Giovedì 22-11-2018 al Politecnico di Milano per pianificare l’altra metà del paesaggio con la BuioMetria Partecipativa

Giovedì 22-11-2018 dalle 14.30 alle 15.30 nell’ambito del corso di pianificazione del paesaggio della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano in via Bonardi si terrà un seminario dal titolo Planning the “upper half of the landscape” (pianificare l’altra metà del paesaggio) in cui si spiegherà il punto di vista della BuioMetria Partecipativa su questo tema. Il seminario sarà tenuto in inglese, come il resto del corso.
Non è la prima volta che la BuioMetria Partecipativa passa al Politecnico (2011, 2014, 2015, 2017), e nemmeno la prima volta che si parla con gli architetti (2014, Summer School a Porto), ma è la prima volta che si parla con gli architetti del Politecnico – e questo per un ingegnere (e dottore di ricerca) del Politecnico è una notizia.
Ora che ci penso bene, non è nemmeno la prima volta in questo senso: con gli architetti del Poli si parlò anche nel luglio 2008, al termine della campagna per m(‘)appare Milano – che guarda caso era partita negli stessi mesi in cui nacque la BuioMetria Partecipativa. Cfr. questa pagina sul m(‘)appare e questo video per un reportage sulla prima uscita di m(‘)appare Milano (6 aprile 2008).
L’evento finale della campagna per m(‘)appare Milano, presso la Facoltà di Architettura del Politecnico (3-7-2008)
Al di là degli amarcord (o dell’opportunità di collocare un progetto in una prospettiva temporale)…di seguito il tema che si proporrà la settimana prossima.
Chi fosse impossibilitato a partecipare, ma interessato a ulteriori delucidazioni, può scrivere a bmp@pibinko.org.
Pianificare l’altra metà del paesaggio – di Andrea Giacomelli (pibinko)
Rocca di Montemassi (GR) con Via Lattea e alcuni centri abitati maremmani – F. Giussani 2015.

Le persone tendono a pensare alla pianificazione paesaggistica come una disciplina che riguarda elementi connessi al terreno, con il cielo come sfondo per i progetti e le attività che svolgiamo “per terra”.

In effetti, di notte, le infrastrutture di illuminazione hanno un impatto sulle condizioni del cielo notturno che non è solo estetico (con la riduzione della nostra capacità di contemplare un cielo stellato per l’eccesso di flusso luminoso diretto verso l’alto), ma ha anche rilevanti effetti su ecologia, astronomia, salute, sicurezza, e gestione energetica.
In tale contesto, il cielo notturno come “altra metà del paesaggio” acquista un peso che prima non aveva, e ci può suggerire indicazioni pianificatorie che possiamo ricollegare agli elementi “terreni” che possiamo controllare.
Sembrerà strano, ma troveremo che le azioni di mitigazione dell’inquinamento luminoso non sono in contrasto con livelli di illuminazione adeguati a garantire sicurezza per veicoli e persone, e che una maggior consapevolezza degli effetti della luce artificiale notturna ci indica nuove direzioni su linee guida e norme tecniche, che i pianificatori potrebbero voler considerare.
Per quanto tale consapevolezza sia aumentata negli scorsi venti anni, gli impianti di illuminazione stanno cambiando molto alla svelta, e forse non sempre in direzioni allineate con i più recenti studi sugli effetti della luce artificiale notturna. Per questo motivo è importante consolidare un approccio interdisciplinare alla materia.
Il seminario offrirà:
(1) una rassegna della questione inquinamento luminoso e delle misure per ridurlo, da vari punti di vista
(2) alcune idee sull’utilizzo sostenibile dei cieli stellati come risorsa per il turismo e la didattica
(3) la presentazione di esperienze fatte dal gruppo di lavoro del relatore, in cui anche gli studenti potranno essere coinvolti nel 2019.
……
Andrea Giacomelli, Dottore di ricerca in idrologia (1997), Ingegnere civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale (1993)
Dopo gli studi universitari (al Politecnico di Milano e all’università di  Gent, Belgio), ha lavorato per cinque anni nel gruppo di modellistica ambientale del Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna,  per otto nella sede di Milano di una multinazionale di ingegneria ambientale, e dal 2011 opera come free lance di base nelle colline metallifere grossetane.
Le sue attività riguardano una parte di servizi “tradizionali” (anzitutto consulenze su sistemi informativi territoriali, gestione dati ambientali, e informatica più in generale), e una parte di progetti innovativi riguardanti la promozione interdisciplinare di risorse poco note, e integrando cultura, ambiente e innovazione libera.
Il suo progetto principale nel settore ambientale è la BuioMetria Partecipativa. Lanciata nel 2008, questa include attività di citizen science per il monitoraggio della qualità del cielo notturno, eventi di divulgazione e altri sottoprogetti, prevalentemente mirati alla promozione di aree rurali interne. Avviata come piccola iniziativa di una comunità locale, il progetto ha poi innescato sviluppi rilevanti, con premi sull’innovazione socio-tecnologica, frequente visibilità sui media nazionali, e di fatto con innescando la creazione di una rete nazionale interdisciplinare su questo tema, con interessanti raccordi all’estero.
Per ulteriori informazioni: bmp@pibinko.org