Category Archives: Rhymes

Marijuana Wolf (lyrics)

This was written in the June 2024, during the Gran(i)Tour in Germany. It is possibly the only song written *during* a car accident (luckily, a soft one).

In un villaggio in Messico, era un giovedì – arrivò un signore, che non era di lìIt was a Thursday in a hamlet in Mexico, there came a gentleman, who was not from there
Aveva un gran cappello, e un tamburo di latta – un libro per distrarsi dopo tanta strada fattaHe had a big hat, and a tin drum, a book to relax after such a long trip


Si presentò – agli abitanti del villaggio – fu accolto volentieri, dopo il suo lungo viaggioHe introduced himself to the people from the village. He was welcomed warmly, after his long trip
Per ambientarsi, faceva passeggiate, raccoglieva bacche e banane colorateAnd to get acquainted he used to take some strolls, collecting berries and coloured bananas


RIT,Marijuana Wolf – Marijuana Wolf (x2)


Gli offrirono un riparo, una capanna mica brutta – e gli dissero stai attento: non mangiare quella fruttaThe offered him some shelter, a shack which wasn’t bad at all, and they told him: beware, don’t eat that fruit
nonostante il consiglio che gli avevano dato, assaggiò un platano, non c’è niente più sbagliatobut in spite of the advice he had been given, he tasted a cooking banana, and there can’t be anything worse


La mattina dopo notò dei lucidi stivali, si trattava in effetti di agenti federaliThe morning after, he noted some shiny boots. In fact, there were some federal agents
cercavan lo straniero con il grande cappello – e lo avevano trovato preso dal torcibudellothey were looking for the stranger with the big hat, and they had found him, blocked by tummy ache


RITMarijuana Wolf, Marijuana Wolf (x4)


passò una settimana in una cella messicana – poi gli dissero puoi andare, a mezzogiorno di manana
a week went by in a Mexican cell, then they told him: “You are free to leave, by then noon o manana”
Salì su quel treno direzione settentrione, ma di arrivare al confine non aveva intenzioneHe boarded that North-bound train, but he had no intention of reaching the border


e così scese dopo nemmeno due fermate, fece perdere le tracce vedete voi se lo trovate (X4)so he left the train, after less than two stops. he disappeared without a trace, maybe you can find him (x4)


SPECIAL


RIT

Short-hair Hobo (Chicken Free – 2023-24, lyrics and chords)


The first stanza of this song was written by Wolfgang Scheibe. Jack O’Malley then wrote the rest. In the current version the lyrics have been slightly adapted by Dario Canal to create a proper chorus..

I was born down south on a chicken farm – near Nashville, Tennesee,Sono nato giù al sud in un allevamento di polli vicino a Nashville, nel Tennessee
there weren’t nobody there – but a sky full of airLì non c’era nessuno, a parte me, un cielo pieno d’aria
and 50000 thousand chicken and me.E 50000 polli con me
and then one day – I said a-hey hey hey – I think I drop a little lsd,Poi un giorno mi sono detto, ehilà, mi sa che proverò un po’ di LSD
it blew my mind – I got real kind – and I set my chicken freeMi fece uscire di testa, mi sentii davvero buono, e liberai i polli




While I was trippin’ with my eyes drippin’ – all those chicken got in a lineMentre ero in viaggio, con gli occhi che gocciolavano, tutti i polli si misero in fila
they started to walk, some even to talkCominciarono a camminare, alcuni a parlare
I was feelin’ really fineStavo davvero bene
they headed north – for what it’s worth – straight into KentuckySi diressero a nord, per quel che vale, dritti verso il Kentucky
they left in a queue – but hit a barbecue – now I got a lot of chicken wings for meSe ne andarono in fila, ma centrarono una grigliata, e ora ho un sacco di alette di pollo


so how do you cope when they always say nope – In this here societyMa come fai quando ti dicono sepre di no, in questa società
through the doors of perception, or with means of deceptionAttraverso le porte della percezione, o con mezzi di illusione
they’re trying to make a fat chicken of meStanno cercando di trasformarmi in un pollo grasso




while I was floating occasion’lly bloating – on my magic carpet rideMentre galleggiavo, ruttando ogni tanto, nel mio viaggio sul tappeto volante
I met a man – driving a big vanIncontrai un uomo che guidava un grosso furgone
and he told me: “why do you hide?”E mi disse “perché ti nascondi?”
he made me think – he made me speak – he made me write this songMi fece pensare, mi fece parlare, mi fece scrivere questa canzone
I joined a jug band with my guitar in hand – and now you can sing along…Entrai in una jug band, con la chitarra in mano, e ora potete cantare con me




Mi La Mi
I’m a hobo with short hair – no more chicken anywhereSono un barbone con i capelli corti, basta polli
Mi La Mi La Re La
call your daddy, call your friends – make it cool before this story endsChiama il babbo, chiama la mamma, fai una bella cosa prima che la storia finisca
Do
and if you really want be a chick or a hen…… [SOSPENSIONE…]E se vuoi proprio essere un pollo
Mi La …….
Please take no offense from us, and don’t try to make a fussNon sentirti offeso da noi, e non farne un problema
call your daddy, call your friends – make it cool before this story endsChiama il babbo, chiama la mamma, fai una bella cosa prima che la storia finisca
while we’re trying to improveMentre cerchiamo di migliorare
by giving you this grooveDandoti questo ritmo

Participation Blues (lyrics)

These lyrics were written to be part of the “musical facilitation” component of a research atelier on “Co-designing a space for Citizen Science”, together with a couple of other songs, at the ECSA 2020 Conference.

Be’ mi sono svegliato stamattina, e pensavo ai cittadiniWell I woke up this morning, ci-ti-zens on my mind
Be’ mi sono svegliato stamattina, e pensavo ai cittadiniWell I woke up this morning, ci-ti-zens on my mind
Poi ho visto quei ricercatori, alcuni di loro accecatiThen I saw them researchers, some of them have gone blind
E ho visto un sacco di gente, e un sacco di loro dimenticatiAnd I saw a lot of people, and a lot left behind
E’ quel blues, quel blues della partecipazioneGot that participation, participatio-o-n blues
Per cui son venuto a Trieste, in effetti, ero onlineSo I came to Trieste, in fact, I was online
Ho sentito di uno workshop, che parlava di coprogettazioneI heard of a workshop, dealing with co-design
Mi ha chiamato la nonna, mi ha chiesto di che si trattasseGot a call from my granny, she asked what this was about
Le ho detto perché non vieni anche te, così lo scopriraiI said why don’t you join me/and you’re gonna find out
Got that participation, participatio-o-n blues
Ora lo workshop è finito, e comincia la notteNow the workshop is over, and the night has begun
Fossimo stati a Trieste, ci saremmo divertitiHad we been in Trieste, we’d be having some fun
Comunque ho visto della bella gente, e ci ho pensato suStill I’ve seen some nice people, and I’ve been thinking it through
Ora passo la parola a Claudia, che ha qualcosa per voiNow we give it to Claudia, ‘cause she’s got something for you
…CONTINUA…CAN BE CONTINUED

Warranties are fundamental

[TO BE TRANSLATED]

 

 

 

NdA…si riporta il testo dall’inizio, per seguire meglio il contrasto…

[11-1-2017]

Torniella (GR)

Eravamo a dì gennaio il nove
Si pensava alle tu’ perturbazioni

Il clima era ben secco, qui ‘un ci piove
E gli storni facean gran formazioni

Ti si para Leopoldo, vien da Nove
Te lo vedi sulle televisioni

che fa un servizio sull’inquinamento
auspicando di sortire gran fermento

 

 

io capisco che ti mi vuoi sgomento
a sentire questa storia delle luci

bada bene il lume è un gran portento
e non so perché me lo riduci

quando penso, mi ci reggo il mento
vedo fuori facce, visi, e volti truci

tutti esperti del cielo e delle stelle
che non sai poi cos’han sotto la pelle

[13-1-2017]

Corte

Senti coso, sì ne dici delle belle
Ma secondo me ‘un vedi più il problema

Anziché star lì a parlar di stelle
Sarà il caso di centrare il vero tema

Non c’entra l’osservatorio di Roselle
Magari meglio quello di Brema

E se chiamiamo un po’ di suonatori
Tu vedrai so’ un po’ di qui e un po’ di fuori

 

 

Io non guardavo il tiggì di Liguori
Ogni tanto quello di Mentana

Ma tra i bianchi i rossi i verdi e i mori
Ti fan passa’ la voglia in settimana

Se invece un po’ accendi i ricevitori
E ci metti la frequenza più lontana

Troverai meno storie ferite e morte
Meglio ancora se tu ascolti le onde Corte

[14-1-2017]

Corte – interno giorno

Quel che tu dici, già lo intendo forte
Son d’accordo non ti voglio contraddire

Se apri le finestre e non le porte
Tanto vale tu non vada più a dormire

E se poi percorri strade molto torte
Guida bene o sai poi ci vai a finire

In posti che se ‘un conosci bene
Non si sa se lascian tasche piene

 

 

‘un ti leveranno mica un rene
potran portarti via due franchi

se poi si distraggon con Irene
glieli riprendi insieme ai saltimbanchi

ma la questione va capìta bene
non è che sia contento degli ammanchi

però mi sa che il bilancio complessivo
lo fai meglio mettendo l’uva con l’ulivo.

[15-1-2017]

Invasione di dischi volanti alle porte di Tannhauser

Oggi il fiocco tutt’intorno un po’ tardivo
E’ calato giù dal cielo sulla terra

mentre sento il tuo parere un po’ tardivo
del valore del terreno senza guerra

senza lotte qui lo canto e pur lo scrivo
sarà meglio se il concetto lei lo afferra

che dai campi son partiti quei ragazzi
per andare a costruir dei gran palazzi

 

Certo giovani già sono partiti a mazzi
Per andare chi allo studio chi al lavoro

Chi pure ha progettato razzi
che decollano con gran botto sonoro

ma sono pochi, a me pare tra gli strazi
quelli che poi han trovato l’oro

e magari solo pensano a far festa
mentre dei neuroni svuotano la testa

[16-1-2017]

Neve a Florianopolis

ma il problema è che rimane in quella cesta
che tu porti là nell’orto alla raccolta

se la sera che rientri niente resta
ti ci tocca poi di andare un’altra volta

se poi posso dirti una cosa onesta
che di robba ‘un ce ne trovi molta

se coi tuoi non hai già fatto lo sforzo
di piantarci quei semini il mese scorso

 

be’ tu vedi caro amico sardo-corso
che io sono un cittadino della villa

e se l’orto trovo spoglio tanto un morso
posso darlo e soddisfare la papilla

c’è un mercato detto super in mezzo al corso
ci si va a far la spesa, ed è tranquilla

basta che quando arrivi giù alla cassa
te gli dai quella pecunia che l’ingrassa

[17-1-2017]

Il manichino più grande del mondo

Se però quella mesata che ti passa
non ti porta prima a lavorare

non importa se sei a Rocca o a Massa
non capisco come fai poi a pagare

forse hai un’autorità non troppo bassa
oppure mi devi ben spiegare

come fai a riempire il portafoglio
vai a rubare o chiami papa Bergoglio

 

 

non scomodare il pontificio soglio
non c’è bisogno di così tanta forza

io qui sai faccio quel che voglio
che ce l’ho per me qualche risorsa

se vieni con me sull’alto scoglio
che da gallura vede la riviera corsa

ti spiego meglio la funzione
e l’importanza della pianificazione

Testata termonucleare tattica – bassa potenza – usata per farsi posto per parcheggiare.

[23-1-2017]

ma che mi stai a prende per coglione
mi vuoi magari anche fa’ ammalare

a salire in cima a quel roccione
e poi per farci che – mi vuoi abbindolare

secondo me più che la pianificazione
ci vuole un po’ di ricordare

che una volta, ai tempi di massimo d’azeglio
ne morivan giovani parecchi, ma gli altri forse stavan meglio

 

 

te mi vai a citare massimo d’azeglio
mi parli di un periodo ormai lontano

quando è vero alcuni stavan meglio
ma eran quelli vicini a quel sovrano

se eri un altro, dovevi star ben sveglio
c’era poco da pensare a andar lontano

e non c’era cosa più indegna
d’esser spediti in corsica in in sardegna

Bitter Maremma?

[TO BE TRANSLATED]

PREMESSA

Nel 2014, per tenersi in allenamento dopo la missione della palla a 21 a Chicago del 2007 (cfr. Cronaca Vera, Il Tirreno e Youtube con inserti da un servizio su Comcast Sports News) si decise di organizzare un’operazione analoga su Milano. Il tutto si svolse su due fine settimana in zona Isola e prevedeva l’allestimento di una mostra sul gioco della palla, alcune dimostrazioni e momenti di cimento con i residenti della metropoli e annessa degustazione di prodotti bòni dalla Bassa Toscana.

Nel primo fine settimana eravamo Bob (a sinistra nella foto di repertorio, originariamente pubblicata nel primo episodio della rubrica Bosco Riserva) e il sottoscritto.

Durante il viaggio e durante tutto il soggiorno si ripeté più volte una situazione che si trasformò in bonario tormentone: le persone che si avvicinavano giustamente chiedevano “Ma voi da dove venite?“. E in genere Bob, più chiacchierone, rispondeva “dalla Maremma“, dato che pochissimi conoscono la Val di Farma (che in effetti non è in Maremma).

La reazione tipica all’evocare la Maremma era “che bello!“. E Bob a quel punto aggiungeva: “Sì, bello: venite a febbraio!” (e rideva).

Non abbiamo tenuto il conto ufficiale, ma come battuta ci dicevamo ogni volta “e quarantanove…e cinquanta…“. Insomma: tanta gente, direi la stragrande maggioranza associa una “grande bellezza” non solo a Roma, Caput Mundi, ma anche alla zona della ex-provincia di Grosseto.

TEMA

Questo tema della Maremma, una volta amara, che ora è la terra più bella del mondo, non è solo pour parler o gioca jouer. Le implicazioni che derivano da questo cambio di paradigma in termini di relazione col territorio hanno ripercussioni reali su politiche di sviluppo, formazione, cultura e chi più ne ha più ne metta.

E questa storia è da anni che si elabora, con il gruppo con cui collaboro. A valle delle elaborazioni, si provano anche a fare -nel nostro piccolo- delle (spieg)azioni per condividere un punto di vista non alternativo o contrapposto, ma complementare.

Complementare a quello, generatosi negli ultimi 40-50, anni nei confronti di varie zone rurali che una volta erano considerate terre “difficili” (ma quali sono le zone rurali che sono mai state “facili”?) e oggi sono percepite dai residenti delle smart city come oasi paradisiache: la Maremma è un esempio, ma ne potrei citare diversi altri con cui mi sono confrontato, in particolare dal 1997.

Una delle ultime sintesi sull’argomento è nata un paio di settimane fa, durante la raccolta delle ultime olive alla Collacchia…poche quest’anno, ma ovviamente bòne spesciali.

Diversi amici mi hanno incoraggiato a pubblicare il testo, che trovate sotto, e che potrà apprezzare meglio anche il lettore web, avendo seguito la premessa di cui sopra.

LOTTAVA RIMA

Eravamo la’ a Milano, in un giorno non lontano

Senza fretta, senza pesi, soli in mezzo ai milanesi

Si giocava con la palla, rimbalzava e vai a chiappalla

Si avvicinan due ragazze, sembran giusto incuriosite

Chiede una, la piu’ sveglia, “Ma voi da dove venite?”

Gli risponde Bob con flemma “Noi si vien dalla Maremma

Ora, ‘unn e’ proprio vero, ma e’ si’ giusto pe’ capissi

Che’ se dici “Val di Farma“, non lo sanno e poi ci glissi…

…ma tornando al dialoghello …”La Maremma…ma che bello”

“Ci sono stata quest’agosto…quanti bagni, che bel posto”

Allor Bob rivolge un ghigno all’amico men sanguigno

Lui ricambia, gia’ lo intende: dir ” Maremma ” sempre prende

Ma ti sfizia per l’estate, vieni qua con le brinate

No concorsi, niente premi…a volte ti ci fan sentire, scemi

E se vuoi davver guardare mica trovi solo il mare

La montagna, i colli e ‘l fiume…pochi suoni, manco un lume

Ma non voglio divagare, cara amica di citta’, non vorrei perdessi tempo nella tua complessita’

Se pensassi di tornare, se ‘sto spazio t’appassiona

Guarda il sito di pibinko, e poi chiama, scrivi o suona

 

E POI?

Altri episodi di ragionamenti condivisi su questo tema sono ad esempio “La Valle che non c’è” e il podcast di Maramao su m(‘)appare l’altra metà del paesaggio e comunque scorrendo www.pibinko.org e www.attivarti.org troverete altri spunti e cose fatte.

Mi farebbe piacere anche a sentire la vostra.

[CONTINUA…]

To cross- or to multiple-post in 2015? This is not the dilemma (part 1)

logo_ritrattiYesterday I sent an announcement for an event organized by Attivarti.org (the small NGO I founded four years ago with three colleagues) to the two main Italian mailing lists I follow.

One deals with geographic free/open source software, one deals with open data.

Attivarti.org has open innovation (including software and data, an not neglecting open processes) in its DNA, and I have active on open source software since 1993 and on open data since 2006.

The proposed event is about a project that deals with crowdsourcing of geographic data, mostly in Italy, using open licenses and open tools…

For some reason, the announcement I sent generated a “simple admonishment” by one of the main characters on one of the two mailing lists…. could I please avoid cross-posting?

I have been working with e-mail for over twenty years (I sent my first e-mail in January 1993). In this time, as an environmental engineer, I have been thinking a lot about the “ecological footprint” of digital communication, which I try to minimize.

Also, being very active in some online communities interacting primarily via e-mail rather than more “developed” social networks, I have some ideas on how to be on a mailing list ecosystem (and the critiques I receive about this are less than the kudos I get for the contents I propose).

….in the Italian version of this article, you will also find lyrics for a song that was inspired by this story (If you can understand Italian, read on)….

……………………………..

…Eccoci per la prima puntata di una nuova rubrica, in cui dedicheremo attenzione al galateo dello stare in rete. Una delle tendenze fondamentali per le collezioni autunno-inverno sarà se praticare il cross-posting o il multiple posting nelle mailing list.

Ma prima di introdurre il nostro graditissimo ospite, opinionista -no, che dico- influencer di fama mondiale, partiamo con un motivetto sulla base di “Nessuno mi può giudicare” della intramontab-b-ile Caterina Caselli.

[FADE TO]

La verità` a chi fa male, lo so…
La verità` a chi fa male, lo sai

Qualcuno mi può giudicare, magari tu

(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)

Per te ho sbagliato più volte, e magari più

(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Dovresti pensare al resto
Magari anche un po’ al contesto
C’è già tanta gente che
ce l’ha su con noi, chi sa perché, poi?

Ognuno ha il diritto di scrivere come può
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Per questo una cosa si scrive e quell’altra boh
(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Se scrivo su due lis-te
ti basta sapere che
non vedo la differenza tra spaghettiopendata e gìfosspuntoit
e ne ho scelte tre

Forse ho sbagliato nel 2007 a quel linux dèi
si diceva del software la libertà
ma c’era parecchio una questione di e-mail
forse un giorno si capirà un po’ come si sta

Molto, molto più di prima io amerò
un concetto che non condividerò
e d’ora in avanti prometto che
quel che ho fatto lì non farò mai più

Ognuno ha il diritto di scrivere come può

(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Per questo una cosa piace e quell’altra boh

(Il cross-posting ti fa male, chi sa?)
Se scrivo su due liste
ti basta sapere che
tra cross- e multiple posting la differenza è labile
quindi fai un po’ te

Forse ho sbagliato a Bolzano, forse per e-mail
non era per insincerità
io a chi chiedo scusa, e chi sa perché?
Sta di casa qui la mortadellà.

Rhyming report of the trip to the AC/DC concert in Imola, Italy

This is a rhyming report of my day out with a bus for the AC/DC concert in Imola, close to Bologna, Italy

 

2015-07-07-00-festafava
Martedì mi trovavo a Roselle (GR) per un incontro di progettazione partecipata / quando da Lorènzo di Picassoviaggi arriva ‘na telefonata

2015-07-09-01-seethelight
“Caro pibinko, per te ho una missione che si definisce per esclusione… /…a Imola dovresti andare, per un lontano parente, tale Angus, da visitare!”

2015-07-09-02-light2
Si sale, si parte, senza pepe, ma con arte ché con Picasso è un arte viaggiare/ e se ci aggiungi un Pibinko c’è un po’ da pensare

2015-07-09-03-valdera
partiti da poco, la Valdera alla destra / si traguarda il nord dalla grande finestra

2015-07-09-04-fipili
quando poi si esce dalla vera Maremma, comincia il traffico, non è poi un dilemma

2015-07-09-05-fonzi
meno male, si sa -lo dice anche l’autista / se c’è Fonzi davanti che ti fa da apripista

2015-07-09-06-luciaccese
La prima sosta è all’Aglio, che non è come al Rospaglio (fra Torniella e Siena) / Tengon pur le luci accese, poi aumenta il panino ogni mese

2015-07-09-07-animalivivi
Eccolo il trasporto di animali vivi / non sono i soli, in mezzo a ‘sti declivi

2015-07-09-08-briscola
Tornati a bordo, riprende il torneo pimpante / di briscola o scopone, ma senza il quinto chiamante.

2015-07-09-10-luci3
Verso Bologna, la seconda sosta. E’ inevitabile, non si fa apposta / e salendo all’ingresso, lì mal disposta, una luce spenta ci guarda, senza risposta

2015-07-09-11-uscita-casello
usciti dal casello, trattamento speciale / per viaggi Picasso il traffico si arresta. // E mentre l’ufficiale il traffico dirige / si traguarda gloggner e si pensa ad Edvige.

2015-07-09-12-viaemiliawest
siam quasi arrivati, è l’ultima tratta / sulla via Emilia, da Guccini ritratta // negli anni in cui Angus componeva / “Highway to Hell” con gran mano leva

2015-07-09-13-festabirra
arrivati al parcheggio, una via riadattata / si sente l’Emilia, la Romagna e la giornata // che dai manifesti ha un sapore diverso / con sagre e ritrovi di un altro universo

2015-07-09-14-parcoimola
c’è un parco un po’ strano, un giardino, del verde / con strani rilievi dove un po’ ci si perde//camminando pian piano a cercare un sito / mentre i nostri compari si avvicinano al mito

2015-07-09-15-barufficio
il bar è tranquillo, il cliente Giordano / ti siedi da parte e lavori piano// facendo piani per un traquillo lavoro / aspettando concerti, e gli amici al pianoro

2015-07-10-16-fx
finisce l’evento, e via si riparte/ con psichedelia che diventa quasi arte//non è per caso, non è per azzardo / ci si mòve con ‘n’ora bòna di ritardo

2015-07-10-17-thedayafter
passata la notte, al farsi del giorno/ la combriccola dorme sulla via del ritorno

2015-07-10-18-fotodigruppo
una foto di gruppo si voleva fare (e l’intenzione era sincera) / ma col ritardo dovudo alla coda è rimasto solo un gruppetto degli AC/DC alla moda

2015-07-10-19-epilogo
arriva la sera e all’aperitivo, si riguarda il reportage con ‘ntonio, Ale e Beppe/il racconto è piaciuto, la giornata fu amena, ma con du’ ore si sonno andai a letto senza cena!

Gino the drone

20150705-piloninuvoleThese are lyrics for a song about a drone who thought he was designed for precision agriculture, but got sent to war. The song is inspired by “La Guerra di Piero”, a ballad by Fabrizio de André, one of the most famous Italia songwriters, and by a one-day visit to the Technology4all event in Rome (May 2015).

 

 

 

 

Voli sconvolto su un campo di grano
ti chiami drone, non sei un aeroplano
porti un sensore, ci osservi la terra
volevi la pace, ti mandano in guerra

nella memoria del mio processore
voglio filmati e foto per ore
ma più papaveri che soldati
meglio le rose che i bimbi arruolati

così diceva ed era inverno
e come per altri un po’ dall’esterno
c’era su te uno sviluppatore
scrivera il tuo codice in mezzo al sudore

fermati Gino, fermati: fallo
ma non quel tanto da andare in stallo
se vai verso oriente, mi raccomando
rileva un torrente e non un commando

ma tu no lo udisti e il tempo passava
con i rilievi sopra l’Elba e Ostrava
ed arrivasti a sopra una ringhiera
in un bel giorno di primavera

e mentre volavi, gonfiate le palle
vedesti un drone in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico softwore
ma gli adesivi di un altro colore

….

cadesti in terra senza un lamento
anche perché non hai voce né mento
però il tempo non ti sarebbe bastato
a scaricare ogni tuo dato

cadesti in terra senza fermento
sei pure un drone, non provi sgomento
e la tua vita finiva quel giorno
senza nemmeno aver visto un flicorno

Sviluppatore, cascare a Cafaggio [1]
che ci è buona la salsiccia, e pure il formaggio
Sviluppatore bello dritto in esterni
avrei preferito cascarci verso Terni

e mentre il girasole ti stava a sentire
nell banco RAM vedevi un ovile
dentro alla camera avevi la foto
di un podere prima pieno, che ora era vòto

ecc.

 

[1] frazione di Campiglia Marittima (LI).

The valley that’s not there

These lyrics are composed by pibinko based on “L’isola che non c’è” by Edoardo Bennato – a very famous ballad in Italy. With this you can start m(‘)appearing the Farma Valley.d At present we are keeping on hold the production of an English version, even though Edoardo Bennato did it at some point in his career…it’s called  Never Never Land

Seconda uscita a destra
dopo Piombino
e poi dritto, fino al Gabellino
poi la strada è sbagliata perché
non può esister la valle che non c’è

Forse questo ti sembrerà Sorano
ma la Regione ti ha un po’ levato il grano
ed ora sei quasi col vino e
potrebbe esistere la valle che non c’è

E a pensarci, da Rosia
basta scendere ma ‘unn è una dritta via
e chi è saggio chi è maturo non sa
che da Iesa si potrebbe passa’

Son d’accordo con voi,
non esiste una valle
dove ‘un c’è Biondi, santi, né buoi
poco olio e -pazienza- alle castagne si pensa
forse è proprio la valle che non c’è

E non è un’illusione
e non basta la pianificazione
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi con me

son d’accordo con voi
qualche ladro, no gendarmi
ma che razza di valle è?
molta radio e poca lenza
tanti prati pe’ sdraiarmi
forse è proprio la valle che non c’è

Seconda uscita a destra
dopo Piombino
e poi dritto, fino al Gabellino
poi la strada è sbagliata perché
non può esister la valle che non c’è

E stai attento se tiro
che potrei anche trovarla
ma versando del vino per tre
chi ne è già un po’ emigrato
e gli giran le spalle
forse potrebbe tornarci con te

Song: April, code he will

These lyrics were written in April 2011, when I was working as a facilitator for one of the INSPIRE working groups, and a “complicator” for my business in Southern Tuscany (but the ENVIROFI “Citizens in Tuscany” initiative was just around the bend)…maybe thinking about Charles T and the BART Station.

10 aprile 2011


April, code he will


lyrics by Andrea Giacomelli (pibinko) - Music: [TBD, but initially inspire by a famous Sixties soul hit]




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Locked in in the morning sun

I'll be locked in when the new release comes

watching e-mails come in

I'll be thinking that FOSS is a win-win



But I'm sitting between rasters and layers

Watching new versions go their way

Wasting CPU ti-i-i-i-ime


I left my dongle in Roma

heading for the GFOSS day

Well I've had a maint. fee to live by

Seems like free code's gonna come my way



But I'm sitting between rasters and layers

Watching new versions go their way

Wasting CPU ti-i-i-i-ime



Looks like the GUI's gonna change

But the fees remain the same (zero)

I can't pay for a license that doesn't cost

So I guess I'll have more to invest



I'm sitting here resting my bones

and this mailing list won't leave me alone

Seven packages I  roamed 

Just to make (G)FOSS my home


So I'm...

Creative Commons License
April, code he will by Andrea Giacomelli (pibinko) is licensed under a Creative Commons Attribution-Non-Commercial-Share Alike 3.0 Unported License.

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