letteratura e musica avanzano…ero partito con l’idea del “Grande Raccordo Anulare” fatto da Corrado Guzzanti che fa Venditti, ma “siccome che” la notte a volte porta consiglio, il brano bag si riconfigura con “Li immortacci” di Elio e le Storie Tese.

Dice Giancarlo da Miele di questo pezzo: “più che un capolavoro, un lavoro del capo. un esercizio sopraffino, arrangiamenti ed esecuzione impeccabili, miscela di generi, tempi, accenti (musicali e di inflessioni dialettali), testo demenziale come si deve. Non graffia, ma accarezza e poi ti lascia con un buffetto“…insomma: parlare con leggerezza di alcuni dei personaggi citati non è da tutti. Una volta di più bravi Elio & co (sempre con umiltà e rispetto verso l’immenso Frank Zappa, nume ispiratore).

Mia cuggina la Todrara
che conosce tanta ggente
dice: “Li cantanti morti
nun so’ mmorti veramente.
So’ nascosti a Roma a fa’ la bella vita.
Sono stati presi in blocco da ‘na dita
pe’ ffa’ vennere più dischi
e faje un po’ pubbliscità”.

Ar Tuscolano ce sta er Chitara
conosciuto come er Vuducialdaro,
mentre ar Testaccio ce trovi er Mafrodito
che nun smette de cantacce:
“Li campioni semo noi”.

A Murotorto an vedi er Rastamanno
che ce dà le vibbrazioni rastamanne:
lui je dice a ‘na pischella de nun piagnere perché
se fumamo er sigaretto con l’amico Selassié.

Semo li immortacci, semo li immortacci,
gli altissimi morti:
ma nun è vero, ma nun è vero,
siam tutti risorti.
Noi semo gli zombi der monno cantaro
guidati dar moog der Guardiano der faro:
semo li immortacci.

A Centocelle troneggia er Pelvicaro,
che bappaluba e magna tutti li frutti.
C’ha na fija che j’attizza er Trilleraro
che se chiama Micheletto
ma er negretto nun vòffà.

Ma quando viene sera, li immortacci
dai sette colli scennono in pianura,
co’ certi mignottoni da paura,
poi cor magnaccia intoneno er refrein.

Semo li immortacci, semo li immortacci,
gli altissimi morti:
ma che ce frega, ma che ce importa,
siam sempre più forti.
Ce piace sfreccià sur raccordo anularo,
ma a notte inortrata ce invita er Canaro
a facce du’ spaghi.

Ma a Primaporta ce sta er Lucertolaro
che co’ su’ madre vole fare du’ zompi;
cor Quattrocchi immagginaro,
con er Tromba e cor Vedraro,
l’Impiccato e er Fucilense se ne vanno là per là
a Freggene dar Piscina a fa’ li sassi rotolà.

Semo li immortacci, semo li immortacci,
cantanti feretri.
Quanno trapassi, quanno trapassi
vai sotto dù metri;
puoi fare domanna pe’ ffare ritonno,
però la domanna fa ‘r giro del monno
e tu resti feretro:
feretro, feretro, feretro, feretro,
mortacci, feretro, feretro, mortacci, retrofit.

Brano bag del 20-10-2012: microchips and sinking ships

Parlando di innovazione, e essendosi confrontati meno di 24 ore fa sul tema dell’uso poetico della cartografica, come non ricordare quattro simpatici ragazzi da New York, New York:

Sometimes I feel – a volte mi sento
Like my mind will explode – come se la mente mi esplodesse
Sometimes I feel – a volte mi sento
Like I’ve got no control – come se fossi fuori controllo
Sometimes I wish – a volte desidero
I had a heart made of steel – di avere un cuore d’acciaio
Sometimes I wish – a volte desidero
I couldn’t feel – di non sentire nulla
Information overload – sovraccarico d’informazione
Information overload
Information overload
Information overload
They say the future, it’s on a microchip – dicono che il futuro stia in un microchip
Don’t you know we’re all on a sinking ship – non sapete che siamo tutti su una nave che affonda
Only ten percent control all the rest – solo il dieci per cento controlla tutto il resto
Only ten percent decide what is best, yes, yes – solo il dieci per cento decide cosa e’ meglio, si’
Information overload
Information overload
Information overload
Information overload
Information overload
Information overload
Information overload
Information overload
I don’t want to live like this – non voglio vivere cosi’
I don’t want to live like this
I don’t want to live like, live like
I don’t want to live like this, no, no, yeah, no
Still ain’t no cure for the summertime blues – ancora non hanno trovato la cura per il mal d’estate (cit. Summertime Blues)
I’d like to shake these blues but I’m still paying dues – vorrei levarmi questo malumore, ma sto ancora pagano gli arretrati
My blues so deep you might think they’re black – la mia tristezza e’ cosi’ cupa che potresti pensare al buio pesto
My blues so deep there ain’t no turning back, back, back – la mia tristezza e’ cosi’ profonde che c’e’ ritorno
Information overload
Information overload
Information overload
Information over overload

Mentre alcuni si incupiscono sui cieli bui…

SOMMARIO PER CHI HA FRETTA:

Chi fosse interessato a confrontarsi sul tema di possibili soluzioni alla mitigazione delle conseguenze derivanti dall’inquinamento luminoso, dedichi dieci minuti di tempo al sito http://www.pibinko.org/buiometria-partecipativa/ e poi scriva a info@pibinko.org se interessato ad approfondire (non la buiometriapartecipativa, ma le possibili soluzioni).

Grazie e buon fine settimana

SE INVECE AVETE PIU’ TEMPO E UNA TAZZA DI TE’

A) Con la diffusione dei dettagli sulla legge di stabilità, ai primi della settimana scorsa, oltre al dibattito abituale su temi come IRPEF e IVA, è stato avviato un confronto piuttosto acceso sulla parte della legge riguardante la razionalizzazione dell’illuminazione pubblica, battezzata “operazione cieli bui”.

Sono quasi cinque anni che -in collaborazione con altri esperti- seguo molto da vicino la questione inquinamento luminoso, in Italia e in parte al’estero, e la due settimane appena passate sono state una ventata di freschezza.

B) La previsione di una riduzione dell’illuminazione, nella combinazione di riduzione della potenza degli apparecchi illuminanti, delle modalità di accensione e del numero di punti luce, è stata accolta da un parte notevole dell’opinione pubblica e di opinionisti privati con atteggiamenti variegati, ma per lo più caratterizzati da una reazione di “difesa”.

Si è andati dal “mah: è vero che noi ci occupiamo di energia, ma la cosa ci è indifferente“, all’apparente terrore panico: la minore quantità di luce nelle città potrà indurre aumento dei crimini, sindromi depressive, minore fiducia nel futuro e nella possibilità di una ripresa del sistema-paese e così via.

Tutte reazioni in buona parte comprensibili e giustificabili, con il giusto sforzo di analisi.

C) D’altro canto, nemmeno nell’ambito della comunità di esperti e passionisti che da anni studiano e operano nei settori pertinenti al problema -e quindi in più preparati su aspetti tecnici, normativi, su casi analoghi all’estero ecc- la notizia ha suscitato reazioni omogenee.

Essendo in diretto contatto con illuminotecnici, architetti, astrofili, astronomi, pianificatori territoriali, esperti di monitoriaggio ambientale e di manutenzione, che in genere negli ultimi cinque anni hanno operato in modo abbastanza “lineare”, è successo qualcosa di atipico.

Le voci levatesi da parte di persone che da anni (alcuni dal secolo scorso) hanno dedicato tempo, energia e risorse economiche per svolgere attività di ricerca scientifica, formazione, divulgazione, supporto alla definizione di leggi regionali sul tema, ed effettiva professione nel settore, in genere intonate, stanno rispondendo in modo diverso.

D) Per caratterizzare tali risposte sul tema della luce, si potrebbe dire che ci sono stati riscontri corrispondenti a tutto lo spettro elettromagnetico: dal rosso al blu…

  • in verde speranza si sono registrate manifestazioni di esultanza per il fatto che alcuni tra questi esperti hanno potuto, dopo anni di impegno (ribadisco: sia a livello professionale che di passione civile) portare all’attenzione nazionale un problema ambientale reale, assieme a una proposta per risolverlo.
  • in rosso fuoco, commenti adirati…soprattuto in risposta a testimonianze, articoli ed editoriali che mettono in discussione la bontà delle misure proposte dal Governo, con il supporto tecnico di esperti del settore
  • in blu flemmatico: pochi, e ripeto pochi. Pur riconoscendo la portata epocale di un provvedimento che se approvato contribuirebbe a una riduzione di spesa pubblica notevole (anche se non la principale nel contesto complessivo), assieme verosimilmente a una qualche forma di indotto, sono pochi quelli che hanno mantenuto la calma.
  • curiosamente (e senza colore): a fronte di un fatto reale e sostanziale, si è anche assistito al silenzio di alcuni soggetti che, sempre negli anni passati, si erano dati abbastanza da fare per proporsi come riferimento nazionale sul tema, e poi, per il momento, non si sono fatti sentire. …o non era un tema fondamentale ? Ma va bene così e possibilmente alcuni di loro hanno giustificati motivi oggettivi per non aver manifestato una posizione (es. questioni familiari, trasferte all’estero di lungo termine e così via).

E) nella somma di scambi di energia tra i vari pareri dissonanti, il risultato attuale -osservato da bordo campo- è di tutta una serie di soggetti che -a titolo diverso- si stanno effettivamente incupendo al pensiero che l’operazione cieli bui possa andare in porto, o viceversa che possa essere snaturata rispetto agli intenti originari dei tecnici che ne hanno dato lo spunto (si era ai tempi della  spending review, in maggio) .

Ci sono persone che temono di perdere qualcosa avendo “meno luce”, e altre persone che temono di perdera qualcosa  avendo “più luce”: alla fine, pare che tutti in questi giorni stiano diventando un po’ più cupi, al pensiero della prospettiva opposta rispetto alla propria aspettativa.

F) per chi di voi ha meno confidenza con l’elettromagnetismo, ricordiamo anche che la luce, oltre che a fare sì che gli occhi vedano i colori (la parte dello spettro detta “visibile” all’occhio umano), è composta da parti di energia che non si vedono…da un lato si va nel cosiddetto infrarosso (quello dei telecomandi), dall’altra nel cosiddetto ultravioletto (quello per cui servono le creme solari).

Così come chi è dotato delle attrezzature adeguate può “vedere” l’infrarosso, e chi è privo delle protezioni adeguate potrà sentire gli effetti dei raggi UVa e UVb, vi proponiamo per il fine settimana di fare un’escursione in un “parco tematico” legato al tema della luce e della relazione con il cielo notturno.
Il parco tematico si chiama BuioMetria Partecipativa, ed è aperto dal giugno 2008.

La proposta non è accademica o qualunquista: alcuni di quelli che da quasi cinque anni frequentano il “parco tematico” di uno dei principali progetti attualmente esistenti per la sensibilizzazione e la raccolta partecipata di dati sulla qualità del cielo notturno (e quindi in parallelo dell’inquinamento luminoso) ha trovato spunti utili a leggere anche le parti attualmente non visibili di un ragionamento su questo tema.

Non solo: da ormai due anni, oltre ad analizzare e misurare il problema, alcune di queste persone hanno anche iniziato a operare sul territorio, nella somma di attività legate ad associazioni di promozione sociale e di attività professionali. E -per qualche motivo- se ci capita talvolta di incontrare persone incupite per la situazione in cui si trovano, in genere poi,  con il giusto impegno, si trova che queste persone hanno potuto spesso riportare un minimo di “luce”…in alcuni casi anche risparmiando energia elettrica.

H Interessa approfondire? Questo articolo è già troppo lungo. Dovrebbero seguirne altri e -se non bastano o non arrivano con la celerità desiderata- scrivete a info@pibinko.org

Grazie e buon fine settimana!

brano bag del 16-10-2012: canzoni come barzellette/Shame and Scandal

[curiosità di ieri da parte di un ascoltatore…Gianluigi da Cagliari, ricercatore con oltre venti, ma forse anche quasi trent’anni di esperienza informatica e destinatario del brano bag dalla prima ora (con titolo per riceverlo) ha scritto un software per intercettare la posta indesiderata, e mi ha dedicato un filtro, per cui da l’altro ieri può non ricevere più i miei messaggi grazie a tecnologia anti-spam autoprodotta…. a Gianlui’, ma se t’eri rotto li casiddetti d’ascorta’ li branobegghe, a nun me potevi scrive a mme e bbasta, che tte risponnevo? …comunque gli ho scritto io, e mi ha confermato con letizia che le mie comunicazioni sono spam…addirittura con “dedica” (mi arriva un messaggio che dice “no more bags please”. Tutto torna! e non va bene…ma che fare…in questi casi si piglia, si incarta, e si porta a casa).]

Ma veniamo all’oggi…

Ci sono tante canzoni che fanno spanciare dalle risate per le storie che raccontano, ma sono appunto delle storie…cose lunghe.
Ci sono invece poche canzoni che possono essere lette come barzellette. Sintesi. Brevità. Essenza. Tempo delle pause, e in un minuto si ride.

Ve ne racconto una. La versione video è dei Madness, ma vi allego anche l’originale (con tutti gli accenti al posto giusto), e una versione inedita con i passi per il ballo, secondo una maestra cinese che sta in Canada. Cose che succedono.

http://www.youtube.com/watch?v=5rIKIvZVj7M – originale di Shawn Collins, verso il 1965

http://www.youtube.com/embed/lkrjmOmaWuM – lezione di ballo

Shame and scandal in the family

Woe is me | o me, addolorato
Shame and scandal in the family | vergogna e scandalo nella famiglia
Woe is me
Shame and scandal in the family

In Trinidad there was a family | A Trinidad c’era una famiglia
With much confusion as you will see | con molta confusione, come vedrete
It was a mama and a papa and a boy who was grown | c’era la mamma, il babbo, e un ragazzo che diventò grande
He wanted to marry, have a wife of his own | si voleva sposare, avere una moglie
Found a young girl that suited him nice | trovò una ragazza che gli andava bene
Went to his papa to ask his advice | andò dal babbo per chiedere consiglio
His papa said: “Son, I have to say no, | il babbo gli disse “figlio, ti devo dire di no”
This girl is your sister, but your mama don’t know” | questa ragazza è tua sorella, ma la tua mamma non lo sa

Oh, woe is me
Shame and scandal in the family
Oh, woe is me
Shame and scandal in the family

A week went by and the summer came ‘round | passò una settimana e venne l’estate
Soon the best cook in the island he found | e presto trovò la miglior cuoca dell’isola
He went to his papa to name the day | andò dal babbo per dire che fissare la data
His papa shook his head and to him did say | il babbo scosse la testa e gli disse
“You Can’t marry this girl, I have to say no | “non puoi sposare ‘sta ragazza, ti devo dire di no”
This girl is your sister, but your mama don’t know” | “questa ragazza e tua sorella, ma la tua mamma non lo sa”

Oh, woe is me
Shame and scandal in the family
Oh, woe is me
Shame and scandal in the family

He went to his mama and covered his head | (infine) andò dalla mamma, coprendosi la testa (di cenere?)
And told his mama what his papa had said | e disse alla mamma quello che gli aveva detto il babbo
His mama she laughed, she say, “Go man, go | la mamma ci rise, e disse, “vai, figliolo, vai”
Your daddy ain’t your daddy, but your daddy don’t know.” | “il tuo babbo non è il tuo babbo, ma lui non lo sa”

Oh, woe is me
Shame and scandal in the family
Oh, woe is me
Shame and scandal in the family

Comunicato dell’Associazione Attivarti.org sull’operazione “Cieli Bui”e sui commenti alla stessa

[aggiornamento al 2019: con il “congelamento” dell’APS Attivarti, abbiamo modificato alcuni link per renderli sempre funzionanti]

A seguito del recente annuncio della pubblicazione nella legge di stabilità della “operazione cieli bui” per la razionalizzazione e all’ammodernamento dell’illuminazione pubblica, e della nutrita serie di commenti, testimonianze e critiche che ne sono seguite, l’associazione di promozione sociale Attivarti.org, desidera fornire alcuni spunti di confronto.

L’oggetto del presente comunicato non è tanto sostenere argomenti pro o contro l’operazione stessa, quanto di proporre alcune note legate ad aspetti non emersi sinora nel dibattito, almeno sulla base -piuttosto estesa- della rassegna di articoli e interviste e pareri che abbiamo potuto visionare.

Di seguito: una premessa (dovuta al fatto che non tutti coloro che leggeranno il comunicato ci conoscono), alcune note, e tre proposte operative.


Premessa

  1. L’associazione Attivarti.org non è un’associazione ambientalista. La maggioranza dei soci è in effetti composta da ingegneri ambientali, con esperienza professionale almeno decennale.
  2. Pur avendo collaborato su specifici progetti con l’associazione Cielobuio, Attivarti.org non ha avuto alcun ruolo nella definizione dell'”operazione Cieli Bui”
  3. Il gruppo di lavoro che ha costituito l’associazione Attivarti.org è attivo sin dal 2008 nella sensibilizzazione sul problema dell’inquinamento luminoso e sulla raccolta di dati su questo fenomeno. Tale attività viene svolta attraverso il progetto di “BuioMetria Partecipativa“, che ha ottenuto riconoscimenti e attenzione a livello nazionale, europeo e globale per la capacità di coniugare aspetti di innovazione tecnologica e coinvolgimento dei cittadini in un’attività di monitoraggio ambientale.

Note

  1. L’inquinamento luminoso è un problema reale, con conseguenze documentate e riconosciute su consumo energetico, salute umana, fauna notturna e paesaggio. A supporto di questa affermazione esistono numerosissime fonti (potete consultarne un elenco non esaustivo ma utile sul sito della BuioMetria Partecipativa, o approfondire ulteriormente)
  2. La necessità di misure di mitigazione dell’inquinamento luminoso è quindi da considerare con attenzione. Nell’attuale congiuntura, l’aspetto del risparmio energetico è quello di più semplice evidenza;
  3. L’attuale cognizione di causa del pubblico sugli effetti dell’inquinamento luminoso è inferiore a quella che si ritrova in relazione ad altre tipologie di inquinamento, quali l’inquinamento acustico, quello elettromagnetico, quello delle acque di balneazione, ecc.. Non è poi raro anche trovare tecnici nel ramo energetico e ambientale la cui visione del problema è parziale, ad esempio per l’incompleta conoscenza del quadro normativo, o dell’esistenza di buone pratiche di progettazione e di gestione degli impianti.
  4. Tali affermazioni non derivano da impressioni, ma dal riscontro avuto in oltre 40 presentazioni tenute in meno di cinque anni, in varie parti d’Italia e con pubblico estremamente variegato, in cui Attivarti.org ha avuto modo di confrontarsi dal vivo con centinaia di persone su questa materia.
  5. Di converso, abbiamo avuto talvolta occasione di riscontrare che le modalità di comunicazione di esperti in tema di tutela dell’ambiente non sempre pongono una priorità nel tentare di creare un quadro condiviso rispetto al problema trattato.
  6. Nella somma di tali valutazioni, la sensazione è che buona parte delle critiche sollevate sull'”operazione cieli bui” possano derivare da una qualche forma di partito preso rispetto al ruolo dell’illuminazione nel garantire una adeguata qualità della vita, o da una qualche forma di partito preso opposta alla prima (nel caso delle “controcritiche” sorte immediatamente in risposta alle critiche).

Proposte operative

L’Associazione Attivarti.org, proponendo una volta di più l’azione che da oltre quattro anni sta portando avanti tramite la BuioMetria Partecipativa, invita tutti i soggetti interessati a un confronto effettivo sulla materia inquinamento luminoso, e sulle soluzioni alla stessa. Queste non devono passare per una linea di spegnimento indiscriminato, o a danno di reali esigenze di sicurezza e tutela della salute. Ciò non è stato mai sostenuto né dagli esperti facenti parte dell’Associazione Attivarti.org, né da nessuno degli altri esperti a noi noti in Europa e in Italia. Quindi…

  1. Oltre a manifestare le vostre posizioni in spazi “ristretti”, quali mailing list dedicate, commenti a blog, o e-mail dirette a editorialisti, iscrivetevi alla mailing list predisposta allo scopo da Attivarti.org – ora micalosapevo@pibinko.org). Poi presentatevi e dite la vostra: potrete comunicare direttamente con tutti gli altri iscritti, e saranno disponibili gli archivi della discussione. Ci impegnamo a fornire una sintesi degli scambi che avverranno.
  2. Vi segnaliamo sin da ora un evento in via di preparazione da parte di Attivarti.org (il 19 novembre a Monticiano, in provincia di Siena). L’evento è stato in effetti programmato sin da agosto, e quindi non teneva conto degli sviluppi legati alla legge di stabilità , e non tratterà unicamente di inquinamento luminoso. Sarà comunque un’opportunità concreta di confronto. Seguiranno ulteriori dettagli.
  3. Rimaniamo a disposizione per delucidazioni e approfondimenti, tramite l’indirizzo e-mail micalosapevo@pibinko.org

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