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BSDBMP – ep. 10 – Cose che si sommano

Se l’inverno era stato un po’ rallentato, la primavera vide sbocciare diversi fiori. La successione rischia di farsi frenetica, ma chi segue questo blog sa che a volte le cose prendono un passo particolare.

Ai primi di aprile Francesco fece la missione a Civitanova Marche, aprendo la lezione su un applauso tipo quello degli Oscar, l’esperimento descritto nel video “Accendiamo le stelle” fu ripreso da un autore di libri per bambini, io riuscii a finire il montaggio del video della missione in Sardegna dell’agosto precedente…ma soprattutto: avevamo vinto!

Ci contattarono dal Comune di Laives (BZ), per informarci che eravamo stati selezionati per uno dei “premi alle passioni” del concorso La Seconda Luna. La foto ritrae i due giovani ingegneri ambientali, “poco più che trentenni”, come ci dissero un anno dopo, emozionati il giusto durante la cerimonia di premiazione.

In qualche modo la giuria fu spiazzata dalla proposta buiometrica: al concorso parteciparono mi pare 925 persone da tutta Italia, e c’erano cinque premi in palio. Tuttavia, per il nostro progetto fu creato un premio ad hoc, non previsto nel bando iniziale, per la passione “scientifico-tecnologica”…in qualche modo ci dicevano che il nostro progetto era abbastanza interessante da meritare un riconoscimento, ma non riuscivano a inquadrarlo assieme alle altre 924 passioni, in cui figuravano situazioni tra le più svariate…dagli imbottigliatori di vento, ai coltivatori di viti all’insù, a gente che faceva il giro delle coste italiane a piedi.
Ultimo, ma non ultimo, ci diedero 2000 Euro, che decidemmo di investire nella prosecuzione del progetto.
Potete anche dire che ogni scarrafone è bbello a mamma soja…ma se il progetto fosse stato un progetto qualunque, che bisogno c’era di fare una categoria in più?

Fatta la somma, diversi tipi di risposte arrivavano alle sollecitazioni mandate dal progetto…la cosa era in movimento.

[marzo-aprile 2009]

BSDBMP – ep. 9 – CALOGER

Nel febbraio del 2009 mi trovavo al porto di Gibuti, per trattare un affare internazionale legato alle negoziazioni tra la FPKZ e i ravassisti del NOD, come documenta inequivocabilmente la foto.

No…ero a Cagliari, nella mia seconda terra natale, Sa Sardigna, per un incontro annuale sul software libero geografico, quelle cose con tante mappe colorate nelle presentazioni e tanta enfasi sul cambiare il mondo.
Nel frattempo si telefonava…come si telefona oggi.

Sarebbe stato un mese interlocutorio, se non avessimo saputo nel frattempo del bando per un concorso chiamato “La seconda luna”…c’era un premio in denaro interessante, per gente apparentemente come noi: persone con una passione e la voglia di raccontarla.

BSDBMP – ep. 8 – L’anno internazionale dell’astronomia

L’anno del Signore 2009, nominato tra l’altro anno internazionale dell’astronomia, si aprì con una bella sorpresa: il 13 gennaio, proprio oggi quattro anni fa, la BuioMetria Partecipativa appariva per la prima volta sulla carta stampata…nientepopodimeno che su un noto settimanale per pischelli (Topolino), e nientepopodimeno che con uno “speciale” dal titolo Cacciatori di Buio e Francesco in bella evidenza come protagonista.

Nel seguito della rivista c’era anche una storia ambientata al buio: tutte le vignette erano nere, e c’erano solo i fumetti dei personaggi che parlavano, ma ora non ricordo bene se ci fosse un collegamento o meno con la storia della buiometria.

Siccome poi da notizia nasce notizia, la storia fu ripresa pochi giorni dopo dal Corriere Fiorentino.

A parte l’ebbrezza del vedersi “sul giornale” (in una notizia positiva…ricordo commenti tipo “oh: ci siamo noi e Gassmann!“), non sapevamo bene che cosa potessero pensare i lettori, ma qualcosa avrebbero pensato…comunque la storia funzionò: fummo ricontattati dopo pochi giorni dall’uscita su Topolino da Paola, un’insegnante di scuola primaria dalle Marche, che era interessata a un nostro intervento sulla materia inquinamento luminoso. Si trattava a questo punto di pensare a un nuovo tipo di pubblico: i ggiovani.
Fino a quel momento non avevamo pensato a un pubblico: il buiometro era stato passato di mano ad amici col cane lupo e cose del genere…ora ci preparavamo a confrontarci con le masse.

[Gennaio 2009]

BSDBMP – ep. 7 – Didattica in movimento e tentativi di imitazione

Come tutti gli inverni buiometrici, con più notti nuvolose diminuiscono le probabilità di poter fare misure, e si ragiona quindi su cosa fare in attesa di condizioni meteo più favorevoli.

Francesco, in quell’inverno, produsse un simpatico video didattico, dal titolo “Accendiamo le stelle”.

In questa opera, ebbi -come succede- il ruolo di “importunatore”, obbligando il collega, nella sua veste di regista e autore a cambiare tutta la colonna sonora per “virarla” in opera libera, utilizzando brani sotto licenza Creative Commons.

Il video ebbe un discreto successo presso il pubblico degli addetti, e lo utilizziamo tuttora in occasione di presentazioni e incontri. Funziona sempre.

Qualche tempo dopo, scoprimmo in rete un video a tema inquinamento luminoso e stelle che forse era stato prodotto in modo indipendente, ma secondo noi si era in qualche modo ispirato all’opera di Francesco. Non dico applicare una licenza scritta in modo abbastanza chiaro, ma almeno farcelo sapere! Ci avrebbe fatto piacere. E’ che a volte la comunicazione funziona a senso unico, per quanta energia si metta nel cercare di stabilire un dialogo.

BSDBMP – ep. 6 – Tortelli e nuvole

Sull’ottobre 2008 partimmo particolarmente carichi.

L’onda della fusione -o secondo alcuni della confusione– tra cultura, ambiente e informatica libera, che era partita a Ribolla tre mesi prima stava salendo. Eravamo pronti a (quasi) tutto nella ricerca di sinergie, collegamenti, pezzi di spago.

Qualsiasi cosa che assomigliasse a un discorso di senso compiuto, o quanto meno più compiuto di quello di Ribolla. Se eravamo pazzi, stavamo cercando di rinsavire, in qualche modo. Non saremmo più saliti in notturna in cima a montagne poco conosciute.

Per aiutarci in questo percorso guidato verso un senso, Claudia e Federico de L’Altro Lato, la trasmissione di RAI Radio Due che ci aveva “lanciato” in occasione del convegno di Ribolla, ci propose di fare un’intera puntata con noi come ospiti principali.

Per l’occasione varcammo i cancelli di Corso Sempione al 20, e facemmo la nostra diretta (non la prima, per me…già nel 2005 avevo avuto esperienze radiofoniche live, trovandomi abbastanza a mio agio).

L’unico problema era che nessuno di noi due era in forma smagliante, per motivi familiari diversi…In una delle nostre pause, mentre Federico intervistava ospiti telefonici, Claudia ci disse, con quell’accento un po’ bolognese: “Ragazzi, ricordatevi che Radio Due è una radio di intrattenimento! Un po’ di brio!”.
Insomma: il ritmo ne risentì un poco, in quell’occasione, ma avemmo modo di rifarci alla grande successivamente.

In tema di “sinergie”, si presentò un’occasione ghiotta in vista del 25 ottobre 2008. In quella data avevamo individuato una congiunzione astrale interessante: erano infatti programmati sia il Linux Day, giornata nazionale dell’informatica libera (facile, perché la seguivo attivamente dall’anno prima, nella veste di GFOSS.it), e la giornata “nazionale” contro l’inquinamento luminoso.

Contattammo i referenti delle due manifestazioni, e venne fuori che potevamo fare un intervento nel Linux Day di Grosseto, in cui avremmo tenuto un intervento intitolato qualcosa tipo M(‘)appare la Maremma. Io avrei dato lo spunto di una cosa tipo M(‘)appare Milano, e Francesco avrebbe parlato della BuioMetria, che doveva anche risultare “con il patrocinio de” la giornata “nazionale” contro l’inquinamento luminoso.

In parallelo, passammo una quota non trascurabile di serate precedenti all’evento a studiare un itinerario extraurbano per fare le misure. Vennero fuori manifestazioni di interesse da cinque posti nei dintorni…agriturismi, conoscenti di conoscenti: tra Campagnatico, Magliano, forse uno più giù…a memoria non ricordo bene, ma ricordo di aver usato una carta tecnica regionale e di aver segnato questi punti con una penna rossa. Il programma era perfetto: presentazione verso le 17, aperitivone a seguire, e poi via, verso mille misure!

La presentazione fu onesta, direi in linea con le mie aspettative Linux Day. Forse un elemento facilmente migliorabile delle manifestazioni su cose innovative e appassionanti è che si dovrebbero programmare MENO interventi, in modo da concentrare l’attenzione della gente su meno cose. Quando deciderò di organizzare un Linux Day, ci proverò.

Anche quando deciderò di organizzare una giornata nazionale che abbia una qualche relazione con l’inquinamento luminoso, penso che terrò in debita considerazione l’esperienza avuta con l’altro evento con cui, candidamente, avevamo provato a collaborare.
Diciamo che quanto meno chiederemo di specificare prima che cosa si intenda per “patrocinio”. Ma avremo modo di riparlarne fra una decina di episodi!

Poi venne il momento dell’aperitivo: ci raggiunse un amico di Francesco, Francesco, e si aggregò un giovane produttore agricolo di nome Alessandro, che era sceso apposta dalle colline per seguire il nostro intervento. Assieme a Francesco e Alessandro arrivarono, fantozzianamente, le nuvole.

Questo sarà un classico di numerosi eventi a seguire. Con le nuvole, non è possibile eseguire misure di qualità del cielo notturno…allora ci dicevano così (poi un anno fa un canadese-tedesco ha scritto un articolo in cui si dice che è fondamentale fare le misure di qualià del cielo notturno ANCHE con le nubi, perché queste “amplificano” l’effetto della luce da terra, ma allora non si sapeva).

Finito l’aperitivo, con Francesco si dovette prendere quella che gli americani chiamano una business decision: cominciare il giro delle misure con la nuvolaglia, sperando che nel frattempo il vento girasse e le facesse spostare, oppure annullare la parte “operativa” dell’evento ?

Con un secondo giro di bibite ci pensammo su, e facemmo la scelta più cauta: rinunciare al giro..anche perché avrebbe richiesto almeno 100 km. Per consoloarci ripiegammo su un noto agriturismo tra la città e il mare.
E ci consolarono: quantità e qualità notevoli. Detto da uno che di cucina toscana notevole in casa ne ha modo di provare abbastanza.

Finita la cena di consolazione, Francesco riprese la strada del nord, e io mi diressi verso Scansano, dove avrei pernottato. Mentre la strada, superato il ponte sull’Ombrone, cominciava a inerpicarsi su per le colline che ora chiamano “del Morellino”, si rivelava un cielo p-u-l-i-t-i-s-s-i-m-o.

Le nubi erano sparite! Oppure non c’erano mai state, e se ci fossimo affacciati fuori città verso nord, anziché verdo sud, avremmo fatto una serata diversa ?
Riuscii quindi a fare un serie di misure, la cui traccia è più o meno compresa nell’itinerario segnato in giallo.

Il giorno dopo l’evento, mi trovai a condividere parte del rito detto “delle olive”, assieme a una tribù di cacciatori-raccoglitori della media valle dell’Albegna. Nella foto sottostante, uno dei membri della tribù all’opera:

BSDBMP – ep. 5- astro[fili|nomi|logi]…e non siamo de Roma

Sul finire dell’estate, avevamo iniziato a raccogliere misure buiometriche in proprio.
Proseguiva intanto la ricerca di contatti con cui cominciare la “parte partecipativa” del discorso. L’intervista a RAI Radio Due di giugno era stata un momento emozionante, ma non aveva dato tutto questo ritorno in termini di promozione…forse perché era presto, forse perché era di sabato mattina…chi sa!

Con Francesco si ragionava sul come mettersi in contatto con varie comunità (o “community”, se vi piace chiamarle così) che sapevamo essere più o meno interessate al discorso della mitigazione dell’inquinamento luminoso (o della “lotta per i cieli bui”, se vi piace chiamarla così).
Francesco è anche un po’ astrofilo, frequenta gli star party…insomma: conosceva quel mondo già da tempo, così come già da tempo io conoscevo altri mondi, tipo quello del software libero o quello del gioco della palla a 21/palla eh!.

E quindi, andando un po’ sull’ispirazione del momento, si provava a proporre il progetto, con la particolarità che gli astrofili, essendo amanti delle stelle, sembrerebbero sulla carta una tra le categorie più interessate alla BuioMetria Partecipativa.

Con gli astrofili cui scrissi questa particolare lettera stiamo collaborando tuttoggi: ci si sente una volta alla settimana e si stanno valutando collaborazioni future.

Con altre associazioni abbiamo avuto meno fortuna…e magari non solo di astrofili. Fatta la somma per me il bilancio delle relazioni tra la BuioMetria Partecipativa e il mondo dell’associazionismo è positivo. Eppure un paio di grossi fraintendimenti ci sono stati…alcuni chiariti, alcuni da chiarire…ci stiamo lavorando!

Andrea Giacomelli (pibinko) info@pibinko.org
24/09/08

a astrofili………, fgiubbi
Buongiorno …-

grazie ancora del rapido scambio telefonico.

come ti dicevo, l’interesse per il contatto nasce da una serie di
attività che stiamo portando avanti da qualche anno, che dai primi del
2008 ha visto nascere un’attività di misurazioni di qualità del cielo,
in una veste estremamente divulgativa (il link [1] dà qualche spunto).

tra aprile e agosto abbiamo eseguito varie misure.
essendo entrambi ingegneri ambientali abbiamo anche ragionato
abbastanza su protocolli di misure, ottimizzazione del monitoraggio e
altri aspetti dell’attività.

il gruppo con cui si collabora è però più configurato come una
associazione culturale con attenzione a temi generali sul territorio e
l’ambiente, anche se per ora non abbiamo una veste formale.
ai primi di giugno abbiamo fatto un convegno per spiegare un po’
questa idea [3].

abbiamo comunque buoni raccordi con varie comunità locali in provincia
di XXXX (e altrove), l’attenzione di vari enti, e -per la pare di
mappatura/cartografia- il supporto di un’associazione nazionale che
tratta di questo [4]

in parallelo stiamo cercando contatti con altre realtà, da cui la
telefonata che hai ricevuto.

come detto: sarebbe interessante incontrarsi per presentare meglio le
rispettive attività, e vedere da lì cosa può succedere.

a cavallo del 4 ottobre sarò senz’altro in zona, per la premiazione di
un conco(r)so fotografico che abbiamo svolto durante l’estate [2], per
cui potrebbe essere un’occasione per prendere un caffé.

in particolare, sarebbe interessante per noi sapere se qualcuno del
vostro gruppo è interessato a collaborare per qualche misura con SQM
per la notte del 25-10. noi abbiamo due strumenti e ci stiamo
organizzando per attività nell’entroterra maremmano.

ti ringrazio per l’attenzione e resto in attesa di vostro riscontro.

Andrea Giacomelli, noto pibinko – info@pibinko.org –             3XX-XXX XXXX

https://www.pibinko.org – idee e progetti
http://pibinko.splinder.com – notizie e curiosità [NOTA: SITO NON PIU’ ATTIVO]

[1] https://www.pibinko.org/bmp
[2] https://www.pibinko.org/cail
[3] https://www.pibinko.org/lepallinesullecolline
[4] http://www.gfoss.it e soprattutto
www.youtube.com/watch?v=_ZOQSn5tyqQ per un’introduzione video

BSDBMP – ep. 4 – incontri ravvicinati di un certo tipo

[riassunto delle puntate precedenti: dopo aver lanciato un progetto giudicato improbabile nei risvolti pratici, ma fonte di intrattenimento, e dopo aver dedicato il mese di luglio a preparare un sito web assieme al loro amico Luca, Andrea e Francesco si accingono ad avviare la prima campagna di misure buiometriche]

Nel mese di agosto 2008 successero una serie di cose. Fra le altre, lungo la SS1 Aurelia, tra Grosseto e Civitavecchia, con Francesco si cominciò a ipotizzare l’idea della rete di monitoraggio di stazioni fisse, che poi nell’inverno 2011 divenne, in collaborazione con Veneto Stellato, il Coordinamento italiano per la raccolta di dati sull’inquinamento luminoso.

Il fatto di avere una rete di monitoraggio non è nulla di innovativo in quanto tale, se si parla tra professionisti in campo ambientale, ma era interessante che già a sei mesi dal “tempo zero” del progetto, essendo partiti da zero a costruire un sistema, si ragionasse su come realizzare quel tipo di infrastruttura.

Nel frattempo, ci imbarcammo su un traghetto, arrivammo in Sardegna, pernottammo a Sassari, intervistando Daniele detto Gavino sulla possibilità di essere coinvolto come esecutore di misure. Disse: “ci penso”. …
La mattina dopo scendemmo a Cagliari, dove tenemmo alla spiaggia del Poetto una riedizione del convegno di Ribolla, di cui abbiamo tracce fotografiche:

Fu una giornata ipercinetica: dopo l’aperitivo al Poetto, ricordo un pranzo alla Marina, a Cagliari, e poi la trasferta in territorio di Arbus/Guspini.

Dopo essere stati introdotti a referenti locali nel campo dell’educazione ambientale (sicuramente educati, ma in pratica poco interessati al progetto), fummo indirizzati all’agriturismo Arcuentu, ai piedi del monte omonimo, in cui avremmo cenato, prima dell’ascensione al monte.

Avevo proposto di fare la prima misura sarda in cima al monte Arcuentu, perché mi era rimasto impresso sin dalla prima volta che l’avevo visto, scendendo in auto in Sardegna nell’inverno del 1994 (o 1995? la memoria viene meno).
Praticamente, è come il monte di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

La differenza è che, al posto degli UFO, c’è il rifugio di un eremita e un percorso che viene fatto per Pasqua, con le stazioni.

Tutto era stato organizzato nel migliore dei modi: dopo il ristoro all’agriturismo, saremmo stati scortati con un mezzo (un trattore, o un fuoristrada), arrivando un pezzo in su, poi avremmo fatto l’ultimo pezzo a piedi, avremmo pernottato sul monte e avremmo fatto la misura.

Non andò esattamente così: essendo arrivati un poco più tardi del previsto, i titolari dell’agriturismo ci diedero da mangiare e da bere (a pagamento), ma non da salire sul monte.

E quindi, salimmo a piedi, al buio. Io in cima al monte Arcuentu ero già stato una volta nel 2000, ma non mi considererei proprio una guida certificata. Comunque, sbagliando strada un paio di volte, e sudando (c’erano 21 gradi a 800 metri), arrivammo in cima. Per l’occasione, realizzai un altro filmino, che vi sottopongo di seguito:

Una volta discesi dal monte, la mattina dopo, fummo ospitati a pranzo dall’amico Marino, e poi tornammo in pianura. Io rientrai in continente, partii per un viaggio importante in Belgio, e a metà di questo viaggio (essendo già in Belgio), dovetti rientrare improvvisamente in Italia per un lutto familiare. Ci salutava lo zio Augusto, che nel 2006-2007 aveva avuto un ruolo essenziale nel far partire le vicende che poi ebbero un ruolo fondamentale nel far partire queste vicende. Se il mese si era aperto nel modo più aperto e luminoso, si chiuse nel modo più cupo.

-4- continua

BSDBMP – ep. 3 – In rotta verso Golfo Arcani

[riassunto delle puntate precedenti: dopo aver creato indotto facendo arrivare 15 persone da varie parti d’Italia in una parte d’Italia in cui non erano mai state, e dopo aver organizzato un convegno nazionale dalla direzione scientifica improbabile e dalla direzione artistica impossibile, Andrea e Francesco si apprestano  a varare la nave “BuioMetria Partecipativa I”  – vedi anche ep. 2 ]

Sul luglio 2008 ho dovuto fare uno sforzo. Su due piedi non ricordavo che cosa fosse successo di specifico, sulla “via toscana alla BuioMetria Partecipativa” (così era stato presentato il progetto il 9-6-2008 a Ribolla).

In effetti, andando a vedere le fonti ufficiali, negli archivi del sito della BMP per il luglio 2008 non risulta niente: nessun evento, nessun annuncio. Forse da un lato avevamo bisogno di un momento di stacco dopo la gestazione iniziale (ci vollero quasi quattro mesi di preparazione). Dall’altro…mica tanto: a ben guardare, c’era il buon Luca Delucchi, allora con la coda, che stava macinando pagine PHP per mettere in piedi la parte di mappe sul futuro sito. E poi, c’erano tante cose in corso di preparazione.

Andando a spulciare i diari di bordo, la memoria ritorna (mancu mali!). Per avere un assaggio…

1. Una pagina a caso della corrispondenza del luglio 2008 (con un minimo di attenzione alla privacy)

2. un tentativo di record del mondo in apnea

3. una seconda partecipazione a un Creative Commons Festival a Vigheffio (PR)

4. il primo round del concorso fotografico “Chi la vede è bravo”, abbinato alla mostra “Le palline sulle colline

5. Una visita a Roma, la città eterna (e degli eterni concorsi pubblici)

Nel fare questa carrellata, mi è anche tornato in mente che ai primi di luglio 2008 si concludeva il progetto M(‘)appare Milano, con un incontro in cui l’associazione GFOSS.it (di cui allora ero responsabile comunicazione) e la comunità dei mappatori di OpenStreetMap diedero appuntamento a chi voleva per raccontare un po’ come era andato questo progetto di mappatura partecipata della città.

Per questo progetto vorrei cogliere l’occasione per ringraziare Cristiano Valli e Disma Pestalozza, tra gli animatori della tramissione “MenteLocale” su Radio Popolare Milano, che credettero nel progetto che proposi loro e ci diedero l’opportunità di raggiungere persone e situazioni che altrimenti difficilmente sarebbero state coinvolte in un’attività del genere.

Il pomeriggio al Politecnico di Milano (campus Leonardo, come si dice ora) fu per me l’occasione per condividere per la prima volta un ragionamento sul senso della mappatura partecipata, della relazione persona-tecnologia-territorio, che venne per l’occasione sintetizzata nella presentazione dal titolo “Perché siamo qui?“. Nello stesso mese ebbi anche per la prima volta l’opportunità di scoprire che il valore dei dati liberi non è uguale per tutti.

Tuttavia la storia del progetto M(‘)appare Milano è in un altro libro, e quindi mi fermo qui (ma tranquilli: sulla storia del valore delle belle storie avremo modo di tornare anche nella B.S.D.B.M.P.).

[Nel prossimo episodio: chilometri, chilometri, chilometri, su terra e mare, e una fine del mondo]

BSDBMP – ep. 2 – Giugno 2008: “Voi siete pazzi, ma questo Giubbilini lo vogliamo intervistare”

[riassunto delle puntate precedenti: nel maggio 2008, un manipolo di persone incuriosite dall’idea di assaggiare il panino con l’acciuga sottopesto alle otto del mattino si dà appuntamento in una località non sperduta ma nemmeno troppo nota dell’alto grossetano. viene condiviso il termine “buiometria partecipativa”, e viene pronunciata al bar di Torniella una delle migliori battute sull’uso della stampa mai sentite – oppure rileggi l’ep. 1]

il progetto della BuioMetria Partecipativa fu presentato per la prima volta in un convegno organizzato da chi scrive, e dal titolo troppo lungo, come alcune commedie degli anni fine 1960 e un po’ 1970 (Lina Wertmuller era specializzata in queste cose).

Cultura, ambiente, informatica libera: quali opportunità per il territorio dall’integrazione di temi diversi ?

Il titolo non poteva, a quel tempo, essere pensato più breve.

L’evento nacque da una necessità personale: mi stava venendo l’abbassamento di voce a forza di rispondere in giro per l’Italia a persone che, avendo seguito storie come la fatidica palla 21 a chicago, m(‘)appare Milano, o in primis La vendetta del chihuahua killer e degli zombi, facevano delle domande. Le più ricorrenti erano:

  1. chi siete?
  2. perché fate questo?
  3. quali droghe assumete?

Proposi a tre fra le persone che più da vicino avevano seguito le attività (e che avevano flessibilità di orario: Francesco Giubbilini, Stefano Costa e Luca Delucchi) di venire a raccontare in prima persona la loro esperienza e le collaborazioni che avevamo -uso un termine non a caso- attivato nel periodo ottobre 2006-maggio 2008. Inoltre proposi un minimo di “prologo” su episodi accaduti già nel 2004-2005.

Ho riletto il comunicato di presentazione di questo convegno un mesetto fa, assieme ad altre persone. Confesso che ho fatto fatica a capirlo (pur avendolo scritto io!).

Un autore di un programma di RAI Radio Due, che sin dal 2007 ci aveva seguito, mi riscrisse (o mi telefonò…non ricordo più) e mi disse le tre seguenti cose, che si impressero in modo indelebile nella mia mente

  1. voi siete pazzi
  2. se trovate qualcuno in grado di comprendere ciò che volete spiegare tramite questo comunicato, noi (RAI Radio Due) lo intervisteremo, perché deve avere una testa particolare
  3. …comunque vogliamo parlare con “questo ingegner Francesco Giubbilini”: questa cosa della buiometria partecipativa ci incuriosisce

E così si tenne il convegno:

Francesco fu intervistato da L’Altro Lato di Radio Due (da qualche parte c’è anche la registrazione, ma or ora non la trovo…quando la trovo ci metto il link), una ventina di persone ascoltarono (che per un lunedì mattina a Ribolla non è male) e nel pomeriggio c’era il sole.

Della mattinata esiste un video. Fu tutto registrato, compresi alcuni commenti e domande che vennero fatte. Ma sarebbe molto strano riguardarlo ora…è un po’ presto.

meno di 24 ore dopo la chiusura del convegno, saranno state le 6 di mattina a Bologna, mi imbattei in una cosa tipo questa..

Ma perché, avendo in mano alle ore 16 del 9 giugno 2008 un biglietto di treno da Cecina (LI) per Milano (MI), mi ritrovavo all’alba del 10 giugno a Bologna in una via sbagliata per andare alla stazione ?

– 2 – continua…

BSDBMP – ep 1. – Maggio 2008 – “Andrea, cosa fotografi?” – “Il paesaggio”

La buiometria partecipativa non comincia nel maggio 2008, ma  la breve storia non può non partire da questo video, girato appunto in quel periodo.

Una strada con le curve, una persona che canta Claudio Villa, all’andata, e un’altra persona che mi chiede cosa “fotografo” (avendo in effetti in mano una videocamera) al ritorno.

Tra due viaggi in strade con curve, un montaggio scomposto, definito da qualcuno “quasi oltre Jodorowski” e da qualcuno altro “da incompetenti”, il video ci narra della gita a Torniella-Piloni (GR) di un’allegra combriccola. Chi c’era, oltre agli “indigeni” ? Vado a memoria ed elenco la professione:

Zoologi – 2
Ingegneri Ambientali – 2
Ingegneri idraulici – 1
Mogli di ingegneri idraulici – 1 (non è offensivo! È un mestiere serio riuscire a essere moglie di quell’ingegnere idraulico lì)
Mediatori culturali – 1
Ragazze di ingegneri ambientali – 1 (non ricordo la professione, chiedo scusa)
minorenni ipercinetici abbestia – 1 (accompagnato dai genitori, ma comunque in grado di sabotare un’automobile)
Scienziati ambientali – 0,8 (era una studentessa laurenda o giù di lì)

Perché mi pèrito di elencare questo catalogo di arti e mestieri ? Perché furono queste persone a presenziare alla prima misura ufficialmente considerata come l’avvio del progetto della BuioMetria Partecipativa, e perché penso che, tra le altre cose, la competenza professionale sia uno degli elementi importanti in qualsiasi iniziativa che debba “far succedere” qualcosa.

Come citato nel video, la misura venne eseguita in loc. Certopiano, a limitare di una delle riserve naturali provinciali di Grosseto, al termine della festa del Primo Maggio 2008.
Il giorno dopo il gruppo si divise per varie escursioni: ci fu chi andò in canoa, chi a mangiare tortelli, e chi portò il parmigiano reggiano (ancora al riparo da scosse telluriche).

I ringraziamenti per il video sono alla fine della breve sequenza, e per favore leggeteli due volte.

a domani –