Dire e Fare Pisa

Qualche riflessione tra le 11 e le 13 del 21-7 scorso presso la Scuola Normale di Pisa, nella giornata Dire e Fare di ANCI Toscana dedicata all’innovazione.

Il tavolo di riferimento era quello sulle competenze digitali.

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Gli spunti sui cui fare proposte erano tre:

  1. Azioni di superamento dei divari digitali
  2. Fattori abilitanti allo sviluppo degli skills
  3. Il long-life learning e le opportunità di miglioramento delle competenze

sotto una sintesi dell’intervento proposto al gruppo di lavoro:

Brani proposti sul tema:

  • Scuola – Eugenio Finardi (la formazione tecnica è importante, ma non basta)
  • Wonderful World – Sam Cooke (la preparazione nozionistica senza motivazione arrivano fino a un certo punto)

 

Per quanto sembri elementare, è utile ricordare che il divario è dato da una differenza….qualcuno decide quale dovrebbe essere il livello di riferimento “delle buone pratiche”, che bisognerebbe avere perché non vi sia un divario. Qualcuno valuta qual è il livello in cui si trova un sistema, e quindi, se effettivamente questo sistema abbia un divario rispetto alla zona cool da un punto di vista digitale.

In ambito digitale, l'”altezza dell’asticella” che il sistema dovrebbe essere in grado di saltare per dimostrare di non avere un divario viene in genere fissata da soggetti tecnologici (ICT-driven).

La condizione reale di un dato soggetto deriva spesso dalla sovrapposizione di vari fattori, molti dei quali non tecnologici (non ICT-driven).

Detto questo:

Azioni di superamento dei divari digitali

—> “gestire” gli aggiornamenti dei sistemi informativi…

Fattori abilitanti allo sviluppo degli skills

—> magari puntare ad avere una “banda diffusa”, più che una “banda larga”….da un punti di vista di sviluppo di una maturità digitale nella popolazione, è meglio avere meno zone col 5G, o più zone col 3G?

Il long-life learning e le opportunità di miglioramento delle competenze

In Toscana da anni esistono strumenti (in particolare i voucher formativi e il progetto TRIO) per la formazione permanente. Prima di creare nuove opportunità di miglioramento delle competenze, sarebbe interessante valutare l’efficacia effettiva di questi strumenti e identificare, tra coloro che ne hanno usufruito, casi di eccellenza e buone pratiche.