Mostri di media dimensione (Italia 2012, 68′, HD Colore)

MOSTRI DI MEDIA DIMENSIONE

(Italia, 2012, 68′, HD, colore)
Produzione: QuintoQuadrante/Officine Pandino

Regia: Lucio Monocrom

Sceneggiatura: Alessio Vitale, Lucio Monocrom
Interpreti: Alessio Vitale, Samuele Porta, Pietro Porro, Arde LeadBetter, Graziana Pagano, Alessandra Gianotti, Anna Tripodi, Federica Pagano, Matteo Rossetton, Biko, Il Morla, George Bruzzene, Valerio Bianco, Giorgia Battocchio.
Soundtrack: Pablito El Drito, EleganteOrchestra
DOP: Nicola Porcu
Tecnico audio/Produttore: Andrea Capiluppi
Make Up Artist: Elena Bertolini

Continua il percorso del regista Lucio Monocrom sul fronte della mutazione: dopo aver affrontato la paura della porta accanto (La Vendetta del Chihuahua killer e degli Zombie) e la realtà della cronaca giornalettistica (Ermanno X) questa volta il noto regista romagnolo ci racconta una storia di lavoro e, di conseguenza, di metamorfosi. Il protagonista (e cosoggettista/cosceneggiatore) Alessio Vitale, celebre attore di pellicole controverse, interpreta il ruolo di Jimmy Polenghi, giovane precario in cerca di gloria che scoprirà nelle dimensioni mediamente mostruose di questo racconto filmico “NoBudget” una delle poche sicurezze in un mondo pieno di incertezze: il lavoro rende mostri.
L’universo Monocromatico, attraverso questo nuovo (oltre che primo…) lungometraggio, prende definitivamente forma approfittando del gelo rassodante dell’ex provincia meccanica, oggi terra di mezzo in cui si affrontano senza soluzioni di continuità numerosi personaggi a metà fra il grottesco e lo spietato, fra il comico ed il tragico, sempre a corto di soldi e di battute brillanti.

Ci troviamo nuovamente sull’asse del Sempione, dove la città continua e diventa agglomerato, dove le nubi provengono dal basso degli inceneritori e degli scarichi dei pendolari fai da te, dove le vite si intrecciano e si deformano reciprocamente, alla conquista di nuove carni più adatte a sopravvivere alla selezione naturale.

La trama evapora di fronte all’ambiente sempre più gelido che ospita la narrazione, un ambiente fra l’altro non in grado di trattenere flatulenze d’ogni sorta e buchi di sceneggiatura.

Il cinema underground di questo 2013 vede ai nastri di partenza quindi “Mostri di Media Dimensione”, un film ibrido, nebuloso, nervoso. Un film che prima o poi vedrete tutti, a costo di inserirlo nella prossima cura Lodovico per soggetti sociopatici.