Archivio mensile:Maggio 2019

Il seminario “Dall’ingegneria del suono all’ingegneria COL suono” della JBCM al Politecnico di Milano (30-5-19): com’è andata?

Oltre al “consueto” intervento di pibinko aka Jack o Malley aka Andrea Giacomelli su temi di resilienza rurale, mappe libere, buiometria partecipativa e affini, in cui si spiegava come la musica (e in particolare vari brani degli Etruschi from Lakota) aiutano a leggere alcune questioni ambientali e territoriali, per l’occasione abbiamo avuto anche un intervento del Prof. Wolfgang Scheibe, bassista, stampatore e da cinquant’anni praticante di biodinamica che ha spiegato un “ciclo della materia” legato all’agricoltura. Per rivedere la presentazione della storia: leggete qui.

Il Prof. Scheibe spiega. I Proff. Canal e Sandrucci, oltre al pubblico fuori campo, seguono con interesse

Fra un’analisi di dati ISTAT sulla densità di agriturismi e una mappa di comunità, occasionali brani tipo “Il contadino magro” o “mezzogiorno di grano” (che pubblicheremo appena possibile, essendo or ora (ore 8.09 del 31-5) in procinto di partire per Stoccarda.

A chiudere, piccola jam sessione rock-blues-beatobox con l’ingresso di Manuel S.

La Jug Band dalle Colline Metallifere con Manuel S.: “Polijam”

Al termine del seminario “Dall’ingegneria del suon all’ingegneria COL suono“, a cura della Jug Band dalle Colline Metallifere, tenuto il 30-5-19 al Politecnico di Milano come prologo della missione geomusicale in Germania si è manifestato in cattedra il giovane professor Manuel S., laureato in beatxboxolgia applicata (nonché poliedrico artista figurativo). Ne è nata una situazione ibrida tra rock-blues e ritmica vocale che potete vedere qui rappresentata:

Da Tatti (GR) alla Germania: onde “geomusicali” dalle colline metallifere per parlare -e non solo- di territorio

Domattina, giovedì 30 maggio, prenderà il via da Tatti, piccola frazione di Massa Marittima, una piccola impresa. Piccola, ma parecchio impresa.

Immaginate un settantenne, un cinquantenne e due under 30 che da oltre due anni si confrontano quasi quotidianamente sulla base delle rispettive esperienze professionali (chi agricoltura, chi ingegneria, chi musica) per spiegare alcune questioni per loro importanti, riguardanti lo sviluppo -o il possibile degrado- di una zona rurale.

Oppure: immaginate due ragazzi originari della Val di Cecina, cresciuti a pane, salame, e geotermia, e due “meno ragazzi” nati in Germania (anche se uno è geneticamente maremmano) che per anni hanno girovagato e lavorato fra varie lande europee e non, per poi ritrovarsi in a quota 400 metri sul livello del mare, attorno al 43esimo parallelo tirrenico a provare a far convivere idee e proposte “di fòri” con idee e proposte locali.

Il risultato netto, a oggi, è un progetto interdisciplinare che partendo dal minimo comun denominatore che unisce questi personaggi la musica moltiplicata per l’interesse a fare un uso attivo in ambito ambientale e territoriale, sintetizzato dal termine geomusica– ha preso la forma del collettivo chiamato “Jug Band dalle Colline Metallifere“, o JBCM in breve.

Il quartetto base della Jug Band Colline Metallifere: da sinistra a destra, Dario Canal, Wolgang Scheibe, Jack o’Malley (Andrea Giacomelli), Simone Sandrucci (foto di Liliana Cafiero).

L’impresa consisterà nel tenere in quattro giorni cinque performance, in cui si combineranno musica, narrazione, pianificazione territoriale, agraria, citizen science sull’inquinamento luminoso, mappe libere e altre suggestioni (fra cui qualche degustazione di prodotti dalle zone metallifere/altomaremmane), con tappe al Politecnico di Milano, e zona di Stoccarda (oltre al capoluogo del Land Baden-Württemberg, Ludwigsburg, Vaihingen-Enz, Sachsenheim e Oberrot). Il programma dettagliato degli appuntamenti è spiegato in questo articolo.

Il collettivo ha iniziato a esibirsi a fine settembre 2018. Nei mesi invernali ha tenuto vari eventi fra Albinia (GR) e Pomarance (PI), e in parallelo ha lavorato per spiegare meglio il progetto, che sta destando interesse sia in Italia che all’estero (risultando fra l’altro un’iniziativa recepita dalla European Citizen Science Association come progetto sperimentale per la divulgazione attiva e il coinvolgimento di esperti e cittadini in attività di ricerca, e avendo destato curiosità in circuiti come progetti HORIZON2020 e workshop comunitari).

Ritorno previsto in Toscana: 3 giugno, con un carico di prodotti tedeschi utili a riempire le scatole svuotate dai prodotti maremmani portati su, e un appuntamento per raccontare come sarà andata la storia.

Come dice Marcus King, giovane bluesman della Carolina del Sud “…non sappiamo dove stiamo andando, ma sappiamo che ci troveremo all’arrivo”.

Per informazioni: jugbandcm@pibinko.org (legge tutta la band) o 3317539228 (risponde Jack O’Malley).

Musica che ci piace: Where I’m Headed

Dalla Marcus King Band, che piace a tutti, ma proprio tutti, quelli cui finora abbiamo fatto ascoltare il CD regalato a Jack per il compleanno:

Hangin’ out of my window
Leaning over my railing
Trying to see what she’s found as she goes
What she found as she goes

Hear the sound of my highway
I get stoned as I pray
Think I’ll just fade away
Who’s gonna care now
Lord who’s gonna care’

Cause I don’t know where I’m headed, babe
But I know I’ll see you there
‘Cause I don’t where I’m headed, babe
But I know I’ll see you there

She came down from the mountain
Singing songs to me
Always left me wondering where she may be
All the places that she’s seen

Hear the thunder in the sky
See the pain in her eyes
You’re always safe here with me
But your heart is somewhere else

And I don’t know where I’m headed, babe
But I know I’ll see you there
And I don’t where I’m headed, babe
But I know I’ll see you thereHanging out of my window
Leaning over my railing
Trying to see what she’s found as she goes
What she’s found as she’s going

She came down from the mountain
Singing songs to me
Always left me wondering where she may be
All the places that she’s seen’

Cause I don’t know where I’m headed, babe
But I know I’ll see you there
‘Cause I don’t know where I’m headed, babe
But I know I’ll see you there
‘Cause I don’t know where I’m headed, babe
But I know I’ll see you there

Musica che ci piace: These Stones will shout

“These Stones Will Shout”

Well you impress me so completely | be’, sai che mi hai fatto davvero effetto
I start obsessing to hear from you | comincio a essere ossessionato solo a sentirti
Whatever you do, you do sweetly | qualsiasi cosa tu faccia, lo fai con dolcezza
It takes a lot to not take from you | ci vuole parecchio a non prendere da te

You’re not secure enough to tell me | non sei abbastanza sicura da dirmi
Your first impression of all these clowns | la tua prima impressione su ‘sti pagliacci
So you’ll be tricky enough to compel me | per cui sei così furba da obbligarmi
To take the lead and to speak out loud | a prendere l’iniziativa e urlare
(Yeah, ooh, yeah… oh…)

Speak to me and don’t speak softly | parlami e non parlare piano
Talk to me and let me know | parla con me e fammi sapere
Grab hold of my shoulder and tell me | prendimi la spalla e dimmi
Grab hold and do not let go | prendimi la spalla
Grab hold and do not let go

And if you find yourself repeating | e se ti trovi a ripetere
Some of those incoherent sounds | alcuni di quei suoni incoerenti
Just talkin’ to yourself is cheating | se parli da sola non vale
You might as well stick your head in the ground | tanto vale che tu nasconda la testa sotto terra
(Yeah… oh oh oh oh oh)

Speak to me and don’t speak softly
Talk to me and let me know
Grab hold of my shoulder and tell me
Grab hold and do not let go
Grab hold and do not let go

I feel compelled to just yell out for you | mi obblighi a urlare in tua vece
To say the words that you can’t bring out | a dire le parole che non riesci a tirare fuori
But I cannot do everything for you | ma non posso fare tutto io al posto tuo
And if I don’t then these stones will shout | e se non lo faccio, saranno queste pietre a urlare
Yeah if I don’t, then these stones will shout
Well if I don’t, then these stones will shout
(If I don’t then these stones will shout)

So if I were to just lay in silence | per cui se rimanessi qua in silenzio e basta
And see if you would take control | per vedere se prenderesti tu il controllo
These stones below me then may become violent | questi sassi sotto di me potrebbero diventare violenti
And they will wrestle me, pester me, mess with me |e mi faranno la lotta, mi daranno noia, mi importuneranno
Just tryin’ to free your soul | mentre stanno solo provando a liberare la tua anima

Speak to me and don’t speak softly
Talk to me and let me know
Grab hold of my shoulder and tell me
Grab hold and do not let go

Speak to me and don’t speak softly
Talk to me and let me know
Grab hold of my shoulder and tell me
Grab hold and do not let go
Grab hold and do not let go
Grab hold and do not let go
Grab hold and do not let go