Archivi tag: boscoriserva

boscoriserva n° 24 del 17/7/19: 4+20

Questo è un blues che non è suonato in forma di blues.

Dopo Janis, mi tocca giocare un carico anche oggi, forse per compensare il presunto ritardo nell’ora di pubblicazione del boscoriserva, forse perché era da 24 giorni che questo pezzo lo tenevo lì, forse…perché, come diceva quel cantautore allegro con la erre moscia, è difficile spiegare, è difficile capire, se non hai capito già.

Immorale, imcome imdice imquello, cambiate accordatura. Abbassate il Mi basso al Re, come Tom Morello in Killing in the Name Of  [nota: link sconsigliato agli lettascoltatori non accompagnati da persone spietate], cominciate a svincolare il movimento del pollice da quello delle altre dita, e magari fatevi dare due lezioni di fingerpicking.

Poi siete pronti per suonare questo pezzo. Se poi lo volete sentire, lo potrete fare in modo diverso a seconda dei vostri ingredienti. Ma questo proverò a spiegarlo in un prossimo articolo, se metto troppe cose tutte insieme (too much information, dicono i trans-atlantici).

La versione del brano è “come se fosse stato” a boscoriserva, e ha un misterioso prologo parlato che mi sono peritato di trascrivere e tradurre alla vostra grazia.

you know we think about that shit that guy was saying | sapete, se pensiamo alle cazzate che stava dicendo quel tipo
and we look at these fur coats and pretty guitars and fancy cars | e guardiamo queste pellicce, ‘ste chitarre carine e le belle auto
and say wow, man, what am I doing, you know | e diciamo “caspita, che cosa stiamo facendo…”, sai
so, when somebody gets up and freaks out like that, you know | allora: quando qualcuno si alza e sbrocca così
it kinda strikes a nerve and you end up right back in that old trap | ti picchia un po’ in testa, e ti ritrovi dritto nella solita trappola
and where that guy is at is in that same trap, and that’s getting mad about somethin’ | e dove sta quel tipo, è in quella trappola, che consiste nell’infuriarsi per qualcosa.

and then you know, nothing, you know,.. and I had some guys around to love me out of it | e poi, sai…niente…sai…io avevo degli amici che me ne hanno tirato fuori volendomi bene [ma

l’italiano rende meno]
and I was lucky. | e sono stato fortunato
We gotta just …let it all be… | noi dobbiamo solo…lasciar fluire le cose
‘cause it all will be how it’s gonna | ché tanto sarà come deve essere

Four and twenty years ago, I come into this life, | ventiquattro anni fa sono venuto in questa vita
The son of a woman and a man who lived in strife. | figlio di una donna e un uomo che vivevano nelle difficoltà
He was tired of being poor and he wasn’t into selling door to door |lui era stanco di essere povero, e fare il venditore porta a porta non era la cosa giusta per lui
And he worked like the devil to be more. | e lavorava come il diavolo per essere di più

A different kind of poverty now upsets me so. | ora c’è una diversa porvertà che mi fa arrabbiare
Night after sleepless night, I walk the floor and I want to know- why am I so alone? | una notte insonne dopo l’altra, mi aggiro sul pavimento e voglio sapere: perché sono così solo?
Where is my woman can I bring her home? Have I driven her away? Is she gone? | dove sta la mia donna….la posso portare a casa? L’ho fatta scappare? E’ andata via?

Morning comes to sunrise and I’m driven to my bed. | arriva il giorno, con l’alba, e vengo spinto a letto
I see that it is empty and there’s devils in my head. | vedo che è vuoto, e questo demonio mi sta in testa
I embrace the many colored beast. I grow weary of the torment, can there be no | abbraccio la bestia multicolore, mi stanco di questo tormento, è possibile che non ci sia pace?

peace?
And I find myself just wishing that my life would simply cease. | e mi trovo giusto a desiderare che la mia vita che la mia vita semplicemente cessi

boscoriserva n° 23 del 16/7/19: un cambio è andrà venire

I Canned Heat sono più famosi per due pezzi, che sono “Goin’ up the country” e “On the road again”, uno più rock e uno più blues. Per quanto pezzoni, sono anche diventati un po’ tormentoni per chi è aficionado.
Sono andato allora a pescare un terzo pezzo, che ci aiuta ad allungare la linea blues al terzo giorno della quarta settimana di boscoriserva.

Che dire, è una canzoncina standard per questo genere nato, come dice qualcuno a Napoli, e poi arrivato nel delta del Mississippi attraverso il Brasile (da “La vera storia del Blues” di Giancarlo da Miele, Casa editrice Mezzocannone, Pontecagnano, SA)

Il pezzo trascina, ti ricorda il cantante del Banco del Mutuo Soccorso, ma soprattutto ci colpisce come ennesima riprova del fatto che nel festival furono veramente e prevalentemente tre giorni di pace, amore e musica.

Quando mai, in un evento cultural-musicale con chi dice centomila, chi trecento, chi usa potenze del non numerabile persone e questioni di sicurezza inenarrabili, potreste altrimenti vedere uno spettatore che sale sul palco per farsi dare una sigaretta dal cantante?

Il testo, non del tutto comprensibile, ci ricorda una volta di più che siamo lontani da casa, che siamo a dei bivi o a dei quadrivi e, visto che non basta mai, che l’amicizia è importante.

Il grande tubo propone il brano completo con varie foto di scena, ma per vedere l’episodio della sigaretta bisogna andare al brano incompleto, che è riportato sotto in video.

Notevoli anche le linee di basso che a in uno degli assoli di chitarra scavalcano lo strumento principale. Grazie una volta di più ai fonici sfasati e ad Albert Hoffman per aver reso possibili queste testimonianze.

Canned Heat
I said I believe… | ho detto che credo
yeah ‘bout a change is gonna come | sì, che che stia per arrivare un cambiamento

I said I believe…
yeah people the change… will surely come | sì, gente, il cambiamento verrà senz’altro

We’ll all have good peace of mind | avremo tutti la serenità mentale
Lord, our freedom will surely surely come | Signore, la nostra libertà arriverà sicuramente

Yeah, I believe in the morning | credo che la mattina
I believe I go, oh, back home | credo che tornerò a casa

Well, I’ll said I believe I’m gonna get up in the morning | credo che mi alzerò la mattina
yeah, people I believe, I’m gonna go back home | e, gente, credo che andrò a casa

Well, now I gotta find my little mama | devo trovare la mia piccola ragazza
You know I gotta have have some riding (o magari writing?) to be done | e andremo a scrivere qualcosa (ma mi sa che dice riding)

Well I’m standing at the crossroads, my friend began to yell and shout | be’, sono qua in piedi all’incrocio, e un mio amico a cominciato a urlare
Well I’m standing at down the crossroads, Lord I’m trying to stand it all by myself | be’, sono quaggiù all’incrocio, e cerco di sopportare per conto mio

well. now.as long as I got myself a friend, Lord I can’t ask further | be, ora, sino a che ho un amico per me, Signore, non posso chiedere di più

[Guitar solo]

Well, when you’ve got yourself a good friend | quanto hai un buon amico
you are the luckiest man on earth | sei l’uomo più fortunato sulla terra

I said you got yourself a good friend |ho detto hai un buon amico
yeah now you know you’re the luckiest man on earth | e ora sai che sei l’uomo più fortunato sulla terra

‘couse you’ve got love in your heart | perché hai amore nel cuore
Lord that’s good… [….] | Signore, questo è bene…

[Guitar solo]

oh you gotta cool down | e vi dovete rilassare

Well, what you gonna do | Be’, che cosa farai
when your troubles sure do get like mine | quando i tuoi problemi diventeranno come i miei

I said what you’re gonna do babe | ho detto, che cosa farai, giovane
yeah when your troubles show you [….] | sì, quando i tuoi problemi ti mostreranno […]

Well, now you take youself a mouth full of sugar |be’, ti prendi una boccata di zucchero
you drink yourself a […] bottle turpentine | e ti bevi una bottiglia di acquaragia

Well I believe in the morning yeah
[….]

I said I believe in the big time | credo che il tempo
lord running muuuch too slow | stia andanto troooopo lentamente

Well, I gotta find my little rider | be’, mi devo trovare la mia piccola conduttrice
you know this time I’m goin’ back home | e stavolta

Well, I believe in this time on
Lord I won’t be back for long

Well, I believe in this time …
Lord people I won’t be back… go home

Well, now I got myself a grand of nothing | be’, ora mi ritrovo una gran pila di nulla
child don’t you know it’s shocking I’ve been told |e bimba non sai quanto sia scioccante, mi hanno detto

Yeah

You gotta kind of watch yourself up here…thank you man! | devi tipo stare attento quassù, grazie, amico

boscoriserva n° 22 del 15/7/19: I’sto andando casa

Prosegue la settimana dedicata al rock-blues. Meno pissichedelia e più dodici battute e scale pentatoniche minori.

Il boscoriserva di oggi rientra a pieno in quel filone che un mio parente definisce “gnaulìo” (miagolìo), forse superato sul podio solo da Babe, I’m gonna leave you dei Zed Leppelin.

Il brano parla, come tanti dei brani visti in queste settimane, della relazione tra la persona e la casa. “Sto andando a casa”. Come “motherless child” parla di sentirsi “lontano da casa”. E così via. Del resto, anche Franco Battiato, noto assessore alla cultura, cantava una volta del “centro di gravità permanente”, che poi era la “casa”….oikos…domus…home sweet home.

Ho ricercato il testo nella grande rete, ma la versione dal vivo è completamente diversa, dato che il compianto Alvin ci mise del suo e di quello degli altri, nel senso che fa citazioni di vari classiconi rock (Blue Suede Shoes, Going to New Orleans e altre ciancicature).

Per i liutai: se mi sapete dire che corde usava, le voglio: per resistere 10 minuti al quel genere di sollecitazione, magari non sono le migliori, ma non devono essere male.

La scena finale col grande cocomero, dopo un’esibizione montata con una camera “sdoppiata” e una in mezzo, ci ricorda che boscoriserva è stato fondamentalmente una grande festa in un grande campo di una grande fattoria, in cui il più sconvolto era il direttore della fotografia.

Questa è ‘na roba che s’antitola “I’sto andando casa…in elicottero” e poi -chevvelodicoaffare- era inglese pure lui.

boscoriserva n° 20 del 14/7/19: roccia e anima musica

Contry Joe (che da noi sarebbe Beppe il Campagnolo) ha una caratteristica unica per me. E’ l’unico artista rock di fama, non come i Pooh o i Queen o i Rolling Stones, ma comunque che è stato a boscoriserva, di cui possegga un brano registrato su cassetta, dalla radio, e che a tuttoggi non si ritrova sul grande tubo. Avevo controllato cinque-sei anni fa, e non c’era, e ho riguardato stamattina, e non c’è.

Il brano s’antitola “Come to the Reunion” e il ritornello dice qualcosa tipo “Come to the reunion with no regret – what you remember is what you get”. Potrebbe essere un pezzo di Santana. Se ritrovo la cassetta magari la digitalizzo e ve lo faccio sentire (a meno che, più prosaicamente, qualcuno non lo ritrovi su supporti digitali già pronti). Ma valutate voi se metterlo o meno sul grande tubo. A me quel pezzo gira in testa, e va bene così.

Altrimenti, Country Joe McDonald, con il suo gruppo The Fish, ci sta bene per un venerdì. Si era aperta la settimana con un brano che ha molto soul e molto rock, intramezzata da un pezzo slow rock con molto soul, e si va a chiudere con un pezzo che si intitola “Roccia e anima musica”. Qualcuno direbbe che stavolta sono riuscito a tenere una linea. E da lunedì mi pare passato un mese, tra pranzi sardi, bassi livornesi, radio milanesi e passeggiate grossetane.

Essendo il brano molto corto, anche perché doveva servire come prologo all’esibizione vera e propria, ho pensato di abbinarlo a un altro brano molto corto, dove Beppe il Campagnolo canta da solo e ci ricorda che boscoriserva aveva anche una componente antimilitarista, la cui proporzione rispetto alle altre (tipo: ci si va a divertire tre giorni in campagna) sto soppesando con delicatezza.

La sostenibile delicatezza del soppesare. Forza Milan (Kundera)!

good afternoon ladies and gentl’men | buon pomeriggio signore e signori
we’re certainly delighted to be here today | ci fa senz’altro piacere essere qua oggi
we’d like to start off our portion of show | vorremmo iniziare la nostra parte dello spettacolo
with a li’l taste of something we call | con un assaggino di quello che noi chiamiamo
rock and soul music | musica rock e soul
oh, your love is like a rainbow x4 | il tuo amore è come un arcobaleno
falling all around my shoulders x2 | che casca tutto attorno alle mie spalle

……………………………..

Well, come on all of you, big strong men, | ovvia, tutti voi grossi omaccioni
Uncle Sam needs your help again. | lo zio Sam ha bisogno del vostro aiuto un’altra volta
Yeah, he’s got himself in a terrible jam | e si è messo in un gran pasticcio
Way down yonder in Vietnam | laggiù, lontano, nel Vietnam
So put down your books and pick up a gun, | per cui mettete giù i libri e raccattate un fucile
Gonna have a whole lotta fun. | che ci si va a divertire un sacco

And it’s one, two, three, | un, due, tre
What are we fighting for ? | per che cosa stiamo combattendo?
Don’t ask me, I don’t give a damn, | non chiederlo a me – non me ne frega niente
Next stop is Vietnam; | la prossima fermata è il Vietnam
And it’s five, six, seven, | cinque, sei, sette
Open up the pearly gates, | aprite i cancelli del paradiso
Well there ain’t no time to wonder why, | e non c’è tempo per ragionare sul perché
Whoopee! we’re all gonna die. | evvai, moriremo tutti

Well, come on generals, let’s move fast; | forza generali, sbrighiamoci
Your big chance has come at last. | è arrivata la vostra grande opportunità
Now you can go out and get those reds | ora potete andare là e beccare quei rossi
‘Cause the only good commie is the one that’s dead | perché l’unico comunista buono è quello stecchito
And you know that peace can only be won | e voi sapete che la pace potrà essere vinta
When we’ve blown ‘em all to kingdom come. | solo quando li avremo spediti tutti nel regno che verrà

And it’s one, two, three, |
What are we fighting for ?
Don’t ask me, I don’t give a damn,
Next stop is Vietnam.
And it’s five, six, seven,
Open up the pearly gates,
Well there ain’t no time to wonder why
Whoopee! we’re all gonna die.

Yeah, come on Wall Street, don’t be slow, | dai, Wall Street, non essere lenta
Why man, this is war à go-go | perché, amico, questa è guerra à go go
There’s plenty good money to be made | c’è da fare un sacco di soldi
By supplying the Army with the tools of its trade, | fornendo all’esercito i ferri del mestiere
Just hope and pray that if they drop the bomb, | basta giusto sperare che se lanciano la bomba [atomica ndt]
They drop it on the Viet Cong. | la lancino sui Viet Cong

And it’s one, two, three,
What are we fighting for ?
Don’t ask me, I don’t give a damn,
Next stop is Vietnam;
And it’s five, six, seven,
Open up the pearly gates,
Well there ain’t no time to wonder why
Whoopee! we’re all gonna die.

Come on mothers throughout the land, | andiamo, madri in tutto il paese
Pack your boys off to Vietnam. | impacchettate i vostri ragazzi per il Viet Nam
Come on fathers, and don’t hesitate | forza padri, e non esitate
To send your sons off before it’s too late. | a mandare i vostri figli prima che sia troppo tardi
You can be the first ones in your block | potrete essere i primi nel vostro isolat
To have your boy come home in a box. |ad avere il vostro ragazzo che torna in una scatola

And it’s one, two, three
What are we fighting for ?
Don’t ask me, I don’t give a damn,
Next stop is Vietnam.
And it’s five, six, seven,
Open up the pearly gates,
Well there ain’t no time to wonder why,
Whoopee! we’re all gonna die.

boscoriserva n° 19 del 13/7/19: libbertà

La leggenda metropolitana narra che Richie Havens, deceduto per cause naturali nell’aprile del 2013, abbia passato una parte della sua vita a Napoli, pare negli anni ’90 del secolo scorso o poco dopo.

Non ho mai avuto modo di andare a indagare meglio ma, avendo avuto a che fare con Napoli nella fatidica Festa di capodanno in piazza (a) Napoli, mi incuriosiva l’idea di poter visitare una delle icone di boscoriserva e parlarci.

Questa cosa non è accaduta, e ne sono accadute altre, per esempio sempre nel 2006 ho scoperto di avere un collega il cui fratello andò a boscoriserva, mentre lui restò a casa perché aveva 16 anni e quindi i genitori preferirono non farlo partire.

Freedom è un pezzone che potrebbe essere reintitolato in chiave pirandelliana Uno (Richie Havens), Nessuno (i due musicisti che pare siano sul palco ma non si sentono molto), e centomila (il pubblico).

Freedom
Words by Richie Havens

Freedom – Libbertà
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom

Sometimes I feel like a motherless child – A volte mi sento come un bimbo senza la mamma
Sometimes I feel like a motherless child
Sometimes I feel like a motherless child
A long way from my home – Molto lontano da casa

Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom
Freedom

Sometimes I feel like I’m almost gone – A volte me sembra di essere quasi andato
Sometimes I feel like I’m almost gone
Sometimes I feel like I’m almost gone
A long, long, long, way, way from my home – Molto, molto, molto lontano da casa

Clap your hands – Battete le mani
Clap your hands
Clap your hands
Clap your hands
Clap your hands
Clap your hands
Clap your hands
Clap your hands
Hey… yeah

I got a telephone in my bosom – Ho un telefono nel petto
And I can call him up from my heart – e posso chiamarlo dal mio cuore
I got a telephone in my bosom
And I can call him up from my heart

When I need my brother… brother – Quando ho bisogno del mio fratello – …tello
When I need my mother… mother – Quando ho bisogno di mia madre – …adre
Hey… yeah… etc.

Il testo originale è tratto dal sito http://www.richiehavens.com/official_site/lyrics/Freedom.html

boscoriserva del 12/7/19: Il peso

No, non la moneta usata una volta in Spagna e altre nazioni di influenza ispanica. Il peso quello pesante. Ma oggi non è una giornata pesante. Impegnativa sicuramente, ma pesante non potrà essere.

Questo brano l’ho conosciuto non tramite boscoriserva, mabbensì tramite un’altra istituzione della fine degli anni sessanta del secolo scorso, ovvero il film “facilecavaliere”, con Piter Fonda, Dennis Opper, Gecc Nicolson e altri meno noti. E’ un brano che in modo raro mescola rock e soul.

Sul grande tubo si trova una versione che dice essere quella di boscoriserva, ma è girata tutta con primissimi piani che me la rendono poco sopportabile. Sono quindi andato a prendere, eccezionalmente, una versione molto successiva, tratta dal film-documentario “L’ultimo walzer”, che suona e si vede molto, molto…che dico: molto meglio. Non c’entrerà nulla il fatto che The Last Waltz sia stato girato da un certo Martin Scorsese…

Gente rilassata sul palco, ammiccamenti da “mezzaparola”, ospiti di caratura, musica leggera, un bassista un po’ ipercinetico, e via così. Si capisce che sono canadesi.

Un’altra cosa che mi fa sempre sorridere su “The Band” è il nome del gruppo…ecco stasera suona una band che si chiama The Band. E’ come fare un film e intitolarlo “il film”, o formare una squadra di calcio e chiamarla “la squadra di calcio”. Potrebbe suonare pretenzioso. Oppure è un altro modo di dire “noi siamo noi”, tema in questi giorni molto dibattuto tra alcuni dei lettori di questi articoli.

Per gli italofoni “Il peso” potrebbe fare l’effetto di A whiter shade of pale dei Procol Harum. La senti suonare da una vita come Senza luce dei Dik Dik, pensi che parli di una cosa tipo cuore,sole,amore…poi leggi l’originale e cominci a porti delle domande su quanto era bello stare nell’industria discografica italiana una quarantina di anni fa. La variante è che, nelle mie statistiche “Il peso” è conosciuta mille volte meno di “A Whiter Shade of Pale”, e quindi per diversi dei boscoriservisti sarà una novità.

Comunque: ascoltare, sentire, procedere. Rock (slow) e Soul:

I pulled into Nazareth, was feelin’ about half past dead | Arrivai a Nazareth, mi sentivo circa alle morto e mezzo
I just need some place where I can lay my head | mi serviva giusto un posto per appoggiare il capo
“Hey, mister, can you tell me where a man might find a bed?” | “oh signore, mi saprebbe dire dove un uomo può trovare un letto?”
He just grinned and shook my hand, “no” was all he said | lui sorrise, mi strinse la mano e mi disse “no”

Take a load off, Fanny | levati un peso, Fanny
Take a load for free | levatelo gratis
Take a load off, Fanny
And (and) (and) you put the load right on me | e…il peso lo metti su di me
(You put the load right on me)

I picked up my bag, I went lookin’ for a place to hide | presi la mia borsa, andai a cercare un posto per nascondermi
When I saw Carmen and the Devil walkin’ side by side | quando vidi Carme e il Diavolo che camminavano fianco a fianco
I said, “Hey, Carmen, come on let’s go downtown” | dissi, “Oh Carmen, andiamo, si va in centro”
She said, “I gotta go but my friend can stick around” | lei disse “Io devo andare via, ma il mio amico si può trattenere”

Take a load off, Fanny
Take a load for free
Take a load off, Fanny
And (and) (and) you put the load right on me
(You put the load right on me)

Go down, Miss Moses, there’s nothin’ you can say | E vai giù, Signora Moses, non c’è niente che tu possa dire
It’s just ol’ Luke and Luke’s waitin’ on the Judgment Day | è solo il vecchio Luke, e Luke aspetta il Giorno del Giudizio
“Well, Luke, my friend, what about young Anna Lee?” | “Be’, Luke, amico mio, che ne dici della giovane Anna Lee?”
He said, “Do me a favor, son, won’t you stay and keep Anna Lee company?” | Lui disse “Fammi un favore, figliolo, non vorresti rimanere e farle un po’ di compagnia?”

Take a load off, Fanny
Take a load for free
Take a load off, Fanny
And (and) (and) you put the load right on me
(You put the load right on me)

Crazy Chester followed me and he caught me in the fog | Chester il pazzo mi segui e mi trovò nella nebbia
He said, “I will fix your rack if you’ll take Jack, my dog” |mi disse “Ti aggiusto la macchina, se ti prendi Jack, il mio cane”
I said, “Wait a minute, Chester, you know I’m a peaceful man” | Io risposi “Chester, un attimo, lo sai che sono un uomo pacifico”
He said, “That’s okay, boy, won’t you feed him when you can” | Lui disse “Va vene, ragazzo, e ricordati di dargli da mangiare quando puoi”

Yeah, take a load off, Fanny
Take a load for free
Take a load off, Fanny
And (and) (and) you put the load right on me
(You put the load right on me)

Catch a cannon ball now to take me down the line | ora, prendi una palla di cannone e portami in fondo alla linea
My bag is sinkin’ low and I do believe it’s time | la mia borsa vola basso, e penso che sia il momento
To get back to Miss Fanny, you know she’s the only one | di tornare alla signorina Fanny, e sai che lei è la sola
Who sent me here with her regards for everyone | che mi ha mandato qua, con tanti saluti per tutti

Take a load off, Fanny
Take a load for free
Take a load off, Fanny
And (and) (and) you put the load right on me
(You put the load right on me)

boscoriserva n° 11 del 7/7/19: provare

Signore, Signori, fanciulli e fanciulle, anziani, zombi, protozoi, vertebrati, alberi, rocce, aria, forme di vita non ancora note alle scienze occidentali…

buongiorno –

il prossimo bosco riserva non è per tutti. chi ha seguito i brano bag 2012, la palla 2007, la buiometriapartecipativa, i film, le foto, ecc, ci provi, perché questo chiede il boscoriserva. Altri ci provino lo stesso, con la cautela richiesta da un’esperienza positiva ma inedita.

Oggi, nel mazzo di carte che è la scaletta del festival si cala un carico pesante. e una volta che il carico è sul tavolo, la mano gira, e chi ti segue sul tavolo deve decidere cosa fare. Segni di sopracciglio e colpi di tosse forzosi potrebbero non essere sufficienti a dare la dritta al compagno di gioco, o a indurre il bluff negli avversari.

Janis è qui, e l’altro carico pesante -chi mi conosce musicalmente meglio giù sa di chi parlo- è da qualche parte che attende di essere calato.

Tornando a Janis, si parte con “Try” (Provarci, pròvaci…boh).

Da guardare per prima vi propongo la versione contenuta nel documentario “When the music is over”, dedicato ai musicisti rock americani morti giovani, trasmesso a suo tempo -ma parecchio, visto che lo conservo registrato in betamax- da Mamma RAI quando si occupava di musica e quando se dicevi “talent” pensavi più a monete antiche che a show televisivi per giovani promesse.

La versione in studio si sente e si vede bene e dice tutto. C’e’ anche  quella del festival vero e proprio (che però è quasi tutta al buio).

Interessante notare che a quei tempi i fonici erano forse più fuori dei musicisti: nella versione tedesca e in quella del documentario è altissimo il livello del basso e delle voci secondarie. Strano, ma interessante sentire le parti.

Il testo…non sono sicuro che ci sia un allineamento perfetto tra versi trovati nella grande rete e quelli cantati, ma del resto, come dice Janis, ci si prova, in attesa di un aereo che per andare da Milano alla Francia passa per Roma (“sient’a mme, è la combinazione migliore” mi dice l’agente).

a domani.

………………
Try (Just A Little Bit Harder)”

Try, try, try just a little bit harder
So I can love, love, love him, I tell myself | sì che lo possa amare, mi dico
Well, I’m gonna try yeah, just a little bit harder | be’, ci proverò un po’ di più
So I won’t lose, lose, lose him to nobody else. | così da non perderlo per nessun altro
Hey! Well, I don’t care how long it’s gonna take you now, | ue’, non m’interessa quanto tempo ci vorrà
But if it’s a dream I don’t want No I don’t really want it | ma se è un sogno, non voglio , proprio non voglio…
If it’s a dream I don’t want nobody to wake me. | se è un sogno non voglio che nessuno mi svegli

Yeah, I’m gonna try yeah, just a little bit harder
So I can give, give, give, give him every bit of my soul. | così che gli possa dare ogni pezzo della mia anima
Yeah, I’m gonna try yeah, just a little bit harder
So I can show, show, show him love with no control. | così che gli possa mostrare un amore senza controllo
Hey! I’ve waited so long for someone so fine | ho aspettato così tanto, per qualcuno così bello (in senso generale)
I ain’t gonna lose my chance, no I don’t wanna lose it, | che non perderò questa possibilita, non la voglio perdere
Ain’t gonna lose my chance to make you mine, all mine. | non voglio perdere la possibilità di farti mio
All right, get it! Yeah!

Try yeah, try yeah, hey, hey, hey, try yeah, | provarci…
Oh try whoa! Whoa, whoa, whoa, whoa,
Oh anybody, oh anybody, oh anybody, | tutti, tutti,
Try oh yeah (just a little bit harder) | provarci giusto con un po’ più di impegno
Whoa I gotta try some more,
I said try yeah, aw I said try,
I said try try try try try try,
Oh try oh yeah, try oh yeah!

Hey hey, I gotta talk to my man now, | devo parlare col mio uomo
You know I, I gotta feel for my man now, | devo provare qualcosa per lui
I said I, I gotta work for my man now, | devo lavorare per lui
You know I, I gotta hurt for my man now, | mi devo far male per lui
I think-a every day for my man now, |ci devo pensare tutti i giorni
You know it, every way for my man now. |lo sai, in tutti i modi
I say try, try yeah, oh try yeah,
Hey hey hey, try yeah-hey, oh, try…

boscoriserva n° 10 del 6/7/19: ballare a il musica

La fine degli anni 60 del secolo scorso già aveva tutte le basi (assieme a qualche acido) che poi portarono nei primi ’70 al proliferare del progressive rock, con tante belle canzoni, ma anche tante pallosissime suite da 18 minuti e oltre. Boscoriserva contiene quindi diverse esibizioni molto lunghe.
Nella seconda settimana di bosco riserva ho cercato brani brevi, pensando al fatto che ci sarà pure qualcuno che si trova la mail a inizio di giornata ufficio e vuole ascoltare, e magari se ti sparo “I’m going home” di Alvin Lee ti ruba tempo. Oppure no. Comunque, questa settimana sono stato sul corto. Sino a ieri.

Oggi è venerdì…se il sabato sera è il giorno della febbre, il venerdì è bene comunque preparsi spiritualmente, e comunque secondo le regole de fero del boscoriserva non potrei scrivervi sabato mattina.

Morales, come dicono in Messico, oggi vi toccherebbe un pezzo riempipista che però in versione boscoriserva dura sui 14 minuti.

Ne ho recuperato una versione televisiva che dura come il pezzo sul disco in studio, più o meno: sotto i quattro minuti. Come avrebbe detto il noto bluesman romano Robberto Ciotti, l’atmosfera che traspira dai fotogrammi che seguono è molto bbella e c’è mmolta energia positiva.

Di cose amene che si notano nel video: fra le tante cito il violinista in un gruppo soul/r&b, probabilmente zio di Kurt Cobain…un violinista in contesto soul non sono sicuro di averlo mai visto o sentito in svariati anni di giramento microsolchi e ascolto di altri supporti.

Ma, avendoci Wilson Pickett ricordato  che la musica è infinita (cfr. branobag del 16-3-2019), e ricordando che gli usi del violino sono molteplici (cfr. Meytal Cohen & friends), non potrei escludere che in questo momento in una parte del mondo con fuso orario pacifico ci sia un gruppo soul/r&b con un violinista in organico (organico/in organico…vabbe’…basta…).

Buon ascolto (con quattro brani al prezzo di uno!) e buon fine settimana.

Cynthia: Get up and dance to the music! | Tiratevi su e ballate con la musica
Get on up and dance to the fonky music!
All:Dance to the Music, Dance to the Music
Freddie: Hey Greg! | oh Greg?
Greg:What? | ‘osa voi?
Freddie: All we need is a drummer, | ci serve giusto un batterista
for people who only need a beat | per persone cui basta giusto un ritmo
I’m gonna add a little guitar | ci vado ad aggiungere un po’ di chitarra
and make it easy to move your feet | e ti renderò più semplice muovere i piedi
Larry:I’m gonna add some bottom, | io ci metto un po’ di basso
so that the dancers just won’t hide | così che i ballerini non si potranno nascondere
Sly:You might like to hear my organ | magari vi piacerebbe sentire il mio organo
playing “Ride Sally Ride” | che suona “Ride Sally Ride” (vedi ritornello a 1’14” di Mustang Sally)
You might like to hear the horns blowin’, | potreste gradire i fiati soffiare
Cynthia on the throne, yeah! | con Cynthia sul trono
Cynthia & Jerry got a message they’re sayin’: | Cynthia e Jerry hanno un messaggio che dice:
Cynthia: All the squares, go home! | tutti quelli un po’ troppo inquadrati, a casa!
All:Dance to the Music, Dance to the Music

(segue pezzo di I wanna take you higher, ma se ne riparla)

boscoriserva n° 7 del 4/7/19: male maniere

Carlos Santana è l’unico presente a Boscoriserva che ho avuto modo di veder suonare dal vivo. Era a Milano, non ricordo l’anno, ma mi ricordo che ero stato morso dal mio cane pochi giorni prima, per cui avevo un punto di sutura a una mano e non potevo applaudire. Per inciso: se “cane morde uomo” non è una notizia ma “uomo morde cane” sì, anche “cane morde padrone” può dare da pensare…

La cosa che non potrò scordare del concerto furono i primi cinque secondi. Gli artisti (una decina) arrivano sul palco. Prendono posizione ai rispettivi strumenti. I percussionisti si sgranchiscono le mani. Carlos guarda il tastierista. Il fonico dice “via” col pollice recto.

Poi comincia il count-down (o count-up) 1…2…3…4…

Nel primo secondo di musica il pubblico è stato investito da un’onda di pressione sonora che non avevo mai percepito prima: erano le percussioni. Per descrivere la cosa mi viene in mente -anche se non ho mai provato perché dicono sia pericoloso- lo spostamento d’aria quando un treno ad alta velocità esce da una galleria. Una cosa simile, anche se di magnitudine decisamente più bassa, mi è ricapitata anni dopo con Carlinhos Brown. Ma qua si esula dal contesto bosco riserva, e magari si andrà ad approfondire in altra occasione.

Male Maniere è uno dei pezzi brevi di Santana, che in genere si lascia trasportare sui tempi lunghi, complici gli assoli con note dal sustain infinito e facilmente riconoscibili: i veri chitarrofili rock sanno riconoscere almeno 10 chitarristi a partire da una nota sola, massimo due, e Carlos Santana è per me uno di questi.

You’ve got to change your evil ways… baby | e bisogna tu cambi le tue maniere moleste, bimba
Before I stop loving you. | prima che smetta di volerti bene
You’ve go to change… baby | bisogna tu cambi
And every word that I say, it’s true. | ed è vera ogni parola che dico
You’ve got me running and hiding | mi fai correre e nascondere
All over town. | in giro per tutta la città
You’ve got me sneaking and peeping | mi fai
And running you down | a cercare di rincorrerti
This can’t go on… | ‘un si pole continua’ ccosì
Lord knows you got to change… baby. | lo sa il Signore che bisogna tu cambi

When I come home… baby | quando arrivo la sera
My house is dark and my pots are cold | la casa è buia e le pentole fredde
You’re hanging around… baby | e te te ne stai in giro
With Jean and Joan and a who knows who | con Jean e Joan e chissà chi
I’m getting tired of waiting and fooling around | sono stanco di aspettare e perder tempo
I’ll find somebody, who won’t make me feel like a clown | mi troverò qualcuna che non mi faccia sentire un pagliaccio
This can’t go on…
Lord knows you got to change

Organ Solo:

(Repeat 2nd verse)

Yeah … Yeah … Yeah …

boscoriserva n°6 del 7/7/19: mia generazione

Oggi stiamo sul facile. Gli Who non hanno bisogno di troppe presentazioni, mentre possiamo introdurre -dopo il mito della reinmusicazione-
quello della reincanzonazione. Così come la reinmusicazione è il passaggio dello spirito musicale di un gruppo o di un artista a un altro in epoca diversa (casi acclarati: Janis Joplin e Bjork, oppure i Dexys Midnight Runners e gli Of monsters and Men), la reincanzonazione è quando lo spirito di una canzone si ritrova in un’altra. “My generation” è necessariamente la reincanzonazione di “Dio è morto” di Grancesco Fuccini, pardon, Francesco Guccini.
La reincanzonazione non implica concordanza di generi o di storie, così come la reinmusicazione.

Nella “My generation” suonata a Boscoriserva, chissà come mai, nel finale la canzone si fonde per un con il ritornello di “io vado da con un piccolo aiuto dai miei amici”, un po’ più sfatta di quella di Joe Cocker, ma sempre con un alone dell’arrangiamento a canzoncina dell’originale beatlesiano.

Suggeriamo anche una versione in studio (televisivo) in cui, saltato il prologo abbastanza inutile, è possibile apprezzare meglio l’esibizione di tutti i componenti del gruppo, sopra tutti il bassista John Entwhistle con uno degli assoli che è diventato riferimento per le quattro corde nella storia del dondola.

Dei quattro, l’unico che interpretò appieno lo spirito della canzone fu Keith Moon, il batterista, deceduto all’età di anni 32, dopo avere distrutto un numero indeterminato di tamburi e avere ispirato il personaggio del batterista pazzo del Muppet Show. Gli altri più o meno “ci sono stati dentro”. John ci ha lasciato un paio di anni fa, e Pete e Roger ancora si vedono in giro, con discrezione. Sarei curioso di vederli seguire un esibizione degli Who di oggi…che so…i Maximum the Hormone  (attenzione: il link rimanda a un brano non adatto a tutte le generazioni)

People try to put us d-down (Talkin’ ‘bout my generation) | la ggente cerca di buttarci giù (parlo della mia generazione)
Just because we get around (Talkin’ ‘bout my generation) | solo perché si va in giro
Things they do look awful c-c-cold (Talkin’ ‘bout my generation) | le cose sembrano proprio freddine
I hope I die before I get old (Talkin’ ‘bout my generation) | spero di morire prima di diventare vecchio

This is my generation | questa è la mia generazione
This is my generation, baby

Why don’t you all f-fade away (Talkin’ ‘bout my generation) | ma perché non sparite
Don’t try to dig what we all s-s-s-say (Talkin’ ‘bout my generation) | non cercate di apprezzare quello che diciamo
I’m not trying to ‘cause a big s-s-sensation (Talkin’ ‘bout my generation) | non sto cercando di destare grande sensazione
I’m just talkin’ ‘bout my g-g-g-generation (Talkin’ ‘bout my generation) | sto solo parlando della mia generazione

My generation
This is my generation, baby

Why don’t you all f-fade away (Talkin’ ‘bout my generation)
And don’t try to d-dig what we all s-s-say (Talkin’ ‘bout my generation)
I’m not trying to ‘cause a b-big s-s-sensation (Talkin’ ‘bout my generation)
I’m just talkin’ ‘bout my g-g-generation (Talkin’ ‘bout my generation)

This is my generation
This is my generation, baby
My my my generation

People try to put us d-down (Talkin’ ‘bout my generation)
Just because we g-g-get around (Talkin’ ‘bout my generation)
Things they do look awful c-c-cold (Talkin’ ‘bout my generation)
Yeah, I hope I die before I get old (Talkin’ ‘bout my generation)

This is my generation (Talkin’ ‘bout my generation)
My generation (Talkin’ ‘bout my generation)
This is my generation, baby (Talkin’ ‘bout my generation)