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Tatti e i sassi, feat. Liliana Cafiero (Litologia Partecipativa, demo take 3)

Dopo il contributo “hard-folk” di Francesco Ceri dei Matti delle Giuncaie, ecco la terza performance a tema sulla Litologia Partecipativa proposta dalla Jug Band Colline Metallifere.

Immaginate un’atmosfera da jazz club: un locale con soffitto basso, atmosfera fumosa, conversazioni sommesse di illegali scommesse e tintinnare di cubetti di ghiaccio in un bicchiere di whisky…mescolato, non shakerato.

Nel sottofondo le immagini…da uno scorcio del borgo di Tatti, “campo base” della Litologia Partecipativa, a dettagli dei “sassi” che i geologi classificatori stanno analizzando dalle loro dimore.

A Tatti dei sassi ho ritrovato
Lì giù nella cantina del poro zio Renato

Forse li avrei buttati via
data la mia ignoranza di gee-ooo-logia

Poi venne l’ispirazione
metter le foto in rete per catalogazione

Grazie agli amici in rete
mi son fatta un elenco che in molti invidierete

E ringraziamenti a tutto il gruppo della Litologia Partecipativa!

Per informazioni e booking: micalosapevo@pibinko.org

Litobag n. 5 del 2.4.20: Solid as a rock

[Se vi siete persi il litobag n° 1, con l’introduzione alla rubrica, lo ritrovate qui]

[Se non conoscete la Litologia Partecipativa, date una scorsa alla sintesi della prima settimana del progetto, e ascoltatevi la sigletta che abbiamo scritto.]

Chi sa se Ashford & Simpson nel comporre la loro Solid, passata nel litobag di ieri, si sono liberamente ispirati a questa simpatica canzunciella della formidabile Fitzgerald Ella. Solo i musicofili più accaniti potranno risolvere questo intrigante enigma, mentre noi proponiamo di associare la leggerezza della musica e della voce in questo brano al campione C035 di Carolina.

La leggerezza potrebbe diventare di peso specifico basaltico se alcune fasce di popolazione di oggi leggono il testo, ma vince la musica e la voce. I curiosi sulla solidità della Rocca di Gibilterra possono approfondire su questa pagina. A domani!

Solid as a rock | solido come una roccia
Solid as a rock
Love is as solid as a rock of Gibraltar | l’amore è solido come una rocca di Gibilterra
So come to the altar with me | per cui vieni all’altare con me
[x2]

You’ll only wander wayward if you ramble | starai solo a cincischiare se vai in giro a caso
May I suggest a license and a ring | posso suggerirti un permesso di matrimonio e un anello
When you’re in love it’s really not a gamble | quando sei innamorato non è un azzardo
Cause you’re betting on a real sure thing | perché scommetti su una cosa davvero sicura

Solid as a rock
Solid as a rock
Love is as solid as a rock of Gibraltar
So come to the altar with me

(Hey!)

Solid as a rock
Solid as a rock (Solid as a rock)
Love is as solid as a rock of Gibraltar (Solid as a rock)
So come to the altar with me (Love is as solid as a rock of Gibraltar)
(So come to the altar with me)
[x2]

Love’s solid as a rock!

Solid as a rock
Solid as a rock
Love is as solid as a rock of Gibraltar
So come to the altar with me

Come to the altar with me [x3]

Litobag n° 4 dell’1.4.20: Solid

[Se vi siete persi il litobag n° 1, con l’introduzione alla rubrica, lo ritrovate qui]

[Se non conoscete la Litologia Partecipativa, date una scorsa alla sintesi della prima settimana del progetto, e ascoltatevi la sigletta che abbiamo scritto.]

Questo pezzo è tornato in mente a Jack O’Malley dai tempi del liceo che potevo farSo Eighties. Ricordava il ritornello…solid, solid as a rock DDUMM..ma non aveva mai ascoltato il testo. Visto questo, Solid si propone come un bel pezzo soul con venature Christian (forse non casuali dato il percorso dei due fra gospel, chiese battiste e via predicando). Il grande tubo ripropone sia la versione originale che i coetanei di Jack avranno visto ai tempi di Videomusic, e anche un’interessante versione dal vivo a Montreux. Qui Nicholas Ashford è vestito come uno appena uscito dal set di un film di Star Trek dove fa la parte del cattivo e impreziosisce lo spettacolo.

Dovendo scegliere un campione della Litologia Partecipativa da abbinare al brano, vi proporrei il pezzo A036 dalla collezione dello zio Enzo, che è molto friabile: basta appoggiarci un’unghia e si gratta via qualche scaglietta. Di A036 il classificatore Cris Carlone da Torino il 29 marzo alle 14.15 diceva: “Campione con numerose inclusioni, quelle bianche sembrano quarzo, ma sarebbe interessante avere foto da altre angolazioni.”… e vedremo di fare foto di altre angolazioni a breve.

Curiosità su Ashford & Simpson: furono invitati a cantare alla festa per l’insediamento di Obama alla Casa Bianca nel 2009, e per l’occasione proposero una versione modificata di questo brano, per cui il ritornello diventò “Solid…solid as Barack”. Buon ascolto e a domani!

And for love’s sake, each mistake | e in nome dell’amore, ogni errore
Ah, you forgave | hai perdonato
And soon both of us learned to trust | e dopo poco tutti e due abbiamo imparato
Not run away, it was no time to play | a non scappare, non era il tempo di scherzare
We build it up and build it up and build it up | ci abbiamo costruito sopra

And now it’s solid | e ora è solido
Solid as a rock | solido come una roccia
That’s what this love is | è cosi questo amore
That’s what we’ve got, oh, mmm | è quello che abbiamo

Solid
(Oh)
Solid as a rock
And nothing’s changed it | e niente l’ha cambiato
(Ooh)
The thrill is still hot, hot, hot | l’emozione è calda
Hot, hot, hot, hot, hot

Oh, oh, oh, ah

You didn’t turn away | non hai voltato la schiena
When the sky went gray | quando il cielo si è fatto grigio
Somehow we managed | in qualche mondo l’abbiamo sfangata
We had to stick together | dovevamo restare insieme
(Ooh, ooh, ooh, ooh)

You didn’t bat an eye | non hai mosso ciglio
When I made you cry | quando ti ho fatto piangere
We knew down the line | sapevamo che in fondo
We would make it better | le cose sarebbero migliorate
(Ooh, ooh, ooh, ooh)

And for love’s sake, each mistake
Ah, you forgave
And soon both of us learned to trust
Not run away, it was no time to play
We build it up and build it up and build it up

Now it’s solid
Solid as a rock
(Ooh)
That’s what this love is
(Oh, oh)
That’s what we’ve got
(Oh, oh)
(Yes, it is)

Solid
Solid as a rock
And nothing’s changed it
(Oh)
The thrill is still hot, hot, hot
Hot, hot, hot, hot, hot

Oh, oh, oh, ah

Gone with the wind
Another friend
Got in between
Tried to separate us
(Ooh, ooh, ooh, ooh)

Oh, knock-knock on wood
You understood
Love was so new
We did what we had to
(Ooh, ooh, ooh, ooh)

And with that feeling
We were willing to take a chance
So against all odds, we made a start
We got serious, this wouldn’t turn to dust
(Ooh)
We build it up and build it up and build it up

And now it’s solid
(Ooh)
Solid as a rock
That’s what this love is
(Oh)
That’s what we’ve got, oh
(Oh, oh)

Solid
(Yes, it is)
Solid as a rock
(Ah)
And nothing’s changed it
(Ooh)
The thrill is still hot, hot, hot
Hot, hot, hot, hot, hot

Solid
(Oh)
Solid as a rock
(You know it)
(Well)
(You know it, baby)
Solid
Solid as a rock
(Lovin’ me, lovin’ me, oh)

Solid
(Don’t leave me, baby)
Solid as a rock
(Well, well, why, why)
(Oh)
Solid
Solid as a rock
(Every day it gets sweeter, now)
(Ooh)

Solid
(You know I like it)
Solid as a rock
(Good, good, well, it’s good, good, good)
Solid
(Solid, solid, solid, solid, solid)
As a rock

Litobag n° 3 del 31.3.20 – Stepping Stone

[Se vi siete persi il litobag n° 1, con l’introduzione alla rubrica, lo ritrovate qui]

[Se non conoscete la Litologia Partecipativa, date una scorsa alla sintesi della prima settimana del progetto, e ascoltatevi la sigletta che abbiamo scritto.]

I Monkees sono un gruppo in qualche modo progettato “a tavolino” come ennesimo clone dei Beatles (a partire dal nome a storpiatura di un’altra parola Beatles da Beetles. “gli scarrafoni”, Monkees da Monkeys, “le scimmie”).

Dovevano interpretare una band beat in un telefilm che andò in onda tra il 1965 e il 1968 (e che Jack O’Malley della Jug Band Colline Metallifere ebbe modo di vedere in replica in Inghilterra a metà degli anni ’70)…poi finì la serie, ma loro continuarono a suonare fuori dal piccolo schermo fino al ’71 e non gli andò male: hanno venduto oltre 75 milioni di dischi.

Il loro pezzo più famoso fuori dagli USA (anche se in pochi sapranno che l’originale è loro) è I’m a believer, che molti ricorderanno nella colonna sonora di Shrek, o nella versione italiana di Caterina Caselli… ma il pezzo che dobbiamo citare nello spazio della litologia partecipatia è necessariamente “Stepping stone”…la canzone della pietra da guado, che affiancheremo al campione U007 di Amos.

Dopo che l’avrete ascoltata non potrete fare a meno di aggirarvi agitando la testa dichiarando al mondo “aiaiaiaiaimnotiooorsteppinstoun”. Ahi, ahi, ahi….a domani.

Rit. I I I I I’l not your stepping stone | Io io io io io no sono la tua pietra da guado

You’re trying to make your mark in so – cie – ty, | stai cercando di affermarti in società

You’re using all the tricks that you used on me, | stai facendo tutti i giochetti che facevi con me

You’re reading all them high fashion maga – zines, | stai leggendo tutte ‘ste riviste di moda

The clothes you’re wearing, girl, are causing public scenes | e coi vestiti che porti, bimba, stai facendo scandalo

When I first met you, girl, you didn’t have no shoes, | la prima volta che ti ho incontrato non avevi nemmeno le scarpe

But now you’re walking ‘round like you’re front page news, | ma ora te ne vai in giro come se avessi la prima pagina

You been awful careful ‘bout the friends you choose, |sei stata molto attenta agli amici che ti sei scelta

But you won’t find my name in your book of ‘Who’s Who’! | ma non troverai il mio nome nel tuo libro del “Chi è chi..”

Litobag n° 2 del 30-3-20: Your Heart is made of Stone

[Se vi siete persi il litobag n° 1, con l’introduzione alla rubrica, lo ritrovate qui]

[Se non conoscete la Litologia Partecipativa, date una scorsa alla sintesi della prima settimana del progetto, e ascoltatevi la sigletta che abbiamo scritto.]

Passiamo da “loro” a un gruppo italiano che ho avuto modo di conoscere abbastanza bene di persona nel primo decennio del 2000: I Pretty Face da Milano.

Gli Staggers, da Graz, al Festival Beat di Pianello Val Tidone (PC) 2005

Attraverso i Pretty Face, e assieme a uno dei loro “fiancheggiatori” musicali Corrado del LO-FI, sono stato introdotto al mondo del garage-beat contemporaneo. Addirittura, nel 2005, arrivai a proporre loro di avviare il P.R.B. (piano di rinascita del Beat). Il piano non partì, ma alcune delle idee di quel piano hanno poi preso forme nuove. Nel 2009, fra l’altro, i Pretty Face mi invitarono a curare un video in occasione del “release party” di un singolo, al Rocket Club di Milano. Per l’occasione convocai anche Lucio Monocrom, regista con cui avevamo realizzato la Vendetta del Chihuahua Killer e degli zombi ed Ermanno X, la notizia che uccide, e venne fuori questa cosa, che proprio Corrado del LO-FI mi ha suggerito (e di cui mi ero temporaneamente scordato, pur avendo fatto il video!). Con finale a sorpresa…per un gruppo garage-beat.

Per l’occasione alleghiamo una foto di un campione C013 della Litologia Partecipativa a forma di cuore. Più o meno. Dalla Collezione C (Fam. Cortesi) a Tatti. Grazie a Carolina e a risentirci domani.

Litobag n° 1 del 29-3-20: Rock and a hard Place

Nel progetto di Litologia Partecipativa andiamo ad aprire la sesta serie dei branobag, ribattezzati per l’occasione “litobag”. Se non sapete che cosa sono i branobag, lo potete scoprire alla svelta da questa pagina.

Ci sono due differenze importanti rispetto ai branobag delle serie precedenti. La prima è che in questo giro proveremo a pubblicarli subito anche in versione inglese (la maggior parte del sito pibinko.org è mantenuta in tutte e due le lingue, ma i branobag finora erano presentati solo in italiano). La seconda è che la lista dei brani è stata creata nel giro di una settimana dal lancio del progetto, con il contributo di altre persone oltre ai componenti base della Jug Band Colline Metallifere, mentre nelle edizioni precedenti i brani venivano scelti da pibinko la mattina stessa, giorno per giorno.

A questi giro vari musicofili o musicisti da Sassari in su hanno risposto all’invito a fare da “intrattenitori” nel progetto consigliando canzoni che in qualche modo fanno riferimento a rocce, sassi, pietre, minerali e affini. Il tutto per dare un po’ il mood agli altri personaggi che operano nel progetto (collezionisti, classificatori e sponsor…per ricordare cosa fanno, leggete la presentazione del progetto). Via via vi presenteremo i nostri selezionatori “litomusicali” e li abbineremo a uno o più elementi del progetto (uno dei sassi in via di classificazione, un altro personaggio ecc.).

Per esempio il campione Z012 di Valeria e Guido di Tatti:

che ancora non sappiamo cosa sia ma mi ricorda una vista dall’alto della città di Dark City.

Quanto durerà la rubrica? Tutto dipenderà dalle segnalazioni che riceveremo: al momento ne abbiamo per tirare un mesetto.

Bando alle ciance: ascoltiamo il brano che ha ispirato il “sottotitolo” in inglese della Litologia Partecipativa (abbiamo scritto che con questo progetto siamo “between a rock and a hard phase“).

E cominciamo con “loro” come dice Gabriele da Sassari che ha suggerito il brano…Gabriele e tutta la sua famiglia allargata sono talmente fan dei Rolling Stones che non li nominano nemmeno….e per riferirsi a Keith Richards parlano di “lui”. Sotto, il testo con traduzione a fronte fatta al volo da Mauro il Tirannosauro, che oltre a essere esperto di litologia è stato in Inghilterra da piccino. Buon litoascolto e a domani.

The fields of Eden | I campi dell’Eden
Are full of trash | sono pieni di mondezza
And if we beg and we borrow and steal | e anche se preghiamo, prendiamo in prestito o rubiamo
We’ll never get it back | non ce li ridaranno mai
People are hungry | la gente ha fame
They crowd around | si raggruppano qua e là
And the city gets bigger as the country comes begging to town | e la città cresce mano a mano che la campagna viene a elemosinare in città
We’re stuck between a rock | siamo fra l’incudine
And a hard place | e il martello
Between a rock and a hard place
This talk of freedom | Queste chiacchiere di libertà
And human rights | e diritti umani
Means bullying and private wars and chucking all the dust into our eyes | voglio dire maltrattare i più deboli, guerre private e tirarci un sacco di terra in faccia
And peasant people | e i contadini
Poorer than dirt | più poveri della terra
Who are caught in the crossfire with nothing to lose but their shirts | stanno in mezzo al fuoco incrociato, con niente da perdere se non le loro camice
Stuck between a rock | presi tra l’incudine
And a hard place | e il martello
Between a rock and a hard place
You’d better stop put on a kind face | meglio che tu ti fermi, fai un’espressione gentile
Between a rock and a hard place
We’re in the same boat | siamo sulla stessa barca
On the same sea | sullo stesso mare
And we’re sailing south | e viaggiamo verso sud
On the same breeze | con la stessa brezza
Guiding dream churches | guidando chiese da sogno
With silver spires | con spire argentate
And our rogue children | mente i nostri bimbi molesti
Are playing loaded dice | giocano coi dadi truccati
Give me truth now | ora dammi la verità
Don’t want no sham | non voglio finzioni
I’d be hung drawn and quartered for a sheep just as well as a lamb | mi farebbero impiccare, sventrare e squartare comunque
Stuck between a rock
And a hard place
Between a rock and a hard place
You’d better stop
Put on a kind face
Can’t you see what you’ve done to me | non riesci a vedere quello che mi hai fatto

Litologia Partecipativa / sigla 1 / demo take 2 / Francesco Ceri (Matti delle Giuncaie)

Eccovi Francesco Ceri, mandolino e lead vocal dei Matti delle Giuncaie, già simpatizzante della Jug Band Colline Metallifere dalla prima ora. Aveva detto che era interessato a partecipare a qualche situazione “geomusicale”, e abbiamo colto l’occasione per proporgli la “sigla 1” della Litologia Partecipativa, su testo di Jack O’Malley, già proposta da Jack O’Malley feat. Mauro il Tirannosauro. Un grosso grazie a Francesco!

Se volete partecipare anche voi, date un occhio alla presentazione del progetto Litologia Partecipartiva e poi scrivete a jugbandcm@pibinko.org per il ruolo di “intrattenitore”, o a micalosapevo@pibinko.org per gli altri ruoli (collezionista, classificatore o sponsor).

Sono a Tatti e fotografo le pietre – Sto a Torino e classifico le pietre

Dovunque sono, sai, dei minerali assai – li analizzo dalla rete senza guai

Sarà così – finché mi va – sarà così

Quando ho fatto, a classificar le pietre – ci faremo un bel sito con le pietre

Ma non solo in rete dài, se volete siamo qua – ci verrere a visitar in Maremma

Sarà così – un giorno dài – sarà così

Litologia Partecipativa / sigla 1 / demo take 1 (Jack O’ Malley featuring Mauro il Tirannosauro)

La Jug Band dalle Colline Metallifere collabora con il progetto della Litologia Partecipativa, lanciato il 21 marzo scorso dalla rete pibinko.org (diciamo che la JBCM è la versione della rete pibinko.org in veste di musica dal vivo). Il progetto prevede la figura degli “intrattenitori”: musicisti o cantanti che propongano brani aventi a tema o che citino in vario modo sassi, pietre, minerali e che siano colonna sonora per gli altri personaggi che partecipano al progetto (i collezionisti, i classificatori e gli sponsor).

Come primo esempio, sulla base di “Pietre” di Antoine/Gian Pieretti, proponiamo una rilettura che spiega il progetto, interpretata da Jack O’Malley della Jug Band C.M. in formazione SD (social distancing). La chitarra è una Eko X27 dalla “cosoteca” di pibinko.org.

Se volete proporre brani, anche solo come playlist, o cimentarvi in altre interpretazioni (stanno via via uscendo altri testi), scrivete a jugbandcm@pibinko.org e parliamone.

Dunque: Litologia Partecipativa / sigla 1 / demo take 1, featuring Mauro il Tirannosauro.

Sono a Tatti e fotografo le pietre – Sto a Torino e classifico le pietre

Dovunque sono, sai, dei minerali assai – li analizzo dalla rete senza guai

Sarà così – finché mi va – sarà così

Quando ho fatto, a classificar le pietre – ci faremo un bel sito con le pietre

Ma non solo in rete dài, se volete siamo qua – ci verrere a visitar in Maremma

Sarà così – un giorno dài – sarà così