Third Farma Valley Winter Fest: Day 3 and Epilogue

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La terza giornata del Festival è stata tutto sommato defaticante rispetto alla seconda.

Un momento del convegno del Coordinamento associazioni astrofile della Toscana

Abbiamo avuto la presenza di quattordici delegati del Coordinamento Associazioni Astrofile della Toscana, cui abbiamo avuto modo di presentare alcuni colleghi che non conoscevano, come il presidente della AAT (Associazione Astrofili di Torniella), il presidente della AAPB (Associazione Astrofili di Piloni-Bali), il presidente della AAS (Associazione Astrofili dei Sodarini) e altri presidenti.

Il convegno è stato comunque molto interessante, oltre che per i contenuti tecnici, integrati quest’anno dalla presenza di Luciano Massetti del CNR IBIMET di Firenze, anche per alcune considerazioni sulla relazione fra scienza e società che sono emerse nella discussione….da approfondire meglio (possibilmente nella relazione sul festival).

Pici tra amici.

Dopo il pranzo sociale presso la sede dell’AARCIB(Associazione Astrofili Ristorante Camere Il Boscaiolo), con annessi pici cacio e pepe, il digestivo è stato preso durante la dimostrazione di costruzione della pallina di Palla a 21 a cura di Ilo Ferrandi.

Ilo Ferrandi (a sinistra di spalle), costruttore della pallina del 21…per un giorno costruttore di asteroidi. 

Si è deciso successivamente di annullare la visita alla B.M. lavorazioni meccaniche (uno dei due titolari, Alessandro Bartalucci, ha comunque interagito con i partecipanti), andando a svolgere l’assemblea CAAT con chiusura attorno alle 17.30 con una piccola jam session musicale. La cosa è stata facilitata dal fatto che il convegno si teneva nella sala musica dell’Associazione Filarmonica Popolare Torniella, e che essendo il ritrovo di piccole dimensioni, non era stato necessario levare la batteria per svolgere l’evento.

Mauro Bachini, presidente CAAT, con una Eko X27 degli anni ’60 (proprietà Fam. Giacomelli) durante la jam session di fine convegno.

Salutati i delegati del CAAT sotto un nevischio incipiente (fortunatamente girato “a pioggia” dopo poco), due degli organizzatori, assieme ad altri paesani, sono andati a visitare l’antica bottega del falegname di Roberto Serragli a Scalvaia.

Antichi mestieri e remoti saperi a Scalvaia

Nel corso delle prossime settimane sarà preparato un rapporto sul festival. Nel frattempo: per dubbi o domande sui tre giorni di pici, amore e musica (e cultura, ambiente e innovazione libera) in Val di Farma: info@pibinko.org

Epilogo (temporaneo)

Momento di rilassamento post-festival a Scalvaia (fuori campo un gradevole focherello), o troppi pici a pranzo? – Foto di Sonia Masini